Rabbia. Rabbia. Fottutissima rabbia. Solo questo.
Non riesci a sentire nient’altro in questo momento.
Non senti la pioggia che batte il tuo corpo da ore.
Non senti questo freddo glaciale, che tenta di strapparti via la pelle.
Non senti il peso di 5 notti insonni.
Ne dei 500 km di viaggio per arrivare fin qui.
È svanito tutto, è andato tutto via. Puf. Sparito.
Cammini, svogliato, lungo il bordo della strada.
Hai una vita nuova, la tua splendida Impala completamente rimessa a nuovo, una casa e una famiglia che ti aspetta.
Ma non è la stessa cosa.
-cosa ti prende Dean?- ti chiedi, dandoti dello stupido – non è tutto quello che hai sempre sognato?- alzi la voce, come per squarciare il cielo.
Niente demoni. Niente mostri.
Né angeli. Né Dio.
Né Lilith. Né Lucifero.
Niente, ora è tutto perfettamente come sarebbe dovuto essere fin dall’inizio … o no Dean?
Ma non è la stessa cosa.
Non ti accorgi nemmeno del sangue che sgorga dalle tue nocche mentre te la prendi con un povero albero.
Vedi la corteccia, fragile, che si frantuma sotto la violenza e la rabbia cieca dei tuoi pugni.
Urli, urli con tutto il fiato che hai in gola.
Non capisci perché stare così bene, avere una vita così bella, al tempo stesso ti faccia stare così male. Ed è questo che ti fa incazzare, vero Dean?
Sei ossessionato.
Ormai tutti sanno dei tuoi incubi, sanno che ogni notte rivedi quegli occhi cos’ speciali per te.
Sanno che vedi tutto il dolore nascosto dentro di essi, perché è lo stesso che hai provato tu quand’eri all’inferno.
Dovresti ringraziarlo invece di odiarlo.
Si è sacrificato. Ha sventato l’apocalisse.
E tu, Dean? Cos’hai fatto tu per essere ringraziato?
Ti siedi su di una staccionata che cade a pezzi.
Ti siedi e ricordi.
Ricordi che è proprio qui che anni fa hai rivelato a Sam cosa sarebbe diventato.
È qui che gli hai promesso che l’avresti protetto.
Vorresti restare ma senti la testa che ti scoppia.
Risali in macchina.
Guardi il sedile vuoto al tuo fianco.
sospiri : non è davvero più lo steso senza Sam.
Schiacci l’acceleratore e riparti, per tornare al luogo che ora chiami casa.
E intanto una lacrima scende rapida e silenziosa lungo la guancia e il collo, raggiungendo quel ciondolo che ti fa sentire Sammy così vicino.