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Autore: DirtyCharity    02/12/2011    7 recensioni
-Partecipante a: Give Black on Christmas del forum BlackParade-
#1- Non è che non gli piaceva fare regali, il problema era la seccatura di trovare quale fosse quello giusto.
#2- Non che fossero dei tipi tradizionalisti – lei mai festeggiato in vita sua quell’occorrenza, lui.. bé a lui non importava granché, anzi-
#3-Eppure era seduta in quel salotto sconosciuto insieme al fior fiore della gioventù di Konoha, con in mano un foglietto stropicciato e sulle labbra più di mille maledizioni.
-Partecipante a: I'm dreaming of a Black Christmas del forum Black Parade-
#4- «Non dirmelo, hai perso una scommessa.»
#5- Si svegliò infastidito da qualcosa e ancora intontito dal sonno cercò, con scarsi risultati, di spostare tutto quel maledetto pelo che lo stava solleticando sotto al mento.
#6- O sua moglie era sparita lasciando le due pesti da sole o le due pesti avevano sconfitto -in qualche modo- quella valchiria della loro madre. Impossibile.
Brace yourself, ShikaTema is coming!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Natale: giorno speciale consacrato allo scambio di doni, all’ingordigia, all’ubriachezza, al sentimentalismo più melenso, alla noia generale e a domestiche virtù.” – Ambrose Bierce-



Infine era passato un anno dallo scorso Natale ed era arrivato impreparato alla vigilia. Non è che non gli piaceva fare regali, il problema era la seccatura di trovare quale fosse quello giusto.

Ritornò con la memoria all’inverno precedente, al freddo pungente, alla neve che aveva coperto ogni cosa ma soprattutto ricordò Temari e il suo adorare quell’atmosfera così lontana dal rappresentarla. Quando le chiese cosa mai potesse piacerle nell’avere congelati mani e piedi e perché le interessasse una festa così caotica lei gli rivelò che era tutto nuovo e divertente. Detto da una come Temari suonò decisamente strano e fuori dagli schemi, ma decise di crederle e la guardò mentre si faceva ricoprire di bianco rimanendo immobile in mezzo alla strada.

Probabilmente fu proprio per quello che – e soprattutto per il famoso adagio: a Natale sono tutti più buoni- prendendola di sorpresa la spinse in un mucchio di neve e le chiese di sposarlo.

Lei gli disse di si, ma solo dopo averlo quasi ucciso sotto tonnellate di neve e solo perché era la vigilia di Natale.

Sorrise divertito, non era la prima volta che le chiedeva di stare con lui vita natural durante, anzi. Avevano passato un periodo in cui se lo chiedevano a vicenda –rifiutandosi- con intervalli di due o tre giorni. Ci aveva messo tre mesi per convincerla e due per infilarle l’anello al dito.

La magia del Natale, dicono.

Non ci aveva mai creduto ma anche per questa volta decise di fare un’eccezione: era intenzionato a chiederle di avere un figlio. Ne avevano già parlato ma lei non intendeva appendere il ventaglio al chiodo così presto.

Entrò in casa dopo una lunga giornata lavorativa, non esistevano vacanze per l’Hokage.

Si fece avvolgere dal calore e dal profumo famigliare, si tolse il giubbotto pesante e cercò la moglie: la trovò sotto un enorme albero di Natale con svariati pacchi regalo ai piedi. Si pietrificò dal terrore.

Lui non aveva preparato alcun regalo, solo una timida proposta.

A nulla sarebbero valse le sue ragioni – non si erano mai regalati niente- e lei lo avrebbe ucciso, altroché figli, lo avrebbe evirato senza troppe remore anche se era Natale.

Temari lo vide arrivare e si alzò piano, lo raggiunse e lo guardò intensamente.

Era morto, lei sapeva tutto.

«Bentornato. Ci scambiamo i regali?» disse lei con un piccolo sorriso sornione.

C’era qualcosa che non quadrava, lei sapeva che non le aveva fatto niente di materiale, ne era sicuro. Ma allora perché giocare con lui? Era un tipo diretto, non così subdolo.

«Inizio io, così puoi regolarti sul regalo!» Si chiese dove diavolo fosse scappato il suo famoso QI, perché ora non sapeva proprio cosa pensare, era solo terrorizzato.

Si chiese quale di quei pacchetti fosse la sua condanna a morte, avrebbe scommesso su quello più piccolo, ma lei lo sorprese prendendogli la mano.

«Quelli sono i regali per i miei fratelli e i tuoi genitori. Il tuo è qui» Poi gli fece appoggiare il palmo sul suo grembo.

Shikamaru non fece in tempo a realizzare totalmente il significato di quel gesto che lei lo arpionò per la sciarpa, lo avvicinò bruscamente a lei e sibilando velenosa gli disse: «Te prova anche solo a lasciarmi sola, a lamentarti od altro e io ti uccido nel modo più doloroso e seccante esistente.» Poi lo lasciò andare, facendolo cadere, ancora sconvolto, sul divano e lo abbandonò al suo destino di futuro schiavo e padre, tornando ad occuparsi della cena.

«Ah! E preparati-» la voce divertita di lei gli giunse dalla cucina «dovrai soddisfare tutti miei e i suoi bisogni. Sai, è il nostro regalo di Natale, visto che non hai preparato niente!»

«E per la cronaca ho una certa voglia di ananas.»





















NdA

Sono disgustata da me stessa per questa cosa, priva di spessore e vita ma il periodo è quello che è quindi… chi si accontenta gode 8D

Questa è la seconda fan fiction del Calendario nero del solito nero forum che vi aspetta a braccia aperte, come ben sapete (e se non lo sapevate, bè.. veniteci a trovare <3)


Questa sarà una raccolta composta da (spero) sei flash/oneshot o drabble ispirate alle frase iniziale di Ambrose Bierce, quindi potete anche cercare di immaginare di cosa tratterà la prossima.. insomma vedete voi!


Buon 2 Dicembre a tutti! *ciompa un cioccolatino*

   
 
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