Ti vedo, finalmente.Sei seduto su quel marciapiede,sei immobile e fissi davanti a te.Non capisco bene cosa stai guardando, ho la vista offuscata. Cerco di fare rumore con i piedi per annunciare la mia presenza ma tu non distogli l'attenzione da ciò che stai guardando. Poi, ti volti di scatto verso di me,io sorrido ma vedo che una lacrima ha rovinato il tuo volto armonioso. Non capisco..perchè piangi?Provo a parlare ma è come se mi avessero dato un pugno nello stomaco e non avessi più fiato, la mia bocca è aperta ma da essa non esce nulla. Ho paura, non capisco.Faccio un lungo respiro e mi strofino gli occhi, adesso va un pò meglio.Mi avvicino ancora di più, mi siedo proprio accanto a te e ti tocco una spalla, niente.Mi ignori,nero assoluto. Sto male. Parlami ti prego, fammi capire che di me ti importa ancora qualcosa. La mia mente torna indietro da sola, come quando si riavvolge una videocassetta, vedo le immagini proiettate al contrario, sembra un buffo cortometraggio,ma mancano dei momenti,la mia mente non riesce a vedere ciò che ho fatto prima di trovarti qui seduto. Non capisco, sono troppo confusa. Una canzone risuona nelle mie orecchie, cos'è? Ah si..'It's time to say goodbye to turning tables Turning tables', è l'ultima canzone che ho ascoltato oggi ma perchè mi torna in mente adesso? Finalmente i ricordi si fanno più nitidi. Questa mattina ci siamo incontrati al parco davanti a scuola perchè mi avevi detto che avremmo dovuto parlare, sono qui, ti ascolto. Mi dici che così non può andare avanti perchè stai male, hai quella brutta malattia di cui avevo sentito parlare anche nei libri, ti mancano le piastrine rosse nelle vene..Te le do io, non c'è problema, per te farei di tutto.Lo sai ma ormai sappiamo entrambi che le cure saranno lunghe e che non potrò salvarti per sempre, pochi sono sopravvissuti.Non mi faccio invadere dalle emozioni, non posso, bisogna essere forti in queste situazioni, ti starò sempre vicina. 'Turning Tables'..e ritorno ad adesso, al momento in cui non riesco a comprendere. Accendi il cellulare, guardi lo sfondo, ci siamo noi due che ridiamo insieme in una stupida foto fatta con la webcam in un pomeriggio piovoso..componi il mio numero con sicurezza, prendo il mio telefono in mano pronta per rispondere, come faccio ogni volta che mi chiami anche quando siamo a due centimetri di distanza perchè dici che così ci vergogniamo di meno.Un cellulare suona ma non è quello che ho in mano io, è sull'asfalto, brilla e da esso esce la stessa melodia del mio, non capisco, sono confusa. Mi alzo e vado verso quel cellulare, è ammaccato deve essere caduto, ma come fa a suonare anche se il mio è nelle mie mani? Ho paura, ho freddo, sto per piangere. Ti alzi, raccogli il telefono da terra, lo stringi e interrompi la chiamata. Prosegui il tuo cammino, ti seguo, arrivi vicino ad una sagoma scura in terra. Ho ancora più paura, mi fa male la testa, ti prego parlami.'Next time I'll be braver I'll be my own savior'..La vedo, mi vedo, sprofondo di nuovo nell'abisso nero. Ti inginocchi davanti a quella che ero,mi prendi la mano, la baci, piangi.Ho capito, ce l'ho fatta.Non potrei mai sopportare il dolore della tua morte, ci incontreremo di nuovo presto, resisti fin che puoi, vivi per me. Ti voglio bene. Non ho paura e non mi fa male la testa,sono in un luogo molto chiaro con tanta luce, non so esattamente dove mi trovo ma ti aspetto qui.