Buongiorno
Raggi di Sole, prima di lasciarvi alla lettura di questo chap, vorrei
sottolineare alcune modifiche apportate ai personaggi originale. Cuddy
è sì
infelice e stronza almeno quanto House, e questo capitolo ne
sarà la prova, ma
non è zoppa come lui, il dolore che la tormenta è
al braccio; Cuddy zoppa non
riuscivo proprio ad immaginarla, resta comunque una strafatta di
Vicodin. House
presenta più o meno le stesse caratteristiche
dell’amministratrice originale,
ma dal momento che lui è un uomo, e lei anche se non indossa
succinti tailleur,
resta una grandissima gnocca, l’attrazione che lui sente
avrà delle
conseguenze. E di certo la brillante diagnosta non gli dirà
di no (come avrebbe
fatto House). Ok, tutto questo discorso sembra abbastanza insensato,
quindi vi
abbraccio voi Huddies che continuate a credere e enjoy the
reading!
-Donna bianca, ventidue anni, il rene ha collassato senza alcuna
ragione
medica, febbre alta da due giorni, dolore alle giunture…-
-Bé, dottore! Io avanzerei l’ipotesi che il dolore
alle giunture sia la
conseguenza della febbre alta, ma io sono solo un’infermiera
che trascriverebbe
nella cartella tutti i sintomi descritti dal paziente, senza
minimamente usare
il cervello!-
Foreman
lanciò la cartella sul tavolo
facendola scivolare verso Cuddy, aggiungendo ironico
–Bé, dottore! Il dolore si
è presentato prima della febbre!-
-Allora il fatto che tu me l’abbia elencato fra i sintomi ti
fa apparire… più
intelligente di un’infermiera!-
Foreman emise appena un monosillabo per poter replicare, ma fu bloccato
dall’avvento di un Wilson preoccupato e sconosciuto ai suoi
occhi. Era la
quarta volta che passava davanti l’ufficio più
grande, tutte le volte
sbirciando furtivamente all’interno, riuscendo ogni volta a
far notare la
goffaggine con la quale simulava un gesto spontaneo rappresentato dalla
sua
testa che si muoveva da una direzione verso l’altra, per poi
poter far cadere
lo sguardo su Cuddy; quando tutte quelle volte era stato anche solo
sfiorato
dagli sguardi dei medici all’interno della stanza, provava
maldestramente ad
allontanarsi.
-Cuddy… no…- la mano sudava stretta contro
maniglia, provò
a chiudere la porta, per poi riaprire
velocemente e aggiungere –Cuddy! Tu sai che…
non…- l’altra mano asciugò il
sudore che lucidava la sua fronte -…è
possibile… che… che… non
credi… io…-
prese un respiro profondo. Taub guardò Cuddy in cerca di
spiegazioni, sperando
che lei si decidesse ad aiutarlo –Wilson vuoi fare outing
qui, davanti a
tutti?- Foreman la guardò con espressione di rimprovero.
-Aaah niente!- sbattè la porta a vetri e andò via
barcollando.
-Cos’ha Wilson?- il chirurgo moriva dalla
curiosità.
-Stanotte crede di aver toccato il paradiso!-
-Ehy- House entrò con discrezione nell’ufficio del
diagnosta si appoggiò con le
spalle al mobile rivolto verso Cuddy, che stava comodamente distesa
sulla
poltrona ad acqua, l’aveva comprata a spese
dell’ospedale, e voleva provarla
per alleviare il dolore alla spalla; stranamente funzionava.
-Buonasera chiappe d’oro-
-Quando riuscirò a liberarmi di questo soprannome?- chiese
il medico sbuffando
divertito
-Solo quando mi spiegherai come fa un uomo nella tua posizione ad avere
chiappe
così sode!- lei ammiccò e riuscì a
strappargli un altro sorriso.
-Come va con il tuo paziente?-
-Taub gli farà la lombare tra…- guardò
il polso privo d’orologio fingendo di
controllare l’orario -…due minuti!-
-Ma il tuo paziente ha le convulsioni!- House si staccò
innervosito dallo
scaffale sul quale si era adagiato qualche istante prima.
-Quindi sai come sta il mio paziente… perché sei
qui?-
-Prima assicurami che Taub non sta eseguendo una lombare…-
-Tranquillo capo!-
-Ho visto Wilson-
-Lo immaginavo…-
-Mi ha spaventato in realtà… stamattina correva
come una trottola in
ambulatorio, poi durante la pausa pranzo ha fatto capolinea nel mio
ufficio,
blaterando confuso qualche ragione per cui doveva andare via,
cancellare tutti
gli appuntamenti…-
Cuddy provò a nascondere un sorriso beffardo e soddisfatto.
Si passò una mano
tra i capelli, stirò le braccia verso il basso,
abbassò il busto, causando così
l’imbarazzo del medico di fronte a lui. La spallina della
maglia con taglio a
barchetta, scivolò giù dalla spalla, lasciando
così che i seni venissero
scoperti agli occhi dell’uomo di fronte. Lui si
schiarì la voce, fu aggredito
da una vampata di calore e fu costretto a liberarsi dalla giacca
dell’elegante
vestito per l’inaspettato innalzamento della temperatura
corporea. Sì, era un
uomo controllato, ma era pur sempre un uomo. E lei era sexy da far
impazzire
chiunque, quei jeans ogni giorno più stretti, quelle
magliette scollate se pur
larghe avevano sempre lasciato poco spazio all’immaginazione,
e la sua l’aveva
traghettato troppo spesso verso porti proibiti. Sembrava poco cosciente
della
sua bellezza, ma era impossibile non notare come tutti gli sguardi
maschili le
fossero rivolti ogni volta che attraversava una stanza.
-Ehm… mi ha chiesto addirittura due giorni liberi
e…- si schiarì di nuovo la
voce, quando lei sollevò gli occhi incrociando i suoi,
notando con piacere che
lo sguardo del medico aveva preso tutt’altra direzione e
adesso provava a
rifocalizzarsi sul suo volto.
-Il sesso ci porta a prendere scelte sbagliate… a proposito,
a cosa devo il
rigonfiamento…- House ingoiò innervosito
–il rigonfiamento nella tua giacca?-
passarono pochi secondi affinché il direttore del
prestigioso Princenton
Plainsboro Hospital riconquistasse il controllo di sé,
permettendosi così di
recuperare il terreno perso.
-Sesso? Il sesso l’ha turbato così?-
-Il sesso ha turbato più te- con lo sguardo la dottoressa
riportò nuovamente la
sua attenzione sulla sua giacca blu.
-È un regalo-
-È la materializzazione del tuo senso di colpa-
-Ho mentito a Jessica- la sbeffeggiò fieramente
–quindi tengo a lei e…-
-Avanti, non avrai mica creduto a quella stronzata che ti ho detto? Non
è un
test valido. Ci sono centinaia di ragioni per cui si mente alla gente,
molte
volte si mente anche alla gente che non si conosce e di cui non ci
frega un
accidente! Si mente per avere ragione, per trarre benefici dalle
proprie
menzogne… si mente per paura, per non ferire gli altri, per
vergogna, e fidati
le ultime tre che ho citato sono le vere ragioni per cui hai mentito
alla tua
biondina!-
-Cosa t’interessa perché ho mentito?-
-Non vorrei che stravolgessi la tua vita basandoti su interpretazioni
errate
delle mie parole. So di avere sempre ragione, ma mi hai frainteso
chiappette-
House annuì poco convinto, facendo capire a quello che in
quel momento era il
suo avversario che voleva solo estrapolare verità senza
rivelarne alcuna, che
non credeva ad una sua sola parola pronunciata
–Cos’hai fatto a Wilson?-
-L’ho seviziato-
Il medico rimase ammutolito per un intero minuto, basito per quella
verità così
inaspettata –Tu sei sua amica… la sua migliore
amica da moltissimi anni… tra
voi c’è feeling, mi sembra una normale evoluzione
di un rapporto così profondo
come il vostro-
-Eravamo ubriachi, non ha nessun valore il sesso se si è
ubriachi- il
riferimento non era stato casuale.
Cuddy si alzò, strinse con espressione di dolore il braccio
tra l’incavatura
dei seni, poi indicò col dito la giacca dell’uomo
–spero che i tuoi sensi di
colpa non ti siano costati troppo- uscì lasciandolo dubbioso.
Grazie
mille a Dea
Elisa e DottEdelstein per aver recensito la mia storia, sono molto
felice che
vi sia piaciuta l’idea, spero di non deludervi con questo
capitolo.
Huddy fans non smettete mai di credere!!!
♥ ♥ ♥ WH4E ♥ ♥ ♥