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Autore: AlwaysMe    02/12/2011    3 recensioni
"Ed ecco che, come se qualcuno avesse premuto un interruttore, il distretto si riempie di luce." Forse tutto ciò di cui Kate ha bisogno è solo un po' di sole...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sono le 7.30 e tu sei già li seduta alla tua scrivania. Stai incominciando a ragionare sul caso, cerchi i pezzi di questo nuovo puzzle, provi a incastrarli correttamente, ma ne mancano ancora troppi.
Poi le porte dell’ascensore si aprono ed eccolo, Castle, puntuale come sempre, entra con due caffè e porgendoti il tuo ti sorride.
Ed ecco che, come se qualcuno avesse premuto un interruttore, il distretto si riempie di luce.
Stai sorridendo anche tu, non ne puoi fare a meno, da quando lo conosci è diventato più facile sorridere, soprattutto a lui.
Sì perché lui è il tuo sole, e, anche se non lo ammetteresti mai, la sua presenza ti scalda, ti avvolge facendoti sentire protetta;
e per questo ringrazi ogni giorno che lui, Richard, sia lì al tuo fianco, sempre disposto a darti una mano, capace di dire la cosa giusta al momento giusto, sempre, in grado di comportarsi come un uomo finché serve ma di tornare il bambinone che conosci, altrimenti non sarebbe Castle, e tutto questo solo per te. . . perciò sorridi e non te ne accorgi.

Sei appena entrato con i soliti caffè fumanti; in ascensore ti sei preparato una battuta brillante, e lo sai il perché, perché adori farla ridere.
Il suono della sua risata è semplicemente musica e tu vorresti sentirlo continuamente,
perché quando ride il dolore che le leggi negli occhi scompare e tu sei contento di essere riuscito in questa impresa impossibile,
ed hai la convinzione che, prima o poi, con l’ennesima risata quel dolore sparirà per sempre.
Ma oggi come la vedi la tua lingua non vuole fare il suo mestiere, il cervello si scollega e cosi le porgi semplicemente il suo caffè sorridendo e con tua grande sorpresa ti sorride anche lei e mentre torna al lavoro il sorriso increspa ancora le sue labbra, ma il perché questa volta non lo sai.

Siete tornati ora dall’obitorio e con l’autopsia avete nuovi indizi da cui partire.
Tu stai roteando gli occhi, Castle vi ha appena messo al corrente della sua nuova teoria,
che ovviamente include agenti della CIA, alieni e men in black, e tu, come al solito, fai quella scocciata ma dentro sorridi;
quelle strambe teorie ormai sono una routine e senza non sarebbe lo stesso, e dal sorrisetto che Castle sta facendo capisci che anche lui lo sa e ne è molto soddisfatto, e questo si che ti fa alzare gli occhi al cielo. Dopo alcune ricerche infruttuose state spulciando una montagna di fascicoli quand’ecco che entrambi avete un’intuizione e all’unisono la esponete a Ryan ed Esposito, che con  un sguardo eloquente, sia alzano ed escono dalla sala per svolgere i loro compiti.
Ma tu sei ancora li immobile questa vostra connessione ti sciocca tutte le volte ma forse oggi ci fai veramente caso per la prima volta, e girandoti lo guardi.
I vostri occhi s’incatenano e in meno di un secondo tu ti stai perdendo in quegli occhi azzurri, profondi come l’oceano, ma i tuoi occhi, un po’ per non affogare nei suoi e un po’ spinti dal desiderio, come sempre scendono sulle sue labbra, di cui ormai conosci la linee perfette, e senti i suoi occhi sulle tue;
il tuo cuore batte accelerato, come fa ogni volta che ti trovi a meno di un metro da lui.
Ma poi qualcosa ti blocca, ti frena e tu abbassando lo sguardo ti allontani come sempre, e come sempre senti una fitta al cuore ma stavolta molto più forte.

Resti li, impietrito, e la guardi andare via; sei arrabbiato, irritato, nervoso, deluso ma soprattutto stanco, stanco del suo continuo fuggire, stanco del suo chiudersi in se stessa, ma più che altro stanco della sua corazza, che invece di proteggerla la fa soffrire di più, perché in fondo non è cosi resistente e lei è piena di ferite di cui neanche si accorge.
Ma tu hai già deciso: distruggerai quella corazza che le impedisce di vivere davvero, perché per lei faresti di tutto e lo sai, e ogni giorno ti spaventa il suo morire dentro, consumata da un dolore inestinguibile che potrebbe essere alleviato se solo lei lo permettesse, se te lo permettesse.
E quindi la tua mente di grande scrittore sta lavorando a tutto ritmo e questa volta non per scrivere un bestseller ma per salvare la tua musa, l’unica donna che tu abbia veramente amato e l’unica che non hai mai potuto avere. Devi costringerla a uscire dal suo guscio, costringerla a capire che non può vivere cosi, che deve tornare a respirare. Ma la cosa più difficile sarà dirle che la ami, e lo sai praticamente dal primo momento che l’hai vista, e che vuoi restarle accanto per sempre.
Però stavolta dovrai dirle tutto a voce senza nasconderti dietro la promessa di un “Always” che significa molto ma molto di più di quello che lascia intendere perché adesso quella parola sussurrata vuoi che diventi realtà. Deve smettere di fuggire, deve ascoltare . . .

Sei nervosa, il caso si è rivelato più complicato del previsto e l’assassino non si trova, cosi ora aspetti l’arrivo del tuo sole personale, e ne hai bisogno, è un bisogno cosi potente e disarmante che ti fa male, male come la fitta al cuore che hai sentito quando ti sei tirata indietro, quando sei fuggita.
E li nella tua fortezza personale per la prima volta hai sentito che c’era qualcosa di sbagliato e da quel muro invisibile hai visto il mondo fuori, lo hai visto davvero e la voglia di vedere, di annusare, di gustare, di toccare, di sentire, ti ha sommerso;
ùvuoi immergerti nei colori, nei suoni, nei profumi, nei sapori, sai che devi fare un passo, semplicemente muovere il tuo piede in avanti e raggiungerai il sole.
Ma non ci riesci sei davvero stanca, stufa di questa situazione ma anche se lo sai non puoi evitare di stare li come una statua ad aspettare che le cose accadano perché la paura è più forte molto più forte di te e quel terrore di perdere ciò a cui tieni di più non ti ha mai abbandonato.
Per questo ti ostini a rimanere chiusa nella tua fortezza perché hai la certezza che tutte le persone che ami di più muoiano proprio a causa del tuo amore e ti senti perduta, ferita e più di tutto abbandonata. Perciò non puoi dirgli che lo ami, non puoi dirgli di non aver amato mai nessuno quanto lui perché se lo facessi sei sicura che ti abbandonerà, come tutti gli altri, e non puoi permettere che gli succeda qualcosa, e soprattutto che gli succeda a causa tua, perciò . . .
E in quel momento lo vedi con i caffè in mano, si avvicina col sorriso sulle labbra per darti il tuo ma c’è qualcosa che non quadra, lui sorride solo con le labbra, quel sorriso non raggiunge gli occhi.
I suoi occhi sono ghiaccio, ghiaccio puro e ti trafiggono come mille schegge e dentro di te qualcosa si spezza.

Non hai fatto in tempo a porgerle il caffè che lei si alza dalla sedia e scappa via, come un animale ferito,
però hai fatto in tempo a cogliere un suo sguardo e il dolore che vi hai visto ti ha spiazzato,
non l’hai mai vista cosi sconvolta e meccanicamente le corri dietro non ti importa cosa pensano tutti vuoi solo capire il perché di quello sguardo,
e poi ti eri ripromesso di non farla più fuggire. È in bagno, la senti piangere sommessamente e con delicatezza apri la porta e ti avvicini, lei alza lo sguardo e ti fissa con gli occhi rossi e le lacrime lungo le guancie, non capisce neanche lei che le prende, poi incateni il tuo sguardo al suo, ti avvicini, le chiedi che è successo ma lei ti fissa immobile.
Capisci che questo è il momento e senza pensarci su inizi il tuo discorso. “Kate, per favore ascoltami, sono stanco di vederti fuggire, di vederti barricata in te stessa, di vederti soffrire, io ti amo Kate, e tutto ciò che voglio è essere il tuo sole.” E mentre parli le tendi una mano.

Lo guardi perplessa, sorpresa che non ti abbia lasciato fuggire, si avvicina ma tu noti solo che i suoi occhi sono di nuovo i suoi e non quelli di ghiaccio dello sconosciuto di prima, poi comincia a parlare ti fa delle domande ma non capisci che cosa voglia ed ecco che senti il tuo nome e questo ti risveglia lentamente.
Dice che ti ama che vuole essere il tuo sole e mentre lo dice ti tende la mano.
Non sei mai stata cosi felice e senti qualcosa di caldo che ti si diffonde dentro e guardi la sua mano, l’ancora di salvezza che stavi aspettando, c’è solo il tuo muro invisibile a separarti da lui ma questa volta puoi farcela; perciò gli prendi la mano, ti muovi, fai un passo verso di lui e finalmente sei fuori, sei viva e il mondo ti accoglie felice mentre finalmente raggiungi il sole.
“Sei sempre stato il mio sole Rick.”
E stringendoti a lui lo baci, e mentre vi baciate ti liberi di tutte le tue paure, di tutte le tue incertezze. Uscite dal bagno mano nella mano, siete radiosi, felici, non ti importa se tutti gli agenti vi guardano stupiti, non ti accorgi dei sorrisi di Esposito e Ryan esultanti, o del cenno compiaciuto del Capitano Montgomery, sai solo che con quel uomo accanto sei libera da te stessa e puoi finalmente tornare a vivere. 


Angolo dell'autrice:
Salve a tutti! sono nuova e questa è la prima fan-fiction che scrivo in assoluto, spero che vi piaccia!
se vorrete lasciare commenti e critiche sono ben accetti grazie a tutti quelli che leggeranno.
  
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