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Autore: Cheche    28/11/2011    6 recensioni
150 parole bastano per raccontare un sentimento?
Ventuno drabble e ventuno titoli, ognuno con una diversa lettera dell'alfabeto.
#1. Attesa - IkariShipping;
#2. Bosco - PokèShipping;
#3. Coltello - MasakudoShipping;
#4. Dialogo - Silver e Giovanni (no shipping);
#5. Eco - Sandra centric;
#6. Fantasia - ContestShipping;
#7. Giostra - Gold e Silver (no shipping);
#8. Humus - Rocketshipping;
#9. Immagine - FranticShipping;
#10. Luce - ChosenShipping;
#11. Mare - DragonShipping;
#12. Neve - SacredShipping;
#13. Origami - Blue centric (no shipping);
#14. Pantano - MangaQuestShipping;
#15. Quadro - SpecialShipping;
#16. Reminiscenza - Red centric;
#17. Santità - OldRivalShipping;
#18. Torre - PreciousMetalShipping;
#19. Urto - Ash centric;
#20. Vacanza - FerriswheelShipping/ChessShipping;
#21. Zanzara - PalletShipping.
[Raccolta dedicata a tutta la Famiglia!]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
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Attesa
Paul non era mai stato un tipo paziente. Nonostante il suo apparente menefreghismo e l’imperturbabilità che ostentava, era un vero e proprio maniaco della puntualità. Mai una volta era arrivato in ritardo ad un appuntamento, dopo averne accettato uno. Quando usciva con lei era sempre il primo ad arrivare, e aveva aspettato anche delle ore, a volte. Tuttavia aveva sempre mantenuto la calma, vedendola giungere. La visione di lei, aggraziata come un angelo del cielo, lo calmava e lo spingeva a reprimere scenate che non si addicevano a lui.
Ora che però aveva visto con i suoi occhi la causa di quelle interminabili attese, gli veniva voglia di sfondare quella maledetta porta e urlare. Si limitò a compiere solo la seconda di queste azioni.
“Lucinda! Maledetto sia il giorno in cui ho accettato l’invito alla festa di stasera! Vuoi uscire da quel dannatissimo bagno?!”
In realtà, l’avrebbe aspettata per sempre.

[IkariShipping, 150 parole]
 

Bosco
Si erano persi, di nuovo. Misty portò un palmo sul viso, sconsolata, mentre Ash chiamava disperatamente il nome di Brock.
Come al solito, i due ragazzi avevano iniziato a litigare. Brock aveva cercato di fermarli, sì, ma era stato inutile. Dunque ci aveva rinunciato e aveva continuato a camminare tenendo gli occhi fissi sulla sua fidata cartina, procedendo e illudendosi che i suoi compagni lo stessero seguendo. Anche se il verso di Pikachu che cercava di richiamare l’attenzione di Ash era sempre più lontano, il Capopalestra di tipo roccia non se n’era accorto, concentrato com’era sulla mappa.
“E’ colpa tua, Ash! Se non avessi iniziato, non ci saremmo persi!”
“Ah, sarebbe colpa mia?! Fai tanto la matura e poi dai la colpa agli altri?!”
Calò il silenzio, imbarazzante soprattutto per Misty.
Stavolta Ash non aveva tutti i torti. E in fondo la ragazza era contenta di essersi persa con lui.

[PokèShipping, 150 parole]
 
Coltello
L’aria era così tesa che Karen pensava che anche il coltello che Pino teneva nella mano avrebbe potuto facilmente tagliarla.
“Karen.” Chiamò lui, stringendo il manico.
La ragazza alzò la testa, cercando di distinguere il viso senza più la maschera, nell’ombra.
“Voglio mostrarti una cosa.” Continuò, mentre le labbra sottili del giovane curvavano in un inquietante sorriso.
C’era qualcosa di strano. Karen percepiva l’oscurità nella testa del ragazzo, simile ad un tormento profondo.
“Non voglio vederla.” Rispose lei, risoluta.
“Non vuoi vedere il mio viso?” La voce di lui pareva delusa.
“Perché hai un coltello in mano?” Mentre Karen lo chiedeva, sapeva già la risposta. Voleva farla fuori.
Erano passati mesi da quando Pino aveva cominciato a dare segni di follia. Ma lei, nonostante tutto, non poteva abbandonarlo.
Aveva fiducia che sarebbe tutto tornato come prima e che, risvegliandosi, lui avrebbe potuto rendersi conto dell’amore profondo che Karen gli donava.

[MasakudoShipping, 150 parole]
 
Dialogo
“Silver…” La voce profonda di Giovanni richiamò il figlio. Il ragazzo alzò gli occhi dal frappè che stava sorseggiando, staccando le labbra dalla cannuccia leggermente morsicata.
“Sì, padre?” Rispose. Era abbastanza raro che gli parlasse. Nonostante si fossero ritrovati, c’era ancora imbarazzo tra loro. Il tono di Giovanni era preoccupante, e Silver lo notò.
“Noi due parliamo poco, non è vero?” Domandò l’uomo.
Ecco, pensò il ragazzo. Sta per pormi una domanda che non mi aspetto.
“Ce l’hai la ragazza?”
Udendo questo, Silver dovette trattenere l’impulso di sputare il frappè in faccia a suo padre. Certo, si aspettava una strana richiesta, ma non credeva sarebbe stata addirittura imbarazzante. Arrossì.
“Ce l’hai. Lo leggo dalla reazione.”
“No che non ce l’ho!”
“Ma c’è qualcuna che ti piace. Mi piacerebbe conoscerla.”
Suo padre aveva ragione. Ma Silver non gliel’avrebbe presentata. Da sconosciuto che era, persino suo padre gli pareva un possibile rivale.

[Silver e Giovanni (no pairing), 150 parole]
 
Eco
Sandra adorava il percorso a sud Ebanopoli. Il paesaggio era delizioso, un connubio di vividi colori, scosceso e ripido come piaceva a lei.
Ma la cosa che Sandra amava di più di quel posto era l’eco. Quando andava ad allenarsi lì, le piaceva urlare tutto ciò che le passava per la mente, sia quando era arrabbiata o delusa, sia per puro e semplice divertimento.
Un giorno che si trovava lì, si era messa a giocare con l’eco come soleva fare fin da quando era bambina. Si era messa ad urlare frasi senza senso, e a ridere del suono della sua voce.
“Mio nonno è rimbambito!” Strillava. “Lance è stupido!”
Poi urlò la cosa che le pareva la più idiota del mondo.
“Io amo Lance!”
Come l’eco ritornò da lei, Sandra si stupì del tono. E se ne vergognò, perché sembrava più convinto.
Da allora non andò più in quel posto.

[Sandra centric, 150 parole]
 
Fantasia
Vera aveva una enorme fantasia quando si trattava di inventare coreografie per le gare. Drew doveva riconoscerglielo.
Osservava da spettatore la dimostrazione della ragazza, ma ben presto lo sguardo del giovane si spostò dalla sfavillante esibizione di Beautifly al corpo sottile della sua graziosa allenatrice.
“Grande esibizione!” La voce della conduttrice riecheggiò nella sala, festante, risvegliando Drew dalle sue fantasie. Il pubblico intorno a lui si alzò in piedi per applaudire, nascondendolo alla vista di una Vera sorridente che cercava la capigliatura verde del ragazzo tra la folla anonima.
Come lui se ne accorse, si alzò. Ma fu inutile, essendo capitato dietro ad una specie di gigante.
Ma Drew c’era, e aveva deciso quella sera di dimostrare alla ragazza il suo apprezzamento.
Allontanatosi dagli spalti, fece una telefonata.
Alla sua uscita, la coordinatrice avrebbe trovato un enorme mazzo di rose rosse e un invito a cena a parte di Drew.

[ContestShipping, 150 parole]

Giostra
Gold era ancora un bambino. Questo pensava Silver mentre lo guardava correre verso il nuovo Luna Park di Fiordoropoli.
“Vieni, Silver! All’inaugurazione ci sarà la Dj Mary!” Urlava Gold, girandosi verso il compagno. Neppure quando Gold era irresistibilmente attratto da qualcosa perdeva di vista gli amici. In fondo, era meno egocentrico di quanto sembrasse.
“Io non so chi sia questa Dj Mary.” Fece Silver.
Gold lo guardò con aria supplichevole. “E dai, vedrai che ti piacerà! Devi imparare a vivere. Cosa hai fatto, fino ad oggi?”
Silver non aveva risposte a questo. Quando mai si era concesso un po’ di svago, nella sua vita?
“Saliamo sulle giostre, mentre aspettiamo la Dj!” Strepitò Gold.
“Non sei troppo grande?”
“Silver, hai perso sedici anni. Ho in mente un’attrazione che te li farà recuperare tutti in un solo giro!” Gli indicò le montagne russe.
Silver osservò la giostra. Spaventosa.
Sorrise, incamminandosi con l’amico.

[Silver e Gold (no pairing), 150 parole] 






Note: Volevo assolutamente pubblicare qualcosa oggi, dopo tanta assenza dal fandom. Dunque è nata questa follia in un pomeriggio (anche se la prima drabble l'avevo ideata da un pezzo, per il resto mi sono dovuta spremere le meningi).
Come vanno? Male? Bene? Dite che ci devo lavorare di più prima di pubblicare? Recensite, gente!
Non ho tempo di commentarle una ad una, ritenetevi fortunati, vi siete risparmiati la logorrea, perchè l'avrei fatto!
Per finire vorrei dedicare queste drabble alla mia Famigliola. Come vedete, non mi sono dimenticata di voi, ragazzi miei! E grazie per esserci sempre, vi voglio bene! <3

  
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