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Autore: Elenia    25/11/2011    0 recensioni
Ecco a voi la prima one shot da me realizzata!
Sono ancora alle prime armi, e si vede! Spero però che apprezzerete comunque questo mio piccolo tentativo!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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E' uscito ancora. Allo stesso orario, come gli altri giorni. Lavoro? Severus non ci avrebbe mai creduto, nemmeno se lo avesse visto con i suoi stessi occhi corvini. Del resto, da che mondo è mondo, James Potter non era certo una persona incline a lavorare. Aspettò che la causa di tutti i suoi problemi svoltasse l'angolo e sparisse definitivamente alla vista, prima di uscire allo scoperto. Era una giornata che la gente comune avrebbe definito piacevole: il sole splendeva sicuro di sé nel cielo e soffiava un leggero venticello piuttosto caldo. L'estate era definitivamente alle porte. Ciononostante per Severus quella era la più funesta delle giornate. La scuola era terminata da pochi giorni, ed egli non avrebbe avuto un momento migliore di quello per agire. Mantello nero svolazzante, si diresse a passo insicuro verso il vialetto che conduceva alla casa. Una cassetta della posta immacolata recitava a chiare e gioiose lettere “James Potter – Lily Evans”. Ebbene si. Severus si trovava nell'ultimo posto in cui avrebbe voluto essere. La casa, osservò, era molto bella. Nulla a che vedere con la sua, ovviamente. Sì, il suo rivale aveva saputo dare alla bella Lily tutto ciò che probabilmente lui non avrebbe mai saputo darle. Questo pensiero lo gettò in un turbinio di sconforto e ricordi, ma ciò non gli impedì di fermarsi di fronte alla candida porta e di suonare il campanello d'ottone li vicino, dal quale scaturì un dolce suono. Severus ebbe l'impressione che il campanello fosse incandescente, tale era il suo disappunto nel premerlo. Alla porta apparve una donna, che al burbero professore di pozioni apparve come una visione. Candida pelle, grandi occhi verdi che si riempirono di gioia non appena lo videro e lunghi e morbidi capelli rosso fuoco. Infine un sorriso, il più bello che Severus avesse mai avuto l'onore di guardare. Si, Lily non era cambiata, e non lo avrebbe mai fatto probabilmente. La donna gli gettò le braccia al collo, abbracciandolo con entusiasmo ma allo stesso tempo con immenso affetto. Il povero Severus rimase come stordito dal profumo della maga, un misto di fiori e qualcosa di vagamente più pungente.
«Severus!» esclamò lei.
«B-buongiorno signora Potter» rispose piatto lui, guardandosi i piedi.
Ci fu un breve momento di silenzio, che a Severus parve interminabile, seguito poi dallo scrosciare di una risata sincera di Lily. «Signora Potter? E da quando mi chiami così?»
Severus non seppe cosa rispondere, e tentò di sviare la domanda.
«Posso... posso entrare?»
«Ma certo, accomodati!» Lily si fece da parte, facendo intravedere un ingresso ben illuminato, decorato con vasi di fiori e piante magiche.
La cucina era altrettanto luminosa, linda e accogliente, regnavano colori chiari e il sole aiutava a rendere l'ambiente gradevole.
«Posso offrirti qualcosa da bere? Succo di zucca, the, un bicchiere di vino... sai, James ne ha appena comprato uno...»
«No, ti ringrazio» la interruppe. Sentendo il nome dell'odiato rivale, l'uomo si era sentito mancare.
Si accasciò su una sedia vicino al grande tavolo e iniziò a giocherellare con l'angolo destro del suo mantello.
«Credo che tu sappia il motivo per cui sono qui, Lily...»
La donna, che si era spostata accanto al bancone da cucina, vi si appoggiò.
«Si, credo di saperlo...» il sorriso scomparve dal suo viso e dai suoi occhi.
«So bene quello che state passando, tu e..... tuo marito» iniziò, non riuscendo a pronunciare quelle due ultime parole senza una certa difficoltà «E so anche che Silente vi ha consigliato diverse volte di andarvene da qui, infatti è proprio lui che mi ha mandato»
Un rumore provenne dall'altra stanza, ma non era il rumore di una porta che si apriva e poi si richiudeva, quindi non era possibile che James fosse tornato.
«Ma dovete farlo, Lily... per il bene del piccolo...» Berry? Larry? Severus non si ricordava bene il nome.
Improvvisamente il viso della donna si illuminò.
«HARRY! Eccoti, tesoro mio!»
Severus si voltò. Sulla soglia, un piccolo bambino seduto in un girello lo guardava e sorrideva, con un sorriso sdentato ma allegro.
Il piccolo Harry si avvicinò a quell'uomo vestito di nero che tanto lo incuriosiva, e iniziò a tirargli i pantaloni, visibilmente divertito.
Al contrario, Severus era visibilmente a disagio. Una volta che ebbe rivolto un sorriso colmo d'amore all'adorato figlio, il viso di Lily tornò serio.
«Non scapperò, Severus, non sono una codarda, lo sai, e non lo diventerò proprio adesso. Se vuole venirsi a prendere il mio bambino, è libero di farlo, ma prima dovrà passare sul mio cadavere e su quello di James»
Sapevano tutti e due qual'era il soggetto di quella triste conversazione. Severus non seppe cosa rispondere, e rimase in silenzio. La maga continuò, come per convincersi anche lei di quello che stava dicendo, tradendosi comunque per colpa del tono di voce preoccupato.
«Più volte Silente mi ha proposto di rifugiarci in un posto che sarebbe stato sicuro, ma fuggiti una volta, non si può più smettere. Harry trascorrerebbe una vita da fuggiasco, e non è questo che voglio per lui» La donna strinse forte i pugni. Severus aveva sentito abbastanza. Scattò in piedi, spaventando a morte Harry.
«LILY EVANS! DA QUANDO HAI PERSO IL SENNO, E HAI DECISO DI FARTI UCCIDERE PER COLPA DI UN MOCCIOSO??»
Il tono di voce terrorizzò Harry, che scoppiò a piangere. Lily si voltò di scatto, e invece di andare a prendere in braccio il bambino, si sedette e scoppiò a piangere anche lei.
Ed ecco li Severus Piton, impassibile, a fissare mamma e figlio che piangevano, ognuno per i propri motivi. Si avvicinò a Lily, e la cinse con un braccio
«Lily... Io...»
«NO SEVERUS!»
La donna si spostò appena sentì il contatto con il mago.
«IO E JAMES NE ABBIAMO GIA PARLATO CON SILENTE, E SIAMO DECISI AD ANDARE IN FONDO ALLA COSA. COSA SEI VENUTO A FARE TU? SPERAVI FORSE DI CAMBIARE QUALCOSA? CREDI CHE IO MI SIA DIMENTICATA DI COSA E' SUCCESSO ANNI FA?»
Severus restò di sasso, nonostante gli occhi iniziassero a bruciargli per le lacrime che affioravano ai suoi occhi scuri.
«VATTENE SEVERUS! O QUESTA SARA' L'ULTIMA VOLTA CHE MI VEDRAI!» Lily estrasse la sua bacchetta e la puntò al petto dell'uomo.
Severus aveva la mente vuota, non sapeva cosa pensare e cosa fare. Dopo una manciata di secondi decise che la cosa più opportuna da fare era andarsene. Decise che avrebbe ritentato domani, alla stessa ora, una volta che James se ne fosse andato. Si voltò e se ne andò, ignorando le urla del bambino. Chiuse la porta con uno scatto, e si diresse nella direzione da cui era venuto. Si, avrebbe rivisto Lily l'indomani stesso.
Non poteva saperlo, povero Severus, che avrebbe rivisto la bella Lily qualche ora dopo, di notte, sdraiata a terra, senza quel sorriso che tanto amava in lei.
  
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