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Autore: Miriamyy    24/11/2011    0 recensioni
cosa succede se questo voler bene, e voler essere ricambiata si mischia con la chimica e la fisica tra due corpi. Non un semplice fatto psicologico ma un fatto deciso già da quando le prime cellule del nostro corpo anno iniziato a formarsi.
Sapete quando tutto questo succede? Nell’ adolescenza.
Quel periodo che a seconda della persona può manifestarsi dai 14 anni ai 30. Perché solo fino ai 30? Perché dopo un po’ le persone , anche se non capiscono, si arrendono e accettano ciò che può fargli felice.
Perché non si è più coraggiosi come quando si è adolescenti. Perché non riusciamo più a dire: mi accontento così non mi farò male. Questo è il capitolo della mia adolescenza. Dove la mente può dominare su tutto! Ma quando questo tutto decide di dominare sulla mente……
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione:

Non è mia intenzione raccontare di un’ amore e di quanto è bello, e neanche di quanto può essere doloroso. Solo di quando, anche se senza accorgercene, può risultare difficile se non impossibile dimenticarlo.
Noi tutti siamo stati innamorati vero?

Ma cosa succede se questo voler bene, e voler essere ricambiata si mischia con la chimica e la fisica tra due corpi. Non un semplice fatto psicologico ma un fatto deciso già da quando le prime cellule del nostro corpo anno iniziato a formarsi.

Sapete quando tutto questo succede? Nell’ adolescenza.
Quel periodo che a seconda della persona può manifestarsi dai 14 anni ai 30. Perché solo fino ai 30? Perché dopo un po’ le persone , anche se non capiscono, si arrendono e accettano ciò che può fargli felice.
  Perché non si è più coraggiosi come quando si è adolescenti. Perché non riusciamo più a dire: mi accontento così non mi farò male. 

Questo è il capitolo della mia adolescenza. Dove la mente può dominare su tutto! Ma quando questo tutto decide di dominare sulla mente……

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 So cosa provi.
 
Quella mattina ero in un ritardo assurdo, non ricordo di aver mai corso così tanto per non perdere il pullman, ma all’ultimo minuto ero riuscita a prendere quel maledettissimo PS(pullman.Scuola).
Quella mattina ero conciata veramente male. Speravo con tutta me stessa di arrivare abbastanza in ritardo, quando tutti erano già entrati a scuola, per non far vedere  la mia piastra rovinata dalla pioggia o il trucco quasi inesistente a causa del ritardo.
Per me non avere trucco è veramente un dramma! Io che mi trucco di tutte le possibili tonalità del blu scuro e della scala dei grigi esistenti al mondo.
Molte mie amiche dicono che faccio una vera e propria cazzata a usare tutto quel trucco avendo degli “occhi perfetti” o almeno così secondo loro, ma in realtà quel trucco a parer mio dava un effetto più… particolare a dei semplici occhi castani. 
Insomma dopo la mia accurata descrizione potete capire che sono una vera merda stamattina, spero che..

Ecco appunto! .. Dal vetro del pullman vidi Roberto scendere dalla macchina dei suoi. Speravo che il pullman si fermasse più avanti e che lui avesse il tempo di entrare a scuola prima che lo facessi io.
Le mie preghiere furono esaudite! Figuriamoci, già gli faccio cagare, se mi vedeva in quelle condizioni ero messa veramente male. 

(A scusate.. chi è Roberto? Solamente il ragazzo che amo da circa un anno.
Direte che sono pazza a perseguitare un ragazzo per un anno, ma i miei sforzi non sono stati completamente inutili. Solo che ora sono inesistente per lui! Mah.. sinceramente non so proprio cosa pensare. Facciamo così.. meglio che non penso.)


Entrai a scuola, bene ora mi aspettavano solo due piani di scale seguiti da 2 ore consecutive di fisica. Il mio umore era già alle stelle!
Quando entrai in classe vidi Silvi un po’ sconvolta. Sapevo per certo che era a causa di Simone, il suo ex.
Mi avvicinai da lei per chiederle cos’era successo. Non riusciva a parlare, era ormai distrutta dal dolore. Comprendevo benissimo quella sensazione.
Quando il prof. Entrò in classe si accorse della sua condizione e la mandò in bagno. Dopo una decina di minuti , il prof, un po’ preoccupato, mi chiese di andare a vedere come stava.

Il bagno alla prima ora era deserto, ancora con le luci spente. C’era solo la luce che proveniva dalla finestra.
Mi salì un’angoscia, preoccupazione e per finire una bruttissima sensazione.  Quella luce fiacca di un cielo ancora nuvoloso non migliorava l’atmosfera.
Accesi la luce del bagno e guardai da sotto le porte per vedere in che bagno era Silvi. Notai subito le sue ballerine così eleganti.
Era una ragazza perfetta, sorriso stupendo, all’apparenza dolce e timida, ma in realtà molto estroversa.
Entrai nel bagno, mi sedetti accanto a lei e la guardai fino a che lei non alzò lo sguardo e guardandosi nello schermo del cellulare per asciugare le lacrime mi disse:
-Scusa, lo so che non devo piangere.
Io con un sorriso ironico le risposi che non doveva chiedermi scusa. Io sapevo benissimo cosa provava e non avrei mai detto come tutti gli altri che piangere non serve a niente. Piangere serve per sfogarsi purché dopo si faccia finta di niente e si vada a prendere a calci in culo il problema.
Lei sapeva benissimo ciò che doveva fare; semplicemente ignorare, ma dopo averlo fatto scoppiava sempre in lacrime, non per tristezza ma per nervoso.
Succedeva spessissimo anche a me, lo sapeva benissimo.
Ma mi disse comunque:
-io sto bene, piango non so per cosa, in più di fronte a te. Sapendo in che situazione sei, in che situazione sta il tuo cuore.  Ma non riesco come te, a fregarmene.
-io non me ne frego, lo sai. Continuo a far finta di niente solo per non dare una soddisfazione a lui. Tu vuoi dare una soddisfazione a quella puttana che usa colui che tu ami?! Non penso, allora indifferenza solo e soltanto di fronte a lei. Poi con me sai che puoi piangere quanto vuoi.
Lei scoppio in lacrime, ma in quel momento la porta del bagno si aprì. Roberto aveva ascoltato tutta la conversazione a quanto pare. 
Andò da lei e l’abbracciò.
Nel mentre mi guardava come per dire: voglio vedere fino a che punto sei indifferente a questo.
In quel momento capì che Robi sapeva tutto. Aveva sempre sospettato, ma io avevo sempre negato e così avrei continuato a fare. Silvi si accorse di tutto e uscì dal bagno per andare nel lavandino a risciacquarsi la faccia. Sperava che Roberto l’avrebbe seguita per lasciarmi un po’ di respiro. Ma questo non accadde.
Non so quando sia durato quel momento di preciso. Forse 5 minuti o forse quasi mezz’ora. Ecco il motivo della mia brutta sensazione. La cosa positiva? Sinceramente non so se c’era, però almeno questa volta lui non mi aveva ignorato.
Anzi……........







Parlo io: 

Come prima cosa.. ciao a tutti :)
Questo è il mio spazio personale per i commenti. 
Volevo, come prima cosa, chiedervi scusa se sarò un pò scontata nei primi capitoli ma questa è  la prima volta che scrivo. La storia da me scritta è il frutto di un sogno fatto qualche notte fa.
Spero l'idea vi piaccia. Accetto qualsiasi tipo di critica (spero non offensiva) e qualunque consiglio su come migliorare a scrivere.
Ah, se trovate degli errori grammaticali che mi sono sfuggiti corregetemi vi prego !
Ps. leggete il prossimo capitolo, il primo è sempre il più sciatto. Ripeto sono all'inizio, spero mi perdonerete.
 Miri.Y  :*

 

  
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