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Autore: antoL490    21/11/2011    3 recensioni
Grazie, Mars. Grazie a voi ho capito che devo seguire i miei sogni, niente importa.
Com’è che dice Jared?
Questo è il vostro tempo, questa è la vostra vita!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perchè a volte l'unico modo per sfogarsi è mettersi le cuffie nelle orecchie e iniziare a scrivere.
Anto



L’ultima litigata con i miei è stata disastrosa.
 
“Voi non mi capite,cazzo! Perché non pensate, anche solo per un secondo, per un fottuto secondo, che quello che voi ritenete stupido per me è importante?!?!” dico, con le lacrime agli occhi, spingendo i palmi contro le tempie.
 
Continuo a fare avanti e indietro davanti al divano, mi sento in trappola, costretta tra queste quattro mura che non mi fanno respirare.
 
“Modera il linguaggio, signorina!” dice mia madre.
 
“Ah, noi non ti capiamo?!?! Importante un accidenti, quello che dici tu  non è importante! Crearti un’istruzione in modo da trovarti un buon lavoro, questo è l’importante!!!” mi urla mio padre.
 
“Con tutti i sacrifici che abbiamo fatto per te…” incalza mia madre, scuotendo la testa.
 
“Ma non capite? Non ci arrivate? Vi lamentate che non abbiamo un rapporto, quando siete i primi a non fare un passo verso di me!” basta, non riesco a dire più niente, il nervoso mi fa piangere, sento le lacrime scendermi copiose sul volto. Non voglio, non voglio piangere, non davanti a loro.
 
Li lascio lì così, scappo in camera, mi ci chiudo dentro. Non mi seguono, non gli interessa, probabilmente ora si staranno chiedendo dove hanno sbagliato con me.
 
Mi butto sul letto, prendo l’Ipod, alzo il volume al massimo per coprire il suono dei miei pensieri, che inevitabilmente si concentrano non sui miei, non sulla litigata, ma su di te.
 
I Thirty Seconds To Mars mi fanno compagnia.
 
Loro,la mia stampella da quando te ne sei andato.
 
Cazzo, mi manchi. Dove sei, amico mio, dove sei?
 
Senza dite tutto è più difficile. Come in questo momento.
 
Ti ricordi di quando litigavo con i miei? O quando avevo qualche altro problema?
 
Ti chiamavo, e tu venivi subito.
 
Venivi, mi consolavi, convincendomi che tutto si sarebbe risolto. E se questo non bastava uscivamo dal retro e mi portavi a casa con te, non t’importava se con le miei lacrime ti inzuppavo la maglia.
 
I miei non se ne sono mai accorti, troppo presi dalla loro vita per curarsi della mia.
 
Ascolto ‘Closer to the edge’ .
 
I lost myself, it’s better not said.
 
Si, ho perso me stessa, da quando non ci sei. Ora mi sento pericolosamente vicino al limite, tutto sta crollando.
 
Le mie due braccia non bastano per reggere il mio mondo. Mi servono le tue, mi servi tu.
 
Senza te tutto va in fumo, il mio mondo, i miei sogni.
 
Ascolto ‘Kings and Queens’
 
 I Mars mi hanno insegnato una cosa:
 
Devo combattere per i miei sogni.
 
In defense of our dreams , mi stanno dicendo.
 
Esatto, devo difendere miei sogni, ad ogni costo.
 
Non posso stare qui, ad aspettare che mi tarpino le ali. Devo reagire, cazzo!
 
Parte ‘R-evolve’ .
 
A revolution has begun.
 
Si, oggi è iniziata una rivoluzione.
 
La mia rivoluzione.
 
Ho capito.
 
Tu non ci sei più, ma io sono ancora qui.
 
E posso ancora combattere.
 
Mi alzo di scatto dal letto. Prendo uno zaino abbastanza grande. Ci ficco dentro qualche vestito a caso, non mi interessa cosa prendo. Non voglio fermarmi, perché se fermo rifletto e se rifletto capisco che sto facendo una cazzata.
 
Cercando di fare meno rumore possibile vado nello sgabuzzino, prendo il saccoapelo e torno in camera.
Prendo le cose che mi serviranno. Caricabatterie vari, quei pochi soldi che mi sono guadagnata dando ripetizioni e facendo la babysitter.
 
La musica continua a scorrermi nelle orecchie. Ora sto ascoltando ‘The Kill’ .
La nostra foto.
 
Che faccio, la prendo o non la prendo?
 
Look in my eyes, you’re killing me, killing me.  All I wanted was you.
No, cazzo, non la prendo. Voglio chiudere con il passato.
 
This is who I really am.
 
Chiudo lo zaino. Mi affaccio alla porta. Via libera.
 
In punta di piedi esco di casa, come ho fatto così tante volte con te.
 
Ma tu oggi non ci sei. E mi fa male, mi fa male davvero, ma non me ne curo. In questo momento ho altro a cui pensare.
 
Percorro il vialetto, arrivo in strada.
Inizio a correre. Corro via, via da quella casa, via dalla mia famiglia, via dal mio passato.
 
Non so dove andrò e sinceramente sono un po’ spaventata.
 
Sono spaventata, ma sono libera.
 
Libera, come non lo sono mai stata.
 
Grazie, Mars. Grazie a voi ho capito che devo seguire i miei sogni, niente importa.
Com’è che dice Jared?

Questo è il vostro tempo, questa è la vostra vita!

 

  
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