Rebirth
È una casa, un cantuccio, un appiglio,
non solo l’origine, la nascita,
è la vita stessa, la Patria…
Aveva poggiato i piedi su quel suolo, la cui terra non aveva forgiato il suo spirito, il cui fango non aveva insudiciato né il volto, né quel corpo troppo spesso martoriato dalle fatiche di un allenamento, di una battaglia, di una sconfitta.
Sorvolava ruscelli, le cui acque non lo avevano bagnato, né tanto meno erano penetrate in quelle membra tormentate dalla voglia di conoscere qualcosa in più su se stesso.
Perché il rancore del padre, verso il nemico di sempre, non gli bastava.
Ormai non riusciva a odiarlo, Goku non era più la sua ragione di vita, la sua inafferrabile e sfuggente vendetta.
Adesso era un valido guerriero, un alleato, il padre di Gohan…
Quell’eredità tramandata non era più sufficiente, non ora che aveva compreso cosa significasse non essere solo.
Respirava l’aria che non possedeva alcun odore amico, o conosciuto, ma che penetrando in profondità nel corpo gli aveva trasmesso una momentanea sensazione di quiete, di pace.
Per un istante, piccolissimo e fuggente, la sua nuova vita si era fermata e proprio in quel momento aveva avvertito scorrergli nel sangue l'essenza di quel verdeggiante pianeta.
Sì, era quello il luogo della sua origine, ma non la sua patria.
Era lì per la Terra, per Gohan…
Capendo, solo allora, quale fosse il suo posto nel mondo, la sua casa, ma sapere da dove provenisse lo aveva reso completo, libero di scegliere chi essere…