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Autore: Gra Gra 96    30/11/2011    6 recensioni
E c’è chi, come Roxanne, farebbe qualsiasi cosa pur di sgranocchiare un fragrante biscotto.
Un delizioso, profumato, aromatizzato, gustoso, friabile e croccante biscotto.
Con gocce di cioccolato, alla vaniglia, all’aroma di limone o arancia, glassato, ripieno di crema o di marmellata.

Questa storia non parla solo di biscotti, se è quello che vi state chiedendo. Narra anche di un dolce rapporto padre/figlia, di un'emozionante caccia al tesoro e di... biscotti!
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angelina Johnson, George Weasley, Roxanne Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Un enorme biscotto con gocce di cioccolato, glassato all’arancia e cosparso di zucchero a velo…

Sovente i bambini babbani o maghi di ogni età impazziscono per qualcosa in particolare.
C’è chi resterebbe a giocare in giardino per ore e ore.
C’è chi smania per un volo a bordo della propria scopa giocattolo.
C’è chi non vorrebbe mai smettere di perdersi tra le pagine di un libro pieno di illustrazioni.
E c’è chi, come Roxanne, farebbe qualsiasi cosa pur di sgranocchiare un fragrante biscotto.
Un delizioso, profumato, aromatizzato, gustoso, friabile e croccante biscotto.
Con gocce di cioccolato, alla vaniglia, all’aroma di limone o arancia, glassato, ripieno di crema o di marmellata.
La bambina, di appena nove anni, ne avrebbe mangiati in continuazione se solo avesse potuto.
A colazione, a pranzo, a merenda e a cena. Sempre.
- Oh, Roxy, se continui così diventerai tonda come i tuoi amati biscotti! – le ripeteva frequentemente la madre, spazientita dall’ingordigia della figlia.
Tuttavia la bambina non era affatto grassottella, anzi, vantava un fisico snello e atletico, dovuto anche agli spericolati voli compiuti ogni domenica con la scopa del cugino James.
Nonostante ciò, Angelina continuava a preoccuparsi per la salute della figlia, essendo convinta che ingurgitare tali quantità di biscotti non le facesse affatto bene.
George, invece, trovava alquanto divertente l’insolita passione di Roxanne e spesso le procurava sottobanco gli alimenti basilari della sua dieta.
- Ehi, papà, puoi darmi un altro di quegli squisiti biscotti al cioccolato che mi hai fatto assaggiare l’altro ieri? – chiese un giorno incautamente la bambina in presenza della madre, che si affrettò a lanciare un’occhiata furiosa in direzione del marito.
George, palesemente imbarazzato, distolse lo sguardo da quello della moglie e balbettò: 
- Scusa, Angie, ti prometto che non accadrà più! E comunque è successo solo occasionalmente, lo giuro.
Con molta nonchalance incrociò le dita dietro la schiena.
- Dici bene: non accadrà mai più, perché da questo momento Roxanne ha l’assoluta proibizione di mangiare biscotti. – esclamò la donna con decisione.
Poi, tra le occhiate sgomente degli altri due membri della sua famiglia, si diresse verso la dispensa, afferrò rudemente il barattolo dei biscotti e mormorò con enfasi: - Evanesco!
L’urlo pieno di dolore e di rabbia lanciato in quell’istante della golosa bambina si disperse lentamente nell’aria.
- Mamma, come hai potuto farmi questo?! – gemette Roxanne tra le lacrime.

***

L’astinenza dai biscotti provocò nella bambina un drastico cambiamento di umore.
Da solare e allegra divenne di colpo triste, cupa e facilmente irritabile. Trascorreva ogni pomeriggio nella penombra della sua stanza, rannicchiata sotto le coperte a piangere.
In alternativa, restava ore e ore in contemplazione dell’ormai vuoto barattolo, con la vana speranza che da un momento all’altro potesse riapparirne il contenuto.
Angelina, stando spesso fuori casa per lavoro, non ebbe modo di notare le ripercussioni prodotte dal suo brusco e avventato gesto, mentre George se ne accorse, eccome!
- Ehi, piccolina. – sussurrò un giorno alla figlia, schioccandole un dolce bacio sulla guancia. – Voglio suggerti qualcosa che metta fine al tuo malessere.
Roxanne annuì distrattamente, non nutrendo alcuna speranza sull’effetto che avrebbe avuto su di lei quanto dettole dal padre.
- Voglio proporti un’avventurosa caccia al tesoro, il cui premio sarà qualcosa di molto gradito ai tuoi occhi. – spiegò, scandendo bene le parole. – Un gigantesco e succulento biscotto con gocce di cioccolato fondente, glassato all’arancia e cosparso di zucchero a velo.
A questo punto la bambina pendeva letteralmente dalle labbra del padre e, già con l’acquolina in bocca, si affrettò a chiedere con lieve apprensione: - E cosa dirai alla mamma?
Un grosso sorriso complice e furbetto si dipinse sul volto dell’uomo e fu facile capire che lui non aveva alcuna intenzione di rivelare alcunché alla sua “dolce” metà.
“E’ proprio un papà speciale.” pensò Roxanne tra sé e sé, sorridendo con dolcezza.

***

Il giardino di casa Weasley aveva assunto un aspetto davvero particolare, incredibilmente simile a quello di una palude. Inoltre, strane creature lo attraversavano da cima a fondo.
- Oh, Merlino! – esclamò la bambina, quando fu davanti a quell’insolito spettacolo. – Cosa diamine è successo qui?
Il tuo suo tono, però, esprimeva più meraviglia che sgomento o disgusto. Era davvero fiera del lavoro compiuto in segreto dal padre e non vedeva l’ora di iniziare la caccia al tesoro.
- Sono soddisfatto che sia tutto di tuo gusto, piccola! Ora prendi questo fogliettino magico e leggine bene il contenuto. Con abilità, fortuna e un po’ d’intuito dovresti giungere facilmente al secondo e al terzo bigliettino, che ti porteranno ad aggiudicarti il meraviglioso premio messo in palio. – annunciò George.
La rossa annuì con convinzione; poi, non stando più nella pelle, afferrò quel pezzetto di carta e lesse quanto scrittovi:

Ascoltate, signori e signore,
quanto dettovi da George il migliore.
Per trovare la soluzione,
bisogna prestare un po’ di attenzione.
In uno scrigno d’oro alato,
il secondo indizio è ben celato.
Un oggetto particolare,
nella tua impresa ti potrà aiutare.
Pensa in fretta e non ti agitare,
pensa a una cosa che ti diletta fare.
 
Roxanne strabuzzò gli occhi dopo aver letto quella strana ma simpatica filastrocca, e cercò subito il padre per chiedere spiegazioni. Purtroppo quello era scomparso dal suo raggio d’azione, quindi si mise il cuore in pace: avrebbe dovuto cavarsela da sola!
- Cos’è che amo fare oltre al mangiare biscotti? – pensò la bambina a voce alta.
La risposta non tardò ad attraversarle la mente come un fulmine a ciel sereno.
- Volare! – esclamò contenta.
Ora era tutto chiaro: il secondo indizio era contenuto certamente all’interno di un Boccino, che avrebbe dovuto afferrare per leggere il secondo indizio.
E improvvisamente ai suoi occhi apparve anche l’oggetto che l’avrebbe aiutata, niente poco di meno che la Nimbus 2008 di suo padre, alla quale fino ad ora non aveva avuto il permesso di accedere.
Con grande agilità vi si mise a cavallo e, dandosi la spinta con le gambe, si librò in aria come una libellula, con la stessa grazia e padronanza dei movimenti.
- E ora a noi due, Boccino!
Dopo aver avvistato un piccolo luccichio dorato in prossimità del salice piangente, posto sul retro della casa, la bambina aumentò progressivamente la velocità del suo mezzo, fino ad arrivare a non controllarlo bene.
Gridando come un’ ossessa, si andò a schiantare dolorosamente contro quel maledetto albero, ma con la mano sinistra riuscì ugualmente ad afferrare il Boccino.
Ebbene sì, Roxanne Weasley era una giocatrice di Quidditch nata!
Dopo essere scesa dalla scopa con qualche ammaccatura qua e là, aprì velocemente il bigliettino contenente il secondo indizio.

Per conquistare questo biglietto,
devi aver dimostrato grande abilità.
Come dice un detto:
il Quidditch dona la felicità.
La seconda prova ben più ardua si prospetta,
mantieni i nervi saldi e tutto bene andrà.
Nascosto tra i meandri della palude, o mia diletta,
il terzo indizio al caldo se ne sta.

“E’ come cercare un ago nel pagliaio!” pensò Roxanne con sgomento. “Papà dev’essere alquanto impazzito!”
Sedendosi su una superstite porzione di terreno non paludoso, iniziò a riflettere sul da farsi e, piano piano, le venne un’idea.
Sgattaiolò furtiva in casa e, con l’abilità di una ladra professionista, sfilò una bacchetta dai pantaloni di suo padre, riposti con cura all’interno di un armadio.
Poi tornò in giardino e ripeté con apparente sicurezza quella formula sentita pronunciare spesso dai genitori.
- Accio biglietto!
In risposta alle sue migliori aspettative, si ritrovò tra le mani il terzo indizio.
“Forse la prova andava affrontata in altro modo…” rifletté Roxanne. “Ma l’importante è averla superata!”
Dopodiché si concesse il piacere di leggere l’ultimo indizio.
Ebbene sì, quella caccia al tesoro la stava proprio divertendo!

Come hai ottenuto questo biglietto?
In modo scaltro oppure corretto?
Ad ogni modo ciò non importa,
è come un candito in mezzo alla torta.
Al grande tesoro stai per arrivare,
pazienta un pochino e lo potrai gustare.
Rispondi quindi al seguente indovinello:
dove trascorri il giorno più bello?

- In cucina ad osservare il barattolo dei biscotti, per poi assaporarne uno ogni tanto! – esclamò Roxanne, leccandosi i baffi al solo pensiero.
Veloce come il vento, entrò nella stanza dove, ne era certa, avrebbe trovato ad aspettarla il premio gigante.
E così fu: un enorme biscotto al cioccolato fondente, glassato all’arancia e cosparso di zucchero a velo la stava aspettando, tutto infiocchettato per bene.
La bocca della bambina si aprì in un enorme O e, senza riuscire a contenere la gioia, iniziò a saltellare come una pazza per tutto il perimetro della stanza, ridendo ed emettendo qualche urletto di tanto in tanto.
- Biscotto, sei mio! – fu il suo urlo di battaglia.
Detto fatto, iniziò a sgranocchiare con gusto l’estremità del dolce, per poi arrivare alla parte centrale con il passare delle ore.
Erano le otto in punto quando la rossa, appesantita e quasi sul punto di rimettere, ingoiò l’ultima briciola di quel mastodontico biscotto.
Stranamente, non si sentiva così serena e appagata come sperato, bensì affaticata e stremata. Non aveva intenzione di mangiare un biscotto per i prossimi dieci anni!
Quell’esperienza estenuante l’aveva davvero spossata!
- Da oggi in poi odierò i biscotti! – esclamò con decisione.
In quel momento la porta della cucina si spalancò e fecero il loro ingresso nella stanza George e Angelina; due grandi e maliziosi sorrisi dipinti sui rispettivi volti.
- Ebbene, cosa c’è da ridere? – li aggredì Roxanne con rabbia, intuendo che c’era qualcosa che non andava.
I due trattennero con immane sforzo le risate, poi Angelina iniziò a parlare:
- Oh, Roxanne, vedo che io e tuo padre siamo riusciti nel nostro intento: farti odiare i biscotti! Tutta la faccenda della caccia al tesoro era solo un valido pretesto per farti arrivare a mangiare quel gigantesco biscotto. Ovviamente, io ero al corrente di ogni cosa. George non potrebbe mai nascondermi niente, non è così? – e gettò un’occhiata eloquente al marito, che si affrettò ad annuire.
La bambina rimase di stucco nell’udire le parole della madre: non avrebbe mai pensato che i suoi genitori potessero farle una cosa simile. Era sdegnata!
Ad ogni modo, quasi involontariamente, iniziò a ridere a crepapelle, irritata e divertita allo stesso tempo da quello scherzo ben riuscito.
- Non me lo sarei mai aspettato da voi! – esclamò tra le risa generali.

***

- Mamma, ti prego, vorrei un altro pacchetto di patatine! – piagnucolava la piccola Roxanne, supplicando il genitore con gli occhi.
Angelina, però, era assolutamente irremovibile: non avrebbe assecondato quella nuova passione della figlia, ancora più malsana della precedente.
Doveva escogitare qualcosa di nuovo, e anche alla svelta.
- Ehi, Roxy, ti piacerebbe giocare un’emozionante partita a nascondino con in palio un pacchetto gigante di patatine?


Note: Che dire? Ancora una volta ho dato prova di avere una mente malata, su questo non c'è dubbio. Beh, spero che la storia vi abbia almeno strappato un sorriso, perché era proprio questo il suo intento. Una piccola precisazione: anche io amo i biscotti! Anche se non ai livelli di Roxy, intendiamoci! Se la storia vi ha fatto venire fame, sapete cosa fare: andate in cucina, aprite la dispensa, stringete tra le mani il vostro amato barattolo di vetro, apritelo con cura e assaporate la dolcezza e la friabilità di un meraviglioso biscotto. Gnam, gnam! :D
Inoltre volevo anche dire che questa storia ha partecipato, insieme a quella della cara Arix, al contest a turni "Vuoi ballare con me?", superando con un buon punteggio il primo turno. Ecco la bellissima storia della mia collega: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=880647&i=1. Grazie, Arix, è stato davvero bello lavorare con te! :D


  
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