-Ah! Come sono contento!- esclamò un soddisfatto Goku, dopo un allenamento di tre ore con il figlioletto. 
Avevano dato il massimo anche quel  giorno. Beh, dopotutto era molto tempo che non si allenavano più insieme, dato che Chichi insisteva sul fatto che Gohan dovesse studiare e non perdere tempo a giocare al teppista.
La mora lo aveva sempre ripetuto al marito: -Gohan deve diventare un medico, Goku! Come farà se viene continuamente interrotto?- 
Certo, in quei momenti, Chichi era proprio un'insopportabile rompiscatole, definita spesso e volentiri da Piccolo, ma la donna sapeva essere dolce e consigliera, come un'amica del cuore. Teneva molto alla loro felicità e riusciva a dimostrarlo con il suo sorriso. Quel sorriso che aveva conquistato il cuore di Son Goku. Quel sorriso materno che rassicurava tutte le preoccupazioni e i dubbi del piccolo Gohan, il quale cresceva seneramente, grazie all'affetto di entrambi i genitori e del suo mentore.
I due Son erano ormai sulla porta di casa quando, immprovvisamente, percepirono l'aura di Chichi azzerarsi completamente. Spalancarono la porta e varcarono la soglia, colti da un'angoscia inspegabile, confermata da uno spettacolo terrificante. 
Appena entrati in casa, padre e figlio restarono increduli davanti alla scena che si prostrava davanti ai loro occhi. Incapaci di proferire parola ed uno sgradevole odore metallico che invadeva le loro narici, videro un mare di sangue rosso sparso su tutta la stanza. A terra, un corpo supino ed esamine era immerso in una pozza scarlatta. Dei lunghi capelli color dell'ebano, tutti sciolti e sparsi intorno al corpo, erano incrostrati di sangue. La pelle diafana di Chichi era stata tagliata più superficialmente alla gola, mentre un'altra ferita più profonda, probabilmente la causa del decesso, era disegnata sul vente, incisa violentemente.
Da una sinistra lama cadevano gocce scarlatte, ma man mano che le pupille nere di Gohan proseguivano per sapere chi fosse il killer, si rimpicciolirono sempre di più nel vedere una mano guerriera, smeraldina ed enorme serrava tremante l'arma del delitto.
-Piccolo....-sussurrò il ragazzino con enormi lacrimoni agli occhi. Lacrime di amara delusione nei confronti del suo più grande amico e maestro. Lacrime di odio e accusatrici per quel traditore e assassino. La rabbia iniziò a salire nel cuore di Gohan, mentre incontrava lo sguardo sperduto, spaventato, sorpreso e triste del suo maestro, voltatosi di scatto, appena udito i passi dei suoi amici. 
-Come hai potuto farmi questo, assassino, traditore, EH? COME?- 
-G...Gohan, io...io non ho ucciso tua madre. Ti prego, ascoltami! Era già morta quando sono entrato...Goku, credimi!- Piccolo spostò il suo sguardo da uno all'altro, in cerca di aiuto, ma ottenne solo altro odio e incertezza, soprattutto da parte di Goku.
Egli sapeva dell'odio fra Piccolo e Chichi, ma non avrebbe mai lontanamente immaginato che il suo amico-rivale di sempre si fosse spinto così tanto.
-E' difficile crederti, Piccolo. Mi spiace, ma i fatti dimostrano il contrario.-
Gli occhi di Goku si fecero dispiaciuti, mentre quelli di Piccolo si abbassarono delusi. Sperava che almeno Goku l'avesse difeso e invece...Che stupido! Avrebbe dovuto lasciare l'arma dov'era e chiamarli immediatamente.
-Rinchiudiamolo in una stanza, papà. Imprigioniamo questo Demone. Non voglio più vederlo, per sempre. Mamma aveva ragione, sei un mostro e, come tutti i mostri criminali, sarai dannato per l'eternità. Sappi che per adesso sto provando solo odio nei tuoi confronti. Sì, esatto. TI ODIO!- urlò Gohan, avvicinandosi lentamente e minacciosamente a Piccolo, che aveva alzato di scatto il volto, pallido e incredulo dalle parole appena udite.
No, non ci poteva credere. Gohan non era il tipo di dirgli quelle cose orrende, e poi era suo amico. Era l'unico ad averlo visto come una persona e non come...come un...No, era impossibile! Per sempre, poi? Per sempre non voleva più vederlo? Mai più? Se fosse davvero così, come infatti le iridi neri del suo alievo confermavano, diventate dure, di un ghiaccio impossibile da scalfire, allora Piccolo avrebbe svolto l'ultimo volere di Gohan, senza ribellarsi. Non sarebbe servito perchè Gohan era un SSJ2 e lui non poteva competergli. L'allievo aveva superato di gran lunga il maestro.
Perfino Goku restò pietrificato da quelle parole. Eppure, era certo che a parlare erano il dolore e l'odio di suo figlio. Sapeva che Gohan era sotto uno stato di shock e che la sua mente era altrove. Così, restò a guardare la scena successiva, ovvero, Gohan, con una ginocchiata molto potente al ventre del povero Namecciano, gli fece perdere i sensi. L'unica cosa che potè udire era il tonfo del suo c orpo. Poi, Morfeo lo accolse fra le sue braccia.


Angolo Autrice
O_____________O' Oddio! Ma che cosa mi è saltato in mente?!?! Ok, l'intestinale di due giorni fa mi ha dato alla testa!!!! >____< Ma con quale coraggio ho pubblicato una cosa del genere?! Volevo solamente rafforzare il legame fra Gohan e Piccolo, ma credo di aver esagerato. Per favore, ho bisogno che mi commentiate questa ff, cosicchè sappia se continuare o meno.
Sono ben accette critiche!!!!
Kiss, Shakira96