Come ogni mattina, le labbra di Lucius mi diedero il buongiorno. Ci volle un po’ più del solito per riprendere conoscenza del tutto. Rimasi rannicchiata tra le braccia di mio marito, beandomi di quelle coccole mattutine. “Buongiorno mia regina. Dormito bene?” mi chiese baciandomi i capelli. Annuii ancora con gli occhi chiusi. “ su dormigliona alzati che se no arriviamo tardi a colazione e sai come sono i miei zii quando si tratta di orari” disse sorridendo. Aprii piano gli occhi facendoli abbituare alla luce. Le nuvole era quasi del tutto sparite, lasciando spazio ad un sole opaco e freddo. Mi stiracchiai, mentre Lucius si alzò dal letto, era ancora nudo e a stento trantenni un commento poco garbato. Sorrisi maliziosa , ricordando che ero nuda anche io e che avevamo entrambi bisogno di una doccia. Quando mi alzai però, la testa inziò a girarmi forte. “che capogiro !” dissi chiudendo di botto gli occhi e tenendomi la testa. “ ti senti bene? Sei … pallida.” Disse prima di rendersi conto che eravamo pallidi di natura, e ridacchiò . “ si solo un capigiro. A proprosito di cose che girano… Mio re non è bene girare nudi per camera con una regina alquanto propensa a pensieri poco puri. Potrei cercare di sedurti e non usciremmo più da questa camera… nemmeno per cena” dissi maliziosa alzandomi da letto e appiccicandomi alla sua schiena. “Antanasia abbiamo degi impegni che non possiamo saltare.” Disse lui staccandomi da se. “ che palle! Quand’è che ci facciamo una vacanza solo noi due? “ dissi improvvisamente incazzata co Lucius. “smettila con questi capricci, sai che abbiamo dei compiti.” Mi disse serio. Poi si sciolse, mi baciò la fronte “ti prometto che il mese prossimo ce ne andiamo un paio di settimane dove vuoi tu. Ok?” mi chiese dolce. “va bene. Però decido io!” dico baciandolo e chiudendomi in bagno.
Dopo la colazione con i parenti di Lucius, ci dedicammo ognuno alle proprie faccende. Avevo tante cose da fare. Prima di tutto , indossato un abito formale degno di una reale, mi recai con il mio autista alla residenza della mia famiglia, quella dei Dragomir. Ormai con l’ascesa al potere mio e di Lucius, avevano richiuso il castello ai turisti, con gran sollievo di tutti. Le finanze erano decisamente migliorate e grazie a questo incremento, infatti, eravamo riusciti a ristrutturate tutto il castello. Io e zio Dorin supervisionavamo i lavori da ormai mesi, così che nessun ricordo dei miei genitori venisse rubato o deturpato. “Buongiorno Zio.” Dissi cordiale. “ Buongiorno Antanasia” disse inchinandosi appena. “hanno finito l’ala est? “ chiesi . “ allora” iniziò zio schiarendosi la voce. “ tutti gli alloggi sono stati completati, i saloni e i corridoi anche, mancano solo pochi ritocchi e abbiamo decisamente finito i lavori a palazzo.” Disse con una punta di commozione nella voce. Sapevo quanto fosse importante per mio zio, rivedere la dimora dei Dragomir risplendere di tutta la sua antica bellezza. “ah, nipote mia , abbiamo una sorpresa per te.” Mi disse improvvisamente mio zio sprizzando gioia da tutti i pori. “davvero? Wow … di cosa si tratta?” chiesi eccitata , amavo le sorprese. “seguimi. I nostri parenti ci aspettano.” Disse facendomi strada lungo il corridoio principale. Entrammo nel salone grande, la stanza era di una bellezza stupefacente, i miei parenti erano tutti seduti intorno al grande tavolo da pranzo. Sul grande camino era appeso quello che sembrava un quadro , coperto da un telo bianco. “ salve a tutti” salutai cordiale. Tutti mi fecero un cenno, sembravano su di giri. Avevano un sorriso stampato in viso. Zio Dorin si avvicinò al camino e prese un lembo del telo. “ Antanasia , questo è un regalo da parte di tutti noi, per ringraziarti di ciò che hai fatto, che fai e che farai. Per averci donato la pace, per averci ristrutturato casa e per averci riempito di gioia con il tuo matrimonio.” Mi disse mio zio. Tirò via il telo. Il dipinto era bellissimo, ritraeva una donna stupenda e regale , identica a me , con una neonata dal viso dolce e le gote rosa. Al loro fianco , c’era un uomo altrettanto bello e maestoso. Mi avvicinai piano al camino. Gli occhi spalancati e le lacrime che scorrevano sul mio viso come fiumi in piena. I miei genitori sul dipinto mi sorridevano. “questo dipinto ritrae i tuoi genitori e te, pochi mesi dopo la tua nascita. Abbiamo deciso di metterlo qui, per ricordarci quanto siate stati importanti per la nostra stirpe.” Disse zio, osservandolo anche lui commosso. Mi asciugai gli occhi e mi girai verso gli altri familiari “vi ringrazio,non sapete quanto conti questo gesto per me. “ dissi. Abbracciai mio zio e ringrazia ogni singolo parente. “Colgo anche l’occasione per annunciarvi che daremo una grandissima festa per la rinascita di palazzo Dragomir“ dissi felicissima . Passammo l’intera giornata a programmare tutto nei minimi dettagli. Zio Dorin mi disse che si sarebbe occupato lui stesso della musica, voleva ingaggiare la migliore orchestra di tutta la nazione. Io preparai il menù della cena insieme ai cuochi. Alcune delle mie zie , mi aiutarono nella scelta della carta per gli inviti e dopo un paio di ore optammo per delle semplici cartoline bianche scritte a mano. Mi accorsi di essere in ritardo , quando il pendolo enorme rintoccò le sette di sera. Salutai cordialmente tutti e corsi alla macchina che mi aspettava. Arrivati a casa, il mio autista mi aprì la portiera e mentre scendevo, un capogiro fortissimo, molto di più rispetto a quello di questa mattina, mi fece perdere l’equilibrio . L’uomo ,fortunatamente, mi afferrò subito. “Si sente bene? Ce la fa a stare in piedi?” mi chiese preoccupato. Un forte senso di nausea mi prese all’improvviso, dovetti trattenermi dal vomitare sul povero autista. Mi sedetti di nuovo sui sediolini, respirai profondamente. “ ok mi sento bene” dissi. Mi alzai con cautela. Ma era come se fossi sempre stata bene, ogni segno di nausea o giramento di testa era come dissolto. Salutai l’uomo ed entrai nel castello. La cena era inziata, ed io ero in tremendo ritardo. Arrivai nella sala da pranzo e mi scusai con tutti, beccandomi un sacco di occhiatacce. Davanti a me avevo Lucius, mi era mancato proprio tanto, sorrisi , ma lui mi scocco un’occhiata gelida. Mi intristii, era arrabbiato con me . Abbassai lo sguardo e mangiai silenziosamente. Avevo davvero tanta fame quella sera. Divorai due piatti di ogni pietanza. Lucius mi guardava curioso e ancora irritato per il mio ritardo, sentivo il suo sguardo addosso, ma cercai di ignorarlo. Finito di cenare, mi toccò ascoltare i discorsi degli anziani che in realtà non mi interessavano per niente. Annoiata e stanchissima mi alzai da tavola “ ho una forte emicrania, con permesso” dissi e dando la buona notte a tutti sgattaiolai via dalla sala. Avevo davvero un gran sonno e in più avevo bisogno di un bagno super rilassante. Arrivata in camera, mi diressi in bagno, la grande vasca di marmo e ceramica era posta al centro della stanza, aprii la fontana e regolai la temperatura. Nel mentre aspettavo che si riempisse, cercai la mia maglia preferita, quella che Lucius derideva da sempre. Poi un flash mi attraversò la mente, la notte prima Lucius l’aveva fatta a brandelli nell’impeto della passione. Che tristezza, aveva accompagnato i migliori anni della mia vita. Sbuffai e recuperai un pantaloncino e una canotta. Entrai in bagno, l’odore di lavanda e rose mi colpì in pieno. Mi spogliai velocemente e mi immersi fino al mento. Sentivo ogni muscolo rilassarsi pian piano. Sospirai beata. Chiusi gli occhi e mi immersi tutta. Il silenzio era proprio un toccasana per i miei nervi a pezzi. Riemersi e mi misi a sedere cercando la mia spugna morbida. “chissà dove cavolo sarà…” dissi “ cerchi questa?” la voce di Lucius mi fece sobbalzare. Me lo ritrovai alle mie spalle con la spugna tra le mani. Non era più arrabbiato, aveva un sorrisino malizioso. “ ti lavo la schiena?” chiese, sapendo già la risposta. Si spogliò anche lui e si sedette dietro di me. Mi appoggiai al suo petto con la schiena e mi rilassai totalmente. “ scusa per prima, ma stavamo organizzando una festa di inaugurazione del palazzo “ dissi quasi pigolando. “non preoccuparti.” Mi disse iniziando a massaggiarmi le spalle. Mi baciò una guancia “ cosa hai fatto oggi? “ chiesi lasciandomi coccolare. “ niente di che solite cose.” Disse con un alzatina di spalle. “mi sei mancata sai?” mi sussurrò all’orecchio. “ mhm… anche tu” dissi piano, ero davvero stanca e tutto quel relax mi stavano facendo addormentare. “ sai che mio zio mi ha detto che la villa a Vienna è letteralmente libera il mese prossimo?potremmo andare lì” mi disse entusiasta baciandomi il collo . “ si…potremmo” dissi quasi in un sussurro. Mi addormentai. “amore…” mi chiamò Lucius, ma non davo segni di vita. Ero crollata . Sorrise tra se e prendendomi in braccio si alzò e mi portò in camera da letto. Mi asciugò e mi mise sotto le coperte. “buona notte angelo mio.” Mi sussurrò a fior di labbra per poi seguirmi tra le braccia di Morfeo