Fu il tocco caldo e deciso della ragazza che lo stava abbracciando a svegliare Carter dal sonno nel quale era caduto; pensò che la ragazza si fosse svegliata ma poi tese l’ orecchio e sentì quel respiro
pesante e regolare che solo una persona profondamente addormentata può avere.
Rimase lì a pensare al tocco che poco prima lo aveva svegliato. Un tocco caldo, deciso così diverso dalle solite carezze della sua dolce Kaylie che con quelle piccole manine perennemente fredde riusciva
a lasciargli sempre solo delle delicate quanto tenere carezze, talmente delicate da dargli l’ impressione che a volte nemmeno lo toccasse.
Diverso era l’odore che aleggiava nell’aria, profumo di rosa; ricordava perfettamente l’odore della camera di Kaylie: ciliegia e fregola lo stesso sapore della sua pelle e lo stesso odore che quando l’abbracciava
e lui affondava il viso nel suoi lunghi e morbidi capelli gli piaceva respirare fino a riempirsene i polmoni e a imprimerselo nella mente per aver sempre l’ impressione che lei fosse lì vicino a lui.
E invece ora se avesse odorato i capelli che gli solleticavano il naso avrebbe probabilmente sentito il profumo di rose che a lui proprio non piaceva.
E si maledisse dieci,cento,mille volte perché era tutta colpa sua, era colpa sua se aprendo gli occhi non avrebbe visto l’esile figura della sua campionessa accoccolata a lui,non avrebbe potuto affondare il viso nei
suoi capelli castani e non avrebbe potuto stringerla a se nel vano tentativo di scaldarle le mani e i piedi. No,avrebbe visto una ragazza dalla pelle chiarissima e dai capelli biondi che profumava di rosa.
Si maledisse perché avrebbe visto un sorriso provocante e occhi lussuriosi, ma lui voleva solo affogare nel mare di cioccolato che erano gli occhi di Kaylie e avrebbe voluto sentire il suo cuore mancare un battito quando
quelle labbra che tante volte aveva baciato si sarebbero aperte nel sorriso più bello e dolce del mondo…
Si maledisse perché al suo fianco c’era la migliore amica della ragazza che amava e si sentiva un verme.