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Autore: micia95    23/11/2011    2 recensioni
E se Megumi pensasse che Yahiro la sta usando e ingannando? Riuscirò il ragazzo a farle capire quanto forte sia l’amore che lo lega a lei?
Questa fan fiction è la prima che scrivo su questa coppia, e perciò la dedico a tutti coloro che li amano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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MIGLIORAMENTO DOPO LA TEMPESTA

“Allora… come va la scuola?” chiese la donna ai due figli che si trovavano dall’altro capo del tavolo.

“Bene” disse Jun.

Da quando era iniziata la cena con i genitori non avevano scambiato più di quattro parole. Non era esattamente questo che il ragazzo desiderava per l’unica volta che i loro genitori erano con loro a casa e non in giro per il mondo per lavoro.

“Abbiamo saputo che non stai molto bene” continuò la madre rivolta verso Megumi.

“Io sto benissimo” disse lei con la sua voce bassa. La gola le bruciò ma la ignorò, era il cuore che le faceva più male.

“Abbiamo saputo che parli, hai deciso di non cantare più? Non dicevi che per te la tua voce era la cosa più importante di tutte? Perché non ti curi?” riprese la madre. La sua voce era pacata, ma Megumi si sentì accusata.

“Abbiamo anche saputo che non stai più con l’erede della famiglia Saiga. Come mai, mi sembrava un buon partito” disse il padre che fino a quel momento non aveva prestato attenzione alla conversazione della famiglia.

Questa volta quella nota di accusa c’era, decisamente.

Megumi si arrabbiò e gridò con la poca voce che ancora le rimaneva “Ah, è così! E’ per questo che siete tornati, eh?! Per fare la predica alla figlia degenere che ha rifiutato un ragazzo che avrebbe potuto portare prestigio alla famiglia?! Mi state dicendo di curarmi solo per non dover venire al mio funerale in caso di morte?! Sarebbe uno spreco di soldi, giusto? Devo curarmi perché non si sparga la voce che avete una figlia che desidera avere l’attenzione dei genitori che non ci sono mai?! Non ci siamo mai lamentati perché sappiamo quanto tenete al vostro lavoro… ma adesso dovete capire una cosa voi: tutti i figli hanno bisogno dei genitori, compresi i figli di gente famosa. Noi il vostro affetto non l’abbiamo mai ricevuto; non ci servono stupidi regali, ci servivate voi!”

Queste accuse spesso erano passate nella mente di Jun e Megumi, ma subito venivano accantonate perché amavano i loro genitori; ma in quel momento la rabbia, la frustrazione, la tristezza, avevano fatto dimenticare a Megumi i bei momenti passati con i genitori che li amavano. Lei lo sapeva però non era riuscita a trattenersi.

“Non permetterti di parlarci così! Siamo i tuoi genitori, non dimenticarlo!”

“A quanto pare però non sono stata io a dimenticare di avere dei figli” sibilò Megumi prima di alzarsi e di chiudersi in camera propria.

La cena continuò senza di lei nel più assoluto silenzio e imbarazzo di Jun, che sapeva quanto la sorella non pensasse quelle cose e quanto si sentisse distrutta dalla rottura con Yahiro, della quale per altro non aveva alcuna informazione.

***

Era distesa sul letto, immobile come una statua, desiderava essere una statua. Voleva morire, sparire da questo stupido mondo che la faceva soffrire. Ma come andarsene? Sarebbe stato facile uccidersi con un coltello o qualsiasi altra arma contundente; ma non lo faceva per Jun. Non poteva abbandonarlo.

Cercò di pensare ad altro e urtò la propria borsa appoggiata sul letto il cui contenuto si sparse a terra. Megumi si alzò e cominciò a raccogliere gli oggetti da terra quando notò un foglietto piegato.

Non era la sua calligrafia, era quella di Hikari. C’era scritto:

“Predi questo per la gola, l’ha fatto apposta Akira per te. Prendilo con il tè caldo, è più buono. Quando esci usa una sciarpa. Vedrai che la voce ti tornerà in men che non si dica!”

Erano preoccupati per lei. Sorrise e si alzò con il barattolino che Hikari le aveva infilato nella borsa insieme al biglietto. Si diresse in cucina e si preparò il tè. Aveva deciso di seguire i consigli di Hikari.

 

Stava per tornare a letto, quando prese un la sua lavagnetta e scrisse

“Mi dispiace, non pensavo veramente quelle cose. Potete perdonarmi?

Megumi

P.S. Ho deciso di riprendere in mano la mia vita e la mia voce. Grazie”

Poi appoggiò la lavagnetta sul comodino dei genitori.

Il mattino dopo trovò la propria lavagnetta sul comodino con una scritta nella calligrafia della madre

“Dispiace anche noi, non hai nulla di che scusarti. Vi promettiamo che quest’estate passeremo una vacanza tutti insieme, solo noi quattro

Mamma & Papà”

Megumi sorrise di nuovo.

Sì, decisamente stava migliorando tutto, sarebbe tornato tutto alla normalità, esattamente come prima di incontrare Yahiro. Tutto grazie ai suoi amici che si preoccupavano per lei. Era stata una stupida a non parlare con loro, a non confidarsi con il gemello e le sue migliori amiche. Ma adesso era diverso, avrebbe chiesto scusa a tutti e si sarebbe fidata di più; non doveva penalizzare i suoi amici pensando che fossero uguali a Yahiro: bugiardi e sfruttatori. Quel pensiero la fece sorridere amaramente, si chiese come avrebbe potuto dimenticare Yahiro e tutto quello che c’era stato tra loro. Ma non le importava come, doveva farlo per non soffrire n futuro.

Uscì di casa con questa decisione nella mente e la sofferenza nel cuore.

Yahiro, perché?

 

 

 

Salve a tutti! Ringrazio chi mi ha seguito fin qui e chi ha avuto voglia e tempo di recensire questa storia. Purtroppo però sta per finire, ma ci lasciamo con un quesito: riuscirà davvero Megumi a dimenticare il bel Yahiro?

  
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