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Autore: sonsimo    23/07/2006    11 recensioni
Come risulta evidente dal titolo (Sangue e lacrime)la storia si rivelerà violenta e inoltre, a tratti, fortemente introspettiva. Goku dovrà combattere una battaglia molto dura, non solo per il suo fisico ma soprattutto per il suo cuore
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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fan fiction3

                                                  Nubi ad Ovest

 

Tutto inutile, quella notte non sarebbe riuscito a prendere sonno. Continuava a girarsi e rigirarsi, facendo scricchiolare il materasso, e l'unico risultato che otteneva era quello di disturbare il sonno di Chichi, profondamente addormentata ormai da diverse ore. Goku decise così di alzarsi e cercare qualsiasi metodo per conciliare il sonno. Andò presso la finestra, e respirò a pieni polmoni l'aria fresca che accarezzava il suo volto accaldato dal tepore del letto appena abbandonato, ma ciò non gli portò alcun conforto. La profonda inquietudine che gli aveva impedito di abbandonarsi al sonno non si decideva a dissolversi alleggerendo il suo cuore. Era una sensazione che non riusciva a spiegarsi e che lo scuoteva nel profondo. Sollevò lo sguardo al buio cielo della notte, rischiarato dalla pallida luce della luna. Luna piena. Alla vista del luminoso cerchio della notte, Goku strinse i pugni e il suo sguardo si incupì. Era da molti anni che ogni volta che scorgeva la luna provava una profonda angoscia. Precisamente da quando aveva scoperto la sua natura sayan, e la feroce trasformazione che essa comportava. Per quella luna aveva ucciso...aveva commesso il più efferato delitto che mente potesse concepire, poichè la sua vittima era stata l'unica persona che si fosse presa cura di lui quando tutti gli altri lo avevano abbandonato. Ma quello non era il momento adatto per perdersi nei sensi di colpa. Osservando l'astro che governava la notte, il presentimento di Goku divenne ancora più vivido. Sentì il suo corpo scosso da un tremito, e ciò era davvero preoccupante per un guerriero che non tremava nemmeno di fronte ai peggiori nemici assetati di sangue. Improvvisamente spiccò il volo, lasciando la sua camera da letto proprio da quella finestra, e iniziò a sorvolare lentamente i boschi che tanto ben conosceva. Quei luoghi così familiari quella notte gli apparivano tetri e lugubri, non gli trasmettevano la serenità che era solito provare quando si stendeva su quei verdi prati, protetto dalle fronde degli alberi, lontano dagli orrori dell'ultima battaglia. Quella notte nulla placava le turbe del suo animo. Decise di fermarsi su una collinetta, dove era solito recarsi spesso coi suoi figli per i consueti allenamenti. Una volta lì, chiuse gli occhi cercando di concentrare al massimo la propria mente: se ci fosse stato un pericolo imminente incombente sulla Terra, di certo ne avrebbe avvertito la presenza. Diresse la propria attenzione verso l'atmosfera che circondava la Terra, nel timore di qualche possibile mostro proveniente dallo spazio, come già era successo in passato. Non avvertì però nulla di preoccupante in quella direzione, così  si concentrò verso luoghi meno lontani. Ad un tratto un brivido gelido percorse la sua schiena, facendolo trasalire. Goku spalancò gli occhi e puntò il suo sguardo verso un punto ben preciso. Ovest. Un'aura fremeva, carica di negatività, accecata dal rancore, assetata di vendetta. Un'aura fin troppo familiare al sayan dei Paoz. Lentamente, Goku riportò il suo sguardo sulla luna, e all'astro rivolse la sua sommessa preghiera: "Ti prego, fa che mi stia sbagliando...". Goku spiccò nuovamente il volo, ma prima di sparire all'orizzonte inghiottito dalle tenebre della notte, si voltò per un'ultima volta in direzione della sua casa,e alla finestra della camera da letto, illuminata dalla fioca luce di una candela, scorse la figura esile della moglie, coi neri capelli sciolti che ondeggiavano alla brezza notturna. L'eroe le rivolse un lieve cenno con la mano, prima di allontanarsi. Una lacrima solitaria percorse silenziosamente la guancia candida di Chichi, ma il suo sguardo esprimeva molto meglio di quella lacrima i sentimenti della donna in quell'istante."Ancora una volta la battaglia ti porta via da me...quale sarà  il pericolo dal quale ci porterai in salvo? Ti prego Goku, proteggi anche te stesso. Ritorna da me, anche questa volta". In quell'istante, Chichi udì la voce del suo primogenito alle  spalle: " Mamma che cosa succede? Dov'è papà?" Chichi si voltò verso di lui ma non rispose. Gohan riprese:"Avverto qualcosa di strano. Lo raggiungo." Stava per allontanarsi anche lui dalla finestra aperta, quando la madre lo trattenne per un braccio e gli si rivolse col suo abitule tono di comando, come se nulla stesse accadendo intorno a loro, come se suo figlio fosse ancora il bimbetto di quattro anni che andava sgridato per impedire che seguisse le orme del padre...mettendo in grave pericolo la propria vita. "Non succede assolutamente nulla Gohan, fila a letto, non ho intenzione di permetterti di saltare la scuola domani! E vedi di non svegliare tuo fratello!".Gohan tentò di replicare, ma la madre non gliene diede il tempo perchè aggiunse, con tono di voce più contenuto: "se tuo padre avesse ritenuto necessaria la tua presenza ti avrebbe portato con sè, se non lo ha fatto vuol dire che non c'è niente di cui preoccuparsi". Chichi si rese conto di quanto le sue parole suonassero false, ma non poteva permettere che Gohan seguisse Goku. Pur non possedendo la facoltà di percepire le auree, Chichi aveva imparato a conoscere alla perfezione i cambiamenti di umore del marito quando un pericolo si profilava all'orizzonte, e ciò che aveva visto quella notte non le era piaciuto per niente. Se nulla poteva fare per Goku, almeno avrebbe impedito ai suoi figli di cacciarsi nei guai. Sapeva per certo che se gli eventi fossero precipitati non avrebbe potuto fare nulla per trattenere Gohan e Goten dall'andare in aiuto del padre, ma finchè la minaccia rimaneva soltanto un sospetto non avrebbe permesso loro di andare da nessuna parte. In questo modo un pò infantile la madre si illudeva di poter tenere al sicuro i propri figli. Come biasimare una donna che tanto aveva patito, che tante volte aveva visto la sua famiglia smembrata e distrutta? Dal canto suo, Gohan preferì non discutere, credendo che ci fosse un fondo di verità nelle parole pronunciate da sua madre. La fiducia che nutriva nei confronti del padre era profonda e incondizionata, e sapeva bene che era inutile ribellarsi se in quel momento Goku non lo voleva con sè. L'unica cosa che poteva fare era rimanere concentrato sulla sua aura in modo da riuscire ad intervenire tempestivamente in caso di imminente pericolo. Dopotutto non c'era ancora alcuna minaccia concreta, si trattava soltanto di supposizioni.   E poi, aveva già imparato in passato,e a che prezzo, a non discutere il volere del padre. Soltanto una volta nella sua vita si era rifiutato di obbedirgli, durante il combattimento contro Cell, quando Goku gli ripeteva di sferrare il colpo di grazia e lui si ostinava a non concludere. E Goku aveva pagato con la vita quell'ostinazione. No, non avrebbe mai più messo in discussione le volontà del più grande eroe di tutti i tempi. Sforzandosi di sorridere, appoggiò una mano sulla spalla di Chichi dicendo: "Tranquilla mamma, non andrò da nessuna parte questa notte". Detto questo, lasciò la camera da letto dei genitori per ritornare nella propria, che divideva col piccolo Goten. Trovò il bambino seduto sul bordo del letto che si stropicciava gli occhi : " Fratellone, ma che succede?". "Niente Goten, è tutto a posto. Torna a dormire". Il piccolo, che in fondo non era del tutto sveglio, crollò sul letto e si riaddormentò sereno. Anche Gohan si sdraiò, pur sapendo che per quella notte non sarebbe più riuscito a chiudere occhio. Continuò a concentrarsi, fino a quando non riuscì a percepire senza dubbio da dove provenisse quella energia sinistra che aveva destato sia lui che il padre. " E' proprio lui, non c'è alcun dubbio. Stai attento papà".    

                                                                       continua...

Nota dell'autrice: allora, siamo solo al primo capitolo, come avete potuto constatare la storia deve ancora decollare... fatemi sapere se questo inzio vi incuriosisce! A proposito, voi dragonballiani ccaniti avrete certamente capito chi si nasconde dietro la nuova minaccia, non è vero? Arrivederci al prossimo capitolo! Sonsimo  

                                       

  
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