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Autore: Akane    24/03/2004    0 recensioni
Il mio obiettivo d’ora in avanti non è diventare il numero 1 del Giappone, e nemmeno vincere il campionato. Ma solo di battere e ridicolizzare Hitonari Hiragi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hitonari Hiragi, Akane Tachibana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Snow on the Sahara

* Prima di tutto la dedico a Evelyn che le piace tanto quanto me I'll...Allora, mi era venuta voglia di scrivere su Akane e Hitonari, I miei due tesori, così ecco qua in due giorni una bella fic per tutti. È una song fic sulla canzone di Anggun, Snow on the Sahara. All’inizio metto il testo originale perché mi piace come viene la presentazione del lavoro intero, durante la fic ho inserito la traduzione…precisamente sono le parole che dice Akane a Hitonari se volete saperlo. E dire che ero partita con l’idea di fare solo una fic breve sul loro incontro nel n 1 del manga…vabbè….alla fine è ambientato quando Takuya va a parlare con Hitonari e poi Akane lo segue e gli dice quelle cose e lui si perde. Bè, buona lettura. Mandi. Baci Akane*

 

Snow on the Sahara

 

Only tell me that you still want me here
When you wander off out there
To those hills of dust and hard winds that blow
In that dry white ocean alone
Lost out in the desert
you are lost out in the desert
But to stand with you in a ring of fire
I'll forget the days gone by
I'll protect your body and guard your soul
From mirages in your sight
Lost out in the desert
If your hopes scatter like the dust across your track
I'll be the moon that shines on your path
The sun may blind our eyes, I'll pray the skies above
for snow to fall on the Sahara
If that's the only place where you can leave your doubts
I'll hold you up and be your way out
And if we burn away, I'll pray the skies above for snow to fall on the Sahara
Just a wish and I will cover your shoulders
With veils of silk and gold
When the shadows come and darken your heart
Leaving you with regrets so cold
Lost out in the desert
If your hopes scatter like the dust across your track
I'll be the moon that shines on your path
The sun may blind our eyes, I'll pray the skies above
for snow to fall on the Sahara
If that's the only place where you can leave your doubts
I'll hold you up and be your way out
And if we burn away, I'll pray the skies above for snow to fall on the Sahara

 

 

“Il mio obiettivo d’ora in avanti non è diventare il numero 1 del Giappone, e nemmeno vincere il campionato. Ma solo di battere e ridicolizzare Hitonari Hiragi!”

 

Uscito dal mio guscio riesco a vedere molto in là, tanto, dove prima nemmeno immaginavo di poter arrivare con la vista. È là che voglio arrivare, ma non da solo, da solo non credo di riuscirci e anche se ci arrivassi non sarebbe bello, non mi piacerebbe starci una volta arrivato fino in cima. Io ci voglio andare con l’unica persona in grado di stimolarmi, di stimolarmi in modo tale da spingermi a darmi da fare fino a questo punto. Guardami…io che mi alleno fino a tardi, che faccio esercizi extra per raggiungerlo e superarlo, che ficco il naso anche negli affari della sua famiglia, che faccio prediche a chiunque minacci di spegnarlo…io che faccio troppe cose per lui, che lo guardo troppo, che lo affianco troppo, che lo chiamo compagno…amico…che credo di poterci arrivare insieme…io, Akane Tachibana, cambiato così tanto…e per chi?

Solo per lui.

Per Hitonari Hiragi.

Sono uscito dal mio guscio da tempo ormai, e me ne rendo conto solo ora. Dal nostro incontro.

Quello che ho appena detto a suo fratello è vero…talmente vero che mi stupisco io stesso di averlo detto…i miei paragoni strani li capisco probabilmente solo io, ma era azzeccato. Una strada senza fiori non è bella…sarà anche facile e pulita da percorrere, ma è così vuota e noiosa che piuttosto scalo una montagna per divertirmi. A parte il fatto che io sono il migliore nel complicarmi al vita(questo a dire il vero me lo dicono gli altri e non io), ma è vero…una strada con dei, che ne so, lillà…no, che paragone….una strada con dei lillà…a me piacerebbe di più percorrere una strada con del cibo…per quello attraverserei anche il Sahara purchè io possa mangiare in continuazione! Si, al posto dei lillà il cibo va meglio!

Camminando per le strade di questo posto che non conosco…seguendo Hiragi maggiore sono finito in un buco sperduto…ma dove cazzo sono? Merda…mica mi sarò perso, vero? E ci mancava anche questo…e solo per dire un po’ di tutto a quel tipo assurdo. Indirettamente è colpa di Hiragi anche sta volta…e siccome è colpa sua mi tirerà lui fuori da qui.

La brezza è piuttosto fresca, ma non fa eccessivamente freddo, sto bene così..i miei vestiti non sono proprio asciutti e nemmeno i miei capelli. Ma camminare così senza impegno per le strade deserte, di notte, è una delle cose che preferisco.

Dopo giocare a basket con Hiragi.

Ancora lui nella mia testa.

Quel tipo è diventato troppo importante nella mia vita.

Decisamente troppo.

Telefono a Sumire prima di provare con lui, magari lei non mi manda a cagare come probabilmente farà lui.

- Pronto, Sumire…ecco, mi sono perso, mi vieni a prendere?-

Oh, mamma, ma quanto urla? Le dovrebbero dare il premio oscar, a lei e alle sue corde vocali! Ma perché si arrabbia tanto? Non capisco nemmeno che dice!

Mah…stranezze di donne…basta che la smetta e mi venga a prendere!

- Sumire…Sumireeeeee????????- stacco il telefono dall’orecchio…- o cazzo…mi ha riattaccato!-

Ecco, ora potrei anche ucciderla! Ma porco cane! Non poteva venirmi a prendere e basta? Ed io che faccio?

Ma vuoi vedere che visto che è lei che mi ha mandato a quel paese ora l’altro mi aiuta?

Bè, in fin dei conti non ho molta altra scelta…a chi dovrei chiedere? Quella vecchia a casa non c’è ancora…a dire il vero non ho mai capito per che ora dovrebbe tornare a casa! Mah…lasciamo perdere!

Chiamo Hiragi a casa sperando che almeno lui si impietosisca:

- Hiragi? Sono io…senti mi sono perso…si mi sono perso e allora? Dai, vedi un po’ dove sono! Come che ne sai? Ma cosa mi chiedi dove sono? Se lo chiedo a te mica lo so! Boh…c’è una montagna…una grande montagna qua…come e poi? E poi basta! Ci sono finito e basta! Ho chiamato anche Sumire ma si è arrabbiata e mi ha rimesso il telefono giù! Merda! Mi ha lasciato così…senti vieni, dai!-

E anche lui mi riattacca! Che dovrei fare ora? Io volevo che lui venisse…uf…intanto continuo a camminare…peggio di così come può andare?

 

***

 

Come io abbia fatto a capire dov’era è un mistero visto che l’unico indizio che quell’idiota mi ha dato è stato un ‘grande monte’! a volte mi domando se ci è o ci fa…non troverò mai risposta per quanto io lo conosca…eppure non sarà mai abbastanza. Riesce sempre a stupirmi…chissà che ci faceva dalle parti del ritiro della squadra di mio fratello! Non mi stupirei se fosse andato là a pestarlo perché gli sta sulle palle! Bè. C’è da dire che quello che mi muove sempre riguardo a lui è l’istinto, perché pensare razionalmente a cosa fare con lui  è masochismo, non resta che agire d’istinto come fa lui, assecondarlo e seguirlo. Non fare come dice lui è difficile considerando tutto il trasporto che ci mette nel fare le cose…anche se vuole apparire menefreghista e spaccone. Quello stupido ha un cuore troppo grande. Non sono parole che direi io ma sono parole che vanno bene per lui. Oggi sono stato giù tutto il giorno per colpa della mia solita famiglia. Takuya è venuto per dirmi di tornare indietro…si è dimenticato di dirmi che in quel caso dovrei umiliarmi e chiedere scusa a mio padre…che gentile quel ragazzo! Uff…ma che vada a fanculo anche lui…mi sono proprio rotto di gente che si interessa falsamente a me….mi vogliono con loro? Certo, valgo molto come giocatore…ma quello che voglio io non è importante…non importa che il loro mondo e il loro basket mi faccia abbastanza schifo. Credo di odiarli. Soprattutto mio padre…perché io ho bisogno di loro ma loro non capiscono me e quel che sento, non sanno darmi quello che mi servirebbe realmente. Mi sento solo pensando a loro, a tutti questi anni passati in quel mondo…solo e pesante…invece ora è bastata una telefonata, sentire la sua voce brusca e urlante, poche parole senza senso ed eccomi qua, fuori casa a cercarlo invece che pensare chiuso in casa al magone che mi lasciano mio padre e mio fratello. In un certo senso sono risollevato. Come fa ad avere questo potere su di me? Come? Ogni cosa che fa riesce ancora a stupire tutti.

Akane Tachibana.

Tanto idiota quanto umano!

Che fare con lui? Senza sarei ancora al punto di partenza, chiuso in me divorato dal mio ghiaccio rifiutando ogni sentimento umano. Avrei abbandonato il mio tesoro. Il mio basket. Non voglio immaginare a che punto sarei ora senza di lui.

Eppure anche la consapevolezza che io per sentirmi realizzato e pieno di qualcosa ho bisogno di Tachibana mi rende strano. Amareggiato e confuso allo stesso tempo. Perché solo lui ha saputo arrivare a me e catturarmi. Che sia lui la persona che saprebbe darmi una risposta ai bisogni che crescono?

Potrei addirittura arrivare ad essere felice con lui.

Possibile?

Voglio solo trovarlo per sentire quello che provo sempre solo quando lo vedo.

Per ora mi accontenterò di questo, ma io non sono tipo che si accontenta, quando l’avrò visto vorrò di più, lo so. Perché io voglio migliorare, arrivare in cima e avere quello che ho sempre voluto…ma non da solo. Con lui.

E spero solo che almeno lui non mi abbandoni mai.

Ma ecco che una sagoma davanti alla vetrina di  un ristorante desta la mia attenzione. Finisco per fare un mezzo sorriso. Tachibana. Solo lui potrebbe ammirare morto di fame il cibo che altri mangiano…appiccicato al vetro in quel modo osceno. Ma che figura…quello mi sta morendo…sarà meglio che lo rimetta in sesto. E poi mi chiarirà che ci faceva qua. Sono proprio curioso di saperlo!

Mi avvicino e lo vedo con una faccia simile a quella di un maiale fare la corte  a dei piatti di cibo, quella stessa faccia strana spaventa tutti i clienti del ristorante che lo guardano male. Ma che figure di merda. Mi vergogno per lui e specialmente per me, così gli spalmo la testa sul marciapiede facendo finta di niente. Si siede brontolando e inveendo contro di me. Sapeva che ero io.

- finalmente sei arrivato! Stavo morendo di fame! Dai offrimi qualcosa da mangiare!-

senza lasciarmi dire altro mi afferra per il braccio e mi trascina dentro proprio in quel locale. Ma allora è andato completamente di testa! E avanti facciamo la figuraccia fino in fondo! Dovrà smetterla di decidere sempre per me! Mio malgrado faccio quel che dice, infatti non ho scelta. E lo faccio coi miei soliti modi distinti e staccati. Non so lui, ma io non ho grandi cose da festeggiare. Mi vergogno non poco ma Tachibana è Tachibana e cambiarlo è troppo difficile! Me lo terrò così!

Farò il musone di sempre, non per scelta ma perché non arrivo ancora a far altro.

Sarà lui come sempre a tirare fuori la parte peggiore di me…quella stessa parte che lui considera la migliore!

 

***

 

- tralasciando la figura di merda che abbiamo fatto grazie a te là dentro, mi dici ora come diavolo ci sei finito qua?-

- idiota?-

- certo che sei idiota, è sottinteso! Uno che se lo dice da solo non può essere che tale!-

mi viene da ridere a vederlo così acceso per le piccole cose che combino io! A dire il vero non capisco bene perché è così arrabbiato, ma poco importa, io mi sono divertito a vederlo così imbarazzato là dentro…mi sono divertito un po’ meno quando al momento di pagare mi ha ucciso con lo sguardo perché non avevo uno yen ma al contrario avevo la pancia bella piena! Credo che solo io riesco a farlo parlare così tanto! Mi fa ridere! Forse riderei solo io, ma è divertente! Mi viene voglia di stuzzicarlo ancora di più.

- Sto aspettando!-

E’ serio e severo. Mi guarda con quelle sue lame blu e mi penetra. Solo con me tira fuori certi lati del suo carattere. Mi piace anche questo di lui, perché è unico con me…quindi anche io lo sono.

                          - ecco…passando per caso davanti a casa tua ho visto tuo fratello uscire…e così siccome avevo delle cose da dirgli l’ho seguito.-

- l’hai seguito!-

- si!- io sono fiero di me…anche se non so bene perché…ma Hiragi continua a guardarmi aspettando il seguito, così continuo: - bè, non mi sono accorto dove mi stava portando, così solo quando sono caduto nel lago si è reso conto che ero dietro di lui. Così…basta…mi ha dato un asciugamano e qualcosa da bere!-

spero di cavarmela così…non vorrei proprio dire quello che gli ho detto…insomma…magari finisco per quello che ha fatto una buona azione….o forse sono uno di quelli impiccioni? Spero  che non mi veda così…aspetta che io prosegua, intanto camminiamo per la strada…peccato che non ha la macchina! Arriviamo nella strada che costeggia un piccolo fiume che scende giù in città. È notte, non ho idea di che ora sia, ma credo sia un po’ tardi. Siccome ho mangiato e sono qua con lui sto benissimo, posso camminare così anche per altre 20 ore…bè, 20 magari no…facciamo 2, va!

Lui è così silenzioso, di quel silenzio che pesa perché per primo pesa a lui, mi trasmette tanto, tanto che non riesce lui stesso a capire forse.

- Gli ho detto che è più bello da percorrere un sentiero in salita e difficile, purchè abbia, che ne so, dei fiori…e aggiungerei del cibo…- ancora silenzio. Non dice nulla ma capisce perfettamente a che mi riferivo. Vorrei dicesse qualcosa, anche solo il solito idiota o impiccione. Vorrei sentire la sua voce e non la sua tristezza sempre più onnipresente e palpabile. Non sopporto che sia così. Non mi piace quando fa così. Maledetti suo padre e suo fratello…che non lo capiscono…lui più di tutto chiede questo…di essere capito, e sembra che nessuno riesca in questo….e non riescono nemmeno a dargli quei sentimenti negatigli da piccolo.

- Hiragi?-

- mmm?-

- non dici nulla?-

sospira, poi risponde stanco:

- e che dovrei dire? Fai sempre tutto da solo, te…-

E che vorrebbe dire questo? Ok, che riesco a capirlo sempre meglio ma adesso non esageriamo…i rebus li lascio a chi è più bravo di me!

- bè, che ne so io…ti ha dato fastidio, non sei d’accordo, che sono un idiota, che non capisci, che…ma boh….avrai pur qualcosa da dire! Guarda che faccia che c’hai su solo all’aver nominato tuo fratello!-

una folata di vento ci scosta i capelli e gli indumenti. Si sta bene stasera. Alzo gli occhi su di lui, lui guarda a terra…nessuno dei due è talmente romantico e sentimentale da guardare le stelle…le sue mani sprofondate nei jeans dicono molto.

- sinceramente non so più che dire e che pensare.-

mi aspettavo che mi dicesse che non erano affari miei o che come al solito mi dicesse che va tutto bene…invece è così sincero(finalmente) da essere disarmante. Ma non mi sta bene un Hiragi così rassegnato, serio, stanco, insofferente…vuoto e triste.

Io credo che lui si senta così. Perché mi dà questo ora. Mi muove qualcosa dentro questo. Non voglio che sia così. Io voglio e non voglio tante cose…ed ognuna di queste faccio  si che non rimangano mai parole, faccio si che si avverino, o perlomeno ci provo sempre….non per fare il buon samaritano, ci mancherebbe…ma è per puro atto egoistico. Stringo i pugni mentre il sentimento di rivalsa mi esce…ecco, ancora una volta parlerò impulsivamente senza pensare…maledetto difettaccio…ma anche ora che provo a pensare a quel che sto per dire non mi viene in mente nulla. So solo che aprirò bocca e che parlerò.

Non voglio che sia così, Hiragi. Ne stanotte ne mai.

- Dimmi solo che mi vuoi ancora qui-

che mi è venuto in testa di dire? Ok, avevo appena realizzato che non sapevo che avrei detto…credo che finalmente riuscirò ad essere veramente sincero con entrambi…a dirlo non solo a lui ma anche a me.
- quando vaghi là fuori nella tua vita tra quelle colline di polvere e i venti forti che soffiano coprendo ciò che renderebbe bella e interessante una strada da percorrere, solo in quell'oceano secco e bianco, lontano da me, troppo lontano da me e dagli altri, distante,  perso nel deserto dove nessuno riesce ad arrivare a te, a comprenderti, ad aiutarti, a farti sorridere, a raggiungerti…-

certo che ne dico di cose, eh? Dove voglio arrivare? Lui sta sempre e solo zitto…parla Hiragi…interrompimi, non so dove finirò con questo discorso senza senso, come tutti quelli che faccio sempre a chiunque. Perché devo sempre avere qualcosa da dire?
- sei perso nel deserto. Quello che hai vissuto fin da piccolo ti ha portato a startene da solo, come se fossi in un deserto arido….un deserto che ha bisogno di acqua ma allo stesso tempo di bruciare col suo sole. Ed è questo che ti serve…acqua ma soprattutto fuoco…perché un deserto non sarà mai abbastanza caldo visto che è solo…ma con tutto quel calore finisce solo di inaridirsi invece che di trovare qualcosa che lo riempia…e sai perché? Perché in quel deserto sei solo.-

ok, è un pensiero incasinato, come mi è venuto in testa è un mistero….ma a me piacciono i paragoni strani…sono il mio forte. Continuo…lo sento…sento il suo cuore battere…le mie parole lo toccano come mai altre parole l’hanno toccato.
- Ma per restare con te in quel cerchio di fuoco dove ti sei chiuso cercando calore, dove in realtà ricevi solo aridità diventando sempre più freddo, dimenticherò i giorni passati proteggerò il tuo corpo e difenderò la tua anima dai miraggi della tua vista, sai quando ci si perde nel deserto i miraggi succedono sempre…ed io farò in modo che tu non li abbia mai, che tu non ti sbagli mai prendendo strade che non andrebbero prese.-

lo voglio proteggere, è vero. È questo il nodo…io so di volere da lui tante cose…di volergliene dare altrettante…ma come mai, perché…? non è solo lui che sto aiutando a capire ma anche me stesso. Ma sarò sempre sincero con me e con colui che tengo sappia tutto di me.
- Se le tue speranze si disperdono come la polvere attraverso il tuo cammino, sarò la luna che splende sul tuo sentiero-

come sempre impulsivo a dire e sparare parole che fanno molto effetto…lo capisco da come trattiene il fiato e sgrana gli occhi. Ma mi piace parlare con parole altisonanti, non è che lo faccio apposta, è una mia mania usare parole così grosse che arrivano subito a destinazione.
- il sole ti può accecare, continuando col nostro paragone, io farò sì che cada la neve nel Sahara. Se quello è l'unico posto in cui puoi lasciare i tuoi dubbi io ti sosterrò e sarò la tua via d'uscita –

in fondo non lo sono sempre? Per tutti quelli a cui tengo…offro loro questo, la via d’uscita…ma con te voglio esserlo io la via d’uscita per assicurarmi che vada come voglio che vada…come sempre per il mio egoismo.
- e se staremo bruciando, farò si che cada la neve nel Sahara-

è così vero quello che dico che mi stupisco io stesso di starlo dicendo. Ma mi piace come suonano nella mia bocca, perché le sto dicendo a lui. Cose più azzeccate non potevo uscirle. Non avrei potuto fargli capire tutto questo in altro modo, perché voglio che esca da questa sua tristezza e temo che con un solo e semplice ti voglio bene non lo capisca…a dire il vero io ho capito di volergli bene proprio mentre parlavo ora…se l’avessi realizzato prima probabilmente avrei detto solo quello…ma ora voglio vedere fin dove posso spingermi
- Esprimi il desiderio e io lo realizzerò, proprio quando le ombre ti oscureranno lasciandoti con freddi rancori fino a farti di nuovo perdere nel deserto-

non so dove le tiro fuori certe uscite, ma è mio vizio dire le cose più semplici tramite parolone assurde…e poi finire con la versione più semplice. Guarda cosa mi ha tirato fuori questo qua…
- c’è posto nel tuo deserto per me?-

 

***

 

Uno passa un intera vita immerso nella merda che chi gli sta intorno gli offre facendogli soffocare e dimenticare i desideri e i sogni, si abitua a questo, cresce forgiando un carattere che gli permetta di difendersi dalle pugnalate, che gli permetta di non coinvolgersi mai in nulla…uno passa un intera esistenza a diventare uno di quelli che vivono nei deserti aridi, secchi, vuoti e sicuri…e poi arriva uno qualunque, si insinua nella tua vita, ti provoca, fa di tutto per riportarti in gioco, ti fa assaporare il gusto di una vita normale e felice mai avuta, diventa importante, sempre più importante….poi ti spara parole così assurde ma talmente vere e dirette da farti crollare tutto, ogni cosa, ogni convinzione, credenza…ogni granello.

Non sono solo.

Mi dici questo.

Non sono attaccato e indifeso.

Mi dici anche questo.

Non sono arido e freddo.

Mi dici addirittura questo.

Non sono incompreso.

Arrivi a dirmi pure questo.

Ma sono aiutato, accompagnato, ammirato, rispettato, bisognoso di calore, passionale, capito, difeso, protetto, affiancato.

Sono amato.

Tachibana e le sue parole con mille significati. Con quelle parole colpisce sempre il bersaglio  affondandolo, e non solo con le parole, anche con le azioni ci arriva.

Avevo bisogno di sentire queste parole, da sempre, dalla nascita…non proprio dette così, ma con quello stesso significato.

Ma ora le volevo sentire da lui e solo da lui, perché sapevo che sarebbe stato l’unico a potermele dire, l’unico a capirmi, l’unico a riuscire a tirarmi fuori da dove mi ero ficcato. Smetto di camminare e rimango un po’ indietro, lui si ferma davanti a me continuando a darmi la schiena. Un deserto sono…eh, già…e lui vuole starci con me…

Che strano effetto mi fa sapere i suoi sentimenti. Mi smuove qualcosa dentro.

Non ho mai sentito una cosa simile detta a me ed ora non so esattamente  come comportarmi. Continuo a guardare a terra con gli occhi spalancati e il fiato che non vuole saperne di uscire.

C’è posto per lui dove sono finito io?

Lo sento avvicinarsi a me, mi viene di fronte, tiene le mani lungo i fianchi e non ha pose particolari, non so come sia la sua espressione ma me la immagino, solito broncio…

- c’è?-

dice solo così…il suo tono è basso, mi penetra l’anima. Io lo voglio. Certo che lo voglio qua….è da sempre che cerco qualcuno che possa riempire tutto questo vuoto lasciato da mio padre…da tanto tempo. E so che Tachibana è l’unico che può riempirlo, perché è l’unico ad averlo capito.

Parlo senza alzare il volto, anche le mie parole sono semplici questa volta, ha lasciato perdere i paragoni, ma continuiamo su quel filo. Solo noi ci capiamo in questo momento.

- Qui c’è tanto di quel posto…-

- guarda che io occupo tanto spazio, eh? Rischio di prendermelo tutto…-

- mi va bene…-

forse aspettava solo questo, forse non mi stava chiedendo il permesso ma solo avvertirmi, forse voleva solo arrivare a me fino in fondo e sciogliere questa mia tristezza che sento da troppo tempo.

Siamo vicini, tanto. Lui mi prende il mento fra due dita e mi alza il volto fino a guardarci negli occhi.

I suoi grigi sono così profondi e caldi…parlano ininterrottamente quelli, dicono molte cose, pur mantenendo un espressione a tratti seria, a tratti imbronciata, ad altri rabbiosa e minacciosa mentre ad altri ancora buffa. Questo è sempre lui. E spero non cambi mai.

Mi piace così com’è, perché è stato questo Tachibana a venire a farmi compagnia in questo luogo troppo alto e  solitario e a farmi sciogliere fino a questo punto.

Dovrei forse ringraziarlo, ma lo farò un'altra volta. Ora è tempo di qualcos’altro.

Annulla la distanza breve che ci separava e appoggia le sue labbra sulle mie…sono calde e morbide, contrastano le mie fredde e pallide.

È uno di quei baci semplici ma veri capaci di devastarti l’anima talmente sono forti.

Il vento di prima diventa caldo e gentile, è bello stare qua. Vorrei rimanerci con lui per sempre…e credo che così sarà. Ora non sono più solo, vuoto e triste. Ora non sono più come prima. ora sono molte cose.

Ora sono pieno di lui.

Ci stacchiamo e dopo un altro lungo scambio di sguardi riprendiamo a camminare, non facciamo gesti particolari, non diciamo cose classiche, siamo semplicemente affianco all’altro, insieme, leggeri e felici in un certo senso. Non avrei mai creduto di riuscire ad esserlo.

Non prendere mai altre strade Akane.

Rimani sempre con me.

È strano ma finalmente ora riesco a guardare in alto mentre salgo e non solamente in basso, perché prima salivo solo, ora non è più così.

Guardo il cielo, è sereno e stellato, è una calda notte di un giorno qualunque.

- ci sono molte stelle, eh?-

sorride di soddisfazione o forse di semplicità.

- già…-

 

FINE

   
 
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