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Autore: midorijpg    24/11/2011    4 recensioni
Dal magazzino si recò nel negozio vero e proprio, dove un ragazzo stava osservando incuriosito alcuni capi di abbigliamento.
- Posso aiutarti? - gli chiese, gentile.
Lui alzò gli occhi neri come la pece, la fissò per qualche attimo e poi disse:
- Sì. C'è un party, questa sera, a casa di un mio amico ed io sono l'unico senza accompagnatrice. Ti andrebbe di darmi una mano, venendo con me? -
La scusa più vecchia del mondo, pensò sorridendo.
Si chiedeva ancora come aveva fatto a cacciarsi in quel guaio che lei sapeva sarebbe durato per tutta la sua esistenza. Già, perché era un guaio innamorarsi di Freddie Mercury.
Genere: Malinconico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Freddie Mercury
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Memories

 

 La donna si svegliò, aprendo timidamente gli occhi azzurri ad una nuova giornata.
Aprì la finestra e inspirò a fondo: adorava quell'aria grigia e nuvolosa, così profondamente londinese. Un altro giorno a Garden Lodge stava per iniziare.
Decise che avrebbe dedicato quella giornata a riordinare la casa, un po' di pulizie ci volevano sempre. Mentre era intenta a spolverare una libreria, le saltò agli occhi un libro molto particolare. Sembrava un pezzo da museo. Si sentiva attratta da quel libro, come se il suo contenuto la riguardasse da vicino, e, anche se doveva terminare il suo lavoro, non resistette alla tentazione di prenderlo e iniziare a sfogliarlo con attenzione.
Sulla copertina c'era una scritta in rilievo: "Memories". Proprio come pensava: un album di fotografie.
Le pagine erano leggermente ingiallite ma ancora ben resistenti e la copertina era in pelle color rosso porpora, il che dava a quel libro un'aria regale, come fosse appartenuto ad una regina.
Appena lo aprì e lo sguardo le si posò sulla prima immagine, il cuore le balzò in gola e sentì gli occhi inumidirsi.
Freddie.
Il suo Freddie, più bello che mai in quella semplicissima immagine, scattata durante il primo set fotografico dei Queen da Mick Rock, nel suo vecchio appartamento a Kensington. Affascinante in quel completo costituito da giacca e pantaloni bianchi, con una T-shirt blu comprata da Biba. Pareva un angelo.
Le venne in mente la prima volta che si erano visti negli occhi, quella giornata nel negozio dove lei lavorava.

        - No, James, lo sai che le giacche vanno sistemate in quell'angolo del negozio, vicino ai twin set... -
- Mary? - la chiamò improvvisamente una collega.
- Sì? - rispose l'altra, scrollando all'indietro una ribelle frangetta bionda.
- Potresti occuparti di quel cliente là? Io devo andare, per me il turno è finito. -
- Certo. Buona serata! -
Dal magazzino si recò nel negozio vero e proprio, dove un ragazzo stava osservando incuriosito alcuni capi di abbigliamento.
- Posso aiutarti? - gli chiese, gentile.
Lui alzò gli occhi neri come la pece, la fissò per qualche attimo e poi disse:
- Sì. C'è un party, questa sera, a casa di un mio amico ed io sono l'unico senza accompagnatrice. Ti andrebbe di darmi una mano, venendo con me? -
 

La scusa più vecchia del mondo, pensò sorridendo.
Si chiedeva ancora come aveva fatto a cacciarsi in quel guaio che lei sapeva sarebbe durato per tutta la sua esistenza. Già, perché era un guaio innamorarsi di Freddie Mercury.
Continuò a sfogliare l'album, sospirando e cercando di non scoppiare a piangere da un momento all'altro. Ogni foto era legata in modo particolare ad un ricordo ben preciso e Mary non riusciva a fare a meno che viaggiare, andare indietro verso le cose che amava di più.
Una lo ritraeva ai tempi di A Night At The Opera, quando Freddie era riuscito finalmente a rivelarle tutti i suoi dubbi.

- Mary? -
- Freddie! - esclamò andandogli incontro. - Dove sei stato? Mi hai fatto preoccupare. -
Era vero. Erano ormai tante sere, consecutive, che il suo ragazzo tardava a tornare a casa.
- Mary... ti devo parlare. - mormorò.
- Ti ascolto. -
- Penso di essere bisessuale. - disse, tutto d'un fiato.
- Penso che tu sia gay. - le rispose lei. Ormai aveva già capito tutto, e anche da un bel pezzo. I loro rapporti erano diventati gelidi e Freddie non era più quello di una volta.
Si buttarono una nelle braccia dell'altro, mentre Mary pensava di non avere mai incontrato una persona così coraggiosa.

Improvvisamente chiuse l'album. Non voleva andare avanti, il troppo dolore che le avrebbero provocato quelle seguenti immagini sarebbe stato troppo forte. Perché ormai lui non c'era più. E lei non poteva fare niente. Niente.
Teneva la mano sinistra sul bordo del libro, incerta se viaggiare ancora tra le situazioni passate o ritornare a ciò che stava facendo e che aveva bruscamente, ma con un certa soddisfazione, interrotto.
No, si disse decisa.
Sarebbe andata avanti, anche se le forze l'avrebbero abbandonata, ad ogni costo lei avrebbe continuato. Lo promise. Doveva affrontare le sue paure, quei fantasmi del passato che tanto le ossessionavano l'esistenza.
Riaprì l'album e ricominciò a sfogliare con estrema lentezza, esaminando per bene le fotografie.
In una pagina, c'era una foto di lei con il suo Freddie, con due enormi sorrisi che facevano risplendere il sole, in quella fotografia. Erano tutti e due travestiti, in occasione della sua trentanovesima festa di compleanno.

- Mary carissima! - urlò Freddie venendole incontro con un sorriso radioso.
- Ciao, Freddie. Buon compleanno. - e gli porse il suo regalo.
- Grazie mille, tesoro. Ora, però, buttiamoci nelle danze! -
Facile a dirsi, a farsi un po' meno. La musica era assordante e c'era talmente tanta gente ad affollare quella stanza che si rischiava di soffocare.
Tutti gli invitati fecero loro spazio sulla pista e li guardarono muoversi contemporaneamente a ritmo di danza, improvvisando passi a caso. Era da tanto tempo che Mary non si divertiva così, finalmente con il suo Freddie.

Mary accennò ad un sorriso. E ancora le sue lacrime minacciavano pericolosamente di venir fuori.
Freddie era sempre stato un festaiolo, adorava divertirsi e a volte pure troppo. Aveva cercato in tutti i modi di mettergli la testa a posto, nel tempo in cui erano stati insieme, ma senza successo. Freddie non avrebbe mai cambiato il suo carattere e, se lo avesse fatto, allora non sarebbe stato lui.
L'album era ormai quasi terminato. Quando arrivò all'ultima pagina, vide che nel foglio c'era un risvolto. Lo aprì leggermente e vide che dentro di esso si celava un altro foglio, più vecchio, e lo tirò fuori con tutta la delicatezza possibile, per cercare di non rovinarlo.
Osservò la calligrafia: era quella di Freddie, non c'erano dubbi. Era un testo di una canzone. Lesse il titolo. "Mother Love".
L'aveva già ascoltata, quella canzone, e come sempre si era emozionata nel sentire il suo Freddie. Ma quello era nientemeno che il testo originale, la prima stesura di quella canzone che faceva tanto battere il cuore.
Lo lesse tutto e, mentre faceva scorrere gli occhi su quella meraviglia scritta, le parve di sentire ancora la sua voce intonare quelle note, e farsi sempre più forte nel punto in cui la voce toccava il culmine della perfezione.
Si strinse il foglio al petto e le lacrime furono finalmente libere di emanciparsi, portando con loro il dolore di Mary Austin, l'amore della vita di Freddie Mercury              .

 

 I've walked too long in this lonely lane
I've had enough of this same old game
I'm a man of the world and they say I'm strong
But my heart is heavy and my hope is gone

Out in the city, in the cold world outside
I don't want pity, just safe place to hide
Mama please, let me back inside...

 

You're such a dirty louse, go get outta my house... that's all I ever get from you!
Eh, sì, lo so. Non sono contenta di questa fic, quindi sono disponibile a ricevere recensioni negative.
Sarà che sono in depressione perché 20 anni fa moriva quel grande fottuto uomo che era Freddie Mercury, sarà che lo vedo nel migliore dei modi insieme a Mary, sarà che ho su Brian che canta Too Much Love Will Kill You al Tribute e si commuove... sarà quel cavolo che vi pare, ma non sono soddisfatta.
Solo mi sembrava bello, per dire, ricordare Freddie così.
Mi manchi, Signor Ragazzo Cattivo. Terribilmente. Ma ti amavo un anno fa, quando ti sentii per la prima volta, ti amo adesso e ti amerò sempre. A quest'ora credo che sarei a zappare i campi, senza di te.
See you,
Midori

   
 
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