1.Let me tell ya 'bout this girl I know.

Lasciate che vi parli della storia di una ragazza che conosco.

Per non dirne il nome la chiamerò "Lei".

 

Lei è nata una calda notte di uno degli ultimi giorni d'estate.Caldissima, stando a quello che dice sua madre.

Non ha molti ricordi fino ai tre anni, quello che pensa di ricordare probabilmente l'ha visto in foto o gliel'hanno raccontato.

Però sa che a 2 anni emmezzo si è rotta una gamba, come, è troppo ridicolo ora per essere detto.

A tre anni Lei si traferì nella casa che ha amato per dodici lunghi anni, la casa che l'ha silenziosamente vista crescere.

Cambiando quartiere, Lei andò alla scuola materna e conobbe le persone che l'avrebbero accompagnata per sempre, in qualche modo.

Spesso Lei ne incontra qualcuno in giro, spesso il sabato sera.

Ma lei adesso non vuole parlare di adesso, quello lo farà più tardi. Ora vuole parlarmi della sua infanzia, le sembra così bella e allegra.

Lei era nella classe turchese (non capiva bene che colore fosse ma le piaceva) e si ricorda che adorava le sue maestre, Elena e Agnese, anche se ricorda appena le loro fattezze. Si ricorda però che le hanno insegnato molte cose utili, come allacciarsi le scarpe, per esempio.
Lei si ricorda che oltre agli amici della materna, ne aveva altre che conosceva da prima di nascere, erano già amici nella pancia.

C'era l'amica della montagna.

Quella della casa in campagna dove sono cresciute insieme.

E poi i figli degli amici dei suoi, ma lei non li considera amici. Non l'ha mai fatto. Lei aveva paura di alcuni di loro. Adesso è il contrario e la cosa le da una certa soddisfazione.

Lei da piccola l'unico modo che aveva per difendersi da loro era piangere chiusa in macchina. 

Lo sa che era un peso, ma con loro proprio non ci voleva stare.