Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: BlackClover    23/11/2011    6 recensioni
Non è stato facile trovare il titolo per questa fanfic ma penso che questo calzi abbastanza. L'idea mi è venuta dal fatto che non ho visto ancora nessuno parlare delle due grandi imprese che Ciel porta sulle spalle nonostante la sua giovane età, ovvero il suo impero di dolci e giocattoli, è la prima volta che ho intenzione di proporre una storia a più capitoli,
spero di riuscire a strapparvi un sorriso di tanto in tanto.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Envy of sweets .

 


- Prefazione -
 

 

Nella piovosa e aristocratica Londra e come nella maggior parte del mondo,
ogni disagio e piccolo malcontento sono di routine accompagnati dall’aroma rincuorante di una tazza di tè e da una buona fetta dolce.
Perché quando un uomo si fa prendere dallo sconforto, si rifugia spesso in dolci e consolanti prelibatezze laddove il suo cuore tristemente si ripiega su se stesso.
A dire il vero, per la mia modesta esperienza, non sono queste le sole cause che spingono a peccare di ingordigia fatto sta, che un dispiacere tira un dolce e ad un prezioso evento se ne aggiunge un altro ancora.

Non vi sarà certo capitato raramente di dover sentire che una sfortunata evenienza, faccia la fortuna di qualcun altro...

Ebbene si potrebbe dire che la Phantom.Company, grande potenza dolciaria e famoso marchio di giocattoli, prosperava per la maggior parte di questo.
Se ogni dispiacere era quietato con un pasticcino, ogni capriccio era zittito con un gioco,
ed era proprio così che quest'imponente Industria prosperava tra la media e alta borghesia Inglese, perfino in tempi di crisi restava superbamente a galla lanciando nuovi e colorati prodotti a prezzi di competizione. E questo faceva modo di generare anche molta invidia dalla concorrenza .

Si diceva pure che non fosse meno vulnerabile alla Gola neanche il giovane rampollo che reggeva in segreto il bastone dell’Impero Phantomhive.

Erano pochi infatti, se non chi aveva stretto contatto con la Famiglia Phantomhive, ad essere alla conoscenza che chi aveva le redini di tutte le industrie era un cupo e vizioso ragazzino di soli tredici anni.
Quei pochi fortunati che hanno avuto la breve occasione di incontrarlo e stringergli la fredda e piccola mano, non sono poi riusciti a restare indifferenti di fronte alla sfacciata bellezza del suo viso e a non essere rapiti dalla profonda determinazione del suo sguardo simile ad un abisso che appartiene solamente a chi non ha alcuna scelta se non quella di avanzare verso l’ignoto passo dopo passo.  L’unica pecca della sua regale figura era che mentre il suo occhio sinistro era visibile, il destro, che sicuramente un tempo era stato di un tenebroso zaffiro come il gemello, rimaneva celato al mondo come un peccato da nascondere in una benda di cuoio che portava vistosamente legata dietro il capo forse non volendo far fronte a un doloroso passato che lo aveva segnato forse più significativamente di quello che chiunque si sarebbe aspettato da un fanciullo della sua età. Aveva tutto, tranne il sorriso.
Perché bastava uno sguardo per arrivare all’essenza di Ciel Phantomhive, lui sembrava portarsi avanti per pura e semplice ostinazione. La stessa ostinazione che mette un bambino nel completare a tutti i costi la sua partita, pur andando contro logica, tempo, e razionalità. Commettendo scorrettezze e probabilmente anche violando le regole del gioco.
Con l’improvvisa scomparsa dei suoi genitori gli era stata rubata l’infanzia e l’adolescenza,
ma gli era stava concessa una grande seconda opportunità come uomo, di dirigere un impero ed essere segretamente un cane al servizio stretto della Regina.

Purtroppo sarete destinati a dimenticarvi il suo viso e l'anello che decora il suo dito semplicemente troppo grande per lui con quelle pregiate rifiniture in argento dove incastonata vi è il taglio rettangolare di una splendida pietra dello stesso superbo colore dei suoi occhi che vi avevano catturato e ghermito un istante prima, sarete costretti a dimenticarvi tutto. Tutto, per la pittoresca e silenziosa figura alle sue spalle.
Per quanto il giovane sia uno spettacolo affascinante stretto nel suo completo cucito su misura con squisite stoffe e pregiati bottoni, lo sguardo insolente e la voce essenzialmente calda e profonda del tenebroso servitore che lo accompagna riesce continuamente a distrarvi anche durante una tranquilla conversazione,  facendovi provare un brivido di sorpresa ogni quando ricambia energicamente il vostro sguardo sapendo esattamente di essere osservato.
Inizierete a formulare delle strane ipotesi sul perché sentite che c’è qualcosa di profondamente sbagliato intorno a quel giovane aristocratico annoiato e l’aura densa e avvolgente del suo misterioso servitore. Perché anche quando quest’ultimo abbandona la stanza, questa in qualche modo risulta impregnata della sua presenza ugualmente.
L’avvertite consistente come un ombra,
vigile in maniera palpabile, che sembra togliervi il respiro. L’eccentricità della situazione dove la personalità del maggiordomo seppur silenziosa, si rende molto più vivida e concreta del grigio e spento padrone di casa, sembra un forzato e innaturale contro senso.
Non è molto decoroso chiedere subito il nome di quel originale accompagnatore senza prima la giusta complicità con quel giovane Conte. Il quale tempo sembrava scandito dal preciso e snervante ticchettare di un orologio da taschino.
Ma oserete, perché  il trattenervi vi costa sempre uno sforzo considerevole. Cederete alla tentazione, perché la natura umana per principio è essenzialmente curiosa. Così mentre un carrello vi passerà accanto spuntando dal nulla, seguito dal delizioso e inebriante profumo di pasta sfoglia appena sfornata e all'intenso aroma della crema montata all’uovo annebbiando i  vostri sensi,
verrete riportati alla realtà dall'impeccabile incedere da un passo felpato e silenzioso. Molto più comune vi sorprenderete a pensare, in un grosso e familiare predatore; lasciandovi in balia della spiacevole sensazione che si stia burlando di voi.  
E mentre ve ne starete accigliati e senza parole, delle dita lunghe affusolate celate da un paio di impeccabili guanti bianchi vi serviranno il Tè porgendovi quella profumata e crudele tentazione sotto il naso. La sua voce colpirà il vostro udito scandalosamente vellutata, mentre si attiene alla presentazione meticolosa di quel peccato di gola che già pregustate dando l'idea di divertirsi un mondo nel cogliere il vostro imbarazzo. Dimenticherete per qualche istante tutto il resto e non potrete fare a meno di chiedere il suo nome in un fremito, scordandovi dell’etichetta che vi impone rispettosamente di chiedere il permesso, prima al padrone di casa.
Errore comune che strappa un sorriso al tenebroso servitore. Una piccola mancanza che al silenzioso giovane seduto davanti a voi non sfuggirà. Ascolterà con interesse le vostre scuse mentre sorseggerà il suo Tè, soppeserà la vostra dimenticanza nel mancargli di rispetto, mentre con squisita lentezza terminerà il suo dolce. E solo alla fine deciderà di soddisfare quella vostra unica curiosità in modo del tutto originale, congedandovi con qualche parola e un sorriso di circostanza:
 - Sebastian, mi ritiro nelle mie stanze, accompagna cortesemente i signori alla porta. -
Vi farà apparire palese che nella sua vita non sono ammessi errori di sorta.
Quella sarà probabilmente la vostra prima e ultima visita, terminata forse troppo in fretta,
ma uguale a poche e allo stesso tempo simile a molte altre.
Forse scottati dall’episodio inizierete a parlare di lui e del suo bizzarro maggiordomo per le strade di Londra o forse vorrete lasciarvi lo spiacevole episodio alle spalle, magari accompagnati da una tazza di Tè o perché no?
Da buona fetta di dolce che non guasta mai...

Ma per voi cari lettori farò uno strappo alla regola perché dopo tutto non mi costa davvero nulla presentarmi, io potrei essere una figura di passaggio nella vita di chiunque, la tentazione di un istante, l’esitazione di un passo, il dubbio e il tormento che vi assilla durante sonno, l'insidia che attende dietro l'angolo,
ma in vero, sono un povero diavolo a cui spetta  l’anima più succulenta di tutte.  

La mia fame dovrà attendere e reggere lo scettro ancora un po’ al moccioso più spocchioso e arrogante sulla faccia del pianeta, … al fine di ottenere il banchetto più prelibato di sempre.

 




Salve gentaglia, spero che come prefazione sia abbastanza intrigante... è una narrazione nuova che ho voluto sperimentare, spero che il risultato finale sia piacevole e non troppo caotico, ringrazio il mio procione che mi segue sempre e altri che noto leggono molto volentieri i miei lavori, chi vuole donare del prezioso tempo per una recensione sarà per me una felicità rispondere e ricevere dei pareri costruttivi.
   
 
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