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Autore: _Hale_    23/11/2011    8 recensioni
I Malandrini... andiamo, chi di noi non ama quei favolosi personaggi? Personalmente mi dispiace fin troppo che mamma Rowling non abbia scritto un libro interamente incentrato su di loro, ma la speranza è l'ultima a morire. Nell'attesa mi permetto di descrivere l'ultimo incontro tra i tre, un incontro decisamente surreale. Spero vi piaccia e spero anche di non aver osato troppo. Fatemi sapere cosa ne pensate se vi fa piacere.
Ps: Peter è stato affrontato solo in un momento; purtroppo non gode della mia stima, di conseguenza i Malandrini da 4 si sono ridotti a 3 in questa breve One-shot.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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PERCHE', IN FONDO, IL MISFATTO LO AVEVANO FATTO.

Remus si sentiva stordito, come se avesse appena ricevuto una botta in testa. Cercò di rimettersi a sedere, piano, senza affaticarsi. Poi cercò di aprire gli occhi... incredibile come un gesto così semplice e abituale gli richiedesse tanto sforzo.
Bianco. Bianco ovunque, fu tutto ciò che vide.
<< Mio Dio... ma dove...>>
Decise di concentrarsi e mettere a fuoco ciò che c'era attorno a lui.
Piano piano riuscì a intravedere e distinguere delle sagome, sagome che non vedeva da troppo tempo... un luogo che risaliva agli anni più belli della sua vita, gli anni ad Hogwarts.
<< La stazione...>>
Si disse tra sè e sè non appena fu in grado di alzarsi e muovere i primi passi.
<< Ce ne hai messo di tempo, Lunastorta. >>
Quella voce... dove aveva sentito quella voce? Non era certo possibile... non poteva essere lui.
Remus si volse verso il punto in cui credeva di aver sentito arrivare la voce del suo amico.
<< Sirius...>>
Sussurrò appena, terrorizzato, o forse meravigliato, da ciò che aveva davanti.
Sirius Black, uno dei suoi migliori amici, morto circa due anni prima, era lì, in quella che pareva una riproduzione in polistirolo della Stazione di King's Cross, che lo guardava con il solito ghigno divertito sul volto.
<< Già vecchio mio, in carne ed ossa... bè, più o meno. >>
<< Sir, che è successo? Cosa ci fai qui? Dovresti essere...>>
<< Lo sono Rem, calmati adesso e vieni con me. >>
Sirius, con un tono decisamente troppo serio e pacato per essere il suo, si avvicinò all'amico, cingendogli le spalle con un braccio e portandolo a sedere su una panchina.
<< Che ci faccio qui? Cos'è questo posto? >>
Sirius sorrise; non era certo abituato ad essere lui a dover dare risposte al suo amico secchione.
<< Tutto a suo tempo Lunastorta, ora c'è qualcuno che vuole salutarti... qualcuno che non vedi da ben sedici anni...>>
Remus non capì una parola di ciò che gli aveva detto il suo migliore amico, ma attese pazientemente.
<< Remus, vecchio amico mio...>>
Una voce commossa e familiare giunse dal lato destro di Remus. Non poteva... non era reale... per quanto lo desiderasse, Remus sapeva che non era possibile che i suoi due migliori amici fossero tornati.
Non riuscì ad impedirsi di voltarsi. E poi lo vide.
I capelli erano neri e spettinati, come ai vecchi tempi, gli occhiali erano al loro posto, gli occhi nocciola erano vispi e pieni di speranza.
James Potter era lì, di fianco a lui, e lo guardava con occhi tristi. Ma dal suo viso non potè non trasparire un'ombra di felicità.
<< James... io... non ci capisco più niente...>>
James si sedette al fianco di Remus, e Sirius rimase di fronte a loro, guardando divertito gli amici.
<< Remus io... vedi è che tu sei...>>
<< Sei morto, amico mio. >>
Bè, l'indelicatezza di Sirius era decisamente degna di fama.
<< Grazie Felpato, avrei voluto dirglielo in maniera più... pacata ecco, ma il concetto è quello. >>
Si volse nuovamente verso l'amico, che pian piano cominciava a comprendere e, soprattutto, a ricordare.
<< Tu e tua moglie stavate combattendo, fianco a fianco per l'Ordine, per Hogwarts, per quei ragazzi... >>
<< Ninfadora... >>
Improvvisamente Remus si riscosse e gli venne in mente sua moglie. Stava bene? Che le era capitato? Doveva essere ancora viva, per forza, o Teddy...
<< Sta calmo amico... lei è già...>>
<< E' già dall'altra parte, Remus. >>
James guardò nuovamente Sirius, sempre con aria da rimprovero.
<< Vedo che stai migliorando Sir. >>
E Black non potè fare altro che alzare le spalle, assumendo l'aria innocente che gli aveva fatto risparmiare parecchie punizioni ai tempi di Hogwarts.
<< Che significa? E'... volete dire che è... >>
Remus non riuscì a finire la frase, ma vide James annuire, serio e dispiaciuto. Ninfadora era morta, insieme a lui.
Cominciava a tornargli tutto in mente: la guerra, l'attacco dei Mangiamorte, la stretta di mano che si era scambiato con sua moglie un attimo prima di...
<< E perchè lei non è qui con me? >>
James tentò di sorridere, e guardò Sirius, in cerca di supporto.
<< Lei è già dall'altra parte Rem, ti sta aspettando. >>
A quel punto Remus volle provare a fare una domanda, una domanda che per lui era sicuramente molto sciocca.
<< E'... lei è con Lily? >>
James si illuminò al suono di quel nome, e Remus si trovò a sorridere, senza volerlo. Il suo amico non era cambiato; Lily era tutto ciò che amava sulla faccia dell'intero pianeta, l'unica che era in grado di far risplendere i suoi occhi di felicità, come stava accadendo in quel momento.
<< Sì, ci aspettano. >>
<< E perchè voi due siete qui? >>
Finalmente la domanda che Sirius aspettava.
<< Non è ovvio, Lunastorta? Siamo venuti a prenderti! >>
Remus guardò Sirius senza capire.
<< A prendermi? Cos'è, credevate che non sarei riuscito a trovare la strada? >>
I due scoppiarono a ridere, per poi rivolgersi nuovamente all'amico.
<< E' che volevamo stare un pò da soli, noi tre, come ai vecchi tempi...>>
<< Una volta eravamo in quattro. >>
Aggiunse Sirius con l'aria irritata.
James guardò prima Sir, poi Remus, e questo parlò.
<< Sai di Peter? Insomma... Sirius te lo avrà detto... >>
James fece cenno a Remus di tacere.
<< So tutto. Lo so dal momento in cui sono arrivato qui. L'ho odiato, all'inizio... ma l'odio col passare del tempo ti esaspera, ti lacera, ti sottrae ogni forza. Poi ho capito... Peter è sempre stato il più debole tra noi, viveva nella nostra ombra e, purtroppo, noi eravamo troppo accecati dalla popolarità e dal divertimento per rendercene conto. Aveva paura... >>
<< Non è una giustificazione. >>
Rispose Sirius, stringendo i pugni con rabbia.
<< Lo so, e non cerco di giustificarlo. So quello che hai passato per colpa sua Felpato, e l'ho odiato anche per questo. Per colpa di quell'uomo, mio figlio... stava per morire. Ma è anche grazie a quell'uomo se Harry è ancora vivo e sta combattendo al fianco dei suoi amici.>>
Sirius non sembrò affatto sorpreso di quella rivelazione, mentre Remus guardò l'amico senza capire.
<< Peter aveva avuto l'ordine di ucciderlo, Rem, e non lo ha fatto... per un attimo ha ripensato a noi, ha ripensato a me e... lo ha risparmiato... grazie alla sua pietà Harry è vivo, e lui ha pagato per tutto il male commesso. >>
Remus non potè non pensare al giorno in cui venne a sapere la verità sul passato di Peter e Sirius; non potè dimenticare come Harry decise di avere pietà di quel verme... e a quanto pareva, quella pietà era stata la sua salvezza.
<< Comunque sia, ora siamo noi tre, i Malandrini, come ai vecchi tempi. >>
Disse poi James rasserenandosi tutt'a un tratto.
<< Mi sembra impossibile rivedervi ragazzi. >>
<< Andiamo Lunastorta, non comincerai con i sentimentalismi adesso! >>
I tre scoppiarono a ridere e Remus e James si alzarono, seguendo l'amico che si era avviato verso il binario.
<< Dove siamo? >>
Chiese poi Remus per l'ultima volta.
<< Ovunque tu credi di essere... io personalmente vedo la stazione di King's Cross. >>
<< Già, anche io... che fantasia, eh? >>
<< A quanto ne so questo posto rappresenta il luogo che, secondo noi, ha cambiato la nostra vita. >>
Remus si soffermò a pensare alle parole di James. Tutti e tre vedevano la stazione da dove era iniziato il loro viaggio a Hogwarts, il binario 9 e 3/4. Ora, lui e Sirius avevano avuto una situazione familiare decisamente disastrata, era ovvio che per loro andare a Hogwarts aveva segnato una svolta; ma per James? Era forse per Lily?
<< Ehi Ramoso, perchè tu vedi la stazione? >>
James si aspettava quella domanda, e molto probabilmente si era anche preparato una risposta.
<< Perchè è qui che ho conosciuto voi. E' qui che sono nati i Malandrini. >>
I Malandrini... quanti anni erano passati.
<< Oh, prima che mi dimentichi, devo dirvi una cosa. >>
Il rumore del fischio di un treno si sentì in lontananza, ma le parole di James furono chiaramente udibili.
<< Che cos'è? >>
Chiese Remus titubante.
<< E' il treno che ci porterà dall'altra parte Rem, il nostro viaggio si conclude... Ramoso parla, o mi farai morire dalla curiosità! Si fa per dire naturalmente >>
James guardò entrambi gli amici e tutti e due poterono notare facilmente i suoi occhi inumidirsi.
<< Jamie...>>
<< Grazie. Grazie per tutto ciò che avete fatto per mio figlio. Grazie Sir, per essergli stato vicino nel momento del bisogno, per essere stato un padre, un fratello, per lui. Grazie per essere corso a salvarlo al Ministero, sacrificando la tua stessa vita. >>
James si sporse e strinse Sirius in un lungo abbraccio carico d'affetto e gratitudine.
L'amico, colto alla sprovvista, si riprese immediatamente e ricambiò la stretta.
<< Ma ti pare Ramoso. E' un ragazzo formidabile, tale e quale a te. >>
Poi James si staccò dal primo amico, e si rivolse al secondo.
<< E grazie anche a te Rem; senza di te non avrebbe superato le sue peggiori paure, non avrebbe saputo nulla su sua madre, e su di me; senza di te probabilmente non sarebbe neppure lì, a combattere per i suoi amici, per i nostri ideali... grazie, per averlo protetto sempre e comunque. >>
E James si sporse per abbracciare anche Remus, che, essendo il più sensibile tra i tre, permise alle lacrime di rigargli il volto.
<< Harry è un grande mago, James, ma soprattutto è un grand'uomo. Merita tutto ciò che gli ho dato. >>
I due si staccarono e il treno arrivò, fermandosi e aprendo la porta di un vagone davanti a loro.
<< E' ora. >>
Disse Sirius sorridendo, cingendo le spalle dei suoi amici con le braccia.
<< Insieme? >>
Disse Remus, prima di salire.
<< Come sempre. >>
Rispose James.
E insieme salirono sul treno, voltandosi a guardare un'ultima volta la stazione tanto amata; e proprio in quel momento, forse fu solo un'impressione, o magari la realtà, intravidero sul finestrino il riflesso di tre giovani: uno con lunghi capelli scuri e un'aria affascinante, uno con capelli chiari, un'aria malaticcia e qualche cicatrice sul volto, e uno con capelli neri e spettinati, occhiali rotondi e vispi occhi color nocciola.
La porta del vagone si chiuse e i tre amici lasciarono una volta per tutte questa terra, anche se non definitivamente.
Il loro ricordo rimarrà impresso in Harry, in Ron, in Hermione, in tutti coloro che li avevano conosciuti e amati, compresi in noi.
Perchè si sa, i Malandrini avevano giurato di non avere buone intenzioni e, come promesso, il misfatto lo avevano fatto, lasciando un vuoto nei cuori di tutti noi.

 
   
 
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