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Autore: SimplyMe514    24/11/2011    9 recensioni
L'arrivo della triste notizia della morte del coniglietto Binky, dal punto di vista della sua padroncina, Lavanda Brown. Perché l'ho scritta? Leggete per scoprirlo.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lavanda Brown
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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 No.

No.

Sento il mio pugno chiuso che trema intorno ai miseri resti di quella che fino a non troppo tempo fa era una lettera scritta nella grafia familiare di mia madre. Lacrime bollenti mi rigano il volto.

«Che cosa è successo, Lavanda?» Il poco di me che è ancora in grado di mettere insieme un paio di pensieri la riconosce come la voce di Hermione. Apro la bocca per rispondere, ma non ne esce alcun suono.

«Ha ricevuto una lettera da casa stamattina» sento rispondere Calì al mio posto. Un moto di gratitudine mi esplode dentro: mi ha risparmiato il dolore di pronunciare la frase successiva. Vorrei tapparmi le orecchie per non sentirla. «È il suo coniglio, Binky. È stato ucciso da una volpe».

«Oh». Be', almeno gli angoli della sua bocca hanno la decenza di piegarsi all'ingiù. «Mi dispiace, Lavanda». Dovrei ringraziarla, forse, ma il mio primo impulso è un desiderio irrefrenabile di prenderla a schiaffi. “Mi dispiace”? Tutto qui?

Poi mi viene in mente una cosa. Una cosa che lì per lì mi aveva spaventata, ma che poi era caduta nel dimenticatoio, sepolta dal tran-tran quotidiano. «Dovevo aspettarmelo!» esclamo non appena mi torna la forza di parlare. «Lo sapete che giorno è oggi?»

«Mmm...» Naturale che non se lo ricordi. A lei non importa. Non è lei quella che ha appena perso il suo fratellino peloso. Sì, lo chiamavo così. Sciocco, eh? Be', non per me.

«Il sedici ottobre! ‘Quella cosa che temi succederà il sedici ottobre!’ Vi ricordate? Aveva ragione, aveva ragione!» La professoressa Cooman lo sapeva. Al diavolo tutti quelli che la chiamano “vecchia impostora” alle sue spalle. Lo sapeva e basta. Mi sto rendendo ridicola, me ne rendo conto, ma ormai sono fuori controllo. Nemmeno i miei compagni tutti riuniti intorno a me riescono a sciogliere il pezzo di ghiaccio che si è installato da qualche parte all'altezza del mio cuore e non vuole saperne di andarsene. Vedo Seamus scuotere la testa con un'aria comprensiva che non inganna nessuno... no, un momento, forse è triste per davvero. Forse sono io che sto esagerando. Ma no, in questo momento nessuna frase di conforto funziona, mi sembrano tutte false, buttate lì per pura cortesia.

«Tu... tu avevi paura che Binky venisse ucciso da una volpe?» Diamine, per essere la migliore del nostro anno è proprio dura di comprendonio.

«Be', non necessariamente da una volpe» le spiego come farei con una bambina di tre anni, alzando gli occhi con quello che vorrebbe essere uno sguardo che la trafigga da parte a parte, anche se quasi sicuramente le lacrime rovinano l'effetto, «ma naturalmente avevo paura che morisse...»

«Oh». Pausa. Forse ha capito l'antifona. «Binky era vecchio

Questo è troppo. Questo è davvero, davvero troppo. Niente più ghiaccio: un'ondata di disgusto mi sale bollente nel petto. Ho un vago senso di nausea.

«N... no!» Vorrei essere calma e impassibile, rispondere alla freddezza con la freddezza, ma la mia voce mi tradisce e singhiozzo più forte che mai. «E... era solo un cucciolo!» E mentre lo dico non posso fare a meno di ricordare i suoi occhi scuri che mi fissavano con aria indagatrice, come a dire: “Che coniglietta strana che sei, con le orecchie così corte e solo due zampe... Giochi un po' con me?”.

E non è tristezza quella che mi assale, è rabbia. Rabbia cieca, rossa e pulsante nei confronti di tutti questi stupidi che non capiscono, non ne hanno idea. Forse stavolta la prenderei veramente a schiaffi, ma il braccio consolatore che Calì mi stringe intorno alle spalle ha il secondo fine di fermarmi.

«Ma allora, perché avevi paura che morisse?»

No. Molto semplicemente no. Non può dire sul serio. Sta scherzando. Perché? Come sarebbe a dire, perché? Perché gli volevo bene, razza d'idiota insensibile! Proprio tu che ci tieni tanto alla tua intelligenza superiore dovresti avere la brillante idea di riflettere prima di aprire quella boccaccia buona solo a recitare i libri di testo a memoria.

Calì la fulmina con lo sguardo al mio posto. A me manca la forza perfino per quello.

«Be', cercate di vederla con un po' di logica» continua lei imperterrita. Vorrei smettere di ascoltarla, chiudere gli occhi e non pensare più a niente, ma quella sua vocetta petulante penetra tutte le mie difese disperate. «Voglio dire, Binky non è nemmeno morto oggi, è solo che a Lavanda la notizia è arrivata oggi...»

È più forte di me: scoppio in un singhiozzo che è più che altro un verso incoerente, animale.

«... e non è possibile che se lo aspettasse, perché per lei è stata una brutta sorpresa...» Ma allora quel cespuglio di capelli che ti ritrovi impedisce ai concetti di entrarti in testa? Sì, un po' me l'aspettavo. E sì, sono anche triste. Qualcosa in contrario? Perché, se ti arriva una brutta notizia che avevi previsto tu la prendi sul ridere? Dici soltanto: “Ah, sì, me l'aspettavo” e tiri avanti come se niente fosse? Solo perché mi era stato predetto, non sono più autorizzata a soffrire?

«Non badare a Hermione, Lavanda». Bravo, Ron. Provaci tu a non badarci. «A lei non importa niente degli animali degli altri». Né dei loro sentimenti, se è per questo. Addio, Binky. Addio, fedele compagno. Addio, esserino onnipresente che quest'estate non ha fatto altro che mordicchiare le pergamene dei miei compiti, per poi guardarmi con un'irresistibile aria innocente. Eri così carino che mi mancava il coraggio di rimproverarti. Addio, piccolo frammento caldo e morbido di felicità che illuminava le mie giornate. Sarai sempre con me, da qualche parte.

 

Note dell'Autrice: tutti i dialoghi appartengono a J.K. Rowling e sono tratti da Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, capitolo 8.

Modifico le note per dare il triste annuncio: Kiko se n'è andato nel paradiso dei coniglietti nel pomeriggio del 3 dicembre 2011. Sarai sempre con me, da qualche parte. <3

  
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