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Autore: Laleith    30/11/2011    4 recensioni
Doveva essere davvero bravo nel ruolo di spia perché nemmeno lui avrebbe mai riposto tanta fiducia in se stesso.
Storia partecipante al Challenge 25 Stories, Your Choice, indetto da Honey_Fra.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questa storia partecipa al Challenge 25 stories, Your Choice!
Prompt: Whisky Incendiario- Angoscia- Voto Infrangibile.




Quel piccolo salotto iniziava a stargli stretto: le pareti ricolme di libri sembravano dovergli crollare addosso da un momento all’altro; le finestre sporche non lasciavano filtrare la luce dei lampioni; le candele tremolavano violentemente come pronte a spegnersi.
Il rumore di vetri che si rompevano lo fece sussultare, ma, quando raggiunse la cucina, la sua espressione era tornata la solita vecchia maschera di cera disgustata.
Osservò, nauseato, l’ometto con la faccia da topo tentare di raccogliere i bicchieri che aveva frantumato.  Il vino elfico, che prima contenevano, era riversato sul pavimento, e creava una macchia molto simile a sangue. Un brivido percorse la schiena dell’uomo, che riuscì a celare la reazione come al solito.
- Sparisci.- sillabò con tono strascicato, compiendo un rapido movimento con il polso e aggiustando i frammenti per ripulire il tutto.
Codaliscia lo guardò oltraggiato, ma rimase in silenzio. Il Signore Oscuro gli aveva affidato il compito di assistere l’uomo e così avrebbe fatto. Lui lo sapeva, il padrone lo sapeva e anche Piton.
- Muo-vi-ti.- sputò tra i denti il professore, puntandogli la bacchetta contro. Notando come fosse rimasto paralizzato, lo esortò con un piccolo movimento del polso, indicando la porta con la bacchetta. Non appena Codaliscia oltrepassò quella che conduceva sul corridoio, chiuse l’uscio con un incantesimo, abbandonandosi sulla prima sedia libera.
Alzò la mano davanti agli occhi, rendendosi conto del tremolio sempre maggiore che la percorreva.
Sulla pelle erano ancora visibili i segni lasciati dall’incantesimo, nella sua anima i solchi delle bugie.
Narcissa Malfoy si fidava di lui a tal punto da affidargli il suo unico figlio.
Doveva essere davvero bravo nel ruolo di spia perché nemmeno lui avrebbe mai riposto tanta fiducia in se stesso.
Aveva consegnato nelle mani del suo assassino l’unica persona di cui fosse mai stato innamorato, aveva tradito il Signore Oscuro, sebbene portasse ancora addosso i segni della sua appartenenza, e avrebbe ucciso Silente.
- Accio Whisky.- sussurrò e in un attimo una bottiglia contenente del liquido ambrato volò sopra il tavolo. Con un ultimo sventolio di bacchetta attirò a sé anche un bicchiere.
L’anima di quel ragazzo non deve essere distrutta.”
L’immagine dell’ennesimo uomo che avrebbe avuto sulla coscienza gli ricordò la buona causa per cui doveva agire, finché un’altra, più disperata e sconvolta, non lo angustiò maggiormente.
“Il mio unico figlio… Lo aiuterai, Severus?”
La donna, che fino a poco prima sedeva sulla sua poltrona, lo aveva implorato – implorato!- di aiutare quel ragazzo, troppo giovane per perdere la vita. Sarebbe stato l’ennesima vittima di un pazzo senza scrupoli. L’ennesima. Ma non l’ultima.
Afferrò la bottiglia e ne riversò il contenuto nel bicchiere.
Draco Malfoy era solo un ragazzo nato e cresciuto dalla parte sbagliata: troppo bisognoso di attenzioni e con troppi fardelli sulle spalle.
Portò il liquido davanti agli occhi, osservando nuovamente i segni del Voto Infrangibile. Ormai era deciso, non avrebbe più potuto tirarsi indietro.
Portò il bicchiere alle labbra, buttando giù il liquido che gli infiammò all’istante tutto il corpo. Non era solo il calore che sprigionava a rendere il whisky incendiario così speciale: era la sensazione di coraggio che suscitava.
Non amava bere, ma quel liquore gli serviva.
Due occhi verdi si sovrapposero a un paio azzurro ghiaccio. Gli mancò il fiato.
Lentamente rivide la sua Lily, il loro primo incontro, la loro amicizia, il loro litigio, la sua idiozia.
Gli sarebbe piaciuto poter incolpare di tutti i suoi guai e di tutte le sue sofferenze qualcun altro, ma la verità era che l’unico responsabile del suo cuore spezzato e ancora sanguinante, era proprio lui.
Troppo vigliacco per compiere la scelta giusta in passato, troppo vigliacco per affrontarla da lucido nel presente.



Angolo autrice:
Non sono un granchè inquesto genere di rappresentazioni, ma ci ho provato :) Spero risulti convincente, perchè devo ammettere che mi sono un tantinello emozionata! ^^




   
 
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