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Autore: Frammenti di Specchio    25/11/2011    7 recensioni
Spoiler settima stagione.
Derek si levò i guantoni gettandoli a terra ed afferrò la bottiglietta d’acqua che aveva abbandonato sul pavimento.
- A meno che tu non stia immaginando la mia faccia. – aggiunse lei mentre l’agente federale beveva a gran sorsi dalla bottiglietta.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Derek Morgan, Emily Prentiss
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, sono di Jeff Davis. Criminal Minds appartiene alla CBS. Questa storia non è a scopo di lucro.

Note: SPOILER DELLA SETTIMA SERIE.



Perdonami, Derek 





Emily rimase ad osservare la furia di Derek che veniva scagliata contro la borsa da boxe rossa e dura che ciondolava dal soffitto. Sapeva bene che la sua rabbia non aveva limiti e che probabilmente sarebbe potuto andare avanti a sfogarsi per un’altra ora.

Quando Derek la vide non si fermò, anzi, proseguì nel tirar pugni con più foga e più ferocia.

Emily si era seduta per terra avvicinando le gambe al petto ed appoggiando il mento sulle ginocchia, comprendeva la sua rabbia e la sua frustrazione, infondo non poteva biasimarlo dopo quello che gli aveva fatto passare.

Dopo circa dieci minuti, lo vide tentennare e fermarsi per riprendere fiato, così si alzò e gli si avvicinò cercando di spezzare la tensione che si stava venendo a creare – Il sacco da boxe non ha fatto nulla per meritarsi tutti quei pugni, Morgan.

Derek si levò i guantoni gettandoli a terra ed afferrò la bottiglietta d’acqua che aveva abbandonato sul pavimento.

- A meno che tu non stia immaginando la mia faccia. – aggiunse lei mentre l’agente federale beveva a gran sorsi dalla bottiglietta.

- Ci sono altre facce che potrei immaginare in questo momento, la tua viene al terzo posto. – la squadrò con difficoltà.

- Ad esempio? – chiese, anche se la brunetta conosceva già la risposta.

- Hotch potrebbe essere il primo, JJ la seconda. – rispose stringendo i pugni ancora più forte e sferrando un pugno a mani nude contro il sacco da boxe.

Emily sapeva che stavano entrando in una complessa discussione, per cui afferrò la borsa che vacillava sospesa a mezz’aria, impedendo a Derek di colpirla un’altra volta.

- Smettila, - disse afferrandogli il polso e cercando di bloccargli il braccio – se vuoi davvero prendertela con qualcuno, allora fallo con me! Sono io quella che si è finta morta, non Hotch, non JJ! Credevo che questo fosse chiaro: non avevo scelta!

Derek, infastidito, si liberò dalla sua presa – Ma smettila. – aggiunse frustrato e furioso.

- No! Ti vedo, sei arrabbiato e questo lo posso capire bene! Però continuare a non parlarsi non risolverà le cose! Derek, ti prego, fermati un istante e parla con me!

- Davvero vuoi che parli con te, Emily? – chiese duramente inarcando il sopracciglio – Scherzi, vero? – disse tirando un altro pugno alla sacca da boxe ma, data la troppa rabbia, la mancò e rischiò di colpire in pieno sterno Emily, se lei non di fosse spostata. Il movimento frettoloso di Derek gli fece perdere l’equilibrio e lui cadde pesantemente su di lei costringendola a gemere sotto il suo peso. Lui le afferrò le spalle e grugnì corrugando le sopracciglia mentre era cavalcioni sopra di lei e la teneva inchiodata al pavimento.

- Hai tutto il diritto di essere arrabbiato, ma con me! Non con Hotch o JJ! – gli gridò cercando di divincolarsi dalla sua presa troppo forte – Sono io che ho mentito sul mio passato, su Doyle e che ho tenuto nascosta la mia relazione con lui! Sei arrabbiato perché ho fatto sesso con un criminale, eh? Non è così? Sei arrabbiato perché non ti ho detto nulla e perché credi che io non mi fidi di te! Prenditela con me ma non con JJ e Hotch, loro hanno solo cercato di proteggermi. Mandarmi al sicuro con la scusa della mia morte era l’unica cosa che avrebbero potuto fare!

Morgan grugnì stringendola ancora più forte e immobilizzandola – Avevi detto che ti fidavi! – una smorfia di sofferenza gli attraversò il volto. – Lo dicevi…

Sdraiata sul pavimento gelido, Emily si morse il labbro inferiore – Non è questione di fiducia, Morgan! L’ho fatto perché non potevo parlare, ho prestato un giuramento alla CIA e, in più, se voi aveste saputo, sareste morti di certo! Siete voi la mia famiglia, non potevo permettere che vi uccidesse per un mio errore! Non dovete pagare per il mio passato!!

- Io non so nulla di te! Credevo di conoscerti, credevo che prima o poi avresti ceduto e invece…

- Non posso, Derek!! Smettila di chiedermi del mio passato! Non posso parlarne con nessuno!

Guardò in basso, verso di lei – Sto male, Prentiss! Lo capisci?! Sono arrivato a Boston con la speranza di salvarti, sono entrato in quel magazzino per riportarti a casa e tu eri lì, ferita! Stavi morendo, Emily!! Cazzo! Ricordo che respiravi a fatica ed eri piena di sangue! C’era sangue ovunque!! Ti ho tenuto la mano e sentivo che te ne stavi andando!

- Lo so… - mormorò senza pensare ad asciugarsi le lacrime che le offuscavano gli occhi.

- No che non lo sai!! – strillò lui – Tu non sai cosa significa vedere morire una persona cara, andare al suo funerale, piangere, lottare contro se stessi per rimanere a galla e poi, d’un tratto, vederla ripiombare all’improvviso, come se nulla fosse accaduto!

- Mi dispiace, Derek… mi dispiace… - scosse il capo senza più porre resistenza.

Appena Morgan vide una smorfia di dolore sul volto di Emily si spostò velocemente. – Stai bene?

- Puoi alzarti, oppure vuoi picchiarmi? – gli chiese sgranando gli occhi.

Derek si spostò da lei più velocemente possibile e la vide girarsi sul fianco sinistro e rimettersi in piedi poggiando una mano all’addome.

- La ferita… - si spense in un sussurro.

Lei annuì – A volte fa ancora un po’ male ma credo sia normale.

Morgan abbassò lo sguardo, poi le si avvicinò – Posso?

Emily tentennò un istante poi, senza dire nulle, sollevò la camicetta scoprendo l’addome. Morgan guardò la cicatrice che la segnava la marchiava pelle. Era una ferita verticale e per nulla sottile. Allungò la mano per sfiorarle mentre un senso di inquietudine lo avvolse – Non andrà mai via…? La cicatrice, intendo.

Scosse il capo. - Non si può… con la chirurgia?

Scosse il capo – Mi hanno detto che è difficile, hanno fatto il possibile per non far restare una cicatrice troppo grossa. Questo è quanto.

- Ma…

Lei scollò le spalle scuotendo la testa – Oh, su! Per il mare, il costume intero andrà benissimo! – cercò di scherzare ma dentro di se si sentiva morire.

Lui abbozzò finalmente un sorriso, poi si rattristò – Ho sempre creduto – prese un respiro profondo - che fosse causa mia, che se solo fossi arrivato trenta secondi prima, tu non saresti morta, lui non ti avrebbe ferito. Credevo di essere diventato debole, avevo perso la mia partner, la mia migliore amica…

- Perdonami, Derek… - disse mentre lui passava l’indice sopra la cicatrice irregolare.

Alzò lo sguardo – Sei viva. Questo è quello che è importante. Ti perdono, l’ho già fatto ma non puoi pensare che non sia arrabbiato con Hotch. Ho parlato con lui, gli ho confidato la mia rabbia, la mia paura e frustrazione e lui sapeva… mi sono sentito preso in giro. – fece cadere la mano dopodiché l’aiutò a sistemare la camicia.

Infine, l’attirò in un abbraccio. - Sono felice che tu sia qui, viva…

Lei non ripose ma lo strinse forte, poi scoppiò a ridere asciugandosi le lacrime.

- Faccio tanto ridere?

Scosse il capo – Lotta libera in gonna non è propriamente comodo – esclamò pulendosi la gonna dalla sporcizia del pavimento. - …e poi puzzi!

- Ah grazie! Io ti dico che sono felice che tu sia viva e mi rispondi che puzzi! Bell’amica! Davvero, bell’amica!! – roteò gli occhi incrociando le braccia poi, con dolcezza, le sorrise.

   
 
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