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Autore: glendower    22/11/2011    4 recensioni
Zack centric; presenza di Cloud solo di sfondo.
Da tutto questo cosa sono riuscito ad ottenere?
La morte.
Ti sembra giusto, Angeal?
No, non è giusto, questo sono riuscito a capirlo solo all'ultimo momento.
Sai, io non sono sicuro di essere diventato un Eroe.
Manca poco e tu sarai solo un nome mai entrato nella storia, un eroe qualsiasi – quel pallone gonfiato che si è spezzato la schiena per niente.
Il sangue in bocca ha il sapore della rabbia e di quelle domande che chiedono se è stato giusto dare ma non ricevere.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife, Zack Fair
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Crisis Core
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Egoisticamente parlando così non doveva finire.


Da tutto questo cosa sono riuscito ad ottenere?
 La morte.
Ti sembra giusto,  Angeal?
 No, non è giusto, questo sono riuscito a capirlo solo all'ultimo momento.
Sai, io non sono sicuro di essere diventato un Eroe.





Ricordi.
Un cantuccio nell'angolo dove ripararsi dal freddo velo che si porta dietro la morte.
Ricordi, quell'unico bagaglio da trascinarsi in giro prima di salire su quel treno che ti conduce in un paradiso infinito che per te è immeritato.
Frammenti di una memoria che si apre, lasciando sbiadire momenti passati insieme a gente sempre amata dall'inizio dei tempi – persone care che vanno e vengono, sopratutto vanno.
Il tuo è un sacrificio di una vita mandata in malora per cosa? Per quella massa di volti inutili che dimenticheranno tutto, anche che gli hai salvato la vita mettendo a repentaglio la tua, vendendola e svendendola come merce inutile al mercato.
Manca poco e tu sarai solo un nome mai entrato nella storia, un eroe qualsiasi – quel pallone gonfiato che si è spezzato la schiena per niente.
Il sangue in bocca ha il sapore della rabbia e di quelle domande che chiedono se è stato giusto dare ma non ricevere.
Il potere non è mai stato cosa per te, ti è sempre bastato accontentarti di diventare leggenda ed essere ricordato come il protagonista di quelle storie tramandate da secoli e secoli di padre in figlio, di libro in libro, di bocca in bocca.
Invece, delle tue battaglie cos'è rimasto? Nulla, solo un numero inimmaginabile di proiettili nel corpo. Acini d'uva metallica a triturare organi e a fermare il cuore, le frecce di chi, una volta, ti considerava uno dei suoi.
Mano a mano che la vita scivola via colando dagli occhi, la consapevolezza che tutto questo è sbagliato soffoca la ragione, mette da parte la tristezza ed accentua i pensieri egoistici, quelli che ora più ti fanno graffiare con forza la terra sporca sotto i polpastrelli.


Questa è la storia di un eroe buono che invece di pensare a se stesso è caduto malamente in disgrazia, spargendo l'umiltà per ricevere pesanti pacche sui denti.



Laggiù, sulla strada che porta a casa si sentono rumori.
Passi in lontananza, clangore di armi trascinate e sbattute sulla strada, polvere ed un lieto sussurrare di chi ride e non riesce a crederci: il diavolo, il ricercato, Zack Fair, Soldier di prima classe è finalmente morto.
Stilettate di pioggia prima impercettibile e poi sempre più forte scendono modeste a lavare via quell'ira funesta che non vuole andarsene, trascinando solo con sé il puzzo di un corpo sudato che piano piano inizia a marcire.
In quel lago rosso dove nell'illusione galleggi, solo il battere di tamburi invisibili sulla terra è capace di dar voce a quelle parole che per adesso sono ridotte a pensieri, cataclismi neonati poco coraggiosi per distruggere il tuo io sorridente.
A miglia e miglia di distanza qualcuno alza la testa in una chiesa vuota ed i fiori iniziano ad appassire. Muoiono loro, muori tu. Tu te ne vai, lei dimentica.
Farsi catturare è stata in verità una delle ultime cose che ti è passata per la testa, tu volevi solo correre da quella donna che ancora adesso credi fedele e scappare via, costruendoti una vita dove l'unico centro saresti stato tu e tu soltanto.
Niente di tutto questo è successo ed ora ti ritrovi a rimurginare sulla triste fine che ti sta risevando il destino, limitandoti ad una richiesta silenziosa sul come hai potuto errare così.
Hai salvato una vita e come in un gioco di carte hai messo in gioco la tua – un divenire mai vissuto, mai goduto, mai capito.
Hai salvato una vita ma non te ne frega niente, quel fiume che ti porti appeso al petto insieme alla ferite è straripato.
Cloud è vivo ma tu stai passando a miglior vita – è vivo e tu hai fatto l'errore più grande dopo essere diventato il pedone di una recita già scritta.
Non credi che sarà capace di renderti omaggio, non credi e non vuoi dargli niente di te, nemmeno un frammento o una parola al sapore di conforto. Deve annegare in quella tristezza stantia che nel giro di pochi giorni sarà solo una cicatrice sul palmo.


Questa è la fine di un bambino cattivo che solo alla fine ha capito cosa voleva veramente.
Fama, potere, soldi, giovinezza, sesso.
Un egocentrico mostro al di sopra degli altri, pronto a pensare solo a se stesso.


Un corpo umido striscia sopra il tuo, rantola e cerca un solo battito nel tuo cuore, affondando l'orecchio sul tessuto lacero di una maglia strappata in più punti. La divisa di un Soldier mai esistito, ora piacevolmente abbandonato a ciò che si merita per i suoi sbagli.
Fili biondi non riescono a tamponare l'emorragia che spruzza parole da ogni parte ed anche se dovresti risparmiare quel poco di anima che ti rimane, preferisci l'Inferno ad una corsa nel vuoto fatta di silenzio e di sfoghi mai nutriti.
« Per entrambi...» la tua voce è bassa ma si sente, tutto urla.
« Per entrambi? »
I suoi occhi perplessi, occhi intrisi di Mako, iniettati di lacrime presto asciutte cercano qualcosa nei tuoi, trovandoci solo il gelo di una notte fredda passata sulle montagne spalla a spalla, respiro nel respiro – momenti arrossati, divenuti voglia insensata di scambiarsi di posto e tornare indietro per premiarsi lasciandolo là, a perire dove avrebbe dovuto restare. 
« Già... tu dovevi morire, io invece dovevo vivere. »  
Onore e sogni sono andati a quel paese e la tua spada, sarà ruggine sulla tua tomba e nient'altro. Non sei pronto per fare regali perché lui non si merita parole di conforto. Dillo, è anche per colpa sua se adesso tutto si ferma e diventa nebbia, incollata su di un azzurro che mostra solo il grigio e poi il nero delle palpebre abbassate, sciolte sulla pupilla.
Oltre il niente, Cloud vacilla. Prova a rianimarti, spinge le mani sul cuore che canta sempre più piano. Le tue mani, senza la solita spavalderia a renderle sassi, afferrano le sue e le tengono ferme.
« Smetti... io ho scalato mari e monti. Uccido mostr-... non è giusto. » e lui si macchia di rosso.
Gli vomiti addosso tutto quello che non riesci a trattenere – sangue, lacrime, frustazione, parole... sopratutto quelle.
« Tu non hai fat-..to niente, così non doveva finire. »  
Niente cielo o ali. Niente mani a raccogliere un bambino sperduto per portarlo in alto. Niente, solo un corpo svuotato fino all'osso e mangiato dai vermi.
Solo un'egoismo arrivato troppo tardi e che adesso, strappandosi i capelli, cerca in tutti i modi di chiedere giustizia laddove giustizia mai tornerà.


 

Salutami Aerith e pregala solo di non innamorarsi di te.
Non prenderti il mio posto anche se sono quasi sicuro che lo farai. 





note dell'autrice:
ecco, ho poco da dire perché sto pubblicando all'0.20 e non so quanto tempo posso avere per un commento come si deve, l'unica cosa che mi auguro e di aver dato l'idea che volevo dare, stravolgendo il finale del videogioco che vuoi conoscete. ho semplicemente dato la voce ad uno zack che una voce vera non l'ha mai avuta - ad uno zack che le possibilità di appello per come noi conosciamo le cose se le è solo sognate. non so, a dirla tutta, quanto sono riuscita a dare con queste poche righe, solo mi auguro abbia successo come la prima e, tanto per dire la cavolata del commento, spero di non ricevere pomodori neanche questa volta. ho cercato in tutti i modi di lasciare il finale in sospeso con le ultime frasi, dando una sorta di finale aperto dove è quasi inutile dirlo, zack sta lì a perire nel RIMORSO sotto lo sguardo di un cloud che non capisce il perché di questo scoppio esistenziale.
è stato un finale del gioco ingiusto dove si è preferito un biondo ad un eroe e questo è tremendo, anche perché il primo prende la vita del secondo nel modo più disumano possibile - la bella s'innamora di lui, sono solo contenta del fatto che lei tiri le cuoia nel corso della saga.
sono stata un po' riassuntiva qui  e me ne dispiaccio, mi sarei persa a parlare di più ma ho poco tempo D: sono tornata a scrivere dopo un pochetto e mi devo abituare a straparlare anche nelle note u_u
non vi posso che augurare buona lettura e a presto! <3
Ness.

 

 

 

  
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