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Autore: CLOSED    30/11/2011    2 recensioni
Miguel ha un problema da un po' di tempo, e si chiede a cosa serve faticare tanto se alla fine è tutto inutile.
Dopo un evento che gli cambierà la vita scoprirà la notizia più brutta che potesse capitargli, concependo però un grande messaggio.
La mia prima One-shot, spero vi piaccia.
Asdrid
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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 Salve ^^!
Ammetto che questa e la mia prima One-shot, ma spero di riuscire a farvi capire il messaggio che voglio passare con questa breve narrazione.
L’ispirazione mi è arrivata dopo aver visto una puntata di Beyblade G-Revolution, non chiedetemi come, stavo lì davanti e poi, boom! Ecco una nuova idea!
Ringrazio da adesso tutti coloro che leggeranno e anche Little_Star_Without Sky che con la sua recensione a “White Wings”, mi ha dato una nuova forza.
Buona lettura. 

  
 

A che serve vivere?

 A volte mi chiedo a cosa serve vivere.
Aiuto continuamente Moses con sua sorella e mi accorgo sempre più che lei migliora e peggiora allo stesso tempo.
Com’è possibile?
Migliora mentalmente, autoconvincendosi che vincerà la malattia, peggiora fisicamente perché la malattia la sta distruggendo sempre più.
Ognuno nasce per uno scopo, ma allora…se bisogna passare i momenti migliori della vita, l’infanzia, in un ospedale…che senso ha tutto?
Di infanzie rubate io sono un esperto.
Io la mia non l’ho avuta.
Alcuni miei amici non l’hanno avuta.
Yuri, Boris, Sergej, Ivan, e perfino Kei, non hanno avuto quella libertà che ogni bambino dovrebbe avere.
Neanche io, ma non ne ho mai fatto una colpa alle persone per cui è andata così.
Pensavo che ora che sono adolescente, avrei finalmente potuto vivere tranquillamente…che illuso.
La mia malattia non si vince, a differenza di quella di Monica.
Lei, se vuole, può farlo, io no, benché mi sforzi tantissimo.
I medici dicono che dovrò subire un trapianto.
Incredibile, dopo sedici anni il tumore al cuore si rifà vedere…
Perché?
Ho calcolato la percentuale che l’intervento riesca, ed è inferiore al 30%.
Proprio ora che volevo dirle i miei sentimenti.
Proprio ora che volevo poterla amare senza problemi.
Ok, forse ho trascurato un po’ Mathilda, ma sono sicuro che capirà, lei capisce sempre.
Un tempo pensavo che avrei potuto vivere normalmente, ma adesso…
Ho appena finito la lettera che lascerò ad Aaron, nel caso non dovessi farcela voglio che l’abbia lei.
Aspetto, invano, che anche la pioggia si fermi, ma ormai neanche quello mi interessa più di tanto.
Tra quaranta minuti verrò operato.
Se è l’ultima volta che ti vedo, mondo, allora ti saluto.
Ci si vede alla prossima fermata.
 
* * * *
 
Apro lentamente gli occhi, e vedo solo una grande luce bianca quasi accecante.
Mi metto una mano davanti ad essi per proteggerli, finché non realizzo che sono vivo.
VIVO.
Allora l’intervento è riuscito! Quel misero 30% ha avuto la meglio sul 70.
Il primo impulso è quello di scattare in piedi e di mettermi a correre dalla gioia, ma appena vedo i miei compagni con delle facce da funerale fuori dalla stanza mi fermo.
Ci sono tutti tranne…
Lei.
Claude, Mathilda, Aaron…ma lei dov’è?
Mi dico di stare calmo, sarà a bere qualcosa, o sarà a casa per qualche motivo…
Entra un’infermiera, si avvicina al letto, e mi passa un foglio.
Un sorriso e un abbraccio, nessuna parola.
Non capisco.
Apro il foglio piegato in quattro parti, e appena vedo la sua grafia mi manca un battito.
  
 
Caro Miguel,
forse ti starai chiedendo perché ti scrivo visto che posso parlarti di persona, ma il motivo è davvero serio.
Io non potrò più parlarti di persona.
Non potrò più vedere il tuo sorriso, con cui mi salutavi ogni mattina agli allenamenti.
Non potrò più vedere i tuoi occhi blu, profondi come il mare ma chiari come il cielo.
Non potrò più volare con te, con le tue ali viola così diverse da come sei tu, ma che si addicono al tuo carattere.
Non potrò più dirti che ti amo.
Me lo sono sempre tenuta dentro, per paura di un tuo rifiuto, o di una tua risata di  scherno.
So che è stupido.
Ed infantile.
Ma è vero.
Spero che il mio cuore ti vada bene, del resto mi avevano detto che a quindici anni sarei morta.
Niente di strano.
Mi dispiace di non esserci per i prossimi mondiali…
Solo un’ultima cosa…
Addio, Miguel, mi mancherai.
Con affetto.
Esmeralda
 
 
 Rimango attonito a fissare il foglio, mentre mi porto una mano sul petto.
Quello che mi batte dentro è…il Suo cuore?
…perché?
Perché?
PERCHE’?!
Inizio a piangere, disperato, frustrato, e avvilito con me stesso, perché per colpa mia lei non c’è più.
Ma tra tutti, perché proprio lei?
Non lo so.
A che serve vivere?
Che qualcuno mi risponda, per favore… 

  * * * *

Sono passati due anni da quando lei è morta per me.
Certo, non mi perdono che se ne sia andata così.
Certo che no.
Ma sono sicuro che lei voleva così.
Domani avremo una partita contro i Bladebreakers, e voglio vincere.
Devo vincere.
Per la Barthez Squadra.
Per Esmeralda.
Tesoro, se mi stai ascoltando, sappi una cosa:
Ogni vittoria, ogni incontro, ogni attimo che io vivrò, sarà per te.
Grazie


Angolo dell'Autrice 

Ok, stavolta mi sono buttata sul drammatico, ma ciò che volevo far capire e che per quanto ci si possa rimanere male, per quanto ci sembra impossibile tornare a vivere come prima, bisogna rialzarsi e guardare avanti.
Spero che vi sia piaciuta.
Lasciate un commento, anche negativo, mi farebbe piacere.
Un bacio a tutti.
Asdrid
 
   
 
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