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Autore: MomoRisa    22/11/2011    1 recensioni
Avete mai sperato nella nascita di un amore tra voi e un bellissimo sconosciuto del quale si conoscono solo il volto e gli splendidi occhi magnetici?
La protagonista di questa storia lo desidera ardentemente, solo che ci mette un po' a rendersene conto...anche perchè è impegnata a scoprire chi è il misterioso sconosciuto che l'ha contattata per sms e che da quel giorno non ha più smesso di inviarle messaggi!
Tra sguardi di sottecchi ed enigmatici interlocutori, riuscirà Giulia ad andare avanti capendoci allo stesso tempo qualcosa?
Lo scoprirete solo leggendo :)
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 - The first time we met
 
La sveglia suonò, spaccandomi letteralmente i timpani.
"Uff, ma quand'è che mi deciderò a cambiare suoneria?" mormorai con una voce impastata.
"Ben svegliata!" mi disse mia madre con un sorriso raggiante.
Ma come faceva ad essere così allegra alle 6 e mezza del mattino?!?
Controvoglia percorsi il corridoio ciabattando, producendo un rumore non tanto piacevole; incurante del grande casino che stavo producendo strisciai i piedi con più forza ancora. In quel momento ero consapevole di poter risultare ad occhi esterni uno strano mix tra un serpente e una rana, ma essendo in casa mia me ne fregavo e continuavo questa strana camminata.
Entrando in cucina vidi come al solito il tavolo sgombro di qualunque vivanda e, mentre accendevo il cellulare, mi apprestai a guardare almeno che giorno fosse.
19 Novembre.
Un giorno come tutti gli altri.
Sbuffando, mi infilai in bocca due biscotti e scolai un bicchiere di latte; dopodichè decisi che era il momento di sbrigarmi, se volevo arrivare in tempo a scuola.
Dopo essermi lavata accuratamente il viso ed avere indossato i primi due capi d'abbigliamento che mi capitavano sottomano, mi misi un filo di matita nera, racattai lo zaino e aprii la porta di casa, pronta ad una nuova ed entusiasmante giornata scolastica.
Neanche a dirlo, faceva terribilmente freddo, pur essendo una giornata autunnale; arrivata alla fermata dell'autobus di fronte casa mi misi ad aspettarlo passando il tempo ascoltando la musica che avevo nell'Ipod, canticchiando alcune parti delle canzoni che mi piacevano di più, e osservando attentamente le foglie adagiarsi lentamente sul terreno.
Perchè non riuscivo a sviluppare la stessa attenzione anche durante una lezione scolastica?
Nel momento in cui l'ultima foglia che si era staccata da un ramo giunse a terra, il mio cellulare prese a vibrare all'impazzata.
"Numero Sconosciuto".
"Che palle." Pensai.
In quel momento non avevo granchè voglia di parlare con un vecchietto che non sapeva nemmeno tenere in mano un telefonino, nè tantomeno con una ragazza svampita che chissà per quale assurdo motivo voleva ordinare una pizza alle 7 del mattino; così mi limitai ad ignorare la vibrazione che, inevitabilmente, aveva attirato gli sguardi di tutte le persone della fermata.
Quando arrivò l'autobus lo accolsi come una liberazione e, appena salita, cercai di sgomitare un po' per trovare un posticino comodo tra l'immancabile folla. Qualcuno ebbe la gentilissima idea di darmi uno spintone (il Karma mi odia!), così finii per dare una facciata addosso a qualcuno.
"Mi scusi" mi apprestai a dire, massaggiandomi il naso.
In quel momento i miei occhi si incatenarono ad un paio di iridi verdeazzurro; esse appartenevano ad un ragazzo alto e magro, insomma un bellimbusto, che da quel momento rispondeva al nome di "mio angelico salvatore". I suoi capelli rossi risplendevano nel buio dell'autobus (fumavo sicuramente qualcosa di strano in quel periodo), tant'è che rimasi a bocca aperta per circa un minuto intero.
"Non ti preoccupare, ma stai più attenta la prossima volta." La mia più sincera ammirazione fu ricompensata con un'occhiataccia! UN'OCCHIATACCIA! 
Sbuffando, mi rimisi composta e aspettai che l'autobus arrivasse davanti alla stazione, dove dovevo scendere per prenderne un altro.
Fortunatamente alla fermata mi aspettava la mia amica Erica, alla quale volevo un sacco bene, nonostante fosse una grandissima pettegola:
"Giuuuu!" mi urlò correndomi incontro, pronta a stamparmi due baci sulle guancie "Come vaa?"
"Ah bene, considerato che uno sconosciuto mi ha chiamato e io non ho risposto e che sono andata a sbattere contro un individuo tanto bello quanto maleducato; no, aspetta, ora che ci penso è uno schifo. A te?"
"Mah bene...hai studiato Italiano?"
Le sorrisi.
Era sempre la solita.
Dopo aver percorso un altro tratto di strada in autobus, ci incamminammo verso la succursale della nostra scuola, abbarbicata nel nulla più totale. Fortunatamente, dall'anno seguente, saremmo scesi in sede, in pieno centro città; e lì si che avrei potuto dormire un po' di più al mattino!
Le mie beate riflessioni sulle ore di sonno furono interrotte da un'altra vibrazione del cellulare, stavolta più breve.
Un messaggio da un numero che non conoscevo. Ma tutte quella mattina, dovevano capitarmi?!?
Con titubanza, aprii il messaggio per leggere cosa c'era scritto.
"Ehi :) Scusa per prima, ho sbagliato numero :( Spero mi perdonerai!
Stavo per aprir bocca per prendere a parole il mio povero telefonino quando fui interrotta, ben poco sorprendentemente, dalla voce di Erica.
"Ehi ma non me le dici le cose? Chi è?? Chi è?? Non hai salvato quel numero in rubrica...ammettilo che ti sei presa una sbandata per un affascinante medico di quarant'anni sposato ma in cerca di avventure...e che ora cancellerai il messaggio per non farti beccare, eh? Dai dai, lo sai che a me puoi dirlo!!" 
Pensando a quanto fosse falsa l'ultima frase, dal momento che in cinque minuti il più grande segreto di stato nelle mani di Erica avrebbe fatto il giro di tutta la città, mi apprestai a negare su tutte le cazzate che aveva detto e le ricordai la strana chiamata della prima mattinata.
Delusa, si zittì. Un po' di pace per le mie povere orecchie!
Animata dalle più candide intenzioni, e cercando di sembrare il più cortese possibile, digitai la mia risposta:
"Non ti preoccupare, e non penso ci sia bisogno di scusarsi per così poco :) Saluti"
Soddisfatta, inviai l'sms e mi apprestai a raggiungere la mia scuola, pensando nonostante tutto al belloccio dell'autobus.
Chissà se l'avrei rivisto?
 
"You've seen my worst
I've seen your best
It's never been as obvious
As when I think about the first time
We ever met"
 
[The first time we ever met - A Change of Pace]
 
 
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Ehilà gente :)
Questa è la prima FF che pubblico!
Spero vi piaccia; all'inizio è un po' noiosetta lo so, ma ben presto le cose si evolveranno XD
Saluti :) Mi farebbe piacere qualche critica quindi non fatevi problemi ad elencarmi gli errori che sicuramente ho fatto!
  
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