Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |       
Autore: Jane41258    21/11/2011    1 recensioni
Il team 8 è scomparso mentre era alla ricerca del kami no Kokkin, uno xilofono antichissimo. Per ordine dell'Hokage Shikamaru, Temari e il team Gai si recano a studiare il reperto con Ayano Yamamoto, un'esperta del settore, ma qualcosa va storto e assistono ad un'esplosione di luce. I nostri si risvegliano a Konoha, ma è una Konoha diversa da quella che conoscono e molto più ostile tanto che Shikamaru e Temari sono costretti alla fuga, Lee e Tenten vengono arrestati dagli ANBU e torchiati dalla polizia e Neji si ritrova incastrato in una vita che non gli appartiene. I nostri eroi dovranno ritrovarsi, capire dove sono e il ruolo dello xilofono in tutta quella storia, trovare gli amici del team 8 e tornare a casa. Chissà se ce la faranno.
Dall'epilogo:
Erano passati due mesi dall’episodio dello xilofono.
Sakura aveva preso il posto di Shizune, ma non l’aveva sostituita. Nessuno l’avrebbe mai sostituita, lei era unica.
Sospirò profondamente prima di bussare alla porta di Tsunade-sama. Da quando Shizune era scomparsa, Tsunade non sembrava più la stessa. Continuava a darle ordini, a lodarla e a sgridarla come prima, ma era evidente che qualcosa in lei si era rotto. Aveva perso l’ennesimo legame.
Coppie: lievissima Shikamaru/Temari e per chi vuole vederceli accenni Neji/Hinata
Seconda classificata al contest "Il circo dei prompt" di Silvar e Solli
Genere: Avventura, Generale, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neji Hyuuga, Rock Lee, Temari, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Autore: Su EFP Mente libera. 
Titolo: Punto d’Incontro
Numeri scelti: lista A:30 lista B:17 
Prompt effettivamente utilizzati: Xilofono
Personaggio da nominare: Ino Yamanaka
Personaggi: Neji Hyuuga, Rock Lee, Tenten, Sabaku no Temari, Shikamaru Nara, Un po’ tutti
Paring (se ce ne sono): Lievissimi accenni Shikamaru/Temari e Neji/Hinata
Rating: Verde
Genere: Avventura, Generale, Science-fiction
Avvertimenti: longfic; What if?


NdA: Mamma mia un contest difficilissimo. Una busta chiusa con tre prompt e cosa mi esce? Santificazione, aureola e xilofono. Ovviamente i primi due li trovai completamente WTF, quindi mi sono buttata sullo xilofono. E c'erano pure i test d'ammissione per l'Università di mezzo. Oddio ci credete che pochi giorni dopo ho scoperto che lo xilofono è lo strumento che accompagna al mondo dei morti? Cacchio, avrei potuto fare qualcosa di epico con addirittura tutti i tre i prompt, ma pazienza non si piange sul latte versato. Ma è stata dura trovare una storia per uno xilofono nel mondo di Naruto e sinceramente non è che la storia mi soddisfi troppo, però è andata abbastanza bene dopotutto (vabbè 2^ su quattro è senza infamia e senza lode XD). 
Questa è una long di cinque capitoli + epilogo ed è completa, ma per evitare ai poveri lettori di stare tre ore su una fanfiction pubblico un capitolo ogni due/tre giorni.
Questa è la prima fanfiction a rating verde O_O e la prima fanfiction con Shikamaru e Temari insieme tra i protagonisti, beh che altro dire? Buona lettura!

PS Non so se ho fatto bene, ma ho mantenuto errori e strafalcioni della fic mandata a concorso.



CAPITOLO UNO

“Stai forse dicendo che ci sfidassimo qui e adesso tu mi batteresti, CryBaby?”
Sabaku no Temari puntò gli occhi di un verde scurissimo in quelli castani e annoiati di Nara Shikamaru.
“Ovviamente sì” rispose Shikamaru con un sorrisetto ironico.
“E perché?” chiese lei, visibilmente irritata.
Il Nara appoggiò il mento su una mano.
“Per la solita vecchia legge di madre natura. Nello scontro delle selezioni dei chuunin, quando avevamo dodici anni…”.
La kunoichi alzò la mano per interromperlo.
“D’accordo, Mendekouse” puntualizzò lui esasperato “Quando io avevo dodici anni e tu quindici… questo depone a tuo sfavore, cara… allora eravamo quasi pari. Infatti ho vinto per miracolo, lo ammetto. Però, con la crescita, le differenze tra uomo e donna si accentuano. Ti concedo che nell’età preadolescenziale maschi e femmine sono quasi pari, ma poi i corpi si sviluppano in direzioni differenti: il corpo maschile diventa più forte e agile, per combattere, quello femminile invece subisce una serie di cambiamenti atti a renderlo adatto per la riproduzione e l’allattamento. La crescita del seno conferma quello che sto dicendo.”.
“Sì, beh…”
La ragazza era certa che Shikamaru stesse dicendo una stronzata dietro l’altra, ma non sapeva come controbattere. A corto di argomentazioni, scattò in piedi e sbatté le mani sul tavolo di legno:
“Allora usciamo da questa maledetta locanda e battiamoci! Ti prenderò a calci in culo, Nara!”
“S-Shikamaru-san!”
Temari si girò verso la bambina che aveva parlato.
Non superava gli undici anni, probabilmente, era piccola e mingherlina e aveva il viso rosso dall’imbarazzo.
“Uh, CryBaby, guarda: una tua ammiratrice” commentò la bionda divertita.
La ragazzina alzò lo sguardo sulla kunoichi di Suna.
“L-lei dev’essere Sabaku no Temari… stavo cercando anche lei, non mi aspettavo di t-trovarla qui! L’Hokage mi ha mandato a chiamarvi. Vi vuole nel suo ufficio adesso, s-se possibile…”.
“Sì, è possibile” rispose Shikamaru alzandosi “Grazie ragazzina. Andiamo, Temari”
Abbassò la voce e aggiunse “Che palle”
La ragazzina s’incamminò dietro di loro.
“Beh, che vuoi?” le chiese bruscamente Temari.
“Tsunade-sama mi ha ordinato…”
“Sì, va bene, va bene” tagliò corto il Nara “Scortaci al Palazzo, allora”
La bambina guardò Shikamaru e gli sorrise timidamente.
Temari li costrinse ad accelerare il passo, così meno di cinque minuti dopo  erano nell’ufficio dell’Hokage.
“Bene” esordì Tsunade “Devo parlarvi di una questione molto importante. Puoi andare, Mikoto-kun”
Il Nara si guardò attorno per studiare i presenti.
Alla sua destra c’era Hiashi Hyuuga, seduto di fronte a Tsunade con un’espressione leggermente accigliata. Il nipote Neji era in piedi accanto a lui, apparentemente impassibile. Tenten e Rock Lee gli lanciavano occhiate preoccupate, come se temessero che potesse esplodere da un momento all’altro. Appoggiata allo stipite della porta, con le braccia incrociate, c’era Hana Inuzuka, Shibi Aburame era affianco a lei.
La signorina Shizune era alle spalle dell’Hokage.
Shikamaru guardò Tsunade diritto negli occhi.
“Cos'è successo al team 8, Hokage-sama?”
“La squadra Kunenai era impegnata in una missione di livello C, alla ricerca del Kami no Mokkin” iniziò a spiegare la donna “Per conto del signor Aoki Kenta, collezionista di reperti ritenuti magici o su cui girano delle leggende. La squadra non è mai ritornata dalla missione. Il team Gai è stato inviato sul posto, ma non ha trovato traccia del team 8. Si sono come volatilizzati. C’era soltanto un vecchio xilofono, che si suppone essere il Kami no Mokkin, nei confini del Villaggio della Sabbia”
Temari pestò un piede a terra.
“Non oserà sospettare di noi!”
“Temari…” borbottò Shikamaru girandosi verso di lei.
La ragazza lo zittì.
“No, Shikamaru, fammi parlare. Se l’Hokage mi ha convocato, vuol dire che sospetta di noi e che le relazioni tra i nostri Villaggi sono a rischio. E’ così, Tsunade-sama?”
“Mia figlia è scomparsa nel suo villaggio, signorina” intervenne Hiashi con uno sguardo gelido ed eloquente.
“Non significa nulla” ribatté la kunoichi con forza “Non c’è nessuna prova…”.
“L’appellarsi alla mancanza di prove è un comportamento da colpevole” commentò Shibi freddamente.
“Come osate!” strillò la bionda di Suna.
“BASTA!” urlò Tsunade alzandosi “Siete nel mio ufficio! Contegno, signori! Allora il team Kakashi è già stato inviato a Suna per continuare le ricerche. Il team Gai ha portato lo Xilofono a Konoha e ora l’oggetto è alla sezione scientifica, è stato analizzato ma non è stato trovato nulla di strano, soltanto una specie di spartito. Shikamaru-kun, vorrei che tu gli dia un’occhiata, dopotutto hai il cervello migliore di Konoha, magari riconosci qualche codice. Temari-san, vorrei farlo vedere anche a te, magari l’hai già visto, siccome è stato ritrovato nel tuo...”
“L’ho portata! Non faccia smorfie, Yamamoto-san!”
“Lasciami il braccio, mocciosa!”
Hanabi Hyuuga entrò trascinandosi dietro una ragazza più grande.
Doveva avere poco più di sedici anni, ma era alta e formosa; aveva la carnagione chiara, quasi bianca, e il pallore era accentuato dai lunghi capelli neri, dagli occhi di un giallo sbiadito e dalla bocca di un rosso troppo intenso per essere naturale. I tratti del viso erano graziosi, ma un’accentuata arroganza li deformava, facendoli apparire antipatici a prima vista.
“Chi è questa?” sbottò Hana.
“Mi chiamo Ayano Yamamoto, sono un’artista e mi ritengo esperta di strumenti musicali di cui voi non avete mai nemmeno sentito parlare” rispose la ragazza, poi rivolgendosi direttamente all’Hokage. “Mi ha fatto convocare per analizzare uno xilofono, vero?”
“Si dice sia il Kami no Mokkin!” intervenne Rock lee stringendo i pugni. Fissava la nuova arrivata con gli occhi spalancati e la bocca semiaperta, evidentemente colpito dalla sua bellezza albina.
“Il Kami no Mokkin non esiste” dichiarò la musicista con un tono sprezzante “E’ una panzana messa in giro da un compositore fallito, nemmeno un centinaio di anni fa”.
“Bene” commentò Tsunade “Ora la aggiorno”
La storia venne ripetuta,  intervallata dagli sbuffi d’impazienza di Hana Inuzuka.
“E ora, come ho già detto” continuò l’Hokage “Vorrei che Shikamaru e Temari dessero un’occhiata allo xilofono. Vorrei farlo analizzare anche a lei signorina Yamamoto, sono sicura che la sua esperienza ci aiuterà. Lo strumento è stato già studiato col Byakugan, ma vorrei che Neji lo guardasse mentre viene suonato. Allora…”
Ayano la interruppe.
“Io ho sete. La mocciosa mi ha trascinata qui senza lasciarmi il tempo di far nulla. Fatemi bere e poi vi aiuterò”
“Badi a come parla di una Hyuuga” la rimproverò Hanabi stringendo gli occhi “E non si permetta più di interrompere l’Hokage.”
“Stiamo perdendo tempo!” aggiunse la sorella di Kiba.
“Allora” riprese Tsunade, tradendo una nota di rabbia distruttiva “Shizune, accompagna la nostra musicista a bere. Team Gai, accompagnate Shikamaru e la signorina Sabaku no a vedere quel maledetto affare. Voialtri, se desiderate, potete organizzare una battuta di ricerca nei pressi di Suna, siccome siete shinobi dalle capacità investigative eccellenti.”
“Io non ho ulteriore tempo da perdere” rifiutò Hiashi “Hanabi, andiamo a casa”
La piccola Hyuuga reagì con rabbia.
“Padre! No! Non posso credere a quello che sta dicendo!”
“Ci sono già dei valenti shinobi che si occupano della questione e poi Hinata è una kunoichi e sapeva a cosa andava incontro quando ha scelto questa carriera” disse il capofamiglia.
Hanabi lanciò al padre uno sguardo di puro odio e si rivolse al cugino.
“Neji-niisan! Accidenti, di’ qualcosa! E’ impazzito!”
Neji lanciò uno sguardo penetrante allo zio, poi chinò il capo.
“Non si preoccupi, Hanabi-sama, sua sorella tornerà a casa. Ha la mia parola” disse piano.
“Va bene, va bene” tagliò corto Hiashi “Andiamo, Hanabi, non fartelo ripetere”
La bambina guardò intensamente Neji, cercando i suoi occhi come per avere conferma della promessa, ma non vi riuscì perché lo sguardo del ragazzo era fisso a terra.
Seguì il padre verso l’uscita ma, poco prima di varcare la porta, posò ancora lo sguardo sul cugino.
“Ora che questa piccola scena... ” riprese l’Hokage.
“Se permette, io approfitterei della possibilità che ci ha concesso” la interruppe il signor Aburame.
“Anch’io!” aggiunse Hana agitando un pugno.
“Allora andate, ma fate attenzione a non intralciare il team 7” concesse Tsunade.
Tenten chinò il capo.
“Possiamo andare anche noi?”
“Certo”
“Un secondo, Tsunade-sama!” esclamò Shikamaru colpito da un pensiero improvviso “Anche Kurenai-sensei è scomparsa?”
“Purtroppo sì” confermò Tsunade contrita.
Il Nara sembrò improvvisamente spaventato, notò Temari guardandolo in volto.
“L-la bambina con chi è?”
“La figlia di Asuma?” fece l’Hokage alzandosi “L’ho affidata alla tua amica Ino”.
“Bene” sospirò il ragazzo rilassando le spalle. Ino avrebbe trattato Momoko-chan con l’amore di una madre, durante l’assenza di Kurenai.
                                                                                              ***
Neji guidò la squadra a Nord, vicino al confine di Konohakagure, nel folto di un bosco apparentemente incontaminato.
“Kai!”gridò, facendo volare via una dozzina di uccelli.
L’aria sembrò tremolare e un albero dei più alti e verdi si dissolse, lasciando il posto a una cabina di ferro.
“Perché non sono mai stato qui?” chiese il Nara leggermente contrariato.
Le porte metalliche si schiusero.
“Perché, nonostante hai quasi tutti i privilegi di un jonin, tu non lo sei” borbottò lo Hyuuga entrando per primo “Comunque, se vuoi sapere la mia opinione,Tsunade-sama è stata imprudente a far venire anche lei”
“Perché sono di Suna?” replicò Temari con un tono aspro “Ti ricordo che è stato il tuo Hokage a convocarmi”.
“Appunto” disse Neji saccente.
Quando furono entrati tutti, le porte si richiusero, la cabina sussultò e iniziò a sprofondare nel terriccio con uno stridio sinistro.
“Soffro di claustrofobia” rivelò Tenten, respirando pesantemente.
Lee le sorrise e le strinse una spalla.
“Tranquilla Ten, un attimo e siamo arrivati! Intanto questo rinforzerà il tuo spirito!”
Alcuni secondi dopo la cabina si fermò con un tonfo e le porte si riaprirono.
“Da questa parte” li guidò il jonin. S’incamminarono per un corridoio scavato nella terra, ma rivestito di ferro. A ogni svolta era presente un chuunin che li guardava transitare senza intervenire. Giunsero a una porta d’acciaio, dipinta in nero, sorvegliata da due shinobi.
“La parola d’ordine Hyuuga-san” disse uno.
“Cielo grigio” soffiò Neji.
L’altro ninja aprì la porta con delle chiavi e lasciò entrare i visitatori.
Lo xilofono era addossato alla parete, come se qualcuno l’avesse semplicemente dimenticato lì Era costituito da una struttura semplice, simile a un carrello senza ruote che sosteneva una sola fila di barrette di legno di diversa lunghezza e sotto ogni barretta vi erano di tubi aperti.
Temari si avvicinò subito per toccarlo.
“Ferma” la redarguì Shikamaru.
Si chinò sullo strumento per studiarlo da vicino, ma non riuscì a vedere nulla di sospetto. Ovviamente non ne fu rassicurato, poiché la maggior parte dei pericoli non possono essere scorti a occhio nudo.
“Gli spartiti”
“Vado io” si offrì un chuunin.
Neji puntò il Byakugan sullo xilofono e costatò che non c’erano flussi strani di chackra.
Era solo un fottutissimo strumento musicale. Sua cugina Hinata però era scomparsa subito dopo esserci venuta a contatto.
“L’ultimo rapporto del team Kurenai” disse all’improvviso “Diceva che avevano trovato il reperto e che andava tutto bene, che forse si sarebbero fermati a Suna per comprare provviste. Sarebbero tornati in meno di tre giorni, secondo il rapporto. E’ passata una settimana.”
Nessuno replicò e piombò il silenzio.
Shikamaru cominciò a girare intorno allo xilofono, pensieroso.
“Tenten, lo sai quali sono state le ultime parole che ho rivolto a Hinata-sama?”
La ragazza gli posò delicatamente una mano sul braccio.
Lee intervenne, cercando qualcosa di consolatorio da dire.
“Su con la vita, Neji-kun, andrà tutto bene! Non ricordi le parole del maestro Gai? Le avversità... ”
“Se continua a essere così debole, Hinata-sama” lo interruppe Neji, ignorando completamente le parole dell’amico, “Sarà di peso alla famiglia.”
“Certo che non sei stato per niente gentile!” commentò il compagno “Ci credo che ti senti in colpa! Ma quando li ritroveremo...”
Temari, incurante dei presenti, fissava lo xilofono. Era certa di non aver visto niente del genere a Suna.
“Se quest’affare fosse stato sepolto nelle nostre terre, sarebbe stato ritrovato, prima o poi. Qualcuno deve avercelo portato” considerò incrociando le braccia “Shikamaru, tu credi che sia un’arma? Una specie di bomba che fa scomparire la gente?”
Shikamaru si accarezzò il mento, perplesso.
“Non lo so, forse. Credi che sia stata introdotta nel territorio del vostro Villaggio per attaccarvi?”
Tenten sfiorò i tasti con lo sguardo, poi si accovacciò per guardare lo strumento dal basso.
“Io non vedo detonatori a tempo, tracce di esplosivo, nessun meccanismo che faccia pensare che i tasti possano essere detonatori a percussione. Non ci sono sigilli, kanji particolari o altri segni di arte magica.”.
Il Nara la guardò, sinceramente ammirato. La kunoichi aveva fatto un’analisi decisamente migliore della sua.
“Anche se... ” continuò la ragazza.
“Non toccarlo!” urlò Lee, ma fu tutto inutile. Tenten aveva già alzato lo xilofono per guardare se ci fosse qualcosa disegnato sotto i piedi della struttura.
“Niente” sentenziò la ragazza “Visto Lee? Non morde”
“Secondo te queste cose non le hanno già controllate?” sbottò Neji “Stiamo perdendo tempo qui”
“Cazzo”
“Crybaby?”
Shikamaru si accovacciò e strinse gli occhi.
Lo xilofono non aveva kanji dipinti o incisi, ma...
Il ragazzo girò e guardò lo strumento da un’angolazione diversa, strinse ancora gli occhi e si sdraiò.
Il chuunin irruppe nella stanza, trafelato, stringendo dei papiri dall’aspetto vecchissimo.
“Nara-san! Ho portato... ”
“Shhh” lo zittì lo shinobi “Mendekouse, vieni a sdraiarti accanto a me”.
Temari sussultò, spiazzata dall’apparente mancanza di filo logico che caratterizzava la sequenza delle azioni del Nara.
“Scusa?”
“Dai, non fare storie, voglio farti vedere una cosa”
Temari sbuffò e guardò gli altri, leggermente imbarazzata. Nessun altro sembrava trovare inappropriato il comportamento di Shikamaru.
Si sdraiò a terra.
“Dimmi cosa vedi” disse lo shinobi.
“Uno xilofono e te che lo fissi come un imbecille” rispose la ragazza guardando il viso dell’altro. Era così buffo Shikamaru quando stringeva gli occhi... però era innegabilmente affascinante con quell’espressione seria.
“Perché sei stupida” ribatté il giovane “Hai presente il kanji dell’incontro 会? Non ti pare che ci assomigli?”
Temari chiuse gli occhi, poi ne aprì leggermente uno solo. Shikamaru aveva dannatamente ragione.
“Con molta fantasia e una prospettiva dal basso molto scorciata, direi di sì, crybaby”
“Lo xilofono è il kanji!” strillò Tenten “Shikamaru-kun, sei un vero genio!”
“Quindi è una tecnica sull’incontro!” esclamò animoso Rock Lee “Ma di che tipo d’incontro?”
“Nara-san” intervenne il chuunin “Desidera ancora vedere gli spartiti?”
“Sì certo” borbottò Shikamaru in fretta.
Si alzò, afferrò i papiri e ringraziò l’altro ragazzo con un cenno del capo.
Aveva visto soltanto due volte nella vita uno spartito, una volta quando era piccolo, per caso, e l’altra quando doveva prepararsi per un eventuale scontro con Tayuya, quindi non era così esperto da riconoscere anomalie nella sequenza di note. I tre spartiti erano quasi identici, solo la nota finale cambiava. In uno, era il fa… o forse il la? Poi c’era uno strano simbolo composto da due lineette parallele incrociate  quasi perpendicolarmente con altre due lineette…
“Non ci capisco niente” si arrese passando i fogli a Neji.
Lo Hyuuga attivò il Byakugan e li fissò.
“Wow”
“Che c’è?” chiese Tenten tesa.
Al contrario dello Xilofono gli spartiti erano impregnati dal chackra, che scorreva all’interno della carta seguendo un disegno ben preciso.
“Carta e penna” ordinò il ragazzo.
La kunoichi guardò confusa Rock Lee, che scosse il capo.
“Non…”
“Ce l’ho io carta e penna” intervenne Temari, porgendo allo Hyuuga ciò che aveva chiesto.
“Sai” spiegò, guardando Shikamaru “Per scrivere in ogni momento ai miei fratelli”
Neji posò gli spartiti a terra e iniziò a ricalcare le linee su cui scorreva il chackra.
Il risultato sembrava una specie di fitta rete di linee curve e circonferenze.
“Non sa senso” ringhiò stringendo i disegni con rabbia “Sono scarabocchi. Tieni Sabaku no, grazie”
Temari si riprese la penna con un movimento brusco.
“Dobbiamo portare questi spartiti e i tuoi disegni a Tsunade-sama” decise Shikamaru “Così…”
L’incedere di passi leggeri e un saluto appena mormorato annunciarono l’entrata di estranei.
Tenten si girò a salutare i nuovi arrivati.
“Salve Shizune-san, Yamamoto-sama”
“Ciao ragazze!” aggiunse Lee.
La musicista li oltrepassò senza ricambiare il saluto e si diresse verso lo xilofono.
“Apparentemente antico, non molto rifinito ma funzionante” borbottò tra sé “Gli spartiti?”
“Ecco a lei” rispose Neji porgendole i papiri.
La ragazza li guardò intensamente e per qualche secondo nessuno parlò.
“Umh” commentò lei perplessa “E’ la stessa melodia con una variazione di un tono sul finale. Na-na-naa-na…” iniziò a canticchiare tra sé.
“Bene” intervenne Shikamaru sconcertato “Dobbiamo fare rapporto all’Hokage. Signorina, se lei vuole dare un’occhiata…”
“Voglio suonare” rispose Ayano alzando gli occhi gialli sul Nara.
Lui rabbrividì e distolse lo sguardo.
“Dovrebbe avere l’autorizzazione dall’Hokage. E poi, secondo lei, non è pericoloso?”
“No” rispose secca la ragazza.
“E’ pericoloso invece” s’intromise Temari “ma se questa stupida vuole rischiare la vita, non è un problema nostro…”
“Non può rimanere sola con il Kami no Mokkin” ribatté Tenten.
“Resto io con lei mentre suona” si offrì Neji “così controllo quest’affare col Byakugan mentre è in funzione”.
“Hai sentito amico?” intervenne Rock Lee “E’ pericoloso. Vuoi scomparire come Hinata-san e i suoi amici?”
Lo Hyuuga lo guardò gelidamente.
“Non t’impicciare, Lee”
“Ci serve il permesso di Tsunade” ripeté lo shinobi delle ombre.
“Rimango io di guardia fuori la porta” propose Tenten spostando in fretta lo sguardo da uno all’altro e sorridendo nervosamente “Così se succede qualcosa sono pronta ad intervenire”
“No, Tenten-chan!” protestò il moro con una voce lamentosa “Se tu rimani ed io vado, faccio la figura del vigliacco! Resto io!”
La ragazza sorrise e gli strinse l’avambraccio.
“Grazie”
“Noi andiamo” borbottò il Nara “Shizune-san, puoi accompagnarci dall’Hokage, per favore?”
“Certo” rispose lei.
Shikamaru e Temari uscirono seguiti dall’assistente di Tsunade, Lee e Tenten chiusero il gruppo.
“Buona fortuna” borbottò Temari a mezza bocca.
“Non ce ne sarà bisogno” rispose l’altra ragazza a voce alta.
I due del team Gai rimasero di guardia vicino la porta della stanza, mentre il resto del gruppo si avviò nel corridoio. Avevano percorso pochi metri quando sentirono dei rintocchi metallici.
“Sbrighiamoci” propose la bionda di Suna.
La musica divenne più fluida e veloce.
Shikamaru chiuse gli occhi, terribilmente affascinato dalla melodia. Era qualcosa che non aveva mai sentito prima, sembrava sprigionarsi direttamente dalla sua mente.
“Shikamaru, ti prego!” urlò Temari.
Lui aprì gli occhi e guardò la bionda, che sembrava stranamente terrorizzata.
Perché aveva paura? Quella musica era così bella...
All’improvviso anche Shizune urlò.
“Via!”
La donna iniziò a correre e svoltò per un corridoio secondario.
Temari fece qualche passo di corsa, poi si fermò. C’era qualcosa che non andava: il Nara non era dietro di lei.
Si voltò e notò che Shikamaru era sospeso a mezz’aria, come se la forza di gravità fosse improvvisamente scomparsa.
Il ragazzo agitava le gambe e con le mani componeva un sigillo dietro l’altro, febbrilmente, ma nessuna tecnica sembrava funzionare. A Temari ricordò, tristemente, un pesciolino che si dibatte fuori dall’acqua.
Fuggire per chiamare aiuto era la soluzione più ragionevole, ma il pensiero che al suo ritorno Shikamaru poteva essere scomparso la bloccò.  Lo guardò negli occhi una frazione di secondo e vi lesse una disperata richiesta d’aiuto. Lui urlò, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono.
All’improvviso il corpo del ragazzo si accese di una luce bianchissima.
Temari urlò, come se qualcosa si fosse rotto in lei, il terrore che lui morisse s’impossessò della sua mente. soffocando persino l’istinto di sopravvivenza. Sopravvivere non era più una priorità, quello che importava era salvarlo.
“Shikamaru!” urlò scagliandosi contro di lui senza esitazione, ma la luce la abbagliò e i suoi occhi furono inghiottiti dall’oscurità.





Ok in un picco di masochismo pubblico anche il giudizio, censurando per ora le anticipazioni troppo importanti dei prossimi capitoli.


Grammatica: 11.5/15 
Stile: 6.5/10 
IC: 13/15 
Originalità: 8/9 
Gradimento Silvar: 2/3 
Gradimento Solli: 1.5/3 
Attinenza al prompt: 4/5 
Totale: 46.5/60 

Il grosso problema della tua storia è, in sintesi, la prima parte. Fa fatica a scorrere, è lunga, eccessivamente ricca di dialoghi perlopiù inutili che distolgono l'attenzione del lettore dalla trama di base, che invece comincia solo più avanti a risultare veramente interessante, acquistando ritmo e perdendo un po' di azione superflua. Lo stile risulta a tratti piuttosto contorto e poco scorrevole, e a volte crea confusione nel lettore, che si perde nelle frasi. La grammatica è generalmente buona, ma ci sono alcuni errori di battitura. A volte non metti i congiuntivi dove vanno, soprattutto nei dialoghi; inoltre hai scritto sia “se stesso” che “sé stesso”. Al giorno d'oggi entrambe le forme risultano corrette, ma alternare le due scritture è confusionario. Sbagli poi a scrivere “chakra”. A volte non concludi con un punto la frase fra due “pezzi” di dialogo, e questo è scorretto nel momento in cui ricominci la battuta con una lettera maiuscola. Per quanto riguarda la caratterizzazione: Temari in alcuni punti risulta OOC, ma complessivamente la sua caratterizzazione rimane fedele all'originale, anche se tende ad urlare un po' troppo. (A proposito di Temari: “Sabaku no” non è propriamente il suo cognome - un po' come Da Vinci -, e in alcune espressioni italiane risulta veramente grottesco e fuori luogo, come quando è seguito da altre negazioni.) Hinata in alcuni passaggi non ci convince, ad esempio nel denunciare così freddamente Neji. In alcune parti è innaturale, troppo vendicativa e falsa, non sembra proprio lei. 
Passando a parlare del prompt, l'hai sfruttato in modo eccellente e davvero molto originale, e rimane centrale per tutta la storia. Abbiamo apprezzato particolarmente la trama intricata, i viaggi attraverso le dimensioni, o alcune parti realistiche e coinvolgenti come la reclusione di Tenten, molto viva e drammatica. L'epilogo è veramente incredibile, anche se all'inizio risulta un po' confuso. Ma forse era esattamente questo il tuo intento, rimarcare la confusione fra i mondi paralleli. In definitiva è una storia ben pensata e che avrebbe tutte le carte in regola per risultare coinvolgente. Fa però fatica ad ingranare e forse vorrebbe più cura nella sua struttura generale.


In breve 500 righe di critiche e tre d'apprezzamento XD. Sinceramente m'aspettavo anche di peggio, però devo dire che credevo di aver fatto bene la prima parte e di aver affrettato e arrozzato la seconda parte e invece scopro che è il contrario O_O OMG
Beh almeno se la prima parte vi annoia consolatevi col fatto che a detta delle giudici la seconda è più interessante, quindi non mollate!
Per quanto ringuarda Hinata è devo fare un ALT come una montagna, perchè l'Hinata che conosciamo non appare mai in tutta la fanfiction. Quella che vediamo interagire con Neji è... uffa non posso spoilerare... comunque si chiama Hinata Hyuuga ma è una persona completamente diversa da quella originale, quella che conosciamo. Ci tenevo a chiarirlo perchè è in gioco la comprensione dell'intera storia. Beh cari lettori, divertitevi e recensite anche solo per bacchettarmi XD
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Jane41258