Vento e tempesta.
#068. Lullaby
Senti
il pericolo, e inizi a tremare. Hai paura, tremi di paura, e quando hai paura
soltanto Cora sa calmarti.
Cora,
Cora, dove sei, Cora?
Vorresti
gridare, vorresti urlare il suo nome, ma prima ancora che tu possa muovere un
muscolo, il cacciatore ti avvolge con le sue braccia.
Smetti
di muoverti, ti lasci cullare.
Lo
senti sussurrare parole sconosciute al tuo orecchio, e d’improvviso Cora perde
importanza.
Inspiri
forte, e nelle tue narici irrompe il profumo del cacciatore: sa di vento, sa di
tempesta, sa di natura e sa di libertà.
Le sue
labbra sfiorano il tuo lobo, leggere come un bacio, continuando a sussurrare in
una lingua sconosciuta.
È una
ninna nanna, lo comprendi solo ora.
L’indiano,
il cacciatore – Uncas, così lo chiamano suo fratello e suo padre – sta
cullando via le tue paure.
[136
parole.]
Note
dell’Autrice
Eccomi
di nuovo nel fandom, stavolta con un altro bacio e un altro pairing:
Alice/Uncas.
Nonostante
la storyline non sia stata sviluppata, non credo di essere l’unica ad essersi
accorta che Alice, su Uncas, ci lasciava gli occhi ù.ù
E
dunque, come ho già fatto in un’altra occasione, rendo omaggio a questa coppia,
che nel film non ha trovato il proprio spazio.
La
storia è ambientata durante la prima notte di Cora, Alice e Duncan con i tre
Mohicani, nel momento in cui gli Uroni stanno per scoprirli.
Se
la storia vi piace, lasciate un commento.