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Autore: So_    24/11/2011    2 recensioni
La nascita della coppia Rose/Scorpius. E' il loro quinto anno ad Hogwarts, e una relazione sta per nascere.
[Questa fanfiction ha partecipato al primo turno dello "Scontro Generazionale" indetto da Sbrilluccica, e si è classificata al primo posto in "E tu cosa scegli?" di Aras.]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Era un primo settembre piuttosto caldo, la stazione di King’s Cross era affollatissima, c’erano genitori che salutavano, animali che si agitavano, grida indistinte, il vapore del treno che si spargeva nell’aria già soffocante, abiti leggeri che sembravano troppo pesanti, e l’anno scolastico in un baule.

Rose Weasley chiuse la porta dello scompartimento dopo che anche la sua amica Eleanore fu entrata. “Dionne dov’è?” chiese appoggiando la borsa accanto a sé. Eleanore stava guardando fuori dal finestrino, e le rispose senza distogliere lo sguardo dall’ambiente esterno. “Non lo so, arriverà… Ah no, eccola!” La ragazza aveva messo la testa fuori dal finestrino e stava indicando un punto alla sua destra, sul binario. “Sta limonando con Isaac Powell! Merlino!” Eleanore guardò Rose con un’espressione incredula, poi di nuovo la coppia sul binario. “Powell! Oh mamma mia, questa non me l’aspettavo…” Rose guardò l’amica con un’espressione divertita, “Smettila di fissarli, dà fastidio!” Eleanore rise, si sedette continuando a sghignazzare, e si strinse i capelli biondi in uno chignon che non le donava affatto. “La nostra Dionne e Powell… E chi se lo immaginava?” Si girò appoggiando la schiena al finestrino e allungando le gambe sui sedili, in modo da poter vedere sia la porta dello scompartimento che il paesaggio esterno. “In effetti lui ha proprio un bel fisico.” Rose alzò le spalle, non aveva mai fatto caso al corpo di un Corvonero qualunque, poi il treno si mosse e dopo un paio di minuti nello scompartimento entrò Dionne. Il quarto d’ora successivo fu dedicato alle domande sulla nuova relazione tra Dionne Jordan, brillante cacciatrice di Grifondoro nonché miglior amica di Rose, e Isaac Powell, un Corvonero uscito da Hogwarts l’anno prima, ragazzo di cui non si sapeva molto.

Dopo quel momento di novità inaspettata il viaggio fu abbastanza tranquillo fino a mezzogiorno, quando fece la sua comparsa la donna con il carrello dei dolci. Rose uscì in corridoio per comprare qualcosa da bere, e lì incontrò Scorpius Malfoy. Lei sapeva bene chi era Scorpius, sapeva dell’astio che c’era tra i loro padri, e si ricordava benissimo delle storie di guerra che nonna Molly raccontava, senza mai omettere i ruoli che i Malfoy e i Weasley avevano avuto. Nonno Arthur, quand’era in vita, amava raccontare le stesse storie, ma la nonna riusciva ad essere gentile e non far apparire i Malfoy troppo malvagi, mentre il nonno sembrava molto più critico e duro nei loro confronti. Da un punto di vista più personale Rose e Scorpius si erano parlati poco nei quattro anni precedenti, e lui non sembrava così male. Era indubbiamente un ragazzo un po’ snob, con un atteggiamento di superiorità a volte irritante, ma non conoscendolo Rose aveva deciso che non poteva metterlo subito alla gogna come pareva che avesse fatto il resto della famiglia. Un po’ le faceva pena tutto quel mal parlare sui Malfoy, e il provare pena per qualcuno le dava fastidio. Era una strana situazione.

“Un succo di zucca, per favore,” disse Scorpius all’anziana signora che si occupava del carrello. Nonostante avesse usato parole cortesi il tono era imperativo, come se stesse impartendo un ordine mascherato da richiesta. Rose notò che lui sembrava cresciuto, era più alto di come se lo ricordava, si era lasciato crescere un po’ i capelli e il nuovo taglio gli dava un’aria più aristocratica. Non che ne avesse bisogno, Scorpius era sempre sembrato un ragazzo di nobile famiglia, come effettivamente era. E una volta non era più magro? Sembrava che avesse messo su peso, un peso salutare, fatto probabilmente di nervi e muscoli. “Un succo di zucca anche per me,” disse la ragazza, costringendosi a ricordarsi del motivo per cui si trovava in corridoio, e odiandosi per la direzione che stavano per prendere i suoi pensieri. “E delle gelatine.”

Rose tornò nel suo scompartimento, cercando di concentrarsi sulla confezione di Gelatine Tuttigusti+1 che aveva in mano. Era perfettamente tornata in sé quando decise di fare una follia e parlare con le sue amiche, che sicuramente avrebbero frainteso le sue parole. Si schiarì la voce, e buttò lì la frase sperando che Eleanore non impazzisse troppo. “Ho visto Scorpius in corridoio… Quando è diventato così?” Improvvisamente le due compagne smisero di parlare e guardarono Rose. “Così come?” chiese Eleanore, nascondendo malamente un sorriso. “E tu perché fai quella faccia?” disse Rose di rimando, sorridendo a sua volta. “Comunque è diventato un bel ragazzo. Tutto qui.” Alzò le spalle come a dire che non c’era nient’altro. Eleanore si distese appoggiando i piedi sul sedile di fronte al suo. “Guarda che Scorpius Malfoy è un figo da paura. Sei tu che non te ne sei mai accorta! Merlino solo sa quanto me lo farei…” Dionne annuì (“è proprio bello, peccato che sembri così glaciale”) e Rose si stupì per la reazione stranamente tranquilla delle due. Poi Eleanore spalancò gli occhi, come se si fosse appena resa conto di qualcosa, e sul volto le si aprì un ampio sorriso. “Aspetta! Ho collegato solo adesso!” Guardò Rose, poi la porta, poi ancora Rose. “Tu! Hai fatto un commento su un ragazzo! Tu!” “Io.” “Tu! Finalmente hai aperto gli occhi ragazza mia, stavo iniziando a preoccuparmi…” Dionne si rivolse a Eleanore. “Veramente io stavo iniziando a preoccuparmi per te, perché ci hai messo un bel po’ a rendertene conto.” “Ssshh!” disse la bionda sventolando una mano di fronte al viso di Dionne. “Ora la boccuccia di rosa ci racconta per filo e per segno cos’è successo e perché ti piace e OHMERLINO i vostri figli saranno così belli e -” Rose scosse la testa, ecco la solita Elle che partiva con le sue fantasie strampalate. La reazione di Dionne non era stata niente di esaltante ma non c’era da preoccuparsene, si sapeva che loro due avrebbe parlato in un altro momento e in un altro luogo.

L’argomento venne affrontato più volte nel corso del viaggio, a cena, alla colazione del giorno dopo, e svariate volte nei giorni successivi. Ci volle un mese prima che Eleanore si dimenticasse dell’episodio a suo dire così eccezionale, Rose in effetti aveva dimostrato interesse per un ragazzo solo due volte prima di allora, e ci volle quasi un altro mese prima che Scorpius Malfoy vedesse Rose Weasley sotto una luce nuova, non solo come una ragazza carina ma anche come una persona dal carattere interessante.

 

Era metà novembre quando Rose e Scorpius furono costretti a dirsi qualcosa di più che “in questa pozione ci vogliono altri due aculei”. Lui arrivò in infermeria sperando che la febbre gli passasse velocemente e lei era già lì, seduta in un angolo, con delle bende sugli occhi. Scorpius fu fatto sdraiare su un letto e gli venne somministrato un decotto, poi l’infermiera tornò nel suo ufficio per lasciare che i due malati riposassero.

Ci volle un po’ prima che il giovane Malfoy desse sfogo alla sua curiosità. Alzò il cuscino appoggiandolo alla testiera del letto e si sedette. “Perché quelle bende, se posso chiederlo?” La risposta della ragazza non tardò ad arrivare, e fu in un tono tutt’altro che gentile. “Fatti gli affari tuoi.” Scorpius non rispose, anche perché l’infermiera in quel momento entrò portando un altro bicchierone di decotto. Il ragazzo lo bevve, fece un sorriso di circostanza alla strega, e prima che potesse tornare nel suo studio Rose le parlò. “Mi scusi, per quanto tempo ancora dovrò tenere le bende?” La strega si avvicinò e studiò la situazione. “Direi altri dieci minuti, poi le tolgo e controllo come va.” Rose sospirò profondamente e si mise le mani sotto la testa, mentre la donna tornava nel suo ufficio. Scorpius si voltò per guardare attentamente la ragazza sdraiata sul letto. Aveva sempre pensato che Rose Weasley fosse carina, ma non avevano mai parlato veramente. Chissà cosa le era successo. I lunghi capelli rossi erano malamente legati in una coda alta, ed era un po’ più pallida del solito. “Quindi, come mai sei qui?” Scorpius pensò che anche se lei non voleva dirglielo di lì a dieci minuti le bende sarebbero state tolte, e il mistero sarebbe stato comunque svelato. Rose si indicò il viso, e il tono della risposta non fu molto diverso da quello che gli era già stato riservato. “Queste cose bianche che sono le bende le vedi, no?” Lui per qualche strano motivo trovava la situazione divertente. “Non essere così acida,” disse ghignando. “Non essere così ficcanaso,” rispose lei. “Come volete, Vostra Altezza. Comunque le bende le vedo. Ma cosa c’è sotto?” La ragazza stava iniziando a spazientirsi, e non si preoccupava di nasconderlo. “Mmm, fammi pensare… Forse ci sono gli occhi?” Scorpius ridacchiò, pensando che lei era proprio impossibile. “Come posso chiederlo senza ottenere una risposta simpatica come quelle avute finora? Vorrei sapere come mai tu hai delle bende sugli occhi.” Rose sbuffò, e finalmente sembrava che non avesse nulla di acido da ribattere. Sembrava. “Volevo un nuovo accessorio, e gli occhiali mi sembravano banali.” Aprì la bocca per dire qualcos’altro, poi la richiuse, e infine si decise a confessare, probabilmente segnata dai giorni di semi solitudine che aveva passato in quella stanza. “Un idiota ha deciso di fare esperimenti in Sala Comune e ci sono andata di mezzo io. In mezzo a quella roba c’era del succo di zucca bollente, del pus di Bubotubero, e qualcosa che ha fatto esplodere il tutto. Me n’è finito un po’ sugli occhi.” Scorpius provò inutilmente a trattenersi e scoppiò a ridere, maledicendosi perché ridere gli faceva dolere la testa.

“Succo di zucca? Come fai a esserne sicura?” chiese il ragazzo controllando le risate. Rose si sedette appoggiando la schiena al muro. “Una volta ne andavo matta, ne bevevo almeno una pinta al giorno. Riesco a sentirne l’odore anche quando è mescolato ad altre sostanze. Ora non lo sopporto.” Scorpius ridacchiò ancora, e si distese. “Chissà perché…” I due stettero in silenzio per qualche minuto, lei seduta sul letto senza poter vedere nulla e lui sdraiato sotto le coperte. “Sai, Weasley, sei una ragazza strana.” Rose si voltò verso di lui, o per lo meno ci provò. “Sai, tu, dovresti imparare a chiudere quella boccaccia che ti ritrovi.” Scorpius si aprì in un largo sorriso. “Tu? Come tu? Significa che non mi hai riconosciuto? Stiamo parlando da un po’.” Rose si sdraiò e gli diede le spalle, senza proferir parola. “O-ho! Ci ho preso, non hai capito chi sono!”

Prima che uno dei due potesse aggiungere qualcos’altro, entrò nella stanza l’infermiera annunciando che era ora di togliere le bende e controllare lo stato degli occhi della ragazza. Una volta tolti i pezzi di stoffa Scorpius vide che sugli occhi della rossa c’erano ancora alcune bolle e delle macchie arancioni. La strega si lamentò sulla pericolosità di certi scherzi e di certi esperimenti, spalmò una crema sulle palpebre della ragazza (che ancora non riusciva ad aprire gli occhi), e la bendò nuovamente. “Entro domani dovrebbe passarti tutto.” Poi si rivolse al ragazzo, gli diede un bicchiere di decotto, lo tastò in vari punti, e disse che anche lui sarebbe stato rimesso a nuovo entro il giorno dopo. Prima che potesse sparire di nuovo nel suo ufficio, Scorpius le chiese se poteva avere un succo di zucca. Non appena la strega fu fuori dalla portata d’orecchio, Rose tornò ad essere la solita ragazza senza peli sulla lingua. “Un succo di zucca? Sei davvero uno stronzo, ti ho detto che ora non lo sopporto!” Scorpius ghignò, e si strinse nelle coperte. “E tu sei acida e un po’ tonta, dato che non hai ancora capito chi sono, ma me ne farò una ragione.” “Cosa intendi dire?” chiese lei in tono seccato. Il giovane Malfoy si stava divertendo sempre di più. “Sai com’è, dobbiamo passare la giornata insieme, e un’intera notte. Mi dovrò abituare al tuo essere tonta, dato che non credo che staremo in silenzio per tutto il tempo.”

Ci vollero altre quattro ore prima che Rose capisse che il ragazzo era Scorpius e, complice la stanchezza, entrambi avevano deciso di moderare i toni. Alla fine della giornata Rose aveva permesso a Scorpius di darle della tonta e dell’acida più di quanto non lo avesse mai permesso al resto della sua famiglia, e Scorpius aveva permesso a Rose di dargli dello stronzo più di quanto non lo avesse mai permesso al resto del mondo.
 



NdA: questa storia ha partecipato a due contest, Scontro Generazionale di sbrilluccica, senza superare il primo turno, e E tu cosa scegli? di Aras, arrivando al primo posto.

  
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