20/11/2011
6 recensioniPersonaggi e/o Pairings: Emma Swan, Mr Gold, OC ; Emma/OC, Emma/Mr Gold
Timeline: quando Emma ha circa diciotto anni, più precisamente quando rimane incinta di Harry.
Sono flash!fics su tutti i “ candidati” alla partenità del piccolo Henry, su gentile concessione della Sam. Al momento vi presento i primi due – Mr Gold e un fantastico OC, ovvero il figlio di Regina e del suo misterioso amato, che di sicuro prima o poi salterà fuori nella serie XD
Qualunque candidato proposto dal Gentile Pubblico sarà trasformato al più presto in una flashfic ;)
Who's your daddy?
#1 Emma/OC
Le sue labbra erano dolcissime.
Emma rideva, rigirandosi tra le coperte come per scappare; e invece voleva solo che lui riuscisse a prenderla, per sprofondare di nuovo in quel mare di cuscini. Non era affatto sicura di avergli chiesto il suo nome – o di aver detto il proprio - ma che importava? Aveva quelle labbra, quegli occhi scuri, quei riccioli neri sempre un po' arruffati e non la smetteva di ripetere quanto lei fosse bella.
« Allora, la mia principessa misteriosa ha un nome? » l'apostrofò, senza smettere di sorriderle.
« Mmm » Emma si attorcigliò la ciocca azzurra – quella che i suoi insegnanti odiavano – attorno all'indice « ...forse. E tu? »
« Chissà. Storia complicata. »
Emma scoppiò a ridere.
« Per un nome? »
« Non hai idea. Ma può darsi ne venga a capo a breve. »
« Questo sì che é misterioso...! »
« Da qualche parte, nel Maine. Devo solo capire dove. Ho rubato qualche scartoffia nel mio orfanotrofio, ma deve esserci un errore... Storybrooke. Andiamo, quando mai si é sentito di una città con un nome simile? »
« Storybrooke...? »
I due risero insieme.
«Sai una cosa? » Emma gattonò tra le coperte e andò a sistemarsi in braccio al ragazzo « Queste feste per orfanelli si fanno più interessanti ogni giorno che passa. »
« Devo ricordarvi che questo é un Ballo per gli Istituti Familiari della Contea, Miss...? »
Le posò un bacio sul naso.
« Forse dovrei venire anche io a Storybrooke. Magari scoprirò che mia madre é una principessa. »
« O una regina... » rincarò lui.
« Non posso credere che stiamo dicendo tutte queste idiozie...! » mormorò Emma, continuando a ridere tra le braccia del ragazzo.
« Tu se più bella di qualunque principessa. » le sussurrò.
Per Emma, non suonava meno assurdo di Storybrooke o dell'idea che lui fosse figlio di una regina; ma era solo una stupida festa, dopotutto, la prima volta in cui si stava divertendo dentro le mura dell'istituto. Per una volta, decise, valeva la pena fingere di crederci.
Emma rideva, rigirandosi tra le coperte come per scappare; e invece voleva solo che lui riuscisse a prenderla, per sprofondare di nuovo in quel mare di cuscini. Non era affatto sicura di avergli chiesto il suo nome – o di aver detto il proprio - ma che importava? Aveva quelle labbra, quegli occhi scuri, quei riccioli neri sempre un po' arruffati e non la smetteva di ripetere quanto lei fosse bella.
« Allora, la mia principessa misteriosa ha un nome? » l'apostrofò, senza smettere di sorriderle.
« Mmm » Emma si attorcigliò la ciocca azzurra – quella che i suoi insegnanti odiavano – attorno all'indice « ...forse. E tu? »
« Chissà. Storia complicata. »
Emma scoppiò a ridere.
« Per un nome? »
« Non hai idea. Ma può darsi ne venga a capo a breve. »
« Questo sì che é misterioso...! »
« Da qualche parte, nel Maine. Devo solo capire dove. Ho rubato qualche scartoffia nel mio orfanotrofio, ma deve esserci un errore... Storybrooke. Andiamo, quando mai si é sentito di una città con un nome simile? »
« Storybrooke...? »
I due risero insieme.
«Sai una cosa? » Emma gattonò tra le coperte e andò a sistemarsi in braccio al ragazzo « Queste feste per orfanelli si fanno più interessanti ogni giorno che passa. »
« Devo ricordarvi che questo é un Ballo per gli Istituti Familiari della Contea, Miss...? »
Le posò un bacio sul naso.
« Forse dovrei venire anche io a Storybrooke. Magari scoprirò che mia madre é una principessa. »
« O una regina... » rincarò lui.
« Non posso credere che stiamo dicendo tutte queste idiozie...! » mormorò Emma, continuando a ridere tra le braccia del ragazzo.
« Tu se più bella di qualunque principessa. » le sussurrò.
Per Emma, non suonava meno assurdo di Storybrooke o dell'idea che lui fosse figlio di una regina; ma era solo una stupida festa, dopotutto, la prima volta in cui si stava divertendo dentro le mura dell'istituto. Per una volta, decise, valeva la pena fingere di crederci.
#2 Emma/Mr Gold
Sentiva la pioggia fin dentro le ossa. I brividi non si contavano e i denti bettevano così forte da far male; eppure, più si stringeva in quella felpa fradicia, tirando giù il cappuccio con tutte le sue forze e correndo a testa bassa, più iniziava a dubitare che fosse tutta colpa del freddo.
« Vai da qualche parte...? »
Al fragore della pioggia si mescolò una risata quando la ragazza finì addosso a qualcuno. Sollevò gli occhi e mise a fuoco il profilo indefinito di un uomo, terribilmente elegante con la sua tuba e il bastone da passeggio.
« Ma guardati, sei fradicia. »
Emma lottò per concentrarsi sull'immagine; ma la sua voce era calda, riusciva a catturare tutta la sua attenzione. L'uomo le tese la mano ed Emma sbatté gli occhi, due o tre volte, senza riuscire a formulare un pensiero coerente. “ Quanto...cazzo...ho...bevuto...?!”.
« Andiamo, signorina. Vieni dentro ad asciugarti le ossa. »
« Io...io non la conosco... » balbettò, sempre più stordita.
« Giusta obiezione. Facciamo così: tu entri, ti dai una sistemata mentre io mi presento e decidi se ti va di restare o meno. »
Il tono era gentile.
Troppo gentile, rifletté Emma, allungando la propria mano per accettare l'offerta. Si fermò, un attimo prima, in un breve lampo di lucidità. Ma quella voce era così calda e lei aveva tanto freddo...
« Abbiamo un accordo? » sussurrò, domandandosi perché mai l'uomo stesse ridacchiando.
« Un accordo? Oh, naturalmente. »
« Vai da qualche parte...? »
Al fragore della pioggia si mescolò una risata quando la ragazza finì addosso a qualcuno. Sollevò gli occhi e mise a fuoco il profilo indefinito di un uomo, terribilmente elegante con la sua tuba e il bastone da passeggio.
« Ma guardati, sei fradicia. »
Emma lottò per concentrarsi sull'immagine; ma la sua voce era calda, riusciva a catturare tutta la sua attenzione. L'uomo le tese la mano ed Emma sbatté gli occhi, due o tre volte, senza riuscire a formulare un pensiero coerente. “ Quanto...cazzo...ho...bevuto...?!”.
« Andiamo, signorina. Vieni dentro ad asciugarti le ossa. »
« Io...io non la conosco... » balbettò, sempre più stordita.
« Giusta obiezione. Facciamo così: tu entri, ti dai una sistemata mentre io mi presento e decidi se ti va di restare o meno. »
Il tono era gentile.
Troppo gentile, rifletté Emma, allungando la propria mano per accettare l'offerta. Si fermò, un attimo prima, in un breve lampo di lucidità. Ma quella voce era così calda e lei aveva tanto freddo...
« Abbiamo un accordo? » sussurrò, domandandosi perché mai l'uomo stesse ridacchiando.
« Un accordo? Oh, naturalmente. »
Notes
Allora, questa é la mia prima Cotton Candy e ne vado molto fiera! Ehm, volevo dire, la mia prima Emma/Mr Gold, coppia che io e la Sam – giustamente – adoriamoooo! Fine delle note inutili, anzi, dannose xD