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Autore: _Hale_    23/11/2011    6 recensioni
In questa One-shot parlerò di due personaggi che io, personalmente, amo da impazzire. Ron e Hermione sono e saranno sempre la coppia che più in assoluto preferisco all'interno di questa magica, saga che rimarrà nel mio cuore per tutta la vita. Mi sono sempre rifiutata di leggere fanfiction sui due, perchè bene o male la loro storia è stata affrontata abbastanza approfonditamente dalla Rowling. Poi, però, un paio di ore fa mi è venuta l'ispirazione per questa. Non ne sono completamente convinta, ma è in questo modo che immagino l'evento, e mi sono sentita di condividerla con voi. Spero vi piaccia o, in caso contrario, che mi perdoniate per aver osato troppo. Un bacio a tutti e buona lettura!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il gran giorno era arrivato.
Dopo la bellezza di tredici lunghi anni, finalmente, c'eravamo.
Quante ne avevamo passate, e quante ancora avremo dovuto affrontarne nella nostra vita insieme... sarebbe stata una dura lotta, lo sapevamo entrambi, ma mai come in quel momento avevo avuto la certezza che sarebbe stato lui, come nessun altro, l'unico a poter affrontare quella lotta al mio fianco.
Così tanti eventi, così tante battaglie, così tanti ostacoli ci avevano quasi spinti a credere di non poter sognare un giorno come questo e invece... eccoci qua.

<< Siamo pronte qui dentro? >>
Il testimone dello sposo entra nella stanza bussando.
<< A cosa serve bussare, se poi entri senza che nessuno ti dia il permesso di farlo? >>
Dice la mia damigella d'onore al suo fidanzato.
Lui però, dopo averle rivolto un sorriso di scuse, concentra tutta la sua attenzione su di me.
La mia migliore amica, oltre che futura cognata, essendo la sorella del mio, ormai prossimo, sposo, sorride nella nostra direzione e ha la gentilezza di lasciarci da soli.
Il mio amico la accompagna con lo sguardo fino a quando ella non sparisce al di là della porta, che si chiude alle sue spalle.
<< Lo sai, sei...strana...>>
Sorrido imbarazzata. Sì, so che ha ragione; neppure io riesco a guardarmi con quell'abito bianco addosso.
<< Non è quello che vorrebbe sentirsi dire una sposa il giorno del suo matrimonio, lo sai, vero? >>
Lui mi guarda sorridendo, e non posso non notare l'affetto e la felicità che travasa da ogni angolo del suo viso.
<< Sei splendida. >>
Già, ero sicura che lo avrebbe detto, lo conosco troppo bene.
<< Grazie. >>
Gli dico semplicemente, ricambiando il suo sorriso.
<< Ne abbiamo passate così tante Harry... forse tutto questo non doveva neppure accadere...>>
Ecco la solita me; la ragazza insicura e piena di dubbi che viene fuori non appena l'argomento va a toccare un punto fondamentale della mia vita: lui.
Sì perchè io ero sempre stata una che sapeva dare le risposte a tutto, che chiariva i dubbi dei suoi compagni, che rispondeva alle domande dei professori... ero diventata Prefetto della mia Casa, ero stata la strega più brillante della mia età all'epoca, ero colei che si batteva per i diritti degli elfi, colei che aveva avuto uno dei posti d'onore nella battaglia con il nemico del mondo magico e... nonostante tutto... ora sono solo una donna di ventiquattro anni che sta per sposarsi. E non c'è alcuna avventura nel mio passato che possa paragonare a questa. E fidatevi, ne ho vissute davvero tante.
Harry mi guarda divertito e si avvicina, facendomi voltare verso lo specchio e stringendomi le spalle con le sue mani.
<< Guardati. Hai una vaga idea di quanto quello scemo del mio migliore amico stia aspettando questo giorno? >>
A quel punto sorrido, immaginando la sua faccia mentre mi guarda attraversare la navata.
<< Probabilmente da quando ha rischiato di perderti sei anni fa, durante quella guerra; forse da quando ti ha vista piangere su quei gradini, il sesto anno ad Hogwarts, perchè lo avevi visto baciare la Brown; o forse da quando, in infermeria, nello stato di incoscenza in cui si trovava, non faceva altro che nominare il tuo nome all posto di quello della sua ragazza...>>
Oh sì, me lo ricordavo bene quel giorno. Quanto mi aveva fatta penare il penultimo anno...
<< O magari lo aspetta da quando sei stata pietrificata e abbiamo rischiato di perderti, al secondo anno... non so quando abbia cominciato a volerti con sè per il resto della sua vita, ma so che, e forse sono l'unico ad esserci arrivato tra noi tre, ti ama da sempre. >>
Guardo Harry senza dire una parola, totalmente persa in quei ricordi, un tempo esperienze di vita, che ci avevano dato la possibilità di crescere e diventare quello che siamo diventati.
<< Perciò adesso smettila di agitarti, signorina Granger, e va ad alleviare le pene di quel povero ragazzo che ti sta già aspettando all'altare. >>
Rido nervosamente, ma non smetto di guardare il riflesso di Harry nello specchio di fronte a me.
Afferro una mano di lui e la stringo tra le mie.
<< Grazie, per esserci sempre stato. >>
Harry mi fa voltare verso di lui e mi lascia un bacio sulla fronte, per poi abbassarmi delicatamente il velo sul viso.
<< Mi devi un ballo come l'ultima volta, in quella tenda... ricordi? >>
Certo che lo ricordo; Harry aveva cercato in tutti i modi di non farmi pensare a Ron che era andato via... quanto tempo è passato.
<< Ci vediamo all'altare principessa. >>
Sorrido e lo vedo andare via.

<< Ci siamo, ci siamo. >>
E ci siamo davvero. Non posso fare altro che ripetermelo da questa mattina.
Harry mi ha svegliato in maniera tutt'altro che delicata, e la Tana non mi è mai sembrata così rumorosa e affollata come oggi.
Tra il vestito da indossare, la colazione che secondo mamma Molly non poteva essere saltata (non certo in un giorno importante come quello), l'emozione della sorellina che avrebbe ricoperto il ruolo di damigella d'onore della sposa e tutto il resto, non sapevo davvero se ce l'avrei fatta ad arrivare sano e salvo al castello.
E invece ci siamo...
Finalmente il mio testimone decide di fare il suo ingresso in Sala Grande, avvicinandosi a me e prendendo il posto che gli spetta.
<< Nervoso? >>
Mi chiede divertito.
<< Nervoso? No Harry, ti pare?! >>
Dico, sembrando quasi isterico. Lui invece fatica a trattenere le risate.
<< Miseriaccia Harry, non ce la faccio... io torno alla Tana. >>
Faccio per scendere dall'altare, che altro non è che il punto in cui, durante l'anno, viene sistemato il tavolo dei professori, ma la sua mano mi blocca il polso.
<< Non fare lo stupido, le ho già detto che sei qui che l'aspetti. Dì un pò, lo sai cosa ti succederebbe se non ti trovasse qui al suo ingresso? >>
Lo so? Ovvio che non lo so, come potrei immaginare la reazione della futura signora Weasley dopo aver constatato l'assenza del suo fidanzato il giorno del loro matrimonio?
<< D'accordo...>>
Dico, terrorizzato al solo pensiero di quel che mi farebbe.
E questa volta ci siamo davvero. Gli invitati prendono posto; i miei parenti (che sono davvero un'infinità) alla mia sinistra, quelli di lei a destra. Gli amici di entrambi un pò da una parte, un pò dall'altra. Tra gli invitati riconosco Neville, che mi saluta emozionato; c'è anche Luna, che da quando l'ho conosciuta non è cambiata di una virgola, neppure nel modo di vestire; poi Seamus, e vicino a lui Dean; non c'è Malfoy... ecco, quello proprio non potevo invitarlo al mio matrimonio. Hagrid, la McGranitt, la Sprite, Sir Nicholas (o come preferisco chiamarlo io: Nick-quasi-senza-testa), e tutti gli altri insegnanti e fantasmi, compreso il poltergeist Pix, che prendono posto e mi guardano increduli.
Già, chi lo avrebbe mai detto che sarei riuscito a sposare proprio lei? Lei, perfetta in tutto. Io, un incredibile pasticcione.
Poi la musica, le porte della Sala che si spalancano, il silenzio che scende nella Sala...
<< Andrà tutto benone. >>
Mi dice Harry dopo avermi messo una mano sulla spalla. Io annuisco e guardo l'ingresso.
Ed eccola... eccola che arriva in tutto il suo splendore e... ehi un momento, c'è davvero lei dietro quel velo? In quell'abito bianco? Miseriaccia!
<< Harry...>>
<< Shh! >>
Mi dice il mio migliore amico, e io eseguo. Riprendo a guardarla.
La vedo arrivare lentamente, reggendosi a suo padre con difficoltà. E già, conosco bene il suo disagio nell'indossare le scarpe col tacco; al ballo del nostro quarto anno a Hogwarts era arrivata a fine serata piangendo... anche se non sono del tutto sicuro che la nostra lite e le sue lacrime quella sera dipendessero dalle sue scarpe.
E dopo attimi che sembrano ore, finalmente eccola, davanti a me, semplicemente bellissima.

Sono davanti a lui. Dannazione, ma almeno il giorno del nostro matrimonio può non assumere quella faccia da pesce lesso?
Coraggio Hermione, sta calma, non agitarti, o Ginny ti uccide se fai andare storto qualcosa.
Lancio una veloce occhiata alle mie spalle, dove Ginny, la mia damigella d'onore, mi guarda minacciosa, ma indiscutibilmente emozionata.
Poi guardo lui... Mio Dio, com'è possibile che nonostante quello sguardo da bamboccione io lo trovi irrimediabilmente perfetto?
La cerimonia ha così inizio.

"Siamo qui riuniti oggi per celebrare l'unione..." sì sì, bla bla, andiamo alla parte che mi interessa.
I voti. Naturalmente la mia fidanzata aveva richiesto espressamente (in altre parole aveva imposto) che entrambi scrivessimo i nostri voti e li consegnassimo al prete, così da far sì che durante la cerimonia non ci fossero intoppi.
<< Ron... ehi Ron! Tocca a te! >>
Harry mi da un colpetto alla spalla e io torno con i piedi per terra. Cavolo, anche il giorno del mio matrimonio devo perdermi in fasticherie?
Bene, è giunto il momento a quanto pare.
La guardo, intensamente, e attraverso quel velo non posso non notare la sua espressione severa ma al contempo imbarazzata e felice. E allora comincio.
<< Io, Ronald Weasley, prendo te, Hermione Granger, come mia legittima sposa, per amarla e onorarla e...>>
Oh-oh...
In silenzio tutti i presenti, futura moglie compresa, attendono che io continui... Miseriaccia! Harry!
Guardo velocemente il mio amico, che non sembra per niente stupito della mia gaff.
Ho dimenticato cosa viene dopo!
Neanche il mio sguardo supplichevole scioglie il sorriso divertito del mio amico che, con un'alzata di spalle, si leva ogni responsabilità di dosso.
Ah sì? Adesso vedi cosa combino al tuo matrimonio con mia sorella!
Guardo Hermione; ok, si sta arrabbiando, le narici si allargano e le labbra si serrano, creando una sottile linea rosa, gli occhi stanno cominciando ad infiammarsi.
D'accordo Ron, pensa a qualcosa... pensa a cosa dirle...
<< Ronald...>>
Dice il prete, incitandomi ad andare avanti. Oh d'accordo allora!
Afferro la mano di Hermione, e la stringo tra le mie, ma questo dopo averle scoperto il volto; non è il momento adatto, va bene, ma voglio guardarla negli occhi mentre lo faccio.
Lei mi guarda stupita, ma mi lascia fare.
E poi comincio.
<< Si bè, insomma, non è esattamente quel che ci si aspetta da un matrimonio perfetto e abituale ma, parliamone, cosa qui dentro vi sembra normale? Andiamo, stiamo celebrando un matrimonio a Hogwarts, nella Sala Grande e vedete lì? Sì, lì dove è seduto George con Angelina e tutti quelli dietro di loro? Ecco, lì è dove solitamente sta il tavolo dei Grifondoro; lì e dove tredici lunghi anni fa mi sono seduto per la prima volta e... dove mi sono soffermato per la prima volta ad osservare questa donna... D'accordo lo ammetto, ai tempi era una ragazzina insopportabile e saccente, con un cespuglio di capelli crespi in testa e denti da castoro... era insopportabile, dico davvero! Professor Vitious, ricorda quando, al primo anno, è stata lei a correggermi nella pronuncia del mio primo incantesimo? Io sì! "E' Leviòsa, non Leviosà!" >>
E tra gli invitati si sollevano delicate risate, prima fra tutte quella del professore che, evidentemente, non aveva dimenticato quell'episodio.
<< E poi c'è stato il secondo anno, quello in cui quest'insopportabile ragazzina è stata pietrificata... per un attimo ho pensato di averla persa e, solo quando l'ho vista rispuntare in questa stessa Sala, dopo che la professoressa Sprite e Madama Chips erano riuscite a preparare l'antidoto, ho capito che per me questa testolina calda cominciava a contare qualcosa. Avevo solo dodici anni... Al terzo anno ha afferrato per la prima volta la mia mano, mentre osservavamo Harry che faceva amicizia con Fierobecco... un Ippogrifo, per chi non lo sapesse. Poi c'è stato il quarto anno... ah, quello sì che è stato tremendo... Victor Krum, giocatore di Quiddich a livello mondiale. Era il mio idolo, lo devo ammettere: il ragazzo che ha tentato di fregarmi la ragazza era il mio idolo! E sempre in questa Sala, ho visto lei tra le braccia di un altro, tra le braccia di Krum, volteggiare e divertirsi come mai l'avevo vista fare prima... probabilmente è stato allora che ho capito di non volerla mai più rivedere tra le braccia di un uomo che non fossi io. >>
La guardo con dolcezza, e lei sorride, ricordando quei tempi e, spero, rimpiangendo di aver sprecato tempo con quel damerino.
<< Il quinto anno, nella Stanza delle Necessità, mi ha schiantato... capito? Mi ha schiantato! E io che le avevo anche promesso di andarci piano! Per poi arrivare al sesto anno... d'accordo, d'accordo, l'idiota sono stato io. Ho cominciato a frequentare un'altra ragazza di Grifondoro, Lavanda Brown, e la qui presente non me lo ha mai perdonato... non potrò mai dimenticare le tue lacrime su quei gradini... >>
Non mi sono mai perdonato di essere stato così sciocco e cieco.
<< Infine l'ultimo anno... questa sala ne ha affrontate tante, ha visto andarsene tanti nostri amici, tanti nostri familiari... per questo ti ho chiesto di celebrare qui la nostra unione; questo è il luogo in cui ci hanno lasciato tutti loro: Fred, Remus, Tonks... tutti loro... E in un certo senso, celebrare qui mi è sembrato il modo più semplice per sentirli vicino a noi.
Ritornando alle nostre avventure, bè, il settimo è stato l'anno peggiore... o migliore, a seconda dei punti di vista. E' stato l'anno in cui finalmente, dopo tanto tempo, mi hai baciato. Quello è stato il momento più bello della mia vita. >>
Ripenso a quando lei si è fiondata tra le mie braccia, stringendosi a me e baciandomi, travolgendomi in un mare di emozioni che neanche io pensavo di essere in grado di provare. Ora so che senza di lei, in effetti, non avrei potuto.
<< E quindi eccoci qui... dopo tredici lunghi anni stiamo per sposarci, tu stai per diventare mia e io sto per diventare tuo eccetera eccetera, ma c'è un'ultima cosa che vorrei dirti signorina Granger: sono un irrecuperabile idiota, goffo, codardo e tutt'altro che perfetto, e ho il terrore dei ragni. Sono stato tuo amico, il tuo ragazzo e, se non cambi idea, diventerò tuo marito; mi conosci abbastanza per dire che la vita con me sarà tutto meno che perfetta; non ti tratterò da principessa, ti farò arrabbiare dalla mattina alla sera, litigheremo fino a voler dare un taglio a tutto e tornare ognuno alle proprie vite e probabilmente ti porterò a volermi lasciare. >>
Un brusio incontrollato e confuso si disperde per tutta la Sala, ma io non ci bado affatto.
<< Ma non accadrà Hermione. Te lo giuro, fino a quando il mio cuore continuerà a battere, e forse anche dopo, non ti permetterò mai di lasciarmi. Non dopo averci messo tutti questi anni per convincerti che io, non quel Krum, tanto meno quel portiere da strapazzo del sesto anno, nè nessun altro ma io, e io soltanto, sono l'uomo adatto a te. Io so come prenderti quando ti faccio arrabbiare; io so come rimediare quando sbaglio nei tuoi riguardi; io so cosa vuoi per colazione dopo una notte insonne passata a litigare; io sono quello che in tutti questi anni, non ha mai smesso di amarti. >>
E a quel punto, Hermione non può trattenere le lacrime, che le attraversano il volto e si perdono tra le pieghe dell'abito. E io sorrido.
<< Quindi, signorina Granger, benedetto il giorno in cui ti ho conosciuta su quel treno, benedetto il giorno in cui ho deciso di diventare un mago, benedetta questa scuola grazie alla quale tutto ha avuto inizio... non sarò l'uomo perfetto, non ti prometto una vita perfetta, ma prometto di amarti, di rispettarti, e di rimanere al tuo fianco, sempre... per sempre.>>
<< Vorrai dire fino a che morte non ci separi...>>
Dice lei con un sorriso, tra le lacrime. Eccola lì, la sua vera natura che viene a galla, sempre a correggere ogni mio errore.
Ma adesso, sono io che mi sento di doverla correggere, per la prima volta nella mia vita.
<< No Hermione, per molto, molto di più. >>
Tutti nella Sala sono ammutoliti, persino Hermione è rimasta senza parole e, diciamocelo, non è mai successo da quando la conosco.
<< Ehm... Hermione? >>
Dice poi il prete riprendendosi. Lei lo guarda, stupita, e sembra tornare in sè.
<< Certo... Ecco io... io, Hermione Granger, prendo te, Ronald Weasley, come...>>
La vedo guardarmi, e assumere la sua tipica espressione da "ma che diavolo sto dicendo? "
<< Oh ma che dico? >>
Appunto.
<< Ho aspettato tredici anni, non attenderò un altro minuto per dirgli di sì! >>
E così dicendo, avvolge le braccia attorno al mio collo e mi bacia, incurante dello sguardo sconvolto del prete, del sorriso di Ginny, della risata di Harry, e degli applausi dei nostri familiari e amici.
Quando si stacca da me per permettere a entrambi di riprendere fiato, mi guarda negli occhi e, sorridendo, solo una parola esce dalla sua bocca:
<< Miseriaccia! >>
Scoppiamo entrambi a ridere e, mano nella mano, ci avviamo verso l'uscita della Sala.
Una volta fuori ci accorgiamo che il sole sta svanendo, e assistiamo al tramonto più bello della nostra vita.
Poco dopo si avvicina il nostro migliore amico.
<< Ce l'avete fatta eh? Direi che era anche ora... sapete, non è stato facile sopportarvi per tutti questi anni! >>
<< Ma piantala sfregiato! >>
Gli dico scherzosamente prima di abbracciarlo.
Ed eccoci qui, di nuovo insieme, io, Harry e Hermione, ad osservare il nostro ultimo tramonto a Hogwarts.
<< Ne abbiamo affrontate tante, eh? >>
<< Già... e tante ancora ne affronteremo. >>
<< Amici per sempre? >>
Hermione ci porge una mano a testa e io e Harry la guardiamo senza capire.
<< Oh scusate, la forza dell'abitudine. Allora mi correggo: insieme per sempre? >>
Dice imbarazzata. Ora sì che ragioniamo.
Io e Harry afferriamo le mani di Hermione, una ciascuno e, proprio mentre stiamo per avviarci verso la casa di Hagrid, dove il guardiacaccia ci aveva dato appuntamento un'ultima volta, come ai vecchi tempi per una tazzona di the, una voce ci blocca.
<< Signor Potter, signor Potter! >>
Ci voltiamo e un individuo basso e magro ci chiede di fare una foto.
<< Bè, direi che è d'obbligo oggi, non vi pare? >>
<< La metterò in prima pagina! >>
Dice emozionato l'ometto.
<< Harry Potter, Ronald Weasley e Hermione Granger...>>
<< Eh no! >>
Dico infervorato; l'ometto mi guarda sconvolto.
<< Harry Potter, Ronald e Hermione Weasley, prego. >>
Gli altri due scoppiano a ridere e il piccoletto scatta una foto.
In fondo era vero: io e Hermione ci siamo sposati ma, alla fine, rimaniamo sempre noi: Harry, Ron e Hermione, così come ci avete conosciuti tredici lunghi anni fa.




Commento:
Tutto quello che volevo dire l'ho detto nella presentazione. Vorrei un vostro parere, positivo o negativo che sia, per capire se mi posso lanciare anche con le one-shot o meno. Ringrazio in anticipo quelli che (e se) la leggeranno =) un bacio!
Ps: Harry, Ron e Hermione sempre nel cuore *-*

   
 
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