Salve a tutti.
Sono iscritta su EFP da circa un annetto e per ora mi sono limitata semplicemente a leggere i capolavori degli altri. Dopo aver letto diverse storie e diversi pairing, mi sono letteralmente innamorata delle Dramione. Finalmente mi sono decisa a scrivere qualcosa. E' la mia prima fanfiction perciò vi prego di scusarmi se trovate qualche errore, ma vi prego di esprimere la vostra opinione, positiva o negativa che sia sarà sempre ben accetta, soprattutto se potrà aiutarmi per il futuro.
Che altro dire. Come avrete capito è una Dramione, ma ci saranno anche altre coppie, altri protagonisti oltre ai più conosciuti.
Non so ancora sicura del titolo, quindi potrei cambiarlo nel corso del tempo.
Posto il prologo e il primo capitolo, se vedo che otterrà un po' di successo la continuerò.
Grazie dell'attenzione e buona lettura.

Prologo

Nero.

Vedeva tutto nero intero a lei.

Sentiva diverse presenze che la chiamavano da lontano.

Sussurri indistinti.

Gente che urlava, altri invece ridevano.

Poi ad un certo punto vide una luce lontana, che l’abbagliò. Dovette mettersi le mani davanti gli occhi per ripararsi. Dopo essersi abituata a quel bagliore tentò di raggiungere il punto dalla quale proveniva, ma più provava ad avvicinarsi più questa luce si allontanava fino a rendersi solo un puntino lontano.

Si sentiva persa.

Sola. Aveva paura.

Ad un certo punto sentì un tocco leggero, quasi una carezza, posarsi sopra la sua spalla sinistra. Anche se il suo primo istinto, che proveniva da anni in cui aveva combattuto Lord Voldemort insieme ad Harry e Ron, era quello di spostarsi, di voltarsi e puntare la bacchetta, che stava al sicuro nella tasca destra dei suoi pantaloni, contro quella persona, rimase ferma.
Era come se quel tocco la tranquillizzasse, come una sorta di fluido che le entrava nelle vene, si espandeva nel suo corpo e l’aiutava a rilassare tutti i muscoli che fin a quel momento era stati tesi pronti a difendersi.

Tirò un sospiro di sollievo e stava per girarsi quando sentì la persona dietro di lei farsi sempre più vicina. Il naso poggiato sui suoi capelli.

Percepì l’odore del suo respiro. Era freddo, sapeva di menta mista a qualcos’altro che non riusciva a capire. Qualcosa di profondo, inebriante ma al tempo stesso...familiare?!

Le fece girare la testa.

Poi finalmente la persona dietro di lei parlò. La sua voce era profonda.

“Hermione...”

Prima che potesse voltarsi per guardare in faccia il suo interlocutore vide un fascio di luce verde partire da un punto indefinito davanti a se e con esso una voce decisa.

“Avada Kedavra!”