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Autore: Emily Alexandre    20/11/2011    3 recensioni
Siamo alla resa dei conti, la Fratellanza si prepara per affrontare Belladore a Palazzo Belmont e Rafael deve salutare la sua Emelyn prima di andare incontro ad una possibile morte.
La ragazza lo accoglie suonando e nessuno dei due riesce a nascondere la paura che avvelena i loro cuori.
"Era morto e rinato due volte, Rafael Valance, in modi che non avevano nulla a che fare con i vampiri.
Era morto quando le aveva fatto la proposta, in ginocchio, ai piedi di una fontana, sulla ghiaia cosparsa di petali di rosa, con la luna a bagnare i lineamenti della sua amata, ed era rinato quando lei aveva pronunciato un sì ebbro di gioia e di amore.
Era morto quando l’aveva trovata priva di vita sul suolo della sua stanza, i capelli sporchi di sangue, un cesto di mele rovesciato sul pavimento, ed era rinato quando aveva scorto i nastri del suo mantello, rivelando Catherine, la gemella, e non Emelyn.
Quella notte, forse, sarebbe morto di nuovo per non rinascere più."
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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«Quante donne hai amato prima di me?»
«Nessuna»
«E dopo di me?»
«Nessuna»

Tristan&Isolde


Requiem Aeternam 
Le note del cuore


Si era innamorato di lei ascoltandola suonare: era rimasto incantato dai movimenti agili ed eleganti delle sue mani sul violino, stregato dall’espressione assorta e persa in regni accessibili solo a lei, soggiogato dalla maestà che la tutta sua persona emanava.
In quel momento, nonostante non fossero altro che ragazzi appena iscritti allo Studium senza la minima idea di cosa gli avrebbe riservato la vita, Rafael  aveva compreso che quella ragazza sarebbe stata sua moglie.
Anche Emelyn aveva immediatamente capito di essere destinata a quel ragazzo del sud dai grandi occhi verdi e Rafael l’aveva osservata, non senza una vena d’apprensione, ricevere e rifiutare svariate proposte di matrimonio, finchè non aveva ottenuto il permesso di entrambe le famiglie per prenderla in moglie.
Non c’era mai stata nessuna prima di Emelyn… E nessuna ci sarebbe stata dopo.
Era morto e rinato due volte, Rafael Valance, in modi che non avevano nulla a che fare con i vampiri.
Era morto quando le aveva fatto la proposta, in ginocchio, ai piedi di una fontana, sulla ghiaia cosparsa di petali di rosa, con la luna a bagnare i lineamenti della sua amata, ed era rinato quando lei aveva pronunciato un ebbro di gioia e di amore.
Era morto quando l’aveva trovata priva di vita sul suolo della sua stanza, i capelli sporchi di sangue, un cesto di mele rovesciato sul pavimento, ed era rinato quando aveva scorto i nastri del suo mantello, rivelando Catherine, la gemella, e non Emelyn.
Quella notte, forse, sarebbe morto di nuovo per non rinascere più, ma mentre ascoltava la musica di Emelyn che saturava l’ambiente, non riusciva ad essere triste. Erano le note che riempivano le sue giornate da quando la tragedia li aveva colpiti: l’aria preferita di Catherine che la sua gemella suonava ininterrottamente, anche quando il feretro era stato portato via e lei non aveva avuto più una tomba dove recarsi e suonare, celandosi nella notte.
Se fosse morto, non avrebbe più potuto ascoltarla, quella musica, né avrebbe posato gli occhi sulla figura tanto amata.
Avrebbe perso Emelyn per sempre.
C’era un’idea, però, ancor più inconcepibile della morte ed era la vita senza di lei; aveva rischiato di perderla già una volta, non avrebbe permesso a Belladorené a nessun altro, di strapparle la vita dal petto.
Anche se ciò avrebbe significato morire lui stesso.
È strano come l’amore stravolga anche gli istinti più basilari: l’uomo è naturalmente predisposto ad attaccarsi alla vita, ma la presenza di un’altra persona capovolge tutto.
Emelyn aveva capovolto la sua vita.
D’un tratto la musica si diradò, fino a che l’ultima eco non morì nell’aria e Rafael si riscosse, incrociando due grandi occhi nocciola.
Due occhi colmi d’angoscia, ma privi di qualsiasi macchia dorata: un misero dettaglio che però avrebbe potuto svelare l’inganno, lo scambio...
Se tutto fosse andato secondo i piani, tuttavia, non se ne sarebbero dovuti più preoccupare, Belladore de Lanchale sarebbe morta e qualsiasi rischio sarebbe sparito.
Si sforzò di sorridere, avvicinandosi alla ragazza che aveva poggiato il violino e lo stava aspettando accanto alla finestra. Era spaventata, lo sapeva: Emelyn aveva perso la sorella e la propria identità da così poco tempo, che la sola idea di infliggerle un’altra perdita lo faceva star male, ma Rafael sapeva di non avere scelta.
Le circondò il corpo con le braccia e le sciolse i capelli, aveva preso l’abitudine di legarli da quando non frequentava più lo Studium... Voleva sentirne l’odore, farsi accarezzare da quelle onde scure così familiari.
Voleva tutto di lei, disperatamente, come se fosse l’ultima volta.
-Non andare...
Non era che un sussurro, velato dalla consapevolezza che la decisione era già stata presa e nulla avrebbe potuto cambiarla.
-Quando tornerò, non sarà più necessario nasconderci, potremo svelare a tutti la verità e finalmente diventerai mia moglie.
-Quando tornerai...
La voce di Emelyn si incrinò e la ragazza nascose il volto contro il petto dell’amato, cercando di essere forte, di non crollare, di ostentare una fiducia che non possedeva, mentre tutto in lei pareva bruciare, mentre l’aria le veniva negata e la nausea prendeva il sopravvento.
Il suo cuore non avrebbe sopportato un’altra perdita, essere privata della sua gemella era stato straziante, ma la sola idea di continuare la propria vita senza di lui, che era diventato la sua stessa essenza...
Alzò lo sguardò ed incrociò quello di lui, tirato, nervoso, carico d’un amore che nulla avrebbe potuto avvilire.
-Sarò qui ad aspettarti, Rafe. Sarò sempre qui ad aspettarti.
-Lo so.
Le baciò la fronte, gli occhi, le gote fino a finire sulle sue labbra, respirando la vita, il dolce miele della promessa di un futuro roseo insieme.
L’amore... La morte.
Non l’avrebbe avuta, lui non l’avrebbe permesso.
L’orologiò spezzò il silenzio e con esso quel bacio velato di lacrime e addii; alle loro spalle la figura di Damian uscì dall’ombra, andò loro incontro e Rafael non riuscì a trattenere un gemito frustrato scorgendo la paura scolpita nei bei lineamenti dell’amico.
-Permettimi di venire con te.
Il ragazzo scosse la testa, sciogliendo l’abbraccio ma tenendo la mano di Emelyn ben salda nella sua –No, Damian. A te affido il compito più importante. Proteggi la donna che amo, fa’ in modo che non le succeda nulla.
Il vampiro annuì appena e Rafael gli sorrise, spostando poi lo sguardo oltre la porta; Edward era arrivato e lo stava aspettando, indugiare sarebbe servito solo a prolungare l’agonia.
Si voltò un’ultima volta verso Emelyn, prendendole il volto tra le mani e guardandola negli occhi così intensamente che Damian si fece da parte per non intralciare quel momento così intimo.
-Andrà tutto bene. Al mio ritorno festeggeremo.
La ragazza annuì debolmente prima di alzarsi sulle punte e sfiorare le sue labbra un’ultima volta.
-Torna da me.
Fu lei a sciogliere l’abbraccio, invitando Rafael a raggiungere Padre Thorne e accostandosi a Damian, che le sorrise.
-È in buone mani, Rafe. Fate finire questo incubo.
-Abbiate cura di voi.
-Anche tu.
Un abbraccio fugace all’amico, un ultimo sguardo all’amata, poi Rafael si incamminò verso Edward. Le note lo colpirono in pieno petto facendolo vacillare, ma strinse i pugni e continuò il suo percorso: era il suo modo per salutarlo, per augurargli buona fortuna. Non era l’aria di Catherine, ma quella che raccontava il loro amore. Un canto d'addio.
La ascoltò suonare finchè non varcò la porta, finchè non se la chiuse alle spalle, stringendo quelle note nel cuore.




Note: Un omaggio alla Creatrice, come sempre, e alla sua meravigliosa melodia che ha dato vita a questo mondo meraviglioso.
Grazie a Virginia per l'autrice e la donna che è, anche se non leggerà mai questo commento perchè non può leggere le fanfiction di questo fandom :)
La didascalia iniziale è tratta dal film Tristano e Isotta del 2006.
Il Requiem invece è una messa celebrata in onore dei defunti e si riferisce all'addio di Emelyn ma anche, e soprattutto, al presagio di morte. Quella notte infatti si concluderà con una morte, anche se non sarà Rafael, al contrario di quanto previsto dal ragazzo.
Infiniti grazie a LadyEl per il prezioso betaggio e per il sottotitolo! E grazie a tutti voi che siete arrivati fin qui.

Emily Alexandre

   
 
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