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Autore: ElaJ__    27/11/2011    7 recensioni
Quando Amy aprì la porta sbiancò letteralmente. A bussare non era Cream.
Era Sonic.
Quella che aveva davanti era una visione che non aveva nemmeno osato immaginare nei suoi sogni più fantasiosi (e meravigliosi).
Sonic le stava davanti con un mazzo di rose. Rose color lavanda.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Amy Rose, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Col senno di poi, Amy pensò che avrebbe dovuto chiedere a Tails di accompagnarla. Oppure decidere di andare a casa di Cream, che era nella direzione opposta, ma molto più vicina.
-Tutta colpa..tua...- farfugliò. Cominciava a vederci doppio, eppure non era così lontana da casa..
“Cavolo non posso crollare ora, devo fare un po' di strada... solo un altro po'...”
La colse all'improvviso un capogiro. Si appoggiò a un albero lì accanto e cercò di respirare profondamente. Sentiva che aveva fatto una cosa stupida ad incamminarsi da sola, ma Sonic l'aveva veramente fatta arrabbiare, ed aveva reagito d'impulso come una stupida.
Sonic, che nel frattempo si era rifugiato sul tetto di casa sua, non vide Amy che se ne andava per gli affari suoi. Era troppo impegnato a contemplare il cielo, lui. E a cercare di tranquillizzarsi, anche! Ma insomma.. non si riconosceva, non era da lui reagire a quel modo!
La verità era che non appena c'era Amy in mezzo si agitava. Era diviso dalla voglia di farle piacere e allo stesso tempo di evitare di illuderla troppo. E poi dopo aver trovato quel braccialetto...chissà cosa avrà pensato! D'altronde l'aveva visto lui stesso dormire abbracciata con quel ninnolo. Accidenti, in quei giorni aveva avuto una sorpresa dopo l'altra.
E dire che lui le aveva anche preso quelle vecchie foto dal cassetto...
Oh merda....
Il bracciale...lo aveva messo nel cassetto!!
Si diede una pacca sulla fronte. Si era comportato veramente da stupido. L'aveva accusata prima ancora di sentire una spiegazione. E che si era sentito così vulnerabile...
Doveva chiederle scusa. Di nuovo! Sospirò e si calò sul davanzale della finestra, ma trovò la stanza vuota.
-Amy asc...Amy?-
Osservò ogni angolo della stanza, ma di lei non ce n'era nemmeno l'ombra. Forse era andata a sfogarsi con Tails. O, peggio, di nuovo con i pezzi del Tornado X!
-Tails!!!- urlò scendendo fino in cucina.
-Si?-
-Dov'è Amy?
-E' tornata a casa, no?- domandò perplessa la volpe.
-Come sarebbe a dire “a casa???-
-Non ne sapevi niente?-
-No...-
Tails respirò profondamente. Un giorno di quelli avrebbe dovuto dare una bella lavata di capo al suo migliore amico.
-Avete litigato di nuovo, non è vero?- chiese incrociando le braccia, e scrutandolo attentamente.
-Ehm..ecco...-
Tails sbuffò. Si: proprio una bella lavata di capo.
-Dicevo io che mi era sembrata strana. Non ha nemmeno voluto che la accompagnassi.-
-Cosa? Vuoi dire che sta andando a casa da sola????-
-Beh...si.-
-AAAAH! Perché deve farmi sempre preoccupare?- domandò un attimo prima di partire a tutta velocità. Sperava solo di non trovarla svenuta in mezzo alla foresta.
La raggiunse nel giro di qualche minuto. La trovò appoggiata a un albero. Fortunatamente non era svenuta lungo il tragitto, ma a giudicare dalle condizioni in cui era, ci era mancato veramente poco. La prese in braccio, cogliendola di sorpresa. Lei si limitò a guardarlo. Non provò nemmeno a ribellarsi, e questo era un chiaro segno di quanto si sentisse debole in quel momento.
Lo guardò semplicemente dritto negli occhi e sussurrò qualcosa che somigliava terribilmente a “baka”.
Sonic si limitò a fare un mezzo sorriso, dirigendosi verso casa della riccia, che era la più vicina. Lo fece più lentamente possibile, giusto per non farle prendere freddo.

Sentiva il corpo bollente di Amy contro il suo.

Arrivato a casa la posò sul letto, e stette per un po' vicino a lei. Quando vide che sembrava dormire serenamente decise di riposarsi anche lui, e pensò che il divano era un posto perfetto.

..Si distese e cominciò a riflettere sugli avvenimenti degli ultimi giorni, soprattutto su quegli strani incubi che non lo convincevano affatto. Certo, poteva anche essere dovuto alla febbre, però c'era qualcosa che non lo convinceva...
A interrompere le sue elucubrazioni fu un rumore di una porta che si apriva e si chiudeva. Si voltò giusto in tempo per vedere Amy in piedi, a pochi passi da lui, con le lacrime agli occhi e una coperta stretta in mano.
Sonic venne colpito da un moto di tenerezza: sembrava proprio una bambina.
-Amy...?-
-Posso.. posso dormire con te?- domandò piano Amy
-Cosa?-
-Ho gli incubi...- sussurrò tra i singhiozzi.
Sì. Sembrava decisamente una bambina piccola e indifesa.
-M-ma il divano è stretto- protestò debolmente Sonic.
-Per favore..- lo pregò lei
-Va bene- si arrese lui. Non avrebbe resistito un minuto di più a quella vista.
Amy si avvicinò piano e si accoccolò sul divano insieme a lui. Si stava parecchio stretti, ma lei sembrava più preoccupata per altro.
Si appoggiò al suo petto e continuò a singhiozzare in silenzio.
-Amy che cosa ti succede?- domandò Sonic tentando di darsi una calmata. Il cuore aveva ricominciato a battere più velocemente del dovuto.
-Ho paura.- rispose la riccia.
-Paura? E di cosa?-
-Di perderti.-
-Amy ti ho già detto una volta che non succederà. Te l'ho promesso.-
-Ti arrabbi sempre con me. Non mi sopporti.-
-...mi spiace per quello che è successo. Stavo per scusarmi, ma tu te n'eri già andata.-
Silenzio.
-E comunque non è vero che non ti sopporto.- aggiunse Sonic.
-Ah si?- Amy finalmente sollevò la testa e lo guardò dritto negli occhi, avvicinandosi a lui.
Sonic notò che aveva le guance piuttosto rosse e gli occhi molto lucidi. Non sapeva se per il pianto o per la febbre. Forse per entrambi.

In realtà aveva anche l'aria piuttosto strana. Non sembrava nemmeno in lei. Non era per niente lucida, insomma.

-Allora dimmi la verità...cosa provi tu per me?- domandò Amy, sempre più vicina alla faccia di Sonic. Era in preda alla febbre. Il riccio blu capì che in quel momento Amy era senza freni, e considerando che si trovava praticamente sopra di lui, di certo non era una situazione facile.
Non appena realizzò ciò, Sonic si sentì avvampare.
Amy inclinò la testa. -Allora?-
-...ehm...Amy... non è il momento adatto per parlarne.- Disse Sonic deglutendo. Il cuore aveva ricominciato a battere molto velocemente, e Sonic si maledisse mentalmente per la sua mancanza di controllo.
-Ah si?- domandò lei. Ormai i loro visi distavano piuttosto poco.
Sonic cercò di farsi un po' più indietro, ma era su un divano, e sui divani non c'è molto spazio.
Amy prese tra le mani la testa di Sonic, e si avvicinò piano piano, fino a posare finalmente le labbra sulle sue.
Fu un bacio veloce, casto, ma Sonic era letteralmente paralizzato. Non riusciva a muovere nemmeno un muscolo.

-Ti amo, Sonic the Hedgehog...- sussurrò la riccia prima di ri-accucciarsi su Sonic, che stava lì, con gli occhi spalancati, incapace di proferire parola o fare un qualsiasi gesto. L'unica cosa che gli si era sbloccata era il cervello, anche se era praticamente in tilt.

Insomma, era al corrente di piacere a Amy, ma la riccia, eccetto qualche abbraccio e qualche attacco di gelosia, non si era mai spinta fin là. Mai.

E lui! Proprio lui che non aveva neanche provato a respingerla, nemmeno per un nano secondo.! Sarebbe bastato prenderla per le spalle e trattenerla, o anche solo allungare un mano e bloccarla, come faceva di solito quando Amy si lasciava andare un po' troppo.

Invece niente. Nessuna reazione.

Si era lasciato trasportare dagli eventi, aveva lasciato che lei lo baciasse, lasciato che le labbra morbide e calde di lei si posassero sulle sue.
Si voltò verso la finestra, e intravede il suo riflesso paonazzo.

Si guardò le mani, e vide che tremavano.
Dio, non aveva una tale scarica di adrenalina in corpo dall'ultima volta che aveva usato il potere degli Smeraldi del Caos e si era trasformato in Super Sonic.

A un tratto si sentì stringere, e guardando in basso vide che Amy si era riaddormentata. Come se quello che era successo era una faccenda di poco conto, una cosa che sarebbe capitata a chiunque.

Perchè diamine non era stato in grado di respingerla?
“Forse...” cominciò a dire una vocina nella sua testa “forse in realtà ti è piaciuto, forse volevi che lei lo facesse.”
-Piacermi?- domandò Sonic ad alta voce. Già, piacergli?

Beh, doveva ammettere che non era stata un'esperienza orribile. Anzi non gli era dispiaciuta per niente. Ma questo non voleva dire che era innamorato di Amy, giusto?
Si, un po', doveva ammetterlo, gli piaceva. Ma il suo vero amore era la corsa, la libertà, e non avrebbe rinunciato al suo grande amore per una cottarella.

Se avesse dato ascolto al suo lato romantico, quello che da anni tentava di respingere con tutte le sue forze, avrebbe rinunciato alla possibilità di condurre una vita come la sua, sempre di corsa. Stare con Amy avrebbe di certo significato questo.
Tuttavia, c'erano delle volte in cui questo suo lato riaffiorava, così, senza neanche avvisare.
Quando aveva ricevuto il braccialetto da Amy, non aveva resistito all'impulso di conservarlo.

Quando era riuscito a tornare a Mobius era Amy la prima persona da cui era andato. Era a lei che aveva regalato quella rosa color lavanda.

Lo stesso “planet egg” che li aveva salvati non appena si erano sfiorate le loro mani era la dimostrazione che qualcosa di fondo c'era.

Ma la sua libertà era più importante, e non appena si fosse svegliata, avrebbe messo in chiaro la situazione con Amy. Le avrebbe concesso il suo appuntamento, ma le cose non sarebbero cambiate ugualmente.

Guardò nuovamente verso la riccia, che finalmente si era abbandonata a un sonno sereno.

Al vederla così, non poté non scappargli un sorriso. Le accarezzò la testa e si distese, aspettando il suo risveglio, sonnecchiando insieme a lei sul divano.

Qualche ora dopo Amy si svegliò, si stiracchiò e si mise seduta.

Aveva ancora mal di testa, il che poteva voler dire che la febbre non si decideva ad andare via.

Fece per alzarsi, quando notò che non era nel suo letto ma sul suo divano, e che non era sola.

-SONIC! CHE CI FAI QUI!?!?!?- non riuscì a fare ameno di urlare, svegliando il riccio.
-Amy....- Sonic aprì gli occhi parecchio assonnato e cominciò a grattarsi la testa, sbadigliando.
La riccia intanto era schizzata fuori dal letto, molto rossa in viso.
Quando finalmente Sonic riuscì ad aprire completamente gli occhi gli ritornò alla mente tutto quello che era successo qualche ora prima.
Proprio tutto.
Vedendo il riccio arrossire improvvisamente, Amy gli chiese di nuovo -Sonic, c-che ci facevo io sul divano...con te?- aggiunse con un filo di voce.
-In che senso? Non ricordi che è successo?- domandò Sonic spalancando gli occhi.
Amy scosse la testa.. -ricordo solo... che mi hai portato a casa ieri sera, dopo avermi trovato qui vicino. Poi nulla. E' successo qualcosa? -
-Beh... Ehm...-



Ok, ok... non linciatemi. Vi rovino una splendida scena così?
Si. E il motivo c'è xD ma non posso dirvi nulla.
Vi prego non odiatemi! ç.ç

   
 
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