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Autore: Emily Kingston    01/12/2011    6 recensioni
Neville Paciock, Luna Lovegood
“Tu lo sai perché sotto al vischio le persone si baciano?”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Luna/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Mistletoe

  
Luna aveva sempre amato il Natale.
Le piacevano i regali che trovavi sotto l’albero la mattina presto; le piaceva passare la serata della vigilia ad osservare lo schiudersi delle uova di fata; le piaceva l’odore dell’aria.
Fin da bambina, Luna si era sempre chiesta perché, sotto Natale, si respirasse un’aria diversa. Una volta aveva provato a chiederlo ad Hermione, dato che lei aveva sempre una risposta per tutto.
“Un’aria diversa? Mio Dio, Luna, è ovvio che sotto natale l’aria non è diversa. È la stessa che si respira tutto l’anno!”
Luna non era mai stata d’accordo con ciò che Hermione le aveva detto. Ne era sicura, l’aria che si respirava sotto Natale era più buona.
Era un misto di felicità, spensieratezza e bei pensieri. Era qualcosa che sapeva di buona fortuna.
Quel pomeriggio se ne stava appollaiata in biblioteca, a leggere uno strano libro dalla rilegatura azzurra. Gliel’aveva spedito suo padre all’inizio delle vacanze natalizie, con allegata una breve lettera nella quale la rassicurava sulla salute della colonia di Plimpi che abitava il ruscello dietro casa loro. Nella lettera, le diceva anche di aver piantato un albero di Prugne Dirigibili e di aver trovato una piuma di fenice nel bosco.
Nonostante il delizioso colore della copertina, il libro non si era rivelato essere nulla di interessante; soltanto un vecchio tomo sui significati dei simboli natalizi nel mondo dei babbani.
Luna non era mai stata troppo interessata al mondo dei babbani – non era mai stata interessata neanche a quello dei maghi, in realtà – anche se suo padre, forse a causa dei suoi recenti incontri con il signor Weasley, stava iniziando ad esserne affascinato.
Un rumore sordo spezzò il silenzio della biblioteca, ma non sembrò disturbarla dalla sua lettura.
“Ciao Luna,” ansimò Neville, sedendosi di fronte a lei ed appoggiando la guancia sulla pesante pila di libri, che aveva appena appoggiato sul tavolo.
Luna abbassò il libro e lo guardò con gli occhi spalancati.
“Oh, ciao Neville,” disse, dopo un po’, con la sua solita aria assente.
Il ragazzo abbozzò un sorriso e, chiedendole se le dava fastidio il fatto che si fosse sistemato lì, aprì il primo libro della pila ed iniziò a sfogliarlo.
“Cerchi qualcosa in particolare?” domandò Luna, appoggiando il suo libro sul tavolino. “Sai, c’è una rarissima specie di Nargilli che t’invade il cervello e ti fa trovare le cose. Mio padre ha detto che si chiamano Trovagilli¹ e che sono in grado di rintracciare qualsiasi cosa tu stia cercando.”
Neville alzò gli occhi su di lei ed annuì.
“Che cosa interessante,” disse, continuando a sbirciare sul suo libro, “tuo padre dovrebbe studiarli più a fondo, potrebbero essere molto utili.”
Tra i pochi amici di Luna, Neville era il solo che non aveva il coraggio di contraddire le sue sciocchezze. Il solo che non perdeva mai le staffe con lei. Il solo che non si infastidiva mai delle sue stranezze.
L’assecondava sempre, discutendo con lei di cose che sapeva benissimo essere frutto della fantasia. Però, nella sua stranezza, riteneva che Luna fosse una persona piacevole, capace di farti evadere dalla realtà per un po’.
Luna aveva la strana capacità di scombussolarti il cervello, mettendo in confusione tutte le certezze che avevi; ma, allo stesso tempo, aveva la stessa sincerità di un bambino. E come un bambino riusciva sempre a centrare il punto.
“Già, è quello che gli ho detto io.”
Neville le sorrise e tornò alla sua ricerca, mentre Luna riprendeva a leggere il suo libro.
Rialzò gli occhi solo parecchi minuti dopo, quando Neville aveva appena iniziato a sfogliare il terzo tomo della pila, e si accorse che, pochi tavoli più in là, una coppia di ragazzi si stava baciando; sopra le loro teste pendeva un piccolo rametto di vischio.
Sbattendo le palpebre, Luna si voltò verso Neville.
“Tu lo sai perché sotto al vischio le persone si baciano?”
Neville alzò la testa di scatto, arrossendo su tutto il volto. Aprì e chiuse la bocca un paio di volte, cercando di formulare una frase di senso compiuto.
“Ehm…è…è una tradizione, immagino” balbettò, infine, abbassando gli occhi.
Luna lo guardò, confusa.
“Ma deve avere qualche magia, se costringe le persone a baciarsi,” ribatté, notando un’altra coppia di ragazzi che si baciava in un angolo, sotto ad un rametto di vischio. “Sicuramente tu ne sai qualcosa, sei esperto di piante e cose simili…”
“Be’, so che si chiama Viscum album, è caratterizzato da foglie oblunghe e coriacee, ha fiori gialli e frutti dalle bacche sferiche bianche o giallastre, dall’interno gelatinoso. È un tipo di pianta sempreverde epifita, parassita di numerosi alberi, soprattutto latifoglie. Cresce specialmente in inverno quando i suoi cespugli sono evidenziati dalla perdita delle foglie della pianta che li ospita.²”
Luna lo guardò, colpita, piegando appena la testa da un lato, facendo ondeggiare gli ingombranti orecchini a forma di ravanello.
“Non penso che possegga proprietà magiche, Hermione, però, mi aveva parlato di una leggenda legata alla mitologia,” continuò, arricciando il naso. “Adesso non me la ricordo, prova a chiedere a lei, magari,” disse, arrossendo sugli zigomi.
Luna annuì, dando l’impressione di non aver ascoltato neanche una parola di ciò che Neville aveva detto e tornò a leggere dal suo libro.
“Secondo me, comunque, non si tratta di magia,” disse Neville, dopo un po’. Luna non sembrò prestargli molta attenzione e continuò a guardare sul suo libro. “Penso che sia più che altro una scusa che le persone usano per fare qualcosa che hanno sempre voluto fare ma gli è sempre mancato il coraggio. Per la gente è difficile buttarsi, è difficile essere coraggiosi…”
Luna alzò gli occhi all’improvviso, puntandoli in quelli di Neville.
Aveva qualcosa di strano che le brillava nello sguardo, qualcosa di bizzarramente razionale.
Si alzò e si spostò sulla sedia al fianco di Neville, iniziando a scrutarlo come fosse la prima volta che lo vedeva.
“Ho…ho qualcosa che non va?” balbettò il ragazzo, arrossendo sulle gote.
Luna scosse il capo, facendo ondeggiare i lunghi capelli biondi.
In quel momento, per la prima volta, Neville notò come i riflessi delle luce del sole facessero somigliare i capelli di Luna a fili dorati. Ci danzava, quasi, giocando a nascondino tra una ciocca e l’altra.
Luna gli si avvicinò, piegando la testa di lato per impedire ai loro nasi di cozzare tra loro.
“Lu-Luna…?” biascicò, deglutendo.
La ragazza sbatté le palpebre, guardandolo come si fa con una curiosa specie animale.
Neville, sconcertato, si ritrovò a fissare i suoi occhi. Erano grandi ed azzurri, limpidi, quasi trasparenti. In quegli occhi, Neville, ci lesse dentro cose che gli fecero mancare il fiato. Ci vide un mondo intero, un universo che sarebbe sempre stato precluso a tutti.
“Hai gli occhi intelligenti,” gli disse Luna, arricciando le labbra.
E Neville non seppe più cos’altro fare, se non assecondare quella vocina che gli suggeriva di baciarla sulla bocca.
Era morbida la bocca di Luna e liscia; era come il petalo di una rosa. Sapeva di zucchero e cannella, ma aveva anche il sapore della felicità.
Neville non l’aveva mai assaggiata la felicità, ma appena l’aveva baciata aveva capito che era di quello che aveva sapore; la felicità sapeva di Luna.
Si allontanò dalla sua bocca e la trovò che lo fissava. Non disse nulla, semplicemente alzò lo sguardo sopra le loro teste. Neville seguì il suo esempio.
Sopra di loro, appeso ad una cordicella dorata, pendeva un rametto di vischio.
“Ti sbagliavi sai, Neville,” sussurrò Luna. “Il vischio è magico davvero.”



Note: Okay, forse per il Natale è ancora un po' presto ma, dopotutto, mancano solo ventiquattro giorni.
Mi dispiace che questa cosa vada contro quanto detto da Jo, ma Luna e Neville non me li leverà mai dalla testa nessuno. E mi dispiace per voi, che dovrete sopportarmi ;)
1 Per questo obrobrioso nome mi prendo ogni merito e demerito. E' la prima cosa che mi è venuta in mente; pensando a Nargilli + Trovare è uscito questo Trovagilli. Siete liberissimi di tirarmi un pomodoro in faccia per questo.
2 Per avere queste notizie ho semplicemente usufruito della mia amica Wikipedia, andate alla voce 'vischio' e troverete quello che sta scritto lì.
Bien, non credo di avere altro da aggiungere; con questa nota avete il permesso di inseguirmi con i forconi oppure, se volete andare su qualcosa di meno drastico, potete sempre lasciarmi una recensione :3
Be', qualsiasi cosa facciate, vi ringrazio per essere arrivati fin qui ed aver letto questa storia.
Un bacio,
Emily.

   
 
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