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Autore: Serenity Moon    24/11/2011    16 recensioni
Non tutti sanno che i bignè, se non conservati adeguatamente, si induriscono talmente tanto da sembrare delle pietre e nelle mani sbagliate posso anche diventare armi micidiali...
-Game over Ichigo, hai perso- le sussurrò all'orecchio mentre lei riprendeva fiato. Il cuore le batteva a mille [...]
-Ti sbagli Shirogane, vinco io- gli disse. Poi chiuse le palpebre e in quello che (fu sicura) era un vero e proprio attimo di follia, lo baciò.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Con tanto affetto dalla vostra Serenity Moon

Ichigo-chan e il bignè killer

 

 

Come il Caffè Mew Mew fosse potuto diventare una delle maggiori attrattive di Tokyo nessuno l'aveva mai ben capito.

Forse per la strana ma accogliente forma del locale, che con la sua aria raffinata e buffa al tempo stesso attirava ogni genere di clientela. Forse perché i dolci venduti erano di una bontà sensazionale che sfidava e batteva anche l'ambrosia, il nettare degli dei. Forse perché il personale, cinque cameriere totalmente diverse l'una dall'altra tanto da chiedersi come facessero a passare i loro giorni insieme con tanta armonia, era così carino con le divise alla lolita colorate e sgargianti e disponibile nei confronti dei clienti che questi si sentivano a casa. O forse semplicemente perché sia il pasticcere sia il proprietario erano due tipi da sbavo...

Chi poteva dirlo esattamente? Fatto sta, che il Caffè Mew Mew era sempre strapieno.

Quel giorno in particolare le ragazze si erano dovute dar da fare più del solito.

La scuola era ricominciata e come sempre in quel periodo la folla aumentava a dismisura tanto che fuori dal locale si creava una folta fila difficile da smaltire.

Keiichirou Akasaka era contento che gli affari andassero così bene. Finalmente lui ed il suo amico Ryou avevano trovato un vero posto da chiamare casa dopo il brutto incidente che li aveva costretti ad abbandonare gli Stati Uniti. Avevano trovato delle amiche stupende ed il fatto che il caffè lavorasse tanto bene li rendeva soddisfatti tanto da abbandonare qualsiasi idea di cambiamento.

La normale giornata lavorativa si era già conclusa da almeno un'ora ma una delle cameriere si aggirava ancora per il locale munita di straccio e secchio sbuffando contrariata.

Anche quel giorno aveva fatto tardi e per punizione il suo capo l'aveva obbligata a fare gli straordinari. Ormai si era abituata a quella routine. Si chiese quasi se non lo facesse apposta per rimanere da sola nell'edificio. Che poi del tutto sola non sarebbe mai stata. C'era Ryou lì dentro.

'Appunto' le sussurrò una vocina malefica dentro la sua testolina ed Ichigo avvampò al solo pensiero di cacciarsi nei guai apposta solo per avere l'opportunità di restare da sola con lui.

Le piaceva, eccome se le piaceva. Questo non poteva negarlo. A chi non poteva piacere Ryou Shirogane? Bello come una giornata di sole con quei capelli biondi e splendenti, gli occhi di un azzurro così profondo che lei stessa aveva paura di affogarci quando li incrociava, categoricamente per sbaglio. Mai si sarebbe azzardata a guardare Ryou Shirogane negli occhi di proposito. Sarebbe stato un suicidio bello e buono. Se lo avesse fatto avrebbe detto addio ad ogni possibilità di nascondere la sua attrazione verso di lui. Lui così indifferente ed impassibile. Il suo carattere duro e spigoloso si rifletteva già nei lineamenti rigidi e ben marcati del viso. Più giù, le labbra... No, era meglio non pensare alle labbra di Shirogane.

Scosse la testa a destra e sinistra per scacciare via quell'immagine e si concentrò sul suo lavoro. La sala era grande e se non si fosse data una mossa non avrebbe finito nemmeno per l'indomani.

«Oh no!».

D'un tratto un urlo ruppe la tranquillità del locale chiuso. Ichigo trasalì, strinse il manico della scopa e voltandosi verso la cucina si accorse che le luci erano ancora accese. C'era qualcuno. Lasciò cadere il legno che piombò a terra rumorosamente ed andò a controllare. La scena che le si parò davanti la lasciò inebetita.

«Akasaka-san, che succede?».

Il cuoco era accasciato su uno sgabello, le mani infilate fra i lunghi capelli castani ed un'aria disperata -Ichigo non seppe trovare altra maniera per descriverla- ben stampata in volto.

«No. No. No. Sono completamente rovinati!» piagnucolò Keiichirou lanciando un'occhiata davanti a sé.

Sul bancone erano poggiate due grosse ciotole di crema ed un vassoio di bignè ancora da riempire. Doveva per forza riferirsi a loro, non c'era altro.

«Ma che dici, Akasaka-san. Sono perfetti!» tentò di consolarlo Ichigo prendendolo per le spalle. Non lo aveva mai visto così abbattuto da quando lo conosceva, eppure erano solo dei dolci. Le sembrava un po' esagerato come comportamento. A suo dire oltretutto i bignè erano davvero perfetti. Non trovava motivo a tanto sconforto.

Mentre provava ancora a tirargli su il morale, Ryou entrò in cucina. Subito si accigliò.

«Che sta succedendo qui?» chiese in tono acido vedendo Ichigo inginocchiata ai piedi di un Keiichirou sconvolto. Per un attimo la sua coscienza rise di lui. Era geloso del suo amico. Ichigo, lui, non lo aveva mai consolato.

Ma come poteva essere così stupido? Di qualunque cosa si trattasse Kei non aveva sicuramente certe idee in testa riguardo alla rossa. Si affrettò a cancellare quel pensiero tanto idiota.

Keiichirou, sentendo l'amico entrare, finalmente alzò la testa e si degnò di dare una spiegazione .

«Con tutta la confusione di oggi ho dimenticato di conservare bene i bignè e adesso sono inutilizzabili» disse in un sospiro.

Ichigo si tirò in piedi ed osservò il vassoio. Allungò la mano per toccare uno dei dolci e constatò che era proprio vero. Erano durissimi.

«Wow, sono proprio da buttare» esclamò sorpresa. Keiichirou nascose di nuovo il viso nelle mani e mormorò qualcosa di incomprensibile.

«Suvvia Akasaka-san, non è morto nessuno, ne farai degli altri» tagliò corto la rossina dandogli una bella pacca sulla spalla. Per lei la questione era facilissima da risolvere. Gli diede un ultimo buffetto di incoraggiamento e si mise a pulirsi la gonna sotto lo sguardo sconcertato di Ryou.

«Ichigo, ma dico, sono modi? Sei davvero un'insensibile!»

La ragazza si voltò stupita ed offesa dalle parole di Ryou. Lei un'insensibile? Mai e poi mai avrebbe potuto accettare una simile accusa soprattutto se a rivolgergliela era Ryou Shirogane, l'indifferenza fatta persona.

«Ma sentitelo, il bue che dice cornuto all'asino!» sbuffò la rossa e d'istinto si portò i pugni chiusi ai fianchi.

'Ecco che ricominciano a litigare' pensò Keiichirou. Il pasticcere si alzò e a spalle basse raggiunse la porta. Non aveva proprio voglia di sorbirsi un'altra di quelle scene. All'inizio potevano anche essere divertenti, ma a lungo andare stufavano.

«Vado a telefonare al cliente per dirgli che ci sarà un ritardo con la consegna» disse prima di sparire nell'altra stanza mentre Ryou ed Ichigo continuavano imperterriti il loro battibecco. Erano talmente concentrati ad insultarsi che non si accorsero neanche che Keiichirou era andato via.

«Sei esattamente come uno di quei bignè Ichigo. Tanto carino e soffice all'apparenza, ma se prendi un po' d'aria diventi dura ed inutile» inveì ancora il biondo con aria saccente e quasi schifata già sulla via della porta. Per lui la conversazione finiva lì.

Quella fu l'ultima goccia. Ichigo andò su tutte le furie. Lo avrebbe incenerito se avesse potuto e si sentiva anche capace di farlo. Lo osservò allontanarsi dalla cucina ed agì d'istinto.

Senza pensarci allungò la mano sul tavolo ed afferrò uno dei bignè, prese la mira e lo lanciò.

Ryou si fermò impietrito quando si sentì colpire la nuca da qualcosa.

Nel silenzio udì il rumore sordo dell'oggetto incriminato che cadeva sul pavimento e lì restava incosciente dell'atto sacrilego a cui aveva preso parte. Gli lanciò un'occhiata veloce solo per accertarsi di cosa fosse e la sua rabbia montò sfrenata.

Si voltò. Piano. Lentamente, tanto da far risultare quel movimento agghiacciante.

Ed Ichigo tremò.

«Mi hai tirato un bignè» constatò Ryou a voce bassa, spaventosa. Non l'aveva mai visto così.

Avevano litigato molte volte ma mai lui si era lasciato coinvolgere tanto da una loro discussione. Di solito si limitava ad andarsene lasciandola vergognosamente ad urlare da sola contro un muro. Stavolta invece sembrava deciso a non fargliela passare liscia.

D'altronde però le altre volte Ichigo non gli aveva mai tirato nulla addosso.

Adesso, intrappolata in una stanza piccola con solo un metro a dividerli e Ryou molto più che arrabbiato, Ichigo si sentiva come un canarino in gabbia ed il cuore le batteva proprio con la stessa velocità di quello di un uccellino come a voler sottolineare l'ironia di una situazione tanto insolita quanto difficile da affrontare.

'E ora? Che faccio?' si chiese spaventata iniziando ad indietreggiare proprio mentre Ryou muoveva i primi passi verso di lei.

Ben presto si ritrovò letteralmente con le spalle al muro e Ryou ne approfittò per bloccarla lì da dove non sarebbe potuta fuggire. Appoggiò le mani alla parete e la costrinse in uno spazio talmente piccolo che la rossa dovette trattenere la pancia per non entrare in contatto col petto muscoloso del giovane.

Erano vicini. Troppo.

Ichigo iniziò a sudare freddo.

«Mi hai tirato un bignè» ripeté Ryou sommesso, minaccioso, sensuale.

Ichigo deglutì forte mentre il biondo si avvicinava ancora di più appiattendola contro il muro. Lei portò le mani in avanti a suo modo per respingerlo ma le dita si persero fra le pieghe della maglietta e non vollero proprio saperne di collaborare e fare forza per allontanarlo, anzi quasi quasi volevano stringere quel tessuto e portarlo ancor più vicino di quanto già non fosse. La sensazione provocata dal contatto con Ryou era bella, forse davvero troppo.

La ragazza avrebbe scommesso la casa sul fatto che sicuramente era già avvampata in viso ed il respiro caldo di Ryou che le si infrangeva sulle guance non l'aiutava per niente. Era buono, sapeva di cannella.

Pregò di non svenire in quel momento anche se non le sarebbe per nulla dispiaciuto trovarsi priva di sensi fra le sue braccia.

Strinse forte gli occhi mentre lui si avvicinava ancora e ancora. Le loro fronti si sfioravano. Se avesse alzato la testa si sarebbero trovati a meno di un soffio l'uno dall'altra.

Fu proprio Ryou ad accorciare quell'ultimo lasso di distanza. Le mise un dito sotto il mento e la costrinse a guardarlo negli occhi.

«Non dovevi farlo piccola Ichigo» bisbigliò e lei deglutì ancora.

«Io... Io...» provò a difendersi ma le parole le restavano impigliate in gola. Ryou era troppo vicino perché il suo cervello potesse funzionare adeguatamente.

«Non dovevi proprio» riprese il biondo. « Ed ora ne pagherai le conseguenze».

Un ghigno malefico comparve sul viso di Ryou e non appena finì la frase una cascata di polvere bianca si abbatté su Ichigo cospargendola da capo a piedi.

La ragazza d'istinto chiuse gli occhi e spalancò la bocca per la sorpresa. Le aveva svuotato addosso un intero pacco da un chilo di farina per dolci. Quello non se lo sarebbe mai aspettato da parte di uno come Shirogane.

Scosse la testa per liberarsi un po' i capelli e tossi un paio di volte mentre si puliva gli occhi con le dita.

Non poteva essere successo veramente. Quello era sicuramente uno scherzo della sua fantasia. Eppure quando riaprì gli occhi si ritrovò davanti proprio Ryou col suo miglior sorriso da vittoria stampato sul bel viso.

'Bel viso un accidente. Glielo riduco in poltiglia!' pensò e si ripreparò all'attacco.

Sorrise, allungò il braccio alla sua destra e ancor prima che Shirogane se ne rendesse conto, si ritrovò a sua volta completamente ricoperto di cacao.

«Come. Hai. Osato!» sillabò sbarrando le pupille azzurre. Non l'avrebbe mai fatta così intraprendente.

«Hai iniziato tu!» esclamò di rimando Ichigo incrociando le braccia stizzita.

«Ah sì? Ecco, divertiti allora!». E sulla rossa piovve una manciata di granelli simili a minuscoli cristalli.

«No, lo zucchero no!» si lamentò coprendosi il volto per proteggersi.

«Aspetta che trovi il latte!».

Ichigo lo fissò terrorizzata. Sperò per entrambi che stesse scherzando. Purtroppo Ryou andò davvero verso il frigorifero e ne aprì lo sportello con tanta nonchalance che se non fosse stato perché era tutto sporco di cacao sarebbe pure potuto sembrare serio.

«Sh-Shirogane-kun, che stai facendo?».

«Te la sei cercata tu, Ichigo» rispose soltanto riemergendo dal frigo con un contenitore cilindrico.

La rossa con uno scatto si staccò dal muro e si nascose sotto il bancone. Per ogni evenienza afferrò al volo qualche altro bignè, non poteva mai sapersi.

Ryou si mise bocconi e decise di prenderla alle spalle. Ichigo aveva nascosto la testa fra le ginocchia aspettandosi un attacco frontale e quando sentì qualcosa di freddo sulla nuca balzò in piedi spaventatissima. Per poco, alzandosi, non batté la testa sul piano di legno del pasticcere. Gridò forte mentre scappava lontano inseguita da Ryou.

«Ma sei scemo?» gli urlò accasciandosi su uno sgabello. Con una mano poggiata sul petto cercava di evitare che il cuore venisse fuori di botto, con l'altra provava a pulirsi la nuca.

'Ma che...' pensò toccando qualcosa di morbido e spumoso,

«Panna?!» esclamò guardandosi le dita sporche di bianco.

Shirogane di fronte a lei faceva ondeggiare orgoglioso il tubetto di panna spray per dolci con cui Keiichirou dava l'ultimo tocco di stile ai suoi piatti. Il suo ghigno divertito si trasformò in una vera e propria risata.

Ichigo invece lo fissava a bocca aperta, sbalordita. Era un sogno o cosa? Non avrebbe mai detto di ritrovarsi in una situazione del genere proprio con Shirogane.

«Stammi lontano» gli intimò mentre il biondo poco a poco le si avvicinava brandendo la sua arma. Lui scosse la testa in chiaro segno di diniego all'ordine della ragazza.

«Stammi lontano» ripeté Ichigo più convinta parando di fronte a sé le mani strette attorno ai bignè, sua unica difesa. Si rese conto di essere spacciata.

Ryou fece una finta ed Ichigo si diede nuovamente alla fuga che però stavolta durò ben poco. Il ragazzo la intercettò subito per poi bloccarla stringendola fra le braccia, petto contro schiena.

«Game over, Ichigo. Hai perso» le sussurrò all'orecchio mentre lei riprendeva fiato. Il cuore le batteva a mille e non per causa del loro gioco. Era fra le braccia di Ryou. Lui la teneva ben stretta, come se mai volesse lasciarla andare.

Ryou si lasciò travolgere ed inebriare dal dolce profumo di lei. I capelli odoravano di shampoo alla vaniglia e frutti di bosco ed i piccoli granelli si zucchero che vi erano rimasti impigliati luccicavano fra le ciocche rosse come tanti diamantini splendenti.

La divisa tutta sporca di farina era un'opera d'arte addosso a lei. Le sue pieghe ne avvolgevano il corpo formoso ancora in pieno sviluppo.

Era bella, altroché se non lo era.

Dovette arrestare la fantasia che a briglia sciolta, rischiava di metterlo in una brutta posizione.

Sentì il corpo di Ichigo sussultare come scosso da una risata e con un movimento fluido la ragazza si girò per poterlo fronteggiare vis-à-vis, gli occhi illuminati da una luce diversa, il ghigno di chi sa che sta per stravolgere la situazione a proprio favore che le curvava le labbra.

«Ti sbagli Shirogane, vinco io» gli disse. Poi chiuse le palpebre e in quello che -era sicura- poteva essere solo e soltanto un attimo di pura follia, lo baciò.

In un primo momento Ryou si trovò spiazzato. Quando riuscì a comprendere quel che stava succedendo erano già passati dieci secondi buoni ed Ichigo si stava già allontanando, ma lui le prese il viso a piene mani e la trattenne ricambiando quel bacio che da tanto, troppo, aspettava.

L'aveva immaginato tante vole, ma la realtà era di gran lunga migliore di qualsivoglia tipo di fantasia ed altrettante volte di era chiesto che sapore avesse Ichigo. Rimase sbalordito quando si rese conto che sapeva proprio di fragola.

Amò in ogni modo quelle labbra somiglianti a morbidissimi petali di rosa e quando le abbandonò si accorse che erano rosse e gonfie, proprio come le sue.

Anche se il bacio era finito, non lasciò andare Ichigo che, imbarazzata, nascose il viso arrossito. La spavalderia che l'aveva spinta a baciare Ryou era del tutto sparita, sostituita da un grande senso di vergogna.

Ryou le mise un dito sotto il mento così da costringerla a guardarlo.

«L'avrei fatto io se tu non ti fossi decisa» le confessò per rincuorarla e la baciò ancora proprio mentre le sue labbra si piegavano in un dolce sorriso.

«Non ci posso credere! Dovevate per forza ridurmi la cucina ad un campo di battaglia per dichiararvi? Una cenetta a lume di candela come le persone normali no, vero?».

Keiichirou comparve sulla soglia della cucina senza che i due se ne accorgessero e balzarono entrambi in aria per la sorpresa quando lo videro con i pugni sui fianchi ed un'espressione in viso a metà fra l'incredulità e la stizza.

«Scusa Akasaka-san. Vado subito a prendere lo straccio per pulire».

Ichigo si volatilizzò all'istante lasciando i due ragazzi da soli. Ryou fischiettava come se lui non c'entrasse nulla col disastro nella stanza. Come se niente fosse, prese un bignè dal vassoio, ancora incredibilmente integro, e se lo ficcò in bocca.

«Sai Kei, dopotutto non sono poi così male» buttò lì facendo spallucce.

Keiichirou lo fulminò.

«Va' ad aiutare la tua ragazza a pulire» gli ordinò indicando minacciosamente la porta che conduceva alla sala.

«Sì signore!» lo sbeffeggiò Ryo ed uscì per raggiungere Ichigo.

Da una fessura Keiichirou li sbirciò scambiarsi un altro tenero bacio e finalmente rimboccarsi le maniche prima di mettersi all'opera.

Solo allora si lasciò sfuggire una risata soddisfatta.

 

 

FINE


 

Finalmente dopo tanta attesa è arrivata. Spero che vi sia piaciuta tanto quanto è piaciuto a me scriverla. Mi sono davvero divertita e perché lo sappiate i bignè li ho preparati ed è da lì che è venuta l'ispirazione per questa OS. Ne approfitto per darvi appuntamento alla prossima OS, già finita, che credo posterò a dicembre. Il giorno verrà comunicato sulla mia pagina ufficiale su Facebook di cui vi invito a diventare fan:https://www.facebook.com/#!/oo00SerenityMoon00oo  questo è l'indirizzo.
Non sono stata inattiva nel frattempo, anzi, ho pubblicato un'originale che trovate nel mio profilo col titolo di 'Bitch':http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=822214&i=1
Vi ringrazio ancora per tutto l'affetto che mi dimostrate. Vi rimando a presto.
Baci, bacini, bacetti, la vostra Serenity.
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