Ognuno è un angelo a suo modo ...

"che male c'è? Anche io, ogni tanto ... voglio essere chiamata angelo! Ox lo dice sempre a Kim!"

Soul rimase in silenzio di fronte a quella richiesta.

un silenzio che, in realtà, nascondeva sia il suo stupore, che il suo dispiacere.

Perchè mai dovrei chiamare Maka angelo?

Gli vennero alla mente numerose immagini della sua meister.

Maka che urlava,

Maka che gli tirava un Maka-chop tra capo e collo,

Maka che falciava anime urlando "HORAAAAAAAAA" ...

No, non c'era proprio nulla che gli facesse pensare alla sua meister come ad un angelo.

E fu questo a farli cadere entrambi a terra, mentre cercavno, per la prima volta, di volare.


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Arrivò la sera, tiepida e piacevole. Entrambi erano stanchissimi, dopo aver combattuto contro quel folle grigori.

Maka ci mise un attimo ad addormentarsi, cullata dalla brezza leggera che filtrava dalle veneziane semichiuse.

Soul, al contrario, non riuscì a chiudere occhio tutta la notte.

Come posso farla sentire ... un angelo?

Venne l'alba, e lui era ancora sveglio.

Si alzò, e in punta di piedi entrò nella stanza della sua meister.

Maka dormiva, coi capelli sciolti, semiscoperta. Un solitario raggio di sole le colpiva la guancia candida, arrotondata dalla dolce espressione che aveva in viso.

Soul ne rimase impressionato.

uscì dalla sua stanza così com'era entrato, cercò la macchinetta fotografica di  Maka nel soggiorno, e le scattò una foto.


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"Maka ... Maka ... svegliati!"

Soul cercava di svegliare la sua meister nel modo piu delicato possibile.


 Maka aprì di scatto gli occhi, incrociando subito lo sguardo profondo della sua buki .

"Soul ... ma che ..."

La sua buki le stava porgendo un vassoio, sul quale stavano una tazza di latte fumante, dei biscotti e ... una macchinetta fotografica accesa.

Guardò l'immagine che mostrava.

Lei, che dormiva.

"Soul! come ti sei ...!"

Ma prima che potesse protestare ancora, o peggio scagliargli il vassoio addosso, soul le indicò un post it, attaccato sul manico della tazza.

Maka lo staccò e lo lesse, accennando un timido sorriso sotto le guance arrossate dall'imbarazzo.

Ho capito sai? ognuno è un angelo a suo modo ... stamattina comunque, ne ho beccato uno addormentato sul tuo letto.