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Autore: Jill_BSAA    23/11/2011    2 recensioni
Camminava lento, i passi riecheggiavano, a tratti fermandosi del tutto. Era molto tempo che mancava dal villaggio eppure ricordava alla perfezione ogni luogo, ogni strada e vicolo. Non fu difficile trovare il luogo che stava cercando, la casa non era cambiata dal momento che Tsunade aveva deciso di ricostruire Konoha esattamente come era prima della venuta di Pain.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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La notte era scesa da ormai qualche ora sul villaggio della foglia. Una notte scura, senza stelle quasi come se un essere più grande avesse coperto il mondo con un velo nero.
Le guardie all’ingresso erano poco vigili, da quando la foglia era stata attaccata, l’hokage aveva pensato di rafforzare  le difese sui confini più esterni, sulle colline.

Fu facile per lui.

Nelle tenebre, due occhi rossi brillarono per un secondo di un lampo sanguigno, non fu difficile addormentare i due chunin inesperti .
Camminava lento, i passi riecheggiavano, a tratti fermandosi del tutto. Era molto tempo che mancava dal villaggio eppure ricordava alla perfezione ogni luogo, ogni strada e vicolo. Non fu difficile trovare il luogo che stava cercando, la casa non era cambiata dal momento che Tsunade aveva deciso di ricostruire Konoha esattamente come era prima della venuta di Pain .


La luce all’interno della finestra era pallida ma ancora accesa. Bastò un solo salto per introdursi in essa. Sakura sussultò voltandosi di scatto allertata dal lieve rumore alle sue spalle “Ma cosa?” In un attimo le sue iridi incontrarono quelle nere, tranquille. La ciotola che teneva in mano le cadde frantumandosi in mille pezzi, spargendo a terra un liquido verdognolo. Rimase con la bocca lievemente socchiusa, gli occhi spalancati e il corpo scosso di tanto in tanto da qualche tremore. Non credeva a se stessa, le sue preghiere erano state finalmente ascoltate ed esaudite.
“Sasuke … kun” un filo di voce apostrofò quelle due parole con un dolore tale da creare una strana smorfia nel suo viso ancora incredulo. L’altro fece un passo in avanti.
“Vuoi uccidermi?” domandò la ragazza, il cuore le batteva violentemente contro la cassa toracica provocandole un senso di soffocamento, aveva bisogno di aria. L’Uchiha accennò un sorriso che gli fece brillare gli occhi.
“No. Se avessi voluto ucciderti lo avrei già fatto, Sakura”. La voce risultò calda alle sue orecchie ma tuttavia distante, come se lui non fosse davvero lì davanti. 
“Sakura … ” Ripeteva ancora il suo nome, come tanti anni fa, quando se ne era andato via, strappandole il cuore. 
“Che ci fai qui?”
“Non sei felice di vedermi?”
“Che ci fai qui?” ripeté, non era più una stupida ragazzina che inseguiva un sogno troppo grande per lei, ora era cresciuta e non credeva più nelle fantasie, non voleva più crederci.  
“Davvero non vuoi vedermi?” affermò nuovamente alzando un sopracciglio con vena ironica nella voce suadente.
“Non è più tempo di giocare, cosa vuoi da me?”
“Vederti”
“Smettila Sasuke, ho tentato tante volte e ho sempre fallito, ho imparato la lezione ormai” la voce di Sakura tremò di un lieve panico celato dietro un tono glaciale e un espressione dura.
“Non sto scherzando, avevo bisogno di vederti”
“ Dopo cinque anni? Non sono in’idiota Uchiha!”
“Ma come? Non mi chiami più Sasuke? Non sono più il tuo amato Sasuke?” esclamò incredulo a sua volta “Devo crederti?” affermò secca . Sasuke si avvicinò rimanendo a pochi passi di distanza da lei, guardandola con occhi quasi supplichevoli, angosciati.
“Ti prego Sakura” le si avvicino con il viso
“Credimi” sussurrò sfiorando le proprie labbra con quelle della ragazza, che per un breve attimo rimase rigida, come pietrificata prima di slanciarsi verso Sasuke, che impreparato fu costretto a fare un passo indietro per evitare di cadere a terra.

Il bacio fu lungo e intenso.

Quello che Sakura Haruno aveva sempre sognato e immaginato ma mai avuto. Ora che stringeva il proprio desiderio tra le braccia, però, non sentiva nulla se non un grande vuoto nel petto, possibile che tutto quel tempo in cui aveva solo aspettato e sperato era riuscito a ghiacciare il suo amore? Possibile che Sasuke Uchiha, che un tempo rappresentava tutto il suo mondo, ora sia solo un estraneo, uno sconosciuto? Forse avrebbe dovuto mandarlo via, chiudere questa farsa una volta per tutte. Tuttavia non si mosse e solo alla fine si staccò dalle sue labbra morbide e profumate.
“Perché mi hai fatto questo? Perché mi hai abbandonato …” Possibile che ora sia la vecchia Sakura  a parlare? Forse per questo dovette spostare lo sguardo a terra, perché non sopportava quelle due iridi ardenti.
“Sono stato costretto a farlo … la mia vita era tutta una menzogna, tutto intorno a me era una menzogna … tutto tranne te.” Fece una piccola pausa accarezzandole i capelli rosa.
“ Solo tu sei stata disposta a restarmi vicina anche se io ti ho sempre fatto del male … Grazie Sakura” “Quindi … sei tornato” affermò quasi con timore, sapeva che comunque se ne sarebbe dovuto andare e non molto dopo le parole dell’Uchiha confermarono i suoi pensieri.
“ Lo sai, non posso rimanere, sono un ricercato, ti metterei in pericolo, ti sto già mettendo in pericolo.!” “Allora è un addio definitivo?”
”Volevo solo rivederti …” Sakura sospirò sonoramente coprendosi il volto con le mani.
“Sakura..”il ragazzo le afferrò i polsi costringendola delicatamente a togliere le mani.
“Tu mi avrai sempre dentro il tuo cuore, ma ora è arrivato il tuo tempo …”lo sguardo enigmatico dell’altra lo fece sorridere e un bagliore sinistro passò nei suoi occhi che si tingevano di un rosso scarlatto.

“Non mi servi più, e mi è stato ordinato di toglierti di mezzo”affermò con crudeltà, serrando la presa sui suoi polsi facendole male tanto da farla gemere. Sakura non riusciva a staccare gli occhi da quelli di Sasuke, incredula, non aveva più nemmeno la forza di opporsi né di pensare se quello, in realtà, era tutto un crudele scherzo“ Addio Sakura”. Con un movimento quasi impercettibile all’occhio umano estrasse un kunai dalla tasca posteriore, liberando dalla sua presa la ragazza, che non si mosse. Sasuke fu veloce, dopotutto. Le conficco il pugnale accanto al cuore, spingendolo in profondità.

Fu un attimo, Sakura cadde a terra, lo sguardo ancora fisso in quello di Sasuke, i capelli scompigliati sul volto madido di sudore proprio di chi sta trascorrendo gli ultimi momenti di vita. Il petto si alzava e si abbassava freneticamente cercando in tutti i modi di accumulare aria, ma non le sarebbe servita ancora a lungo. Dalla lacerazione che aveva sulla maglietta, cominciò a espandersi un alone rossastro, lo stesso sangue che colò dal lato della sua bocca. L’unico tono di colore su un viso esangue.
“ A proposito, ricordi tutto quello che avevo detto prima? Era falso. In realtà, Sakura, di te non mi è mai importato nulla. Eri solo un inutile seccatura. Sei sempre stata una nullità ai miei occhi e anche ora lo sei. Sei patetica. “
Sasuke scoppiò in una risata divertita che gli fece piegare all’indietro il capo, una risata folle che bene rifletteva il suo animo.

Folle.

 Sakura lo osservò per l’ultima volta prima di chiudere gli occhi sul mondo. Alla fine era morta per mano dell’unica persona che sia mai stata in grado di farle provare un’emozione, e ora quel cuore che le aveva spaccato tante volte, era davvero diviso in due dalla fredda lama metallica del suo kunai. Il destino a volte è divertente, altre volte non mantiene le sue promesse, altre ancora ti lascia così, distesa su un pavimento con una ferita al cuore che non si rimarginerà mai più.

Qualche secondo più tardi Sakura Haruno cessò di esistere.


Sasuke la osservò per qualche secondo prima di rendersi conto che la ragazza fosse davvero morta. Con la punta del piede le diede un leggero colpo al fianco ma non ricevette nessuna reazione. Sorrise appena, aveva fatto un buon lavoro, come sempre. Velocemente diede un ultimo sguardo alla stanza e sparì, com’era arrivato, nel buio di una notte senza stelle.
  
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