Fanfic su artisti musicali > Beatles
Ricorda la storia  |      
Autore: glenn    27/11/2011    4 recensioni
Paul McCartney. 26 Novembre 2011, Unipol Arena, Casalecchio di Reno,Bologna. Una serata, un sogno che si avvera, una piccola grande speranza per il futuro. Perché la mia vita non sarà più la stessa.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Inizia a fare freddo fuori. Qualcuno ad un certo punto alza un basso in aria, e ci lascia ammirarlo e fotografarlo. Un basso Hofner. Non so chi sia, ma mentalmente lo ringrazio, perché è qualche fila dietro di me e mi permette così di voltarmi e vedere il cielo farsi arancio. Sento un brivido lungo la schiena, ma è un brivido che mi riscalda. Sorrido. Non sembra esserci molta fila davanti a me. Quando sono arrivata questo pomeriggio, alle 2 e mezza, era più caldo.

Qualcuno si è voltato a guardarmi. Ero sola. Ad accompagnarmi, soltanto un sorriso e qualcosa che non so spiegarmi. Amore, passione, emozione? Forse, non so. Qualsiasi cosa sia, in quel momento mi dà la forza di non vergognarmi. Tra poco lo vedrò, e questo è tutto quello che conta.

La gente inizia a spingere, e finisco addosso a tre ragazze. Mi scuso, e loro mi tranquillizzano. Vedono che sono sola, e mi propongono di unirmi a loro. Scopro che hanno fatto un lungo viaggio per venire qui. D'altronde, cosa non si fa per Lui? Lo facevano cinquant'anni fa, e nulla sembra essere cambiato. Tanti hanno addosso le maglie di quel gruppo che ha cambiato un po' tutti dentro. E mi dispiace davvero per chi non prova niente di tutto questo. Perché io quest'estate ho pianto due notti per non essere potuta andare a Roma o a Milano. Come si fa a non amarli, mi chiedo?
 
Comunque, riusciamo finalmente ad entrare, e la gioia è grande quando scopriamo che non c'era effettivamente molta gente davanti a noi. Siamo praticamente davanti. Alle 6 arriva anche una mia amica a cui avevo regalato il biglietto. Altre mie amiche che conosco da anni si sono rifiutate di venire. Lei adora andare a ballare in discoteca, e questo sarebbe stato il suo primo concerto. Non solo è riuscita a superare le centinaia di persone davanti a lei per raggiungermi, ma alla fine era quasi più esaltata di me. E la conosco solo da settembre. Quando sono appparse alcune foto di Liverpool sugli schermi  ai lati del palco, ha esclamato: “ Dobbiamo andarci prima o poi!” Questo è l'effetto che fai, Paul. Sono state tre ore fantastiche, ma mi rammarico soltanto di una cosa. Non ho pianto. Non ce l'ho fatta, ma in compenso non ho quasi più voce. E ho odiato profondamente tutti i venditori di panini e piadine piazzatisi lì davanti. Ok, c'è crisi. Ok, volete far soldi. Ok, ve ne potrà anche fregare niente di Paul e della Sua voce, ma, per la miseria! Un po' di rispetto, cavolo. Vendere panini e piadine alla salsiccia e al prosciutto proprio lì davanti. Non l'ho sopportato, anche se non sono vegetariana, penso che un po' di rispetto per queste cose ci vorrebbe. Ma tant'è.
 
A questo punto, non so perché sto scrivendo questa cosa e la stia per pubblicare, forse era meglio scriverla su carta e iniziarla con “Caro Diaro”.  Penso di farlo esclusivamente perché non riesco a tenermi tutto dentro, e devo ancora riprendermi, quindi tra qualche giorno l'emozione sarà già attenuata e non potrò esprimere tutto allo stesso modo. Lo faccio anche perché voglio ringraziare le ragazze che sono state con me e hanno reso la serata ancora più speciale di quanto non lo sarebbe stata in ogni caso.
 
Anche se non le rivedrò mai più, mi sono sentita più legata a loro ieri sera di quanto non mi sia mai sentita con altre amiche che conosco da anni. Perché chi condivide con te un momento simile con la stessa carica emotiva non può che risultarti speciale. Quindi, ovunque siate adesso, grazie ragazze. E grazie anche alla mia nuova compagna di classe. Sono proprio felice di averla convertita almeno un po'. E sono felice che sia venuta, nonostante le abbia regalato il biglietto, solo ed esclusivamente per non lasciarmi sola. E ringrazio anche la mia digitale, che dopo “Hey Jude” si è completamente fusa, ma che ha fatto un ottimo lavoro. Oddio, sto ringraziando una macchinetta che fa le foto e i video. Ve l'avevo detto che devo ancora riprendermi. Dedico questo piccolo ed insignificante sfogo anche a tutte quelle che non sono potute andare a vederLo e che non riusciranno ad andare nemmeno stasera a Milano. Ragazze, a noi ha assicurato “ See you the next time!” 
 
Quindi, sperate. Speriamo, perché ci tornerò anche io, costi quel che costi. Non posso ancora crederci che sia successo, e per di più a due passi da casa. E pensare che poche sere prima del 10 ottobre, quando è uscita la notizia delle due tappe italiane, ho passato la nottata insonne a scrivere sul mio diario – quaderno di sfogo “ Vieni in Italia, come to Italy!” E che dire di quest'estate, quando in vacanza in Croazia ho trovato 10 kune per terra e mia mamma mi ha detto: “Esprimi un desiderio, dicono che porti fortuna”? La prima cosa che mi è venuta in mente è stata : “ Beh, visto che già mi sono persa il concerto di Ringo, vorrei almeno vedere Paul McCartney, prima o poi.” Non ho mai creduto a queste sciocchezze a dir la verità, e magari sarebbe successo comunque. Però  io quella moneta ce l'ho ancora.
 
A volte ho l'impressione che John e George se la ridano da lassù a vederci andare giù di testa così. Anche se ad un certo punto non l'hanno più sopportato. Ma a lui, in fondo, è sempre piaciuto. È fatto così. C'era qualcuno che agitava un cartellone con su scritto: “Paul is f*****g alive!” Tié, cari piddiani adorati. Se quello di ieri sera non era lui, io sono la regina Elisabetta. Ma per favore. Paul è fottutamente vivo e vegeto, in tutti i sensi. E ogni mattina d'ora in poi, quando passerò come sempre davanti a quell'hotel in centro, dove lui ha dormito, per andare a scuola, sarà diverso, perché non potrò fare a meno di sorridere. Ancora e ancora, ogni volta come se fossi ancora lì, davanti a quell'uomo che, in fondo, non è mai invecchiato veramente. Un uomo che canta e suona nonostante abbia già milioni in banca e che potrebbe quindi passare il resto della sua vita a godersela in qualche isola tropicale, anche se è già conosciuto e amato in tutto il mondo.

Un uomo che canta e suona come se avesse ancora tutta la vita davanti, e accanto a sé quegli amici che sono cresciuti con lui e come lui, su un piccolo palco in una vecchia e sporca taverna di Amburgo.
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: glenn