Ogni mese, la giudiciA ci darà un tema su cui
dovremo scrivere la nostra storia,
scegliendo il giorno in cui pubblicarla.
Ho scelto il 26 perché a Settembre è il giorno del mio compleanno,
perciò ho pensato che mi potesse portare fortuna.
Il promt di questo mese è Halloween.
(096. Scelta libera: Halloween nella Big Damn Table)
NOME AUTORE: Lyra_weird (forum) Lyra Snape (EFP)
TITOLO DELLA STORIA: Il costume più spaventoso
PERSONAGGI: Harry Potter, Hermione Granger, Ginny Weasley, Ron Weasley
RATING: Verde
GENERE: Commedia
AVVERTENZE: One-shot
NdA: l'ho scritta di corsa, perché fino a tipo due giorni fa non avevo nessunissima idea... Poi mi è venuto in mente qualcosa: se i maghi si travestissero ad Halloween, da cosa si vestirebbero? Da lì, ho costruito questa one-shot che è particolarmente stupida, ma pazienza...
La faccenda delle nuove politiche Ministeriali pro-Babbane me le sono inventate io, non penso che siano avvenute davvero XD
Ron
Weasley ed Harry Potter
guardarono le rispettive ragazze come se avessero appena annunciato che
si
erano scoperte lesbiche e che volevano andare a vivere insieme.
«Come
avete detto, prego?» chiese Harry, incredulo.
«Te
l’ho detto, il Ministero ha deciso che il modo migliore per
evitare che strane
idee anti-Babbane si sviluppino nuovamente in futuro sia imparare a
conoscere
meglio le loro abitudini» spiegò Hermione.
«E
quindi voi avete proposto di organizzare una festa di Halloween in
maschera,
come fanno i Babbani» completò Harry, per essere
sicuro di aver capito bene.
«Esatto!»
intervenne Ginny, entusiasta. «Non vi pare un’idea
assolutamente geniale?»
Harry
si scambiò un’occhiata perplessa con Ron, che non
aveva ancora detto una
parola. «È un’idea stupida»
disse infine quest’ultimo. «Credi che gente tipo
Malfoy accetterà mai di venire?»
«Malfoy
deve venire» tagliò corto Ginny. «Il
Ministero lo ha obbligato a imparare qualsiasi cosa riguardante i
Babbani, per
evitare che quello che ha detto o fatto in passato si ripeta».
«Me
lo ricordo» borbottò Hermione, contrariata.
«Sono stata io che ho dovuto
spiegargli che cos’è un telefono. Mi sto ancora
chiedendo se il Ministero
volesse punire me, invece che lui».
«Questo
non toglie che sarà obbligato a venire,
però» concluse Ginny.
«Certo,
e se siamo fortunati si vestirà normalmente e si
attaccherà addosso un
foglietto su cui avrà scritto
“Dio”» sbottò Harry,
sarcastico.
«Oppure
non farà neanche la fatica di scrivere sul foglietto e
dirà di essersi vestito
da mago» aggiunse Ron.
«Già,
a questo non avete pensato, vero?» chiese Harry. «I
Babbani si vestono da maghi
o fantasmi perché per loro sono creature di fantasia, ma noi
da cosa ci
dovremmo travestire? Da Babbani?»
Le
due ragazze, assolutamente sconcertate da quell’affermazione,
rimasero in
silenzio per dieci minuti buoni, riflettendo. All’improvviso,
gli occhi di
Ginny si illuminarono pericolosamente.
«Potremmo
fare una gara per premiare il costume più spaventoso, come
fanno i Babbani!»
esclamò. «Ma nel nostro caso sarà molto
più difficile, perché non bastano i
fantasmi a spaventare un mago!»
«Con
tutto quello che abbiamo passato, sarà impossibile trovare
qualcosa che ci
spaventi» borbottò Ron. «Sembreremo solo
molto ridicoli».
«Oh,
non so», disse Hermione, guardandolo con un ghigno.
«Io per esempio potrei
mettermi un sacco di ragni finti addosso, e mettermi in testa un enorme
cappello a forma di ragno, e poi…»
«D’accordo,
hai vinto!» disse Ron, guardandola spaventato. «Non
ti travestirai davvero da
ragno, vero?» aggiunse, impallidendo.
«Non
so, devo ancora pensarci», concluse Hermione, sadica,
tornando a concentrarsi
sul pranzo. «Certo, potrei essere più buona se voi
ci aiutaste ad organizzare
la festa» aggiunse poi, con un sorrisetto.
Harry
e Ron sospirarono, impotenti. Perché riusciva sempre a
vincere lei? Li aveva
trascinati nel CREPA, li aveva obbligati a seguire i suoi stupidi
programmi di
ripasso nel corso degli anni, e ora dovevano anche prestarsi a
organizzare una
maledetta festa di Halloween.
«D’accordo,
hai vinto», borbottò infine Ron. «Ti
aiuteremo».
«E
cercherete di trovare un travestimento decente, vero?»
aggiunse Hermione,
guardandoli minacciosa.
«Certo»,
la rassicurò Ron. «Il più spaventoso
che riusciremo a trovare».
Hermione
squadrò Ron dalla testa ai piedi, poi gli lanciò
un’occhiataccia, così simile a
quelle della professoressa McGrannitt che il ragazzo si
aspettò quasi di
sentirla togliere dieci punti a Grifondoro.
«Seriamente?»
chiese infine lei, furiosa. «È questo il costume
più spaventoso che sei
riuscito a trovare?»
«Mi
dispiace!» si difese Ron. «Ero così
impegnato ad organizzare la festa, e poi
c’è il corso di addestramento per Auror, e
poi…»
«E
poi in un mese non sei riuscito a trovare una schifosissima
mezz’ora per andare
a cercare un costume decente?» completò Hermione.
«Beh,
ok, mi ero dimenticato» ammise Ron. «Mi sono
ricordato solo ieri del costume, e
allora sono andato in tutti i negozi Babbani di travestimenti che sono
riuscito
a trovare, e c’era solo questo! Comunque riflette lo spirito
della festa, no?
L’ho preso in un negozio Babbano!»
«Sei
vestito da pinguino!» sbottò Hermione, rinunciando
ad ogni tentativo di
mantenere la calma. «Da pinguino!»
ripeté, non riuscendo a trovare altre parole
per esprimere la sua indignazione.
«Scusa»
borbottò Ron, ma prima che Hermione potesse anche solo
pensare di rispondere
qualcosa Harry entrò nel salotto della Tana.
«Allora,
come sto?» chiese, girando su sé stesso. Indossava
dei semplici jeans e camicia
Babbani, e l’unica differenza che si poteva notare erano i
capelli e gli occhi,
che aveva trasfigurato in modo che cambiassero colore: i capelli erano
più
chiari, mentre gli occhi erano di un orrendo color giallo.
«E tu
che cosa saresti?» sospirò Hermione.
«Edward
Cullen! Quello di Twilight, hai presente?» esclamò
Harry. «Dico, ma li avete
letti quei libri? Sono spaventosi!»
«Ecco,
lo vedi?» disse Hermione, rivolgendosi a Ron. «Lui
ha capito lo spirito!»
Harry
decise di intervenire prima che si scatenasse una delle loro solite
infinite
liti. «Ginny dov’è?»
«Ancora
in camera sua» rispose Ron. «Ha detto che doveva
rifinire gli ultimi dettagli…»
Prima
che riuscisse a finire la frase Ginny apparve sulla soglia, e tutti e
tre
indietreggiarono di parecchi passi, spaventati: indossava un orribile
tailleur,
estremamente brutto, estremamente antiquato ed estremamente rosa.
«E tu
da che cosa ti saresti vestita?» chiese Ron, con gli occhi
fuori dalle orbite.
«Da
professoressa Umbidge» disse Ginny, orgogliosa.
«Vedrete, ho la vittoria in
pugno».