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Autore: emme30    25/11/2011    10 recensioni
Missing Moment della 3x05.
Dave esce dallo Scandal e l'ultima cosa che si aspetta di trovare è un Kurt in lacrime.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I Just Love You Too Much.

 

Dave uscì ridacchiando dallo Scandal quella sera, stringendosi nella sua giacca di jeans e calandosi il cappellino da baseball sulla fronte. Era buio fuori dal locale e non c'era bisogno della visiera, ma ormai lo metteva quasi sempre, era l'unico indumento del quale non riusciva a fare a meno e in qualche strano e insensato modo riusciva a sostituire il calore e la sicurezza che gli dava la sua vecchia giacca letterman rossa e bianca.

Con ancora un sorriso sul volto e il ricordo della serata appena passata si incamminò lentamente attraverso il parcheggio con le mani in tasca, alzando di tanto in tanto gli occhi al cielo per rimirare le stelle. Era sera tardi ormai e non si aspettava di trovare ancora qualcuno in giro, era abituato a tornare a casa da solo a notte fonda, con il solo rumore dei grilli nel bosco a fare da sfondo ai suoi pensieri, ma una grossa macchina nera nel parcheggio che non era sicuramente di Phil, il proprietario dello Schandal che stava chiudendo il locale, attirò la sua attenzione.

Gli sembrava di averla già vista da qualche parte, ma non si ricordava dove.

Si guardò un po' intorno, non c'era nessuno in giro e gli ultimi clienti e il proprietario del bar se ne erano appena andati sulle loro grosse macchine che scintillavano sotto i lampioni del parcheggio.

Dave inclinò la testa e si grattò il collo, indeciso sul da farsi, osservando la macchina nera posteggiata poco lontano da lui con la luce dell'abitacolo accesa. Sospirò e scuotendo la testa decise di avvicinarsi, anche solo per vedere se magari qualcuno l'aveva lasciata accesa con il rischio di consumare la batteria. L'unica cosa che sperava di non trovare era la solita coppietta che si dava da fare in un parcheggio deserto.

Quando realizzò quel pensiero fece quasi per lasciar perdere, voltarsi e andare a casa, ma qualcosa all'interno della macchina attirò la sua attenzione. Una figura curvata sul volante, il volto nascosto tra le braccia. Dave si fermò e si scostò il berretto da davanti agli occhi aguzzando la vista, perchè man mano che si avvicinava quella macchina diventava sempre più familiare.

Realizzò dove aveva già visto quell'automobile quando vide quella figura esile al posto di guida sussultare, come se stesse piangendo e un singhiozzo l'avesse scossa.

Con passo deciso si avvicinò, finchè non si trovò esattamente accanto al finestrino. Riuscì a vedere attraverso il vetro che aveva indovinato, riconobbe immediatamente la figura che stava piangendo e che sussultava ogni tre per due. Dave giurò di averlo anche sentito gemere e sospirare triste al di fuori dell'auto.

Con un peso sul petto bussò contro il finestrino, facendolo quasi spaventare visto il modo in cui tirò su la testa e lo guardò terrorizzato. Ma l'espressione spaventata sul suo volto tornò ad essere quella triste e affranta che Dave purtroppo conosceva bene quando si accorse che era lui a bussare sul vetro.

Si allontanò di poco, lasciandogli abbastanza spazio per aprire la portiera, osservandolo mentre si asciugava la faccia con la manica della camicia azzurrina.

Quando aprì la portiera della macchina Dave fece finta di non sentire il singhiozzo che si fece scappare.

Kurt... stai bene?”

Dave si appoggiò all'auto con la spalla, sistemandosi il cappellino in testa e guardando Kurt cercando di non sembrare troppo preoccupato. Qual'era il motivo di quelle lacrime che gli rigavano il volto e gli arrossivano gli occhi? L'aveva visto sereno e contento un paio di ore prima, stava ballando con Blaine sulla pista da ballo. Aveva visto un sorriso stupendo sul suo volto.

Perchè adesso era da solo in macchina a singhiozzare così forte da spezzargli il cuore ogni volta che sussultava?

Ehi.. io... si si sto bene. Cosa ci fai qui?”

Dave si sentì morire nel sentire quanto era affranto il tono della sua voce. Dovevano essere ore che piangeva.

Kurt, cosa è successo? Perchè sei da solo?”

Kurt si guardò il fazzoletto tutto bagnato di lacrime che aveva tra le mani e non riuscì a trattenere un singhiozzo. “Blaine è andato a casa.”

A casa? A piedi? Da solo?”

S-sì.”

E perchè?”

Io..” ma Kurt non riuscì a finire la frase, si prese di nuovo il viso tra le mani e scoppiò a piangere, tremando e sussultando insieme.

Dave lo guardò con la gola secca e un peso all'altezza del cuore. Lo aveva già visto piangere, ma quello era uno spettacolo tremendo, era straziante sentirgli fare quei suoni, sentirlo così disperato. E non sapeva cosa fare, non sapeva cosa era successo e cosa cazzo aveva fatto Blaine per ridurlo in quello stato. Avrebbe voluto farlo alzare dal sedile della macchina e stringerlo tra le braccia, scostargli quel ciuffo di capelli ribelle dalla fronte e posare dolcemente le labbra lì, per fargli capire che sarebbe andato tutto bene.

Ma non lo fece.

Si limitò ad appoggiargli una mano sulla spalla e guardarlo con lo sguardo più preoccupato che il suo viso potesse permettere.

Kurt, cosa è successo? Ti hanno fatto del male? Devo chiamare-”

Kurt scosse la testa, incapace di aprire la bocca, e cercò di calmarsi, appoggiandosi una mano sul petto e provando a respirare in modo regolare, sebbene i singhiozzi non lo aiutarono a calmarsi.

Dave non gli fece fretta, lasciò la mano sulla sua spalla, strofinando leggermente il pollice sul tessuto leggero della camicia e aspettò che Kurt riuscisse a parlare di nuovo.

Noi... io e Blaine... siamo usciti dal locale un po'... che ore sono?”

Le 2 passate.”

A mezzanotte, siamo usciti dal locale a mezzanotte, credo...”

Kurt fece una pausa e Dave sentì la gola stringersi al pensiero che Kurt aveva passato le ultime due ore da solo in macchina a piangere in quel modo.

E poi... oh che diamine... non so neanche perchè lo sto dicendo a te... Io... vai a casa Dave. Ci... ci vediamo.”

Kurt tirò su col naso e fece per chiudere la portiera della macchina, ma Dave si mise in mezzo e lo bloccò mentre cercava di mettere in moto la macchina. Mise dolcemente la mano sulla sua fermandolo dal girare la chiave per accendere il motore. Kurt alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi nella timida luce dell'abitacolo. Rimasero a guardarsi per qualche istante, finchè Kurt non allentò la presa sulle chiavi e Dave potè scansarsi per tornare ad appoggiarsi al veicolo.

Non sei obbligato a dirmi niente. Ma non ti lascio andare via in questo stato. Prima ti calmi, poi magari puoi tornare a casa.” Nonostante fosse serio e preoccupato cercò di dirglielo con il tono più pacato e dolce possibile. Non sapeva se Kurt si fidava di lui, un pochino lo sperava dopo gli ultimi avvenimenti dell'anno precedente, anche se sapeva che le spinte contro gli armadietti e quella minaccia erano difficili da cancellare.

Kurt si voltò verso l'esterno dell'abitacolo, con le gambe a penzoloni. Tirò su con il naso un paio di volte, senza spezzare il silenzio calmo e tranquillo che si era andato a formare tra di loro.

Blaine ha cercato di portarmi a letto da ubriaco senza che io volessi.”

Quella confessione fu come un fulmine a ciel sereno e Dave si sentì travolto da quelle parole. Rimase in silenzio qualche secondo, scioccato e sbalordito da quello che aveva appena sentito e che non riusciva a mettere insieme. Gli sembrava qualcosa di impossibile, perchè insomma, Blaine era il damerino della Dalton, quello che avrebbe dovuto proteggere Kurt e non... trascinarlo a letto da ubriaco.

... come scusa?”

Siamo usciti dal locale e... e... ha cercato di baciarmi, ma l'ho respinto. Ho cercato di farlo salire in macchina ma mi ha tirato dentro e ha cominciato a baciarmi il collo. Io... sentivo le sue mani dappertutto e non... non era il caso capisci?”

Ti ha fatto del male?” Il tono di voce di Dave era basso e roco, più arrabbiato che preoccupato, perchè non importava quanto Blaine lo amasse, si era comportato da perfetto imbecille e l'aveva lasciato da solo a piangere tutte le sue lacrime dopo essersi comportato da vero stronzo. Gran bel fidanzato.

N-no, non... ha solo provato a convincermi a farlo. Qui, in questo parcheggio, dicendomi che alla fine non importava il dove si faceva ma che eravamo noi. E aveva l'alito impregnato di alcol e... quando mi sono arrabbiato perchè lui ha cercato di farlo... dopo che ha passato tutta la serata a ballare con quel Sebastian, mi ha guardato come... boh... è stato tremendo...”

Dave sentì che la voce di Kurt stava tornando ad essere scossa dai singhiozzi e lo fermò, aveva bene o male capito come erano andate le cose e sebbene odiasse con tutto se stesso quello stupido hobbit, la vista di Kurt disperato gli spezzava il cuore.

Non poteva lasciare che il suo viso venisse bagnato da quelle lacrime così ingiuste e dolorose. E sebbene una volta era stato lui stesso la causa di quelle lacrime – azione di cui si pentiva ogni santissimo giorno – non riusciva a guardare il viso di Kurt in quello stato così affranto. Semplicemente non poteva.

Rimanendo in silenzio tirò fuori un fazzoletto pulito dalla giacca del giubbotto di jeans e dopo aver ricevuto uno sguardo di approvazione da parte di Kurt, gli prese il mento tra l'indice e il pollice e cominciò ad asciugargli gli occhi e le guance. Lentamente e nel modo più delicato possibile, attento a non fargli male e a non sfregargli eccessivamente le pelle candida del viso.

Kurt chiuse gli occhi e tirando su col naso ancora un paio di volte si beò di quel contatto con la stoffa leggera, decisamente diversa dalla carta ruvida del fazzoletto mutilato che aveva tra le mani.

Dopo qualche minuto, Dave si allontanò riluttante dal viso di Kurt, mentre lui riapriva gli occhi e lo ringraziava con uno sguardo.

Se posso chiederlo... per quale motivo sei così disperato? Blaine non... non ti ha fatto del male, avete solo litigato perchè lui vuole fare certe cose e tu no, giusto?”

Dave inclinò la testa, sperando di non essere stato troppo audace nel porgli quella domanda.

Io... beh... forse ho reagito in modo troppo esagerato, anche perchè non è vero che non voglio fare certe cose” e il rossore sulle guance di Kurt lo trafisse come un pugnale “... però lo sguardo che mi ha fatto Blaine mi ha... mi ha fatto un po' paura...”

Perchè?”

E se mi dovesse lasciare perchè io stasera non ho voluto farlo?”

Dave gli sorrise, apprensivo, perchè dopotutto era con Kurt Hummel che stava parlando.

Se ti ama come penso che sia, non ti lascerà per questa cosa. Anzi, vedrai che ti chiederà scusa per come si è comportato.”

Kurt alzò la testa e lo guardò negli occhi, un'espressione confusa e sinceramente speranzosa sul suo viso.

Tu dici?”

Il mix alcol e ormoni può diventare esplosivo per certi individui, si vede che Blaine non è fatto per un cocktail del genere.”

Dave sperò che Kurt non avesse colto l'astio con cui aveva pronunciato il nome di Blaine, ma quando vide un timido sorriso sulle sue labbra capì che in fondo non aveva detto una cosa tanto sbagliata.

Io... io lo spero. E lo so che certe cose non si dovrebbero dire perchè in fondo non ho neanche vent'anni, ma credo che lui sia quello giusto.”

Dave sforzò un sorriso, cercando di non far vedere quanto le parole di Kurt lo avessero trafitto come un coltello. “Lo spero per te.” C'era qualcosa di sincero nelle sue parole, perchè in fondo l'unica cosa che voleva era vedere il sorriso sulle labbra di Kurt.

Anche se per averlo era costretto a spingerlo tra le braccia di un altro ragazzo.

E' stato solo un litigio, vedrai che i prossimi giorni risolverete tutto. I litigi ci stanno ogni tanto, ma non devi pensare che sia la fine del mondo. E sorridi, un Blaine ubriaco marcio non si merita le tue lacrime.”

Dave si stupì per aver detto quelle parole, non era mai stato bravo a confortare le persone, quando le sue sorelle erano state lasciate dai rispettivi fidanzati non aveva mosso un dito per provare a farle stare meglio.

Ma con Kurt era diverso.

Perchè vedere Kurt sorridere era lo spettacolo più bello a cui si potesse assistere. E non si riferiva a uno di quei sorrisi finti da foto, ma a uno di quelli veri e sinceri, che gli piegava gli angoli della bocca in su e gli formava quelle fossette ai lati delle guance, ma che soprattutto gli faceva risplendere gli occhi chiari come il mare in una giornata di sole.

E quando vide un timido sorriso sulle sue labbra sentì il cuore saltargli in gola, perchè era stato lui a provocare quel sorriso, lui e le sue parole, e il fazzoletto morbido con cui gli aveva pulito gli occhi.

Forse hai ragione Dave... io... credo di aver esagerato... non era... grazie.”

Dave non gli rispose e ringraziò l'oscurità della notte per coprirgli le gote che si erano lievemente arrossate. Gli fece un cenno, come per dirgli che non c'era alcun tipo di problema, mentre tutta la sicurezza che aveva avuto un attimo prima spariva lentamente.

Credo... credo di stare meglio. Vuoi un passaggio a casa?”

Il tono di Kurt e il suo sguardo erano sinceri e riconoscenti, il che fece battere il cuore di Dave un po' più forte e gli mozzò il respiro in gola.

No grazie, faccio una passeggiata, non ti preoccupare.”

Ok, come preferisci. E davvero, grazie Dave. Non pensavo fossi così... confortante. Sto... sto davvero meglio.”

Dave si lasciò scappare un sorriso. “Non lo pensavo nemmeno io. E meno male. Non ti donano le lacrime.”

Kurt non rispose, si morse un labbro e si sistemò composto sul sedile del guidatore prima di chiudere la portiera, fargli un cenno con la mano e accendere la macchina.

Dave fece un paio di passi indietr e lo guardò allontanarsi, finchè le luci del veicolo non scomparvero dalla sua vista, inghiottite dal buio della strada.

Sospirò e alzò la testa per guardare le stelle, prima di calciare un sassolino con il piede e mettersi a camminare, ripensando ancora a quegli occhi chiari che l'avevano guardato sinceri e grati per le parole che gli aveva detto, consapevole però che quello sarebbe sempre stato l'unico modo in cui Kurt lo avrebbe mai guardato.

 


Angst a palate che ho in mente ormai dalla 3x05, ma che ha visto la realizzazione soltanto stanotte perchè fondamentalmente sono una persona pigra. E mi hanno detto che di notte scrivo meglio, e chi sono io per contraddire certi pensieri?

 

Dedicata alle mie Pirates.

Per Irene, che è il nostro fierissimo capitano, che è semplicemente adorabile come un gatto che fa le fusa e che sopporta i miei scleri per la traduzione di TWTCH. E anche perchè dice che sono tenera.

Per Micòl, che nonostante sia sempre cattiva e scorbutica ha in realtà un cuore d'oro e mi sopporta tutti i santi giorni, mi consola e non si arrabbia più di tanto quando abbondo con lo zucchero. E anche perchè è la mia lion!Quinn.

Per Ilaria, il Kurt del mio Dave, la mia metà shipposa e il mio cioccolatino al rum, che se non ci fosse lei non saprei proprio cosa fare e che mi vuole bene nonostante le rompa costantemente le scatole.

 

   
 
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