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Autore: _Garnet915_    17/07/2006    3 recensioni
Due persone che sembrano opposte... in realtà si scoprono simili, molto simili. Lei è perfetta, al di sopra di tutti ma con l'irrefrenabile desiderio di essere amata da qualcuno. Lui è arrogante e violento: sotto a questa maschera, cela il bisogno di essere compreso anche da solo una persona. Due persone che arrivano a scontarsi. Ma lo scontro non provocherà vinti nè vincitori, solo la reciproca scoperta di cosa c'è oltre le apparenze... Tutto iniziò da un incidente e da lì il destino fece il suo corso.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quistis Trepe, Seifer Almasy
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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SCOPERTE

Non sentiva nulla, soltanto il vento soffiare sulle sue guance; sentiva il suo viso affondare nella grande e muscolosa schiena di Seifer, sentiva le sue braccia esili stringere un corpo robusto… solo quello. I colpi che aveva subito l’avevano intontita parecchio, riusciva a stare a malapena sveglia. Doveva rimanerlo, altrimenti avrebbe lasciato la presa di Seifer e sarebbe caduta.

Eppure, in quel momento in cui la lucidità era rasente, Quistis non pensava al casino in cui si stava cacciando, ma alle sensazioni di calma, dolcezza che stava provando.

La sua mente, come circondata da una coltre di nebbia, cercava di ricordare cosa era successo, ma era troppo stanca. Ricordava solo di essersi messa in mezzo ad una rissa perché Seifer se la stava vedendo brutta. Solo quello… a tratti ricordava il dolore lancinante che gli causarono quei pugni e quei calci, ma non le importava di tutto quello.

In quel momento, appoggiata alla forte schiena di Seifer, nonostante confusione e dolore fisico, si sentiva stranamente tranquilla. Solo di quello si preoccupava…

Perché devo sentirmi bene emotivamente quando, in realtà, mi trovo in una situazione schifosa?

Mentre il vento soffiava stranamente gentile sulle sue guance, Seifer sentiva la debole stretta di Quistis stringergli la schiena. La sua presa era talmente flebile che temeva potesse cadere da un momento all’altro:

“Ehi!” disse per richiamarla

“So che sei stanca, ma cerca di stare un po’ sveglia! E aggrappati meglio a me!”

Quelle parole suonavano a Quistis quasi come un ordine, ma non ci fece troppo caso: non aveva voglia di discutere in quella situazione. Cercò di stringersi di più al ragazzo per non cadere ma, non appena mosse un poco il braccio destro, la ragazza emise un forte lamento.

“Il braccio…” mugugnò

“Eh?” Seifer non aveva sentito

“Mi… fa male… da morire… ugh…” non riuscì a dire altro



Era immersa ancora una volta nel vuoto, circondata dal buio. Come sempre. Come tutte le volte in cui stava male e cercava un rifugio psicologico nel quale cullarsi un po’ e lavare via almeno parzialmente le sue ferite o dove nascondersi dalle preoccupazioni. Eppure il nascondersi non era la via risolutiva di tutti i problemi.

E lo sapeva. Lo sapeva bene.

Ma se sono debole, cosa posso farci se non vedo altra soluzione se non questa, cavolo?

Si diceva quando poi tornava in sé, quando il sottile legame tra realtà e mondo idilliaco si spezzava. Ogni volta che sognava, ogni volta che voleva fuggire da quel mondo che le offriva solo dolori, frustrazioni ed oppressioni, ecco cosa succedeva… si ritirava in sé stessa. Eppure, un secondo dopo si rendeva conto di quanto sbagliato fosse quel modo di pensare… e allora iniziava a cercare, a cercare quale era la causa di tutto quel percorso sbagliato. Anche se cercava, sapeva già la risposta… semplicemente non voleva ammetterla, perché l’avrebbe fatta soffrire di più. Era lei la causa di tutto quello…



Quando aprì gli occhi, fu investita da una forte luce bianca; era talmente abituata a quel buio taumaturgico, che istintivamente li richiuse. Solo per alcuni istanti. Poco dopo, esitante, li aprì definitivamente: si scoprì sdraiata chissà dove, vedeva solo una luce bianca molto forte sovrastarla. Provò a muoversi, alzando la testa: fu in quel momento che, inorridita, vide qualcosa di bianco e rigido fasciarle stretto il braccio destro.

“Cosa…?” riuscì appena a mugugnare vagamente sorpresa.

“Ah, ti sei svegliata finalmente!” squillò una voce femminile.

Quistis ci mise un po’ a riconoscerla, era ancora stanca e intontita.

“Hai dormito per ben diciotto ore! Ti hanno conciato proprio per le feste!”

Quistis, che aveva lo sguardo rivolto al soffitto, lo spostò nella direzione dalla quale sentiva la voce che le parlava:

“Rinoa…”

sussurrò vedendo la figura esile della ragazza a pochi metri da lei, con il volto a metà strada tra il sollevato e il contento.

Non disse nient’altro, ma la osservò con uno sguardo interrogativo. Era ancora troppo stanca per farle domande su domande, chiederle dov’era, cos’era successo…

Ricordava, infatti, solo lei e Seifer correre veloci sul ponte di FH sulla moto di lui. Poi, quel forte dolore al braccio destro, come una gomma, aveva cancellato dal foglio della sua memoria tutto ciò che era accaduto dopo quella folle corsa notturna.

Voleva sapere cosa era successo a lei… ma soprattutto a Seifer. A quel Seifer, che non era il Seifer di sempre. Nessuno l’aveva visto, solo lei. Quel Seifer arrogante aveva sempre nascosto una parte di lui che era sconosciuta al mondo intero, anche a lei. Ma quella sera, per un istante solo, un istante veloce, lo aveva scoperto. Un Seifer ancora indecifrabile ma completamente diverso da quello che tutti vedevano. L’aveva intravisto mentre la sollevava da terra e la conduceva fuori da quel maledetto ristorante. Fu un istante fugace, ma Quistis fu abile quanto bastò per coglierlo.

Da quando aveva riaperto gli occhi, l’immagine di quel Seifer le era rimasta stampata in faccia, nemmeno quella gomma del dolore era riuscita a cancellarla;

Sono sicura che quel Seifer esista… Ma solo io l’ho notato?

Rinoa vide l’espressione interrogativa dipinta sul volto della sua amica e, sospirando leggermente, prese una sedia che era lì nei dintorni e si sedette vicina a lei. Si schiarì la voce prima di iniziare:

“Siamo all’ospedale di Deling City” iniziò.

La sola parola ospedale fece trasalire Quistis, ma riuscì a soffocare quel sentimento prima che si manifestasse sul suo viso, permettendo all’amica di continuare.

“Seifer ti ha portato al Garden con la sua moto: ha chiamato la dottoressa Kadowaki, che ti visitò immediatamente. Le ferite sul corpo non sono gravi: solo lividi e contusioni. Però, le hai prese di brutto, ti hanno a dir poco tartassata, per questo ti senti molto fiacca e stanca. L’unica cosa che Kadowaki non è riuscita a curarti è il tuo braccio destro. Non appena la dottoressa lo sfiorò, tu iniziasti ad urlare. Capì solo allora che era rotto. Lei non aveva, al momento, mezzi adatti per curarti, quindi ti hanno portata qui.”

Come fa a sapere tutto questo? C’era anche lei?


“Io non ero presente al momento” ancora una volta Quistis si sorprese. Rinoa era capace di leggere fin sino al cuore delle persone con una facilità impressionante. Non perché era una strega ed aveva poteri che tutto il pianeta temeva in silenzio. Ma perché i suoi occhi… gli occhi dell’anima… quelli sì che erano magici. E ci vedevano molto bene, ancor di più se si trattava di osservare persone a lei care, come la stessa Quistis.

“Quando io e gli altri arrivammo al Garden, tu eri già partita per l’ospedale. Ti accompagnò qui la dottoressa Kadowaki. A noi raccontò tutto il preside Cid” Continuò con aria serena

E Seifer?

“Seifer, invece, non lo abbiamo visto. Sappiamo solo che il preside non gli ha permesso di portarti qui. Probabilmente ora è sotto torchio di lui e di Squall”

“Però…” balbettò Quistis “non lo incolperanno per quanto successo a me?” chiese

“Questo non lo so” Rinoa fece spallucce, non aveva la benché minima idea a riguardo

“Non credo, probabilmente. Forse Squall intercederà in qualche modo per lui, sapendo che tu ti sei messa in mezzo di tua spontanea volontà. Non sarà comunque facile, visto che in qualche modo ti ha tirato dentro in questa storia. Possiamo solo aspettare Squall, che verrà a dirci tutto”

Quistis, che fino a quel momento aveva tenuto la testa reclinata sulla destra, tornò a fissare il soffitto.

“Se ho solo un braccio rotto, perché mi hanno messa qui?” domandò

“Beh, non era solo per il braccio. Necessitavi di un controllo; siccome pestandoti forte il braccio con un piede sono riusciti a romperlo, bisognava controllare che non ti avessero colpita gravemente anche in punti vitali. Comunque, a breve verrai dimessa, non appena ti sarai riposata un po’” e le sorrise ancora

“Ah, a proposito! Tra poco arriveranno qui anche Selphie e gli altri a farti visita, anche loro erano molto preoccupati per te, sai?”



Seduta, con la schiena eretta, su una panchina del giardino del Garden, fissava alcuni alberi di fronte a lei.

Alla fine, proprio come aveva detto Rinoa, l’avevano dimessa dall’ospedale poco dopo. L’avevano tenuta lì per niente, visto che oltre al braccio rotto non aveva nient’altro.

Quando tornò al Garden seppe anche di Seifer, grazie a Squall.

Il ragazzo era sospeso per due mesi. Non avrebbe potuto partecipare in alcun modo alle lezioni, né a quelle teoriche né a quelle pratiche; inoltre, non gli era permesso nemmeno risiedere nella sua stanza del dormitorio al Garden. Cid gli aveva trovato una sistemazione temporanea giù a FH, in modo tale che non si fosse allontanato tantissimo dal Garden.

“Che punizione stupida!” pensò

“Non serve proprio a nulla! Tanto quello scemo non frequentava le lezioni già di suo!” si era innervosita leggermente e aveva iniziato a tartassare con il piede destro alcuni ciottoli lì vicino.

“anche io non sono messa tanto bene!” continuò a pensare Il preside le aveva proibito tassativamente di lavorare fino a quando non si fosse rimessa completamente. Beh, la sua assenza dalle lezioni pratiche di junction e magia in battaglia era ovvia, ma un bel po’ di meno quella dalle lezioni di teoria. Eppure, il preside Cid ritenne giusto lasciare Quistis a riposo, lontana dal troppo lavoro e dallo stress affinché potesse guarire perfettamente nel migliore dei modi e il più velocemente possibile.

“Uff…” sbottò.

“Ma ora che faccio in questi mesi di guarigione??” si domandò ad alta voce.

Rimase lì alcuni minuti, con lo sguardo rivolto per aria, ad arrovellarsi in quel pensiero. Poi, non seppe come, arrivò a collegare questa sua noia futura a Seifer. Chissà lui cosa farà invece!

Quistis si bloccò, improvvisamente, come se nella sua mente si fosse sbloccato qualcosa.

“Ma certo!!” disse “So cosa devo fare!!” e si alzò



Driiin…

Uff, che palle! Chi è che suona ‘sto cazzo di campanello?

Erano ormai due giorni che Seifer era stato allontanato dal Garden. Era iniziato per lui un periodo davvero lungo e noioso. Non sapeva che fare in quel buco di FH, non aveva visto niente che lo interessasse. L’unica cosa che era riuscito a pensare era quella di stare due mesi stravaccato come un maiale (parole sue) su di un misero letto, a fissare il soffitto. Tutto il giorno… per due lunghi, maledettissimi mesi…

Non gli scocciava per le lezioni in sé, quanto per l’essere stato allontanato dal Garden. Dopotutto, quella era la sua casa, lì qualcosa da fare lo trovava sempre… sfottere la sua maledetta insegnante, stuzzicare i ragazzi più piccoli… ma anche gli allenamenti solitari nel centro d’addestramento di notte, le chiacchierate con Fujin e Raijin anche dopo l’orario del coprifuoco in una stanza dei tre…

Girò ozioso il pomello dorato; quando vide che allo soglia della porta c’era niente meno che Quistis, trasalì, spiacevolmente sopreso.

“Beh, che fai qui? Sei venuta a deridermi come una stronza?” la istigò

Quistis ignorò il suo commento, facendolo scivolare via come se non lo avesse nemmeno pensato.

“No, Seifer! Sono venuta qui ad avvisarti che, da domani, sarò la tua insegnante privata!”



Nota dell'autrice: eheh, ci ho messo un pò, ma eccolo qui il nuovo capitolo ^_^ Mi scuso se è così corto, ma il prossimo dovrebbe essere più lungo! Non appena la mia reader, Edea, lo avrà corretto, sistemerò anche questo! Intanto continuate a recensire! E ringrazio chi intanto lo ha già fatto!^^

Nota del 23/07/06: come potete vedere ho alzato il rating, non per quello che la storia già presenta ma per quello che presenterà. Mi è sembrato corretto e ringrazio Tsubaki e Luchia-san che mi hanno dato un consiglio a riguardo! ^^"
  
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