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Autore: Fuko_Jonas    28/11/2011    0 recensioni
Dopo la partenza dei propri genitori Anna e Davide, amici d'infanzia con un rapporto un pò teso, sono costretti a vivere insieme nella casa di Anna.
Ma a volte non è il caso a scegliere le sorti della gente.
Ogni cosa ha un secondo fine.
Come ti sentiresti a vivere insieme alla persona che odi di più al mondo?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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"Allora noi andiamo, ci mancherai tesoro!"

"anche voi.. vi voglio bene"

Li abbraccio forte e li saluto con la mano mentre il treno chiude le porte. Saluto i miei genitori che non avrei rivisto per tre anni.

Partivano per lavoro, lasciandomi da sola in quella casa lontana chilometri da loro. "Andiamo?" Dice Davide. Annuisco e lo seguo fino all'uscita della stazione.

"Non sei triste che i tuoi genitori siano appena partiti?"

"Non sono una femminuccia come te."

Davide.

Figlio dei co-proprietari dell'azienda dei miei genitori.

"Amico" d'infanzia.. anche se amico è una parola grossa.

Sotto obbligo dei nostri genitori e contro la nostra volontà da oggi avremmo vissuto insieme. Davide non ha altri posti dove andare.

"Perché non posso stare dalla nonna?!"

"Sai la situazione. E poi da casa di Anna la scuola è più vicina no?." si giustificò la madre di Davide. Chiunque avrebbe capito che stava per scoppiare a piangere.

Nessuno sapeva la "situazione" che c'era tra la famiglia di Davide e i suoi parenti. Neanche Davide.

La mia casa è a due piani, circondata da un piccolo giardino con qualche albero e la cuccia di Kira. Il mio labrador. Al pianoterra invece abitano i miei nonni.

"Non siamo così immaturi da lasciare due ragazzini da soli!"

Quella frase faceva buchi da tutte le parti dato che i nonnini avevano ritmi di vita frenetici e a casa ci tornavano solo per dormire.

"Quella è la tua camera" dico indicando una stanza al ragazzo.

"Tua sorella è ancora in America?" mi chiede mentre appoggia il suo zaino sul letto.

"A quanto pare.."

Non sopporto l'idea di dover vivere con "quello".

Durante la cena nessuno dei due fiata. Ma non è un silenzio imbarazzante, anzi.. ci ignoriamo l'un l'altro, pensando che, in fondo, ognuno avrebbe vissuto la sua vita senza dar conto all'altro, come avevamo fatto per una vita; ma le cose erano cambiate. Dovevamo vederci ogni giorno e non potevamo far finta ogni giorno che l'altro non esistesse.

"Domani inizia la scuola.." dico per rompere il silenzio

"Mh".

E' già qualcosa.

"Dunque.. domani mattina cosa vorresti mangiare?"

"Non faccio colazione"

"Ok"

Silenzio.

"Vai da sola a scuola?" dice lui sorseggiando un po' di cola.

"No, passano le mie amiche a prendermi e andiamo insieme. Tu invece?"

"Ho avvisato i miei amici e passeranno anche loro di qui."

"Ah, bene."

Finito di cenare Davide sgattaiola nella sua camera, mentre io metto i piatti nella lavastoviglie per poi rifugiarmi in camera a leggere un libro. Una chioma di capelli neri si affaccia alla porta.

"Faccio per primo la doccia, ok?"

"Va bene" Fa per andarsene ma lo richiamo.

"Senti"

"Che c'è?" chiede.

"Secondo te come andrà?"

"Andrà cosa?"

"Beh.. questa convivenza.. io non ho mai vissuto da sola e neanche tu. E poi non ti senti in imbarazzo? Cioè.. non ci calcoliamo mai, a parte dei compleanni, e da un giorno all'altro ci fanno vivere insieme! E poi non ti fa strano vivere con una ragazza? Io non so ch.."

"Ehi, ehi, respira! Da quando parli a raffica così? Lo so che non ho mai vissuto da solo, e non so se sono portato per questa cosa. E poi, ragazza? Dove?"

"Sei un cretino" rispondo lanciandogli un cuscino.

"Hai anche una mira pessima. Vado a farmi la doccia. Buonanotte"

"Buonanotte" sbuffo girandomi dall'altra parte.

Mi stendo nel letto e continuo a leggere il libro.

"Anna.. Anna?"

"Mh? Che vuoi? Che ore sono?" rispondo con gli occhi ancora chiusi.

"Sono passati solo 10 minuti da quando mi hai lanciato il cuscino contro. Quel libro deve essere un sonnifero eh?"

"No" difendo il mio libro preferito. "Cosa vuoi?"

"Non trovo gli asciugamani"

"Sono nel mobile sulla lavatrice"

"Ho visto, non ci sono"

"Che palle" cerco di aprire gli occhi e quando ci riesco mi ritrovo il ragazzo a petto nudo.

"Ti senti figo a farti vedere senza maglietta?"

"Non ho interesse nel fare il figo con te"

Esco dal letto e mi incammino verso il bagno ignorando la sua risposta acida.

"Questi cosa sono?" dico dando gli asciugamani a Davide che risponde con un finto sorriso.

"Come si dice?"

"Grazie, mamma"

"Bravo. Buonanotte"

"Non fai la doccia?"

"La faccio domani mattina"

"Non ti va di farla ora insieme?" dice con una linguaccia maliziosa.

"Neanche morta. Buonanotte" rispondo chiudendogli la porta in faccia, sentendo la sua risata da dietro il legno.

"Iniziamo bene" penso sorridendo tornando nel letto.

   
 
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