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Autore: Il_Genio_del_Male    03/12/2011    7 recensioni
Nuovi imprevisti minacciano (beh, vabbè) di turbare la quiete di Camelot. Riusciranno i nostri eroi a vivere per sempre felici e contenti? E soprattutto, l'ammmòòòre trionferà una volta per tutte?
[Seguito di "A midsummer night's dream... in Camelot"]
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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- Questa storia fa parte della serie 'Once upon a time...'
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NOTE: In lievissimo ritardo, rieccomi bella pimpante e con il prossimo capitolo già scritto per due terzi (evento più unico che raro!). Come nel precedente, la colloquialità fa la parte del leone. Se, dopo averlo letto, avrete l’impressione che la stia tirando un po’ per le lunghe, non temete, è tutto calcolato. Intanto godetevi la rivelazione shock dei Re ospiti, ché ben presto gli eventi precipiteranno, diciamo così.

Per ringraziarvi degnamente del vostro supporto, vi dedico questa piccola meraviglia di video (http://www.youtube.com/watch?v=Z4oSJsgG3QM&list=FLGE_a2JXkXZa1YIzCH2Jlxw&index=8&feature=plpp_video): guardatelo e fluffate di brutto <3.

Buona lettura!

 

 

 

 

 

“Mordred? Che accidenti c’entra quel bambino con Narnia?” proruppe Arthur allibito strabuzzando i suoi begli occhioni da gatto.

“Perché, con Harry Potter e compagnia bella invece ci azzecca qualcosa?” commentò un filino polemico Merlin. “Di che ti stupisci, poi? Tra gli avvertimenti della storia c’è anche Crossover, non te ne sei ancora accorto?”

“Certo che sì. Mi domando solo quali altri colpi di scena balordi sia in grado di elaborare la mente contorta di Genio. A tutto c’è un limite, che diamine” sbottò il re.

“Ma amore, lo sai che Genio è fatta così: prendere o lasciare” il mago scimmiottò le parole pronunciate poco prima dal marito.

Egli inarcò un sopracciglio con l’aria di supponenza che era il suo marchio di fabbrica e gli rivolse un’occhiata di avvertimento.

“Scusami, sono gli ormoni” Merlin abbassò mortificato il capo.

“Sei adorabile anche quando giochi a fare il bisbetico, cerbiattino mio” tubò l’altro istantaneamente addolcito. Gli afferrò il mento col pollice e l’indice e gli sollevò la testa, vezzeggiandolo con un bacio soffice a mo’ di rassicurazione. “E se ti vengono le scalmane da donna incinta perché, in effetti, porti in grembo nostro figlio, ben vengano le crisi ormonali”.

“Suppongo che la stessa cosa valga per te” balbettò imbarazzato il moro, e posò una mano sul pancione di Arthur.

“Merlin” mormorò quello, rivolgendogli uno sguardo languido e carico di ammmòòòre.

“Arthur”.

“Altezze Reali” li chiamò timidamente Gaius.

“Merlin”.

“Arthur”.

Macché! Persi nel loro piccolo idillio rosato, partiti per la tangente, encefalogramma piatto.

“Oh, insomma: vorremmo andare avanti con la storia, idioti che non siete altro!” intervenne esasperato il medico di corte, attirando su di sé le occhiate allibite di tutti gli altri.

“Gaius, quel tono…” lo rimproverò Pendragon junior, troppo sorpreso per suonare veramente offeso.

“Lo so, Maestà. Vi chiedo umilmente perdono, ma dovevo richiamarvi all’ordine in qualche modo. Abbiamo un copione a cui attenerci e Genio è di umore particolarmente incazzoso in questo periodo” spiegò pacatamente l’uomo. “Vogliamo riprendere dalla vostra prima battuta, Arthur? E Merlin, per favore, lascia parlare Caspian”.

“Grazie” bofonchiò il Telmarino.

“Ok, ok. Scusate, mi sono fatto prendere un po’ la mano” ammise contrito il mago.

“Amoruccio, stai diventando una primadonna” lo prese in giro il marito.

“Senti chi parla, Mr Se-mi-ignori-metto-su-il-broncio” ammiccò scherzoso l’altro.

“Ragazzi” li avvertì Gaius con una sfumatura minacciosa nella voce.

“Oh, sì.” Arthur si ricompose. “Mordred? Che accidenti c’entra quel bambino con Narnia?” (ri)proruppe allibito (ri)strabuzzando i suoi begli occhioni da gatto.

Merlin non fiatò, obbediente. Si limitò, come da copione, a deformare i lineamenti del volto in un’espressione sconvolta simile a quella del regale consorte.

“Questo non ce l’ha detto” rispose Caspian. “Si è solo lamentato del fatto che l’autrice lo sfrutta a suo piacimento come postino e ha intenzione di presentare un reclamo al Comitato Hermes Per I Messaggeri Magici, ma non credo che vi interessi”.

“Non vi sbagliate, Caspian. Però ammetto di essere curioso di sapere perché egli si sia Materializzato nel vostro regno” rifletté ad alta voce Merlin.

“Oh, il motivo è molto semplice e non vi risulterà affatto nuovo” intervenne Peter, fino a quel momento rimasto in disparte. “Sono incinto. Di tre mesi e mezzo, per la precisione”.

 

 

I Re di Camelot, bisogna dirlo, dimostrarono un certo aplomb nell’elaborare la shockante rivelazione. Del resto, dopo aver scoperto di essere entrambi gravidi, ritenevano -nemmeno troppo a torto- di poter affrontare qualsiasi situazione ugualmente anomala senza dare in escandescenze o accasciarsi al suolo come sacchi di patate.
Fu dunque con perfetta cortesia e sangue freddo che Merlin ed Arthur invitarono i due ospiti a rifocillarsi e ad indossare dei panni asciutti, scusandosi per le proprie deplorevoli mancanze come padroni di casa. Incaricarono Leon e Percival, rimasti in attesa nella stanza fino a quel momento, di allertare i servitori affinché preparassero un bagno caldo e arieggiassero la camera da letto  riservata agli ospiti più illustri.
Una manciata di clessidre dopo i quattro sovrani e Gaius si ritrovarono a conferire in privato negli appartamenti reali. Aithusa e Nagini si erano destate da poco dal pisolino pomeridiano e accolsero con festosa curiosità i giovani sconosciuti. La draghetta volò dritta dritta verso Caspian -con i suoi capelli scuri ed il fisico snello gli ricordava un pochino il papà- e lui la accolse tra le sue braccia, accomodandosi su un triclinio mentre la cucciola lo annusava con impegno. Il cobra, invece, strisciò fino a raggiungere gli stivali di cuoio di Peter, seduto accanto al compagno e prima che il biondo potesse reagire se la ritrovò acciambellata sulle ginocchia; per nulla spaventato, egli allungò una mano verso la testa di Nagini con l’intenzione di accarezzarla, esprimendo ammirazione per il suo bel manto cangiante. I genitori osservarono inteneriti le creature familiarizzare con i loro compagni di (s)ventura, concedendosi un sospiro commosso e vagamente teatrale. Ad dare inizio alle danze fu Merlin.

“Come avete scoperto di aspettare un bambino, Peter?”

“Oh” il sovrano di Narnia prese a fare i grattini sotto il mento a Nagini. “E’ stato Aslan a dirmelo”.

“Aslan?” interloquì Arthur.

“Trattasi di un leone parlante che a Narnia viene venerato come una divinità benevola e che in passato è accorso in aiuto dei quattro Re e anche in mio aiuto, quando ce n’è stata la necessità. Sospetto che sia un fanboy in incognito, perché ha brigato peggio di una comare affinché Peter ed io ci mettessimo insieme” spiegò il Telmarino rivolgendo uno sguardo innamorato al ragazzo al suo fianco.

“Mi ricorda qualcuno” ghignò l’Asino Reale, subito imitato dal consorte e da Gaius.

“Kilgharrah” concordò Merlin con tono ilare. “E’ un drago. Machiavellico e pettegolo” specificò a beneficio degli ospiti.

“Oh, ma noi siamo infinitamente grati ad Aslan per essere un così accanito slasher! Sapete, è stato lui a sposarci” raccontò Caspian gonfiando il petto con orgoglio.

Tre paia d’occhi corsero a posarsi sulle mani dei giovani sovrani e notarono le fedi che brillavano morbidamente ai loro anulari.

“E’ una splendida notizia. Perdonateci se non ce ne siamo accorti prima” si congratulò Arthur.

“Ehm, grazie” tossicchiò Peter il Magnifico, arrossendo leggermente. “Stavo per l’appunto dicendo che è stato Aslan a rendermi edotto della mia gravidanza. Un giorno mi ha preso da parte e mi ha detto: ‘Figlio di Adamo, nel tuo ventre si sta formando una vita. Non so per quale prodigio questo sia possibile, ma sono sicuro di non sbagliarmi. Percepisco la presenza di un’altra aura, oltre alla tua. È ancora allo stato embrionale, è grezza e indefinita, ma senza dubbio si tratta di un bambino’. Inizialmente non volevo crederci, penso che possiate comprendermi. Ma poi sono cominciata le nausee mattutine, le voglie, ed i luminari sia di Narnia che di Telmar hanno confermato il verdetto di Aslan: incinto”.

“Sicché Mordred, non si sa come al corrente della cosa, è comparso dal nulla e ha affermato che dovevate recarvi a Camelot se volevate saperne di più sul perché del lieto -e quanto mai bizzarro- evento” ricapitolò meditabondo Gaius.

Caspian e Peter annuirono.

“E’ chiaro che quel bimbetto ne sa una più del Diavolo. Il motivo per cui vi ha suggerito di venire fin qui deve essere perché le gravidanze sono in qualche modo collegate tra di loro. Le analisi hanno rilevato che, nel caso di Merlin e Arthur, i due concepimenti sono avvenuti a distanza di pochissimi giorni, se non addirittura ore” borbottò il medico camminando in tondo.

Continuò così per alcuni minuti, poi si arrestò di colpo, illuminandosi in volto.

“Ma certo” esclamò colpendo con un pugno il palmo aperto dell’altra mano. “E’ talmente ovvio: voi tre siete rimasti incinti in contemporanea”, indicò i sovrani di Camelot e quello di Narnia.

“Non può essere, Gaius, c’è uno scarto di due mesi! Se fosse come dici tu, Peter dovrebbe avere il pancione, non credi? Ma non è così, perché infatti è incinto di tre mesi e mezzo, non di cinque abbondanti” Merlin contraddisse il suo maestro.

“Accipigna, hai ragione” l’uomo curvò le spalle, sconfortato, e si immerse nuovamente nelle sue riflessioni.

“Che caldo” se ne uscì improvvisamente Caspian arrotolando le maniche della casacca blu cobalto che indossava e facendosi aria con una mano. Aithusa, premurosamente, gli sventolò un’ala davanti al viso.

“Curioso che sentiate caldo; per essere agosto il clima è abbastanza fresco” osservò Arthur.

“Giugno, vorrete dire” ribatté Peter.

“Ma no, è agosto. Merlin ed io siamo rimasti incinti a marzo, sono passati cinque mesi. La matematica non è un’opinione” asserì sicuro del fatto suo.

“Com’è possibile?” il Magnifico aggrottò  la fronte, contrariato. “Quando ci siamo messi in viaggio, nemmeno una settimana fa, a Narnia era da poco cominciato giugno. Non è così, Cas?” chiese conferma al moro, che assentì.

“In nome della Tavola Rotonda, tutto ciò è ben strano” si perplesse Arthur.

“A meno che-” disse Merlin esitante.

“A meno che, figliolo, non ci sia uno sfasamento spazio temporale tra il regno di Narnia e Camelot” concluse al posto suo Gaius, eccitato.

“Due mesi di differenza tra le gravidanze... Qui è già agosto, da loro è giugno: ha senso” il mago era altrettanto elettrizzato.

“E quindi”, prese parola Arthur che aveva seguito lo scambio di battute tra i due, “l’ipotesi formulata da Gaius secondo cui avremmo concepito contemporaneamente ha un fondamento?”

“Proprio così” confermò Merlin, orgoglioso dell’acume mostrato dall’amato.

“Resta ignoto cosa l’abbia reso possibile, però” mormorò l’anziano cerusico.

“Adesso che ci penso, prima di Smaterializzarsi in uno sbuffo di  fumo, il vostro piccolo amico ha pronunciato delle parole che lì per lì non mi hanno detto niente, ma che alla luce di quest’ultima rivelazione potrebbero avere una certa importanza” la voce di Caspian si fece pensierosa. “…‘Dei prossimi però se ne occupa Tom’, o qualcosa di molto simile” e ciò detto tremò impercettibilmente.

“Dei prossimi?” ripeté l’Asino Reale scandendo ogni sillaba, il volto cereo.

“Oh Salazar, Tom Riddle?” Merlin prese a tormentarsi le mani.

“Per tutte le rape viola d’Inghilterra” esalò Gaius. “Significa che dobbiamo aspettarcene altri?”

“A quanto pare” pronunciò Peter, lugubre.

 

 

 

 

Se ve lo state chiedendo, sì: i ‘miei’ personaggi mi odiano a morte. E fanno bene, cavoli! Io però me ne frego e li costringo ad assecondare le mie trovate balorde, muahahahahahahah.

A tutte le sostenitrici del pairing Caspian/Edmund: grazie -o per colpa di, farei meglio a dire- a xMoonyx adesso li shippo anche io (*sospira*); però Peter non ha voluto sentire ragioni e si è ammanettato a Caspian e ha gettato la chiave in un tombino, sfidandomi a separarli... Non ho avuto cuore di rivelargli che mi ero fatta fare un duplicato xD.

Cazzate a parte, non so se esista davvero una varietà di rapa di colore viola. Potrei controllare su Google, ma dopo due ore di scrittura ininterrotta con gli occhi incollati al monitor ne ho le scatole piene.

Un bacio e buon weekend a tutte <3.

 

 

   
 
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