Padri, figli e re del passato.
A tutto EFP,
a chi mi ha supportata,
a chi ha solo letto,
a chi ha commentato,
a chi mi ha criticata,
a ognuno di voi,
grazie.
«Dopo tanti anni, ancora l’osservi ogni notte.»
«Sì, padre.»
«E sai di avere la mia ammirazione per questo. Eppure, dopo tanti anni, non
comprendo una cosa, Mufasa. Mi chiedo se osservi Simba con gli occhi del padre
o con gli occhi del re.»
«Con gli occhi del padre, all’inizio. Sai, credevo che con la morte se ne
andasse ogni sentimento. Non è così. Soffrii, soffrii come mai avevo sofferto
in vita, nel vedere mio figlio piangere sul mio corpo; e quando incontrò quei
due, fu con la gioia d’un padre che capii che gli avrebbero salvato la vita.»
Ci fu una pausa, breve. Poi riprese. «Sei stato tu a spiegarmi che il luccichio
che s’intravede sulla Terra altro non è che la manifestazione dell’intensità
delle emozioni di ognuno di noi, di ogni Re del passato, di ogni guardiano di
questo mondo.
E, per questo, pensai a lui in ogni istante – volevo essere, per lui, la stella
più brillante. Vegliai sui suoi sogni, felice nel vedere un sorriso sulle sue
labbra.
Ma poi, padre, lui mi ha dimenticato. Ha dimenticato il suo ruolo, che fu anche
il mio.
Mi chiedi se osservi Simba con gli occhi del re e mi vedo costretto a
risponderti di sì: la delusione che sento nel cuore, mentre vedo mio figlio
ridere in quella valle, è la delusione d’un re.»
«Capisco. Figlio mio, parli di delusione, ma hai visto anche tu con quale
sguardo rivolge pensieri al suo passato, alla sua casa, al suo regno.»
«Non è abbastanza! Simba non desidera
tornare a casa… e non posso non biasimarlo. Eppure, da padre, l’amo lo stesso.
E come potrebbe essere diversamente?»
«Ed io, da padre, sono fiero delle tue parole, Mufasa.»
Un altro istante di silenzio e di riflessione.
«E sai… credo che presto, molto presto, smetterai di rimproverare a tuo figlio
la sua condotta. Simba tornerà a casa.»
«Come puoi esserne certo? »
«Oh, brillo in cielo da molti più anni di te. Esperienza. Un giorno
l’acquisterai.»
Sotto di loro, a migliaia di chilometri di distanza, Nala corre nelle valli
dell’Africa, in cerca d’aiuto.
Ed il cerchio della vita continua a girare.
~
~ ~
Be’… Questa è la mia centesima fanfiction pubblicata su EFP.
Centesima – sembra strano dirlo. Avevo progettato qualcosa di completamente
diverso, per quest’occasione.
Pensavo di creare una raccolta di storie, una per ogni fandom che m’abbia
segnata, nella lettura o nella scrittura.
Ed, effettivamente, ho scritto buona
parte di quelle storie. Tuttavia, non sono riuscita, per mancanza di idee, di
tempo, di ispirazione, a scriverne altre – e poi ce ne sono altre ancora che
non sono uscite fuori come avrei voluto che uscissero. Alla fine, come potete
vedere, ho rinunciato. Pubblicherò separatamente, in ogni caso, alcune delle
fanfictions di cui ho parlato, mentre ne lascerò altre in qualche angolo del
mio PC.
Ora, perché il Re Leone, perché proprio questo sfigafandom disneyano? Perché ieri
ho avuto l’opportunità, dopo dieci anni ed anche di più passati ad amare ogni
singolo istante di questo film, di vederlo sul grande schermo.
E, Dio, è stato sensazionale. E’ stato come- come se fosse la prima volta.
Credo di non averlo mai amato così tanto – e già prima lo adoravo. Dopo un’esperienza
del genere, un’esperienza grandiosa, che mi ha permesso di provare, in una sola
serata, tutte le emozioni legate a questo film provate in più di dieci anni,
scrivere mi è venuto spontaneo.
E’ un tributo alla Disney, ma è un tributo anche alla mia infanzia, questa
storia, e sono felice di poter festeggiare con lei il traguardo delle cento
storie.
E la dedico a tutti voi. Grazie, davvero. Che i grandi re del passato siano con
voi.