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Autore: Moonlight rage    16/07/2006    10 recensioni
Hermione: La strega più brillante di Hogwarts e la mente del famoso Trio Miracoli…ma dietro ai libri, allo studio e agli sguardi severi si nasconde una ragazza come tante altre, romantica e piena di pensieri e riflessioni su tutte le piccole cose di ogni giorno.*** L'ispirazione per questa fanfiction mi è venuta mentre cercavo di addormantarmi...credo che la potrei sviluppare bene, ma non so se è una cosa che piace, spero di si...ma siete voi a doverlo decidere... PS: secondo voi è OOC?
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le piccole cose

Le piccole cose

Capitolo uno

 

Ecco qui, questa era l’ultima pergamena, ora le mie valige sono finite.

Mi giro per dare un’ultima occhiata alla stanza prima di lasciarla…forse per sempre.

Il letto di Lavanda è ancora sfatto e i suoi vestiti sono ancora sparsi qua e là.

Lei non so dove sia, e sinceramente non ne sento la mancanza.

Non mi è mai stata troppo simpatica e non solo per la questione “Ron”…insomma lei è così petulante

Ma questo non è il momento per crogiolarsi nel dolce rancore…Forse la maggior parte della gente penserà che dolce non sia un aggettivo appropriato, ma andiamo…a chi non piace portare rancore? È così rilassante rimuginare sui vari motivi per cui avercela con una persona.

Ma, come ho già detto, in questo momento non è proprio il caso.

Comunque sia Lavanda farebbe proprio meglio a preparare le sue cose…domani saremo costretti a lasciare Hogwarts e lei deve ancora mettere a posto tutto.

Mi lascio sfuggire un sospiro.

Mi fa così male pensare che questa potrebbe essere la mia ultima notte qui.

Mi butto sul letto e tuffo la faccia nel cuscino…

Ah, cuscino mio, quante n’abbiamo passate io e te?

Quante volte ti avrò stretto per farmi coraggio?

Quante volte ti avrò preso a pugni per il bisogno pressante di sfogarmi?

Quante lacrime amare avrai assorbito?

Si potrebbe dire che per me tu sia un amico più che una sacca piena zeppa di morbide piume d’oca…

Ebbene sì, lo ammetto:

Io, Hermione Jane Granger, ho la mania di affezionarmi irrimediabilmente agli oggetti, e spesso questa mia malattia mi porta ad essere vagamente ridicola.

Ma adesso non è il caso di pensare a cosa sia ridicolo e cosa no…insomma, adesso io dovrei proprio concentrarmi sul nostro amatissimo defunto preside, Albus Silente, e struggermi per la sua morte. Ma proprio non mi viene naturale.

Insomma, non voglio essere fraintesa, io stimavo Albus Silente più di qualsiasi altra persona al mondo.

Amavo il modo in cui dirigeva questa scuola, trovavo geniale la maniera in cui riusciva sempre a risultare simpatico pur riuscendo a mantenere un certo ordine, per non parlare poi di come ammiravo la sua potenza magica.

Semplicemente non riesco ad essere disperata. Un po’ perché penso che lui di certo avrebbe preferito che non ci abbandonassimo al dolore, e forse un po’ anche perché non riesco ancora a pensare che sia veramente morto.

Lo so che devo rassegnarmi, ma il mio super-cervello non è abbastanza super da riuscire ad elaborare correttamente quest’informazione…tipo quando sei intollerante a qualche cosa e non riesci digerirla…

Sì! Penso che possa essere una similitudine appropriata: io non riesco a digerire il fatto che Albus Silente sia morto e lo rigetto.

Mi siedo sul letto ed accarezzo il copriletto di lana rossa.

Eh, sì! Credo proprio che mi mancherà anche lui…infondo chi è che mi ha protetto dal freddo nelle gelide notti che abbiamo avuto quest’inverno?

E poi, insomma….Mia madre non mi comprerà mai delle coperte rosse.

Figuriamoci…stiamo parlando di una patita dei colori pastello, ma v’immaginate come sfigurerebbe un copriletto come questo nella mia camera dalle pareti verde pallido e mobili celeste confetto?

Mi alzo e controllo di non aver lasciato nulla…no, non mi sembra.

Meglio controllare anche sotto il letto…insomma se io faccio una cosa, la faccio eccellentemente.

Mi chino ed illumino con la bacchetta lo spazio tra il letto ed il pavimento, ma a parte qualche grumo di polvere non c’è assolutamente niente.

Non mi stupisco per la polvere, anzi me ne rallegro. Poveri elfi non sono neanche pagati!

Perché dovrebbero fare bene il loro lavoro, allora?

È una cosa che mi fa veramente indignare…non sopporto l’idea che quei poveri…

AHIA.

- Ehi! Hermione, ti sei fatta male?-

Stupida oca! Mi hai fatto prendere un colpo!

- Uhm…no Lavanda, non ti preoccupare…è solo che mi hai spaventato e quindi, alzandomi di scatto, ho preso una gran capocciata…- dico cercando di non perdere il controllo mentre mi massaggio la nuca…sicuramente mi verrà un bernoccolo!

E tutto per colpa di quella….grrrr! scommetto che l’ha fatto apposta.

- Oh, scusa!- dice fintamente dispiaciuta.

Credo di non starle molto simpatica, dev’essere per la famosa questione “Ron”.

Me ne farò una ragione.

- Figurati- dico in tono smielato. Bè, se dobbiamo fare una gara d’ipocrisia…che almeno vinca io!

Ma basta con questi pensieri pieni d’acredine, non è il momento…proprio no!

Dobbiamo essere uniti ora.

Siamo in guerra…e in guerra l’unione fa la forza.

Bè, l’unione fa sempre la forza.

Mi appoggio alla colonnina del letto a baldacchino ed appoggio la guancia sulla tenda di velluto color porpora.

Ho sempre amato queste tende.

Così morbide e pesanti, mi hanno sempre dato una sensazione di calore.

- Hermione, sei sicura di stare veramente bene?- mi chiede Lavanda scrutandomi da sopra la sua grande valigia.

Non ho nemmeno voglia di inventarmi una bugia o d’essere sarcastica.

- Questo posto mi mancherà molto- dico a bassa voce.

- Già, mancherà anche a me!- risponde lei riprendendo a trafficare con magliette e gonne, buttandole alla rinfusa nella valigia.

- Ma me ne faccio una ragione!- conclude sistemandosi una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio.

- Per te è diverso!- dico con enfasi e lei mi guarda con aria interrogativa.

Merlino, com’è ottusa!

- Insomma, tu vivi in una famiglia di maghi, nel mondo magico. Prima di ricevere la lettera io non sapevo nemmeno che esistesse un posto così. Io vivo tra i babbani, e ora tornerò tra di loro…-

Dico pacatamente.

Finalmente mi sono liberata di un peso.

In effetti, non ho mai parlato di questo con nessuno.

È strano che la destinataria di una confidenza così importante sia proprio una persona che non mi sta particolarmente simpatica.

Immagino che l’abbia detto a lei solo perché è la prima con cui ho avuto l’occasione di andare sull’argomento.

Ora la vedo in difficoltà: non sa cosa rispondermi.

In un'altra situazione ne sarei soddisfatta. Adesso invece la tiro fuori dall’impaccio.

- Ma…magari non sarà poi così male- dico sforzandomi di sorridere. Lei si stringe nelle spalle sollevata che la discussione si sia chiusa così in fretta e riprende a piegare le sue magliette.

Io mi affaccio alla finestra. Il sole sta tramontando ed è uno spettacolo splendido.

Amo i tramonti, anche perché non ce ne sono mai due uguali, e ciascuno è bello a modo suo;

Perfino una discarica potrebbe acquistare un che di romantico al tramonto.

Sta sera per esempio il cielo è coperto da fitti nuvoloni scuri e i riflessi rossastri si infiltrano a fatica tra le spesse coltri grigie, donando a queste delle sfumature rosate che le rendono meno minacciose. Improvvisamente mi viene una gran voglia di uscire. Percorro a grandi passi la stanza e sorrido a Lavanda prima di lasciare la stanza.

Scendo velocemente le scale che portano alla sala comune.

Spero di non incontrare nessuno, ho voglia di stare un po’ da sola.

Salto l’ultimo gradino e mi guardo intorno.

C’è solo Harry.

Siede sulla sua poltrona preferita davanti al fuoco e fissa il vuoto davanti a lui.

Credo che non mi abbia nemmeno visto…poverino deve soffrire molto. Ma credo che per adesso preferisca non parlarne.

Mi dirigo verso il quadro della signora grassa in punta di piedi per non farmi sentire, e finalmente sono fuori dalla torre di Grifondoro.

Percorro in fretta corridoi deserti e scendo quattro o cinque rampe di scale prestando attenzione ai gradini mancanti. Finalmente raggiungo la sala d’ingresso e rallento un po’ il passo avvicinandomi al grande portone di legno. Incrocio un paio di Corvonero e rivolgo a loro un vago cenno di saluto che loro ricambiano distrattamente e finalmente una volta che li ho superati sono fuori.

Inspiro profondamente e scendo i gradini che portano sul sentiero di ghiaia.

Inizio a percorrerlo a passo spedito senza sapere precisamente dove voglio andare godendomi solo il paesaggio suggestivo che mi offre il parco di Hogwarts e lo scricchiolio della ghiaia sotto i miei piedi. Dopo qualche metro mi trovo ad un bivio, da una parte la stradina continua verso il campo da quidditch, mentre dall’altra verso il lago.

Mi fermo per qualche minuto ad occhi chiusi.

Ripenso a tutte le partite che ho visto seduta sugli alti spalti del campo. Fino al quinto anno Ron assisteva alle partite seduto accanto a me, ed io approfittavo delle vittorie di Harry per strappargli un abbraccio o un bacio sulla guancia dettati dall’entusiasmo del momento. Poi Ron è entrato in squadra, e a me non è restato altro che fare il tifo per lui. Su quelle scomode panchine ho vissuto momenti di panico ed ansia alternati a folli minuti d’euforia.

Ma non è lì che voglio andare ora.

Scelgo invece il sentiero che porta verso il lago e mi fermo a metà strada.

Eccomi.

Mi trovo qui, precisamente di fronte alla tomba bianca di Albus Silente.

E finalmente la consapevolezza arriva.

Non ho mai provato una sensazione del genere. La coscienza di non poter mai più incontrare i vispi occhi azzurri di quell’uomo fantastico mi investe come una doccia fredda mentre sento un familiare dolore alla gola accompagnato all’annebbiamento della vista.

Mi sfogo con un breve pianto silenzioso e dopo aver appoggiato qualche margherita bianca sulla lapide mi allontano a passo svelto asciugandomi le guance con il dorso della mano.

Ora mi sento a posto, più leggera…

Wow, mi sono liberata di due pesi abnormi in meno di un’ora…

Questo è decisamente un record per me!

Ma è una sensazione fantastica…

È come se prima di adesso il mio stomaco fosse stato stretto in un pugno che adesso finalmente ha lasciato la presa (da ora in poi chiamatemi Hermione “la regina delle similitudini” Granger)

Mi metterei a ballare, ma mi vergogno troppo…

Comunque ora sarà meglio che rientri: il cielo è già buio e l’aria si sta facendo umida…

Credo che fra poco pioverà!

 

Che ve ne pare di questo primo capitolo? Devo ancora iniziare il secondo quindi se vi sembra un idea da bocciare in partenza ditemelo subito che non mi ci spreco neanche…

Insomma vi prego di lasciarmi una recensione, sia positiva che negativa…

Per le altre mie ff temo che dovrete attendere…sto aspettando impazientemente di essere fulminata dall’ispirazione, ma pare che questa ispirazione mi arrivi solo durante il periodo scolastico, e più precisamente mentre faccio i compiti di greco (infatti, quest’anno ho avuto un –meritatissimo- debito e per poco non lo prendevo anche in latino)

Comunque nel frattempo mi è arrivata l’ispirazione per questa cosa non so se è degna di essere definita fanfiction

Ditemi se vi sembra troppo smielata e patetica o se vale la pena continuarla, perché io un po’ di idee ne avrei, ma se non ne vale la pena magari troverò il modo di inserirle nelle altre fanfictions (plurale con la s!!!)

Insomma, oggi sono molto insicura, avete notato?

Un’ultima cosa:

Mi sono presa la licenza di scrivere in prima persona da parte di Hermione per comodità, se lo trovate inopportuno o blasfemo, siete pregati di comunicarmelo e prenderò provvedimenti.

La vostra ansiosa autrice che pena per un commentino (che ne dite di accontentarla?)

Bacionissimi

Ilaria (Moonlight rage)

  
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