Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Ricorda la storia  |      
Autore: StregaSenzaCuore    20/11/2011    5 recensioni
E ritorno sulla piazza con una nuova Song-Fic, dedicata ovviamente alla mitica Adele :D
Questa volta, però, non scriverò sulla DxC o sulla TxG, come mio solito, ma mi butto per la prima volta con una AxH, e non so quindi cosa ne uscirà fuori... fatemi sapere che ne pensate!
PS: non saprei dire se è venuto fuori un OOC, specie con il personaggio di Heather... informatemi, mi raccomando! ;)
Baci, LadyWrite
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alejandro | Coppie: Alejandro/Heather
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Total Drama in stile Adele'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
There’s a fire starting in my heart
Reaching a fever pitch,
it’s bringing me out the dark
Finally I can see you crystal clear
Go head and sell me out
and I'll lay your shit bare




Credevi di farmela vero? Pensavi che sarebbe andata come volevi tu, che avresti vinto, che io sarei morto di dolore e che avresti vissuto nel lusso.
Sbagliato. Hai fatto male i conti, chica, se credi che io mi sarei arreso o che l’avresti passata liscia.
Se prima dentro di me avevo solo tanta tristezza per un futuro impossibile, ora ho solo rabbia.
Per me, che sono stato debole.                     
Per me, che sono stato così stupido da credere nell’amore.
Per me, che ti ho scambiata per la cosa più bella che mi fosse capitata.
E per te, che mi hai illuso e tradito come solo tu potevi fare.
Adesso c’è un fuoco che divampa dentro di me, una fiamma di rabbia che mi brucia dentro chiedendo vendetta.
 E ho intenzione di accontentarla.
 
 
See how I leave with every piece of you
Don’t underestimate the things that I will do

There’s a fire starting in my heart
Reaching a fever pitch
And its bring me out the dark

The scars of your love remind me of us
They keep me thinking that we almost had it all
The scars of your love they leave me breathless
I can’t help feeling
We could have had it all
Rolling in the deep
You had my heart inside of your hand
And you played it
To the beat




La mia vendetta inizierà presto. Prima devo solo trovarti.
Così sistemo la mia roba nella valigia per raggiungerti a Toronto.
Chiudo la valigia, ma ricordo d’un tratto una cosa.
Apro l’armadio. Tiro fuori vestiti su vestiti, finché non trovo i miei vecchi pantaloni. Frugo nelle tasche.
Ed eccola lì, la tua immagine, incantevole e superba, impressa nella fotografia.
Resto a fissarla per qualche secondo.
Ti avrei dato l’anima. Per te avrei scalato montagne e attraversato i deserti.
Avremmo potuto avere tutto. Ma non t’importava.
Hai preso il mio cuore e l’hai stritolato fra le mani solo per qualche spicciolo. Anzi, l’hai manipolato a tuo piacere per vedere cosa riuscivi a guadagnarci.
Strinsi la foto nel pugno, affondando le unghie nella carne.
Presi la mia valigia e sistemai la foto in tasca.
Giusto per ricordarmi cosa mi hai fatto.
 
 
 
Baby I have no story to be told
But I’ve heard one of you
And I’m gonna make your head burn
Think of me in the depths of your despair
Making a home down there
It Reminds you of the home we shared




Mi fissi terrorizzata. Non credevi che avrei scoperto dove abiti, eh?
Fai per chiudere la porta, ma la blocco appena in tempo con il piede.
Cosa vuoi?Mi chiedi, con il tuo solito tono seccato e spavaldo. Tanto lo so che hai paura.
Non si salutano i nuovi vicini?
Sbarri gli occhi. Io sorrido sprezzante come mio solito.
Conosco una bella storia, Heathy. Parla di una ragazza che poteva avere tutto, dall’amore ai soldi, e che vi ha rinunciato per puro orgoglio. Poi è rimasta senza niente, ed è finita ad osservare da lontano il futuro che avrebbe potuto avere,invidiosa di chi era stata più furba, desiderando con tutta se stessa di tornare indietro e ricominciare tutto daccapo. Ti ricorda nessuno?
Le sue pupille si fecero due fessure. Il mio sorriso sempre più largo.
Non ti ho mai detto di chiamarmi Heathy. Smamma, Ale.
Sempre più raggiante, le feci l’occhiolino. Come vuoi. Se ti serve qualcosa sono qui, nell’appartamento accanto. Il tempo di vedere parte della sua vecchia irritazione, e mi avvio verso la mia nuova casa.
Varco la soglia e mi butto sul divano già sistemato prima.
 Un pensiero mi attraversa la mente.
Poteva essere nostra quella casa. Potevamo essere seduti sullo stesso divano a mangiare gli stessi popcorn e vedere insieme lo stesso film, e poi avremmo condiviso lo stesso letto, lo stesso tetto, lo stesso bagno, tutto…
Ma non ti sarebbe bastato. Tutto l’amore che ho riservato per te è poco. Vuoi di più, vuoi fama, vuoi denaro, vuoi gloria! E io sono un’infinitesima parte di ciò che ti serve.
La voglia di urlare m’assale. Di certo non mi sarei trattenuto nel mio vecchio appartamento, lì lo facevo, e non m’importava di essere preso per pazzo, di ricevere la polizia per “schiamazzi notturni” e pagare multe.
Ma nel nuovo, lei poteva sentirmi. E vedere il suo sguardo superiore, derisorio e altezzoso era l’ultima cosa che volevo. Io dovevo fare quello sguardo. Lei doveva solo pentirsi, supplicarmi e ricevere un no categorico, e soffrire, soffrire come non aveva mai fatto…
Comincio a ridere al pensiero della mia vendetta, che si faceva di giorno in giorno più vicina.
 
 
The scars of your love remind me of us
They keep me thinking that we almost had it all
The scars of your love they leave me breathless
I can’t help feeling
We could have had it all
Rolling in the deep
You had my heart inside of your hand
And you played it
To the beat





E’ la quinta sera nella nuova casa. Guardo il soffitto della mia camera da letto, sdraiato nudo a fianco di una perfetta sconosciuta.
Con le mani dietro la testa, ripenso a cosa è successo negli ultimi giorni.
Ogni sera, dopo quella chiacchierata, avevo portato una ragazza rimorchiata al bar nel mio appartamento, facendo ben attenzione a far abbastanza rumore da farmi sentire, o facendomi vedere mentre cominciavamo ad amoreggiare nel corridoio o sulla soglia di casa.
E i primi risultati li ho visti proprio ieri.
Credi che non abbia capito il tuo giochetto? Mi ha chiesto, irritata, di mattina mentre eravamo nell’ascensore.
Non credo di capirti, Heathy, di cosa parli? Ho risposto, innocente e sorridente.
Tsk, non fare il finto tonto con me, Al. Lo fai per farmi ingelosire.
Ho alzato il sopracciglio, ignorando il suo tentativo di irritarmi chiamandomi Al.
Quindi, secondo te, mi sono trasferito dalla Spagna a Toronto e mi diverto la sera per fare ingelosire TE?Le ho chiesto, fissandola.
Lei guardava per terra, arrossendo.
Dio, quanto mi piaceva. Così bella e così dannatamente in imbarazzo.
Non sarà che sei gelosa di tuo e vuoi affibbiarmi la colpa, vero?
Avevi alzato la testa di scatto, sbarrando gli occhi.
Colpito nel segno.
Certo che no. Figurati se io, Heather Nelson, m’innamoro di un finto figo spagnolo come te! Hai fatto una risatina malefica come tuo solito, ma leggermente nervosa.
Beh, io non ho detto innamorata, ho detto solo gelosa… Ma credo dipenda dai punti di vista, no?
Non è riuscita a rispondere in tempo: l’ascensore si era fermato e io ero già sceso e mi stavo incamminando fuori dal palazzo.
Mentre ricordavo la nostra conversazione, avevo cominciato ad accarezzarmi la cicatrice sul braccio.
Bruciava.
Come quella che portavo sul cuore, del resto.
Che rabbia. L’unica consolazione era che anche lei, presto, avrebbe avuto la sua cicatrice. Una come la mia.
Anche lei avrebbe avuto il suo segno sul cuore.
 
 
 
 
Throw your soul through every open door
Count your blessings to find what you look for
Turned my sorrow into treasured gold
You pay me back in kind and reap just what you sow






Due settimane. Ancora nulla.
Dannazione.
Certo, era irritata. Spesso nell’ascensore la stuzzicavo, ma ancora nessuna dichiarazione improvvisa e supplicante. Sapevo che avrei dovuto fare i conti col suo orgoglio, ma stava andando per le lunghe.
Era il momento di fare una cosa molto sgradevole.
Precisiamo, sgradevole per lei, di certo non per me. Mi avvio verso l’ascensore e successivamente verso il bar vicino.

*

Sono fiero di me. Decisamente, oggi ho dato il massimo, e se Heather riesce a vedermi, impazzirà.
Sono riuscito a rimorchiarne due. Ho le braccia avvinghiate ai loro fianchi, e le loro mani scivolano su e giù sul mio petto.
E poi eccola lì, davanti casa sua mentre cerca di aprire la porta con le chiavi.
Si volta sentendo le risate delle due.
Gli occhi le stanno per uscire dalle orbite. Poi li vedo fiammeggianti mentre lanciano stilettate alle due.
Lo sapevo che avrebbe funzionato.
Le sorrido malizioso.
‘Sera Heathy. Bella serata, eh?
Stavolta la stilettata è rivolta me. Poi la sua attenzione torna sulle due.
Andatevene. Sussurra, minacciosa.
Le ragazze si fissano per un attimo, poi scoppiano a ridere.
Senti cocca, sei arrivata tardi…  inizia una, la bionda, avvicinandosi.
…Levati dalle scatole! Continua l’altra, mora, dando il cinque all’amica.
Mi scappa un risolino. Sono a dir poco ridicole.
Vi do l’ultimo avvertimento. Andatevene. Ora. Scandisce l’ultime parole con così tanta calma mista a furia che le due arretrano, si guardano negli occhi e annuiscono, come se si fossero lette nella mente.
Beh, forse è meglio se andiamo…
…Togliamo il disturbo! E le due si voltarono, e si diressero di corsa verso l’ascensore.
Io e lei rimanemmo lì, io divertito e lei furente.
Sospira.
Dove le hai trovate due così sceme? Mi chiede, un po’ più rilassata.
La domanda è un’altra. Potevo trovarne due disponibili per una cosa a tre meno stupide?
E la poca furia che se n’era andata torna tutta insieme.
Sei un viscido porco. Dice, con tutto il disprezzo di cui è capace.
Se non vado errato è il tipo d’uomo che ti piace no? Rispondo, avvicinandomi.
Non essere ridicolo. Sai anche tu che posso e che desidero di meglio.
Allora dimmi perché le hai cacciate via.
Siamo vicini, ha il volto appena alzato, il mio chinato verso di lei per trovare risposta alla mia domanda. Ma so già qual è la risposta.
Ammetti che sei pentita, ammetti che ti sono mancato, ammetti che hai sbagliato tutto… Starai meglio. Le sussurro, sfiorandole i lobi con le labbra. Rabbrividisce.
No. Mai. Si allontana appena e ritorna a fissarmi negli occhi. Mi allontano anch’io.
Bene. Direi che la nostra conversazione finisce qui. Dico, freddo come il ghiaccio.
Mi volto e faccio per andarmene.
Aspetta, Ale!
Grida, ansiosa. Sorrido fra me e me. Poi mi volto.
Si? Chiedo io, innocente.
Mi fissa, combattuta fra il suo orgoglio e i suoi sentimenti.
Se ti dicessi che mi sei mancato?
Inizialmente rimango sbalordito. E alla fine aveva ceduto il posto all’amore? Che cosa patetica.
Sorrido sprezzante. Mi avvicino lentamente con le mani dietro alla schiena. Lei ha il capo chino.
Bene, bene, bene… Alla fine hai dato ascolto al tuo cuore e hai mandato l’orgoglio a farsi friggere, Heathy? Che cosa commovente.
Lei rimane lì, ma con lo sguardo dritto in avanti, ferito. Io rido, derisorio.
Commovente forse non va bene… Patetica? Ridicola? Poco dignitosa? A te la scelta.
Strinse i pugni. La mia sete di vendetta si stava placando, e il piacere del suo dolore mi colmava dentro.
Te l’ho detta quella storiella, no? Rimarrai a guardare, invidiando chi è stata più furba di te. Mi hai perso. Ti sei giocata la tua chance. Ciao Heathy. Non sai che ti sei persa. Torno a sussurrarle all’orecchio queste parole.
E poi vedo una lacrima rigarle il volto.
Ma lei non l’asciuga. Guarda in avanti, fiera e decisa anche se ferita.
Perché lei è così. Lei è un muro di pietra che riesce a proteggersi da ogni cosa, lei è riuscita ad aprirsi solo con me, a farmi vedere quel buono nascosto in sé. E lei ha trovato quello che nessun’altra aveva trovato prima del nostro incontro.
Amore.
E quindi, nonostante i vecchi propositi di farla soffrire, di lasciarla sola e ferita come lei aveva fatto con me, le asciugo la lacrima solitaria e la stringo a me.
Sono abbastanza sicuro che fra poco mi darà un’altra ginocchiata dove non batte il sole, o che si allontanerà urlando.
Aspetto i secondi… e lei rimane fra le mia braccia.
 
We could have had it all
We could have had it all
It all, it all it all,
We could have had it all
Rolling in the deep
You had my heart inside of your hand
And you played it
To the beat





Potevamo avere tutto. Avremmo costruito la nostra felicità insieme, ci sarebbe bastata la reciproca compagnia per andare avanti. Tu avevi il mio cuore, e hai giocato con i suoi battiti.
Ora te lo ridò. Ci sono ancora le cicatrici fresche, ancora bruciano.
Ma so per certo che non ne avrò di nuove e che guarirai le vecchie.
Grazie per le mille emozioni che mi fai provare ogni giorno.
Grazie, perché adesso non rotolerò nelle profondità. Tu mi tieni.
  


Nota:
ed eccomi qua, con questa nuova Song-Fic ^^ che ve ne pare? Heather era ben interpretata? La trama andava bene? Il finale è troppo banale? Vi prego fatemelo sapere :S non sono molto sicura, e voglio migliorarmi perciò... avanti con le recensioni :D
Credo che farò una serie di sole Song-Fic dedicate a 21 di Adele... avrete notizie ^^
bacetti, LadyWrite

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: StregaSenzaCuore