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Autore: LexRiccardoShion    01/12/2011    0 recensioni
Siete delusi del finale di Family Compo?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FAMILY COMPO 2

CAPITOLO 13

 

 

SHION E MASAHIKO: NOTTE MALEDETTA 3

 

 

 

La strana compagnia rientrò a casa Asagi solo a tarda ora. I fuochi d'artificio erano stati emozionanti come anche la festa delle lanterne e il falò nella piazza centrale. Avevano assaggiato tutte le prelibatezze della cucina tradizionale locale e, ovviamente, non avevano trascurato l'ottimo sakè della zona.

Masahiko si rigirò sul divano e ridacchiò tra sé. Asagi sembrava essersi messa fuori gioco da sola anche per quella sera. Stavolta era stata Kaoru a portarla a letto di peso, per fortuna, togliendogli quell'incombenza che la sera precedente gli era costata un bagno di scotch. Quella ragazza avrebbe dovuto sottoporsi ad un corso accelerato per bevitori professionisti se davvero aveva intenzione di reggere il ritmo di Shion e Kaoru. Ridacchiò ancora girandosi su quello scomodo giaciglio. Da parte sua ci aveva rinunciato da un pezzo, ormai.

Si sollevò pesantemente e si mise seduto lasciandosi sfuggire un piccolo sospiro. Non poteva certo sperare che Shion lo ospitasse anche per quella notte, gli era già andata bene una volta, senza contare che quella mattina Asagi li aveva quasi scoperti. Se non fosse stato per la prontezza di Shion sarebbe scoppiato un vero pandemonio e chissà come sarebbe andata a finire. Magari, a quest'ora sarebbe stato costretto ad accamparsi in giardino.

E poi, perchè mai Shion avrebbe dovuto invitarlo ancora una volta in camera sua? La sera precedente, in fin dei conti, era stata solo un caso. Avevano trascorso un paio d'ore a chiaccherare in terrazza, probabilmente gli aveva fatto pena e non se l'era sentita di lasciargli passare le ormai poche ore residue della notte su quella sistemazione tanto scomoda. Ma ora era diverso, era già andata a letto da un'oretta buona senza quasi averlo degnato di uno sguardo e con ogni probabilità se ne stava già dormendo della grossa. Non c'era andata leggera nemmeno lei con il sakè, del resto.

Sospirò ancora, rassegnato. Non c'era altra scelta, quella notte avrebbe dovuto trascorrerla lì.

Si passò una mano sulla nuca e si massaggiò energicamente il collo dolorante. Poi un sorriso si fece lentamente strada sul suo volto, si era proprio divertito a quella festa, nonostante le battutacce di Asagi ed i consueti battibecchi tra Kaoru e Shion. Chissà poi perchè quelle due si prendevano così spesso di recente.

Si alzò e aprì le persiane della finestra. Uscì sul terrazzo sbadigliando e stiracchiando le braccia sopra la testa.

Si sentiva ancora la musica della festa che, a quanto pareva, non accennava a volgere al termine. Era una musica allegra, datata ma stranamente accattivante. Affascinante come solo le cose antiche e tradizionali possono essere. Aveva anche ballato intorno al falò indossando uno di quei divertenti cappelli di carta che avevano dato in omaggio ad Asagi con l'acquisto dei dolcetti di riso. Lo spettacolo che aveva offerto, probabilmente, doveva essere stato estremamente divertente, considerato il fatto che le ragazze si erano letteralmente sbellicate dalle risate vedendolo danzare così conciato con una paesana mascherata e con addosso un costume che gli era sembrato simile a quello di una puerpera di campagna.

Quella signora così gentile aveva addirittura tentato di insegnargli quella strana danza da eseguirsi intorno al fuoco, con risultati che però, dovette ammettere, erano stati piuttosto scarsi. Incredibilmente era stata quella scorbutica di Asagi a mostrargli i passi che aveva imparato partecipando alla festa negli anni passati. E li aveva insegnati anche alle ragazze che, al solito, in un batter d'occhio erano diventate molto più brave di lui.

Anche Kaoru era stata sorprendentemente brava ad apprenderli, sfoggiando una predisposizione innata per il ritmo. A ben pensarci, però, la cosa non avrebbe dovuto stupirlo più di tanto considerato il suo noto talento musicale, ma la grazia nei movimenti che aveva messo in mostra in quell'occasione era davvero insospettabile. E tante altre sue qualità che stava scoprendo negli ultimi tempi, per la verità, lo erano.

L'unico suo cruccio era che non era riuscito a ballare con Shion. L'aveva fatto con la paesana, con Kaoru e perfino con Asagi, che con tutta probabilità era già sotto l'influenza dell'alcool, ma non aveva fatto in tempo a chiederlo a Shion che, quando era giunto finalmente il suo turno, si era improvvisamente dileguata nella folla. Era stato quindi costretto a rimanersene in disparte e ad osservare gli insegnamenti di Asagi a Kaoru, che, in realtà, gli era sembrata più concentrata a tenere in piedi la sua insegnante che ad imparare i passi.

Shion era riapparsa con un sacchetto di dolcetti soltanto quando non si poteva più far altro che portare la povera Asagi a casa.

Masahiko ridacchiò tra sé. Se quella ragazza avesse continuato a frequentare Shion e Kaoru, in breve sarebbe diventata una vera ubriacona. A meno che non fosse riuscita ad imparare in fretta a diventare una spugna impenitente come loro.

" Ma che avrai da ridere tanto... ",

Masahiko si voltò di scatto e la vide in piedi sulla soglia del terrazzo.

Aveva le braccia incrociate davanti al petto, indossava il pigiama bianco con i ricami azzurri della sera precedente ed aveva un'espressione vispa, curiosa e lievemente sorniona.

Dopo un primo momento di sorpresa, si sentì contento di vederla lì e le rispose con tono allegro, " Beh, è stata una serata divertente, no? ".

La vide fare qualche passo a piedi nudi sul terrazzo portandosi le braccia dietro la schiena, " E' vero ". E quando si rese conto che osservava i suoi piedi lo anticipò scegliendo un tono lieve e vagamente divertito, " Non prenderò freddo, Masahiko ".

Sollevò lo sguardo colto nuovamente di sorpresa e la vide sorridere consapevole di avergli letto nel pensiero. E la cosa non lo stupì affatto. Rise sinceramente divertito e la osservò mentre lo affiancava vicino al parapetto in muratura.

" Pensi che le danze andranno avanti per tutta la notte? ".

" Non lo so. La musica ti impedisce di dormire? ".

" No, anzi. E' carina, non trovi? ".

Masahiko distolse lo sguardo da lei per un attimo, osservando la luce del falò che illuminava il cielo sopra il centro del paese, " Si, lo è ".

Lo osservò di nascosto, prima di richiamare la sua attenzione, " Ho visto che ti sei dato alla pazza gioia stasera, eh? ".

La guardò con aria interrogativa, lei sorrise ma non si decise a spiegarsi meglio. Allora capì, " Ti stai per caso riferendo alle mie capacità di ballerino? ".

" A-ha ".

Tentò di darsi un tono, " Capisco bene che le mie doti possano averti impressionato. E' normale, tutte le ragazze cadono ai miei piedi quando mi vedono ballare... ".

Si mostrò fintamente stupita, " Adesso capisco... è quello che è successo ad Asagi, vero? ”.

" Già, la povera ragazza non ha saputo resistere al mio fascino ".

Scoppiarono a ridere, ma Shion portò rapidamente le mani alla propria bocca e a quella di Masahiko mal riuscendo a mettere a tacere le loro risa, " Scc! O le sveglieremo! ".

Masahiko rimase colpito da quel contatto, ma un istante dopo prese quella mano nella sua e le si avvicinò al viso parlando sottovoce, " Asagi non si sveglierebbe neppure se di qui passasse un treno ".

Shion si avvicinò a sua volta e parlò altrettanto sottovoce racchiudendo le parole tra la propria bocca ed il suo orecchio con la mano libera, " Infatti è di Kaoru che mi preoccupo! Ha bevuto più di tutti, ma se la svegliamo è capace di tirarci una secchiata d'acqua gelida dalla finestra ".

Risero ancora e Shion fu di nuovo costretta ad arginare il rumore tappando entrambe le loro bocche. Lasciò libere le labbra di Masahiko soltanto quando fu sicura che fosse in grado di trattenersi da solo.

" Comunque non eri poi tanto male ".

" Mhm? ".

" No, dico davvero... ".

" Ma che bugiarda! ",

Si mostrò fintamente risentita, " Io non mento mai, dovresti saperlo, ormai ".

La guardò dubbioso, " Sempre più bugiarda! ".

Rispose fingendosi ancora una volta offesa, ma non riuscì ad impedirsi di ridere, " Che cosa dici? ".

" Non pensare di prendere in giro proprio me! Dì la verità, sei anche scappata quando ti sei accorta che stavo per chiederti di ballare! ".

Questa volta fu sinceramente stupita, " Io non sono affatto scappata ".

" Ah no? ".

Dovette riflettere un attimo prima di rispondere, poi si rese conto di dover inventare una scusa, " Sono solo andata a comprare dei dolci ".

Masahiko la guardò sorridendo sornione. Che fosse riuscito ad incastrarla per una volta?

" Dei dolci, eh? ".

" Già, dei dolci ".

Si limitò a guardarla sorridendo e lei dovette arrendersi. Ma dov'era finita quella sera la sua proverbiale freddezza? Cercò, però, di recuperare in corner assumendo un tono serio, " D'accordo Masahiko, la verità è che eri davvero un impiastro ".

Si voltò e gli dette le spalle, lasciandolo interdetto.

" Ma... ".

" Che figura avrei fatto a ballare con un orsetto zampettante come te? ".

Quando si avvicinò e vide che se la rideva sotto i baffi pensò di replicare ma poi gli venne in mente un modo più efficace di fargliela pagare. Avvicinò con circospezione le mani alla sua vita e d'improvviso le fece il solletico proprio lì dove sapeva che lo soffriva terribilmente. Shion sobbalzò e le sfuggì un grido stridulo. Istintivamente cercò di afferrare le sue mani che continuavano a farle il solletico e non riuscendoci si voltò prendendogli le braccia senza poter minimamente soffocare le risa che non si placarono neppure quando riuscì finalmente a strappare le sue grinfie dalla propria vita.

" Sccc! O le sveglierai! ".

Ma le risa le uscivano a singhiozzi mal trattenuti nonostante si fosse riparata contro la sua spalla, non volendo assolutamente lasciargli le mani libere temendo un secondo attacco. Pensò istintivamente di tapparle la bocca e si avvicinò al suo viso rendendosi conto solo all'ultimo momento di cosa stava per fare. Shion incrociò i suoi occhi a soli pochi centimetri dai suoi e le risa scomparvero improvvisamente.

Masahiko si ritrasse un attimo dopo e distolse lo sguardo fugacemente. Lo guardò sorpresa e scoprì che le piaceva quel lieve rossore che aveva dipinto le sue guance. Quindi decise di non toglierlo d'impaccio e gli parlò con tono a metà tra il malizioso ed il malandrino.

" Masahiko... ", lo vide stringere gli occhi ed immaginò chiaramente quali fossero i suoi pensieri in quel momento, quindi decise di rompere gli indugi e gli dette il colpo di grazia, " ...che cosa stavi per fare? ".

Dalla sua espressione capì immediatamente che aveva sperato fino in fondo che lei sorvolasse pur consapevole che non lo avrebbe mai fatto. E la cosa la divertì ancora di più.

" Niente ".

Cercò di trovare un'espressione innocente, " Niente? ".

Sentì che stava cercando di liberarsi le mani, presumibilmente per divincolarsi e togliersi d'impaccio, ma lei non glielo permise. Le sfuggì, però, un piccolo sorriso.

" E allora perché sei tutto rosso? ".

" Io non sono rosso! ".

" Ah no? ", lo guardò stupita, " e come fai a saperlo? ".

Sgranò gli occhi per un attimo rendendosi conto di essersi incastrato da solo e si voltò finalmente verso di lei con aria colpevole.

" E' colpa tua, ridevi troppo forte e non mi lasciavi libere le mani ".

" Ahh.. è solo per questo allora, ho capito ".

La sentì lasciargli libere le mani e rimase per un attimo incerto se giustificarsi ancora o meno. Ma lei lo precedette lasciandolo di stucco, " Quindi avresti fatto la stessa cosa se al mio posto ci fosse stata Kaoru? ".

Tutto si sarebbe aspettato tranne quella battuta, " Ma che cosa stai dicendo? Cosa c'entra Kaoru adesso? ".

Si morse la lingua rendendosi conto di essersi fatta trascinare dagli straordinari eventi degli ultimi giorni e cercò di metterla sul ridere, " Scusa, ti stavo solo prendendo in giro. Però ho visto quanto ti divertivi stasera a ballare con lei... ".

" Ballare? Perchè, gli orsi ballano? Pensavo zampettassero... ".

Le strappò un'altra risata, ma stavolta sottovoce.

" Dicevo sul serio prima, non eri poi tanto male in fin dei conti ".

La guardò dubbioso, " Non so se fidarmi di te o meno... ".

Gli sorrise maliziosamente, " Non devi mai fidarti di me, lo sai ".

" Già, la mia sfinge... ".

" Eri solo un po' debole in un paio di passaggi, per il resto andavi bene ".

" Ma scusa, quanti passaggi erano in tutto? ".

Ci pensò un momento prima di rispondergli, " Un paio o tre ".

" Ah... ".

Shion rise di nuovo, ma stavolta Masahiko non si fece demoralizzare, " Però potresti insegnarmi tu, visto che come al solito l'hai imparato alla prima! ".

Lo guardò con aria indecisa e indugiò prima di rispondergli, " Beh, la musica c'è... ".

Le piacque vedergli quell'espressione entusiasta sul viso ed alzò le braccia per mettersi in posizione, ma Masahiko la fermò, " Aspetta un momento ".

Ciò detto le strizzò un occhio, si voltò e sparì rapidamente in casa.

Shion scrutò per un attimo l'oscurità della sala per poi far salire lo sguardo alla finestra della camera delle ragazze. Sembrava tutto tranquillo, nonostante tutto. Anche Kaoru sembrava non essere stata svegliata dai loro schiamazzi. Meglio così.

Si appoggiò con la schiena al parapetto e guardò distrattamente la luce del falò che dipingeva il cielo notturno. Masahiko aveva ragione, era vero che non aveva voluto ballare con lui alla festa. Non era proprio scappata, ma si era volutamente allontanata dal gruppo proprio nel momento in cui avrebbe dovuto ballare con lui. Non se ne seppe dare una spiegazione neppure in quel momento, ma le aveva dato istintivamente fastidio l'idea che Asagi e Kaoru potessero vederla mentre ballava con lui.

In quel momento Masahiko riapparve dalla sala e fece il suo ingresso indossando il buffo copricapo di carta che aveva portato durante le danze.

" Non sono più carino così? ".

Finse di osservarlo con maggior attenzione e poi gli rispose, " Irresistibile, direi ".

Le si avvicinò e poggiò cautamente una mano sulla sua vita ed accolse la sua nell'altra. Shion poggiò l'altra mano sulla sua spalla, " Sei pronto? ".

Masahiko guardò in basso e controllò la posizione dei suoi piedi, " Un attimo ".

Tolse con un rapido gesto le ciabatte lanciandole verso il bordo della terrazza e rimase a piedi nudi come lei, " Almeno, se ti pesto i piedi... ".

Gli sorrise, " Non lo farai ".

" Beh, lo spero... ".

" Sono sicura che non lo farai ".

Il suo sorriso lo distrasse per un momento e fu costretta a richiamarlo, " Si comincia con il destro, ti ricordi? ".

" Ah, si ".

Shion attese la battuta e scandì il tempo battendo a terra il piede e sottolineandolo con i movimenti della testa.

" Ecco, pronto? ".

Non fece neppure in tempo a risponderle e si mossero insieme. E Masahiko, dopo tutto, non se la cavò troppo male.

" Così va bene ".

" Davvero? ".

" A-ha... attento qui, però! ".

" Aspett... ".

" Devi farmi girare più velocemente ".

" Più velocemente? ".

" Si, così, vedi? ".

" A-ha, ho capito ".

" Riproviamo ".

Masahiko seguì con attenzione i consigli di Shion ed in effetti offrì uno spettacolo migliore rispetto a qualche ora prima.

" Come sto andando? ".

" Molto meglio ".

" Davvero? ".

" Già, tutto merito della tua insegnante! ".

" Sempre la solita, eh? ".

" Ehi! Non distrarti! ".

" Va bene, va bene ".

Quando il pezzo finì, Shion prese la mano di Masahiko poggiata sulla propria vita e gli sorrise con fare dispettoso, " Adesso facciamolo ancora più veloce ".

" Più veloce di così? ".

" Certo! ".

Le lasciò staccargli la mano dalla vita e farla scorrere sulla sua schiena. Si trovò in un attimo più vicino a lei, che però non palesò nessuna reazione particolare.

" Sei pronto? ".

La musica iniziò un attimo dopo e anche stavolta non fece in tempo a risponderle.

Non aveva ballato così alla festa. Né con la puerpera, né con Kaoru, né tantomeno con Asagi.

In quella posizione risultava effettivamente più facile girare velocemente, ma era molto più difficile riuscire a concentrarsi sui movimenti. Quella vicinanza era piacevole, ma anche terribilmente pericolosa. Il contatto del braccio sulla sua schiena e l'odore dei suoi capelli gli facevano quasi girare la testa. La sua voce, poi, proveniva da tanta poca distanza dal suo orecchio che non poteva fare a meno di calcolare mentalmente quanto fosse effettivamente distante il suo viso dal proprio.

" Masahiko, devi essere più rilassato ".

" Più rilassato? ".

" Si, adesso stai andando meglio, ma sei troppo teso ".

" Beh, più facile a dirsi che a farsi... ".

" Come hai detto? ".

" No, no, niente, niente... ".

" Cerca di non pensare troppo ai passi, quelli ormai li hai imparati, devi pensare alla musica ed a divertirti ".

" A divertirmi? ".

" Già! E' per questo che stiamo ballando, no? ".

Riflettè incrociando il suo sguardo per un momento e le sorrise, " Hai ragione ".

Cercò di seguire il suo consiglio, smise di pensare ossessivamente ai passi da eseguire e scoprì che aveva ragione veramente. Si concentrò sulla musica e sulla sua compagna e tutto diventò più semplice, più rapido e più divertente.

Era la prima volta che ballava con lei e gli sembrò che fosse la prima volta che ballava davvero. Non si rese conto che i suoi movimenti si fecero più sciolti e la sua presa più sicura. Non si accorse neppure quando il suo braccio scivolò ulteriormente lungo la schiena di Shion portandola ancor più vicina a sé. Sentì soltanto il braccio di lei scivolargli dalla spalla sulla propria schiena ed il suo viso farsi ancora più vicino.

Quando la musica finì e la sentì chiaramente così vicina a sé, esitò nel lasciarla andare e l'espressione che le vide negli occhi gli sembrò, per una volta, un po' spaesata.

" Sono stato bravo maestra? ".

Gli sorrise dopo un breve attimo di smarrimento, " Si, sei stato bravo ".

" Grazie ".

" Adesso puoi toglierti quel coso dalla testa ".

" Che coso? ".

Si sollevò sulla punta dei piedi e afferrò il copricapo di carta, " Questo, scemo! ".

Si allontanò da lui di qualche passo e si avviò verso l'interno sventagliando il cappello di carta.

" Perchè? Era così carino! ".

Rise divertita mentre attraversava la soglia del salotto e si voltò di nuovo verso di lui, " Adesso basta giocare, è ora di andare a nanna ".

Si abbassò, raccolse le sue ciabatte e gliele porse, " Andiamo, dai ".

Mise via il finto broncio e l'accontentò seguendola, " Perchè poi sei venuta giù scalza? ".

Si voltò appena mentre rientrava e gli rispose con disinvoltura, " Non pensavo di dover scendere, mi ero affacciata sulle scale per chiamarti e poi ti ho visto uscire in terrazza ".

Masahiko si fermò di colpo mentre richiudeva le persiane, " Per chiamarmi? ".

" Come mai quella faccia stupita? Preferisci dormire sul divano stanotte? ".

" No, ma... ".

" Ma che? ".

" Beh, si, insomma, non credevo che tu... ".

Lo guardò attratta da quell'espressione titubante e gli sorrise, " Avanti, andiamo ".

Si avviò verso le scale e Masahiko si affrettò a chiudere la finestra per seguirla. A metà scala Shion si girò e gli fece cenno di far silenzio portandosi l'indice al naso. Masahiko annuì e salì fino al disimpegno dove gettò una rapida occhiata alle porte delle altre stanze. Tutte chiuse, per fortuna. Sgattaiolò nella stanza di Shion permettendole di chiudere la porta alle loro spalle dopo aver dato un'ultima occhiata di sicurezza.

Masahiko osservò per un momento il profilo delle sue spalle seminascoste dai lunghi capelli scuri e le sue braccia lasciate scoperte dalla canottiera bianca con i ricami azzurri.

Un attimo dopo lei si voltò mostrando un sorriso compiaciuto, " Tutto liscio, per fortuna ".

Come la sera precedente la vide salire sul letto, attraversare il materasso per tutta la sua lunghezza e stendersi sotto il lenzuolo coprendosi fino sotto il seno, ma stavolta non si fece richiamare da lei per coricarsi a sua volta.

Cercò di apparire tranquillo e sicuro, anche se dentro di sé lo agitava l'idea di dividere il letto con lei per un'altra intera notte. Si stese accanto a lei cercando di non pensare a quanto fosse vicina, e si coprì con il lenzuolo, ma seppe nel momento stesso in cui si ricordò di respirare di esserle apparso tutt'altro che disinvolto.

E infatti, " Ehi, Gambadilegno ".

Quell'appellativo lo allarmò in tal misura da spingerlo ad alzarsi di scatto a sedere ed a controllarsi il basso ventre. Quando si rese conto che la situazione non era preoccupante si rilassò e tirò un vistoso sospiro di sollievo, poi si rese conto della situazione imbarazzante e si voltò verso di lei.

La vide seduta accanto a lui e capì subito che in un primo momento si era allarmata nell'averlo visto scattare all'improvviso e che, invece, adesso ben comprendeva tutta la situazione. Quando vide il riso cominciare a piegare la sua bocca capì che la sua credibilità era definitivamente compromessa. Shion, infatti, si coprì la bocca con una mano e poi, per trattenere meglio le risa, si lasciò cadere sul letto affondando il viso nel cuscino.

Sentendo quei singhiozzi soffocati dal cuscino temette per un attimo che anche le altre ragazze l'avrebbero sentita, ma poi decise di lasciar fare al destino e si abbandonò sul letto stanco e un po' demoralizzato.

Attese che quell'attacco di ilarità volgesse al termine, ma dopo qualche momento si sentì costretto ad interromperlo, " Ehi, non hai ancora finito di ridere di me? ".

Shion fece capolino dal cuscino mal trattenendosi dal ridere ancora, " Guarda che hai fatto tutto da solo ".

Masahiko grugnì qualcosa e distolse lo sguardo sul soffitto, " Beh, quando hai detto in quel modo... ".

Shion lo interruppe, " Che cosa hai pensato? ".

" Io... veramente... ".

Si avvicinò e parlò sottovoce, " Qui c'è qualcuno che ha la coda di paglia, eh? ".

Masahiko divenne ancora più rosso e Shion potè accorgersene chiaramente anche nella penombra.

Poi riprese con tono calmo, " E dai Masahiko, mi riferivo solo al fatto che eri troppo teso ".

Lui parve rilassarsi appena e lei non seppe resistere, " Pensi davvero che ti avrei detto una cosa del genere se fosse stato vero? ".

Si sentì ancor più imbarazzato e stavolta reagì attaccando, " Scommetto che non avresti certo perso un'occasione tanto ghiotta per prendermi in giro! ".

Si stupì di quella reazione e lasciò che, per un attimo, pensasse di averla messa in difficoltà. Poi si voltò dalla parte opposta fingendosi offesa e passò al contrattacco lasciandolo senza difese, " Beh, stamattina non ti ho detto niente... ".

E, infatti, Masahiko restò di pietra richiamando rapidamente alla mente le condizioni in cui si era svegliato in quello stesso letto. Poi si voltò verso di lei, vide che stava ridendo di nuovo e capì che lo stava prendendo in giro.

Fece un bel respiro e le parlò sorridendo, cogliendo un tono intimo e un po' divertito, " Sei veramente tremenda ".

Gli sorrise a sua volta, " E tu sei un vero credulone ".

Masahiko si voltò sul fianco verso di lei e spostò il lenzuolo perchè non gli si attorcigliasse intorno al corpo. Nascose un braccio sotto il cuscino e la guardò con occhi finalmente sereni, " E' vero, sono proprio un credulone ".

Allungò l'altra mano sulla striscia di lenzuolo che li separava giochicchiando con il tessuto, " Credi sia un grave difetto? ".

Lo guardò stupita per quella strana domanda, poi si girò a sua volta sul proprio fianco. Si prese qualche attimo per rispondergli e poi lo fece con un sorriso calmo ed appena accennato, " Non lo so, Masahiko ".

La guardò con un'espressione che la spinse a spiegarsi meglio, " Per la verità mi piace quell'espressione che fai quando ti accorgi che ti prendo in giro... ". Ridacchiò appena e continuò, " Ma non mi piace quando sono gli altri a prenderti per il naso ".

" Prendermi per il naso? Sono davvero così ingenuo? ".

Il ghigno buffo e birichino con cui lo guardò lo divertì, " Ho capito, lo sono... però dovrei essere il tuo punjinball esclusivo, dico bene? ".

Non gli rispose, ma si limitò a prendergli la punta del naso tra il pollice e l'indice ed a sorridergli.

Guardò per un attimo l'espressione del suo viso e prese quella mano nella sua. La poggiò sul materasso e la coprì con la propria senza consentirle di tornare dalla sua padrona.

" Lo prenderò come un complimento ".

Shion rimase ancora in silenzio, ma lasciò la propria mano sotto la sua.

" E cercherò di fare il possibile... ".

" E come pensi di fare? ".

" Ancora non lo so, penso che l'essere un po' ingenuotto sia nella mia natura, ma di sicuro posso migliorare... ".

Gli strizzò l'occhio, " Non troppo, però, mi raccomando ".

Rise sottovoce e lasciò libera la sua mano per un istante sperando di non vederla ritrarre via. E, per sua fortuna, quella rimase lì, comodamente stesa in quella sottile striscia di lenzuolo che li divideva.

Lo vide guardare la sua mano e, senza rendersene conto, sorridere di nuovo. Un attimo dopo sentì di nuovo le sue dita sulla pelle, intente a percorrere il dorso del palmo e poi, una per una, tutte le dita.

Non le disse niente e anche lei rimase in silenzio, quasi ipnotizzata da quelle carezze gentili. E quando, non avrebbe saputo quanto dopo, finalmente le parlò di nuovo, fu costretta a chiedergli di ripetere.

" Hai sonno? ".

Distolse con fatica l'attenzione dalla sua mano e incrociò ancora una volta il suo sorriso nella semioscurità del dormiveglia. Il giorno successivo non avrebbe ricordato di avergli risposto, ma ritenne comunque di averlo fatto, perchè ricordava chiaramente la sua voce che le augurava la buonanotte.

 

Quando si svegliò capì subito che era di nuovo tardi. Aprì un occhio per un attimo e lo richiuse subito dopo accecata dalla luce che entrava dalla persiana e già rasentava il letto. Sentì una leggera pressione sulla mano e subito la ricollegò a quella di Masahiko. Che fosse rimasta in quella posizione tutta la notte? Poco probabile ma possibile. E, comunque, l'idea non le dispiaceva.

Poi avvertì un peso sul braccio e il contatto con qualcosa dietro la schiena. Non aveva ancora voglia di aprire gli occhi e razionalizzò un momento, concludendo che quella dietro di sé doveva essere per forza la schiena di Masahiko. Già la mattina precedente si era svegliata vicina a lui e non valeva la pena di scandalizzarsi troppo. E poi era stata lei ad invitarlo a dormire nel suo letto, no?

Se ne era quasi convinta quando la colse la consapevolezza che il suo ragionamento non reggeva. Se era davvero schiena contro schiena con Masahiko, chi le stava tenendo la mano? E quella pressione sul braccio? Aprì gli occhi di scatto e vide che effettivamente la mano di Masahiko era sopra la propria, ma capì subito anche che l'altro peso che aveva avvertito altro non era che il braccio con il quale Masahiko la teneva stretta a sé e che il contatto non era con la sua schiena bensì con il suo busto.

La cosa la colse così impreparata che non seppe come reagire. Rimase immobile, quasi senza respirare, prendendo consapevolezza del suo corpo contro la propria schiena e del suo respiro sul collo.

Dopo un attimo di smarrimento cercò di rilassarsi e guardò la sua mano sulla propria. Le sembrò così delicata e protettiva nei suoi confronti che le fece tenerezza e le strappò un sorriso.

Quella sensazione la spinse ad assaporare per un attimo quel lieve contatto ed a concedersi tempo per decidere come muoversi. Rimase però colpita dal calore del suo abbraccio, che catturò tutta la sua attenzione per dei brevi, lenti attimi.

Contro le sue previsioni non ebbe però troppo tempo per pensare, perchè Masahiko si mosse dietro di lei dandole l'impressione di stare per svegliarsi. Dovette decidere in un momento e, alla fine, chiuse di nuovo gli occhi fingendo di dormire ancora. Avvertì un suo respiro più profondo e si chiese con curiosità come si sarebbe comportato.

Non le dette l'impressione di aver preso subito coscienza della situazione, ma pochi momenti dopo lo sentì irrigidirsi improvvisamente e sollevare la mano dalla sua. Dovette faticare per trattenere un risolino che tentò di sfuggirle dalla bocca, prima di ricordare che lei stessa aveva reagito nello stesso modo pochi minuti prima.

Per qualche momento non accadde niente e quasi dubitò che si fosse davvero svegliato, poi lo sentì pronunciare il suo nome ed ebbe quasi la tentazione di rispondergli prima di rendersi conto che non la stava chiamando. Un attimo più tardi sentì di nuovo la sua mano sulla propria, il suo braccio stringerla a sé con maggior intensità e chiuderla contro il suo petto. Il sospiro che lo accompagnò sibilò tra i suoi capelli e mise a tacere ogni altro rumore.

Il calore delle sue braccia e del suo respiro la sorpresero e quasi le misero paura, ma durò solo un momento, perchè la voce di Asagi li fece trasalire entrambi.

" Ehi, Shion, sei già sveglia? ".

  
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