Delle urla famigliari
mi riscuotono dal sonno e sento accanto a me Lily muoversi nel letto. Mi giro
di lato dandole le spalle cercando di interpretare nel miglior modo la scena
del marito sfinito dopo una lunga giornata di lavoro. Mi muovo un po’ e mi tranquillizzo.
So che presto Lily si alzerà e si trascinerà di là accusandomi di egoismo e
altri bellissime parole che non sto qui a scrivere per gentilezza nei suoi
confronti. Ormai ci sono abituato. Nascondo la mia mano sotto il cuscino e
cerco di recuperare il sogno che…
“James? Sei sveglio?”
Sbarro gli occhi e fingo di aver preso adesso coscienza che il nostro bambino è
di là che sta urlando come una mandragola impazzita. Con la luce di
quell’arnese babbano ancora non identificato (che mia moglie ha ben pensato di
accendere per non permettermi di riaddormentarmi) mi giro verso di lei e
incrocio i suoi occhi imploranti.
“Vai tu da Harry?”
Mi sussurra così piano che devo avvicinarmi a lei per sentire. Poi
sbatte gli occhi in quel modo che lei sa bene mi fa impazzire. James non
demordere, non mollare…
“James allora vai tu?”
“Sì cara.”
Bella mossa Potter. E così mi ritrovo all’una e dieci di notte a brancolare nel
buio verso la camera di mio figlio dove sta dando il meglio del suo repertorio.
Mi avvicino e gli allungo il mio dito per identificarmi. E’ il nostro modo di
salutarci. Lo prendo in braccio e comincio a cullarlo sulla sedia vicino alla
culla. Mi sorride. Mi sciolgo pensando che ha lo stesso sorriso della madre,
quello stesso movimento di labbra che mi fa tremare. Che mi fa innamorare ogni
giorno. Sorrido e accarezzo mio figlio. E bene sì, James Potter dei malandrini
si è sposato con la donna più bella del mondo e ha avuto un bellissimo bambino.
Non ci credo ancora e se non avessi Harry in braccio mi precipiterei da Sirius
per chiedergli conferma. Ricordo il giorno in cui dissi a Felpato di Harry. Non
mi credette. Insisteva sul fatto che volevo prendermi gioco di lui e che era
una delle mie solite uscite per far incavolare Lily. E non ci ha creduto finché
la pancia di Lily non ha preso la forma equivoca. Quel giorno mi ha guardato
negli occhi e mi ha dato una pacca sulla spalla. Non ha aggiunto altro al di
fuori di questo: “James ne hai fatta un’altra delle tue.” E mica potevo
aspettarmi un normale ‘congratulazioni’ o qualcosa del genere da Sirius, no?
Per non parlare di quando gli ho rivelato l’intenzione di chiedere a Lily di
sposarmi, ma questa è un’altra storia. Rivolgo gli occhi ad Harry e mi accorgo
che si è addormentato. Lo ripongo nella sua culla e mi avvicino per coprirlo e
baciarlo. Torno in camera da letto come chi ha appena combattuto una grande
battaglia (con l’intenzione di far sentire in colpa mia moglie) e mi accascio
sul letto sfinito.
Mi giro nuovamente nel letto e realizzo nuovamente quelle urla. Passo un dito
sulla schiena di mio marito e delicatamente gli accarezzo la guancia ispida.
“James non è ora di finirla con questa ribellione?”
Lui si gira sbuffando.
“Lily non è una ribellione, solo che finchè non mi farai riusare nuovamente la
bacchetta io non mi raderò più.”
“Io non bacierò le tue guance pungigliose.”
Lo vedo sorridere nel buio e suggerirmi qualcosa sul fatto che non devo
baciargli le guancia, ma non ne sono sicura.
“James…”
“Sì Lily vado io.”
E così con l’orgoglio maschile tutto intatto se ne va da nostro figlio
indispettito. Mi diverto a guardarlo. Lentamente scompare alla mia vista
girando l’angolo. Cerco di recuperare il sonno e mi riporto la coperta fin
sopra le orecchie, ma tra il fruscio delle coperte sento qualcuno parlare. Mi
scopro e mi siedo. Ne sono sicura è James, ma con chi cavolo sta parlando a
quest’ora? In punta di piedi raggiungo la camera Harry e mi sporgo dalla porta.
Lui è seduto di schiena con in braccio Harry. James, mio marito nelle vesti di
papà. Sono in questi momenti, in questi istanti di vita in cui credi che
nessuno ti veda che capisco quanto lui sia la persona giusta per me. Mi
accascio per terra raccogliendo le mie gambe e innocente comincio ad ascoltare.
“… e quando gli feci scoppiare quel compito la mamma andò su tutte le furie.
Harry dovevi vederla, i suoi capelli erano lingue di fuoco che minacciavano di
avventarsi contro di me. Mi fece sentire così in colpa che quella stessa notte
rifeci il compito da capo per lei, per poi scoprire la mattina dopo che
diligentemente la signorina Lily Evans ne aveva fatto una copia e che
sbadatamente si era dimenticata di rendermene nota.”
Sorrido nel buio ricordando quell’aneddoto. Poi la voce di James si fa più
piccola e più leggera e mi sporgo dalla porta per sentire meglio.
“Harry sai mantenere un segreto?”
Dalla posizione in cui sono non riesco a vedere Harry, ma qualunque gesto o
gemito abbia fatto, mio marito l’ha presa come un sì.
“Quella è stata la mia prima notte insonne per una cosa che non si muove e che
non ha forme. Però non lo dire alla mamma capito?”
Alzo gli occhi al cielo esasperata. E quindi è così Potter? La mia attenzione
viene rapita nuovamente da mio marito che sta mettendo per la seconda volta a
letto nostro figlio e io sgattaiolo velocemente a letto. Lo sento arrivare e
accomodarsi vicino a me. Aspetto pazientemente qualche secondo e dal respiro
che ha sento che non è ancora caduto in catalessi.
“Cos’è questa storia?”
“Quale storia?”
“Questa delle notti insonni.”
“Lily da te non me lo aspettavo! Mi origli?”
“Ma certo che no. E se anche fosse non devi raccontare queste cose al bambino.”
Il suo sospiro mi fa capire che non l’ha bevuta e infatti si volta verso di me.
“Sono cose da maschi Lily ed è giusto che Harry cominci a conoscerle.”
“Cosa da maschi, eh? Tipo come…”
Mi avvicino e lui conclude la mia frase.
“… questa.”
Comincia a baciarmi e le mie labbra capricciose incontrano quegli orrendi
pungiglioni.
“Ehi, ehi non prima che questa robaccia vada via.”
“Dopo, Lily, dopo.”
Lo cerco con lo sguardo nella camera buia e cerco di comunicare non solo con la
voce ma anche con il mio sguardo il mio chiaro messaggio.
“Allora dopo, James, dopo.”
E detto ciò mi rigiro dandogli le spalle e coprendomi fin sopra le orecchie.
Credo che James abbia capito che non ammetto repliche infatti poco dopo sento
cigolare le molle e James alzarsi. Sento trascinare i suoi piedi fin dall’altra
parte della casa e un suono molto simile allo scorrere dell’acqua mi arriva
nitido alle orecchie. Il potere delle donne, basta toccargli la macchina o il
sesso e i maschi ti cadono ai piedi. Poco dopo lo sento rientrare e sistemarsi
vicino a me. Allungo la mano verso la sua guancia e sento la pelle liscia sotto
le mie dita divertite.
“Ora va meglio Potter.”
Lui mi sorride compiaciuto e proprio mentre mi sta sbottonando la camicia da
notte e mi sta baciando sentiamo nostro figlio lanciare un urlo. James continua
imperterrito, ma io dopo il quarto grido lo fermo. Si stacca sbuffando e per la
terza volta mio marito torna di là.
E mentre i miei piedi incontrano le gelide mattonelle penso che siano queste le
notti insonni più belle, quelle da passare con un bimbo in braccio e un bacio
rubato dalla donna che si ama. E mentre penso questo incontro lo sguardo di mio
figlio che sorride inconsapevole.
“Harry questa volta sei nei guai.”